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Autore: marie52    07/04/2015    1 recensioni
Sei fuggita, senza dire niente. In questo sei sempre stata brava.
Spero che vi abbia incuriosito questo pezzo.
kiss
marie52
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dante Vale, Un po' tutti, Zhalia Moon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bentornata  Amore mio!

Un’altra notte era passata.
E un giorno nuovo era arrivato.
Nella tipica giornata primaverile, tutti erano usciti fuori dalle loro case per poter godersi appieno la giornata che era appena iniziata.
Per sentire il vento caldo che portava le voci di due giovani amanti che finalmente dopo molto tempo si erano dichiarati amore eterno e avevano strappato un sorriso anche a coloro che già avevano avuto il loro momento e a chi sperava di poterlo compiere.
Sperava …
Era quello il verbo che purtroppo non faceva parte del tuo vocabolario e che quindi non ti faceva sorridere quella scena, ne arrossire ma solo una gran voglia di vomitare.
Quando eri piccola, speravi che una famiglia amorevole ti prendesse con te e al posto di essa hai avuto un uomo egoista che ti ha fatto diventare senza cuore
Speravi che saresti diventata una donna importante, famosa per le sue opere di bene e che mai più nessuno ti avrebbe detto cosa fare oppure cosa non fare e in questo ci sei riuscita ma hai dimenticato cosa era l’amicizia e l’amore.
Speravi che avresti avuto una famiglia,dei figli e che non saresti mai più stata da sola.
Scosse la testa per cacciare l’ultimo pensiero che nella sua mente si era formato, mentre, solitaria continuava a camminare fra le strade della sua città, Rotterdam.
Ti sei stabilità lì circa un mese dopo che il tuo pensiero, era andato a New York come nuovo membro del consiglio della Fondazione.
In fondo era stata lui, la causa per la quale avevi scelto fra presente e un futuro incerto che, grazie alla fortuna che avevi sempre avuto, si era sgretolato fra le mani.
Non avevi detto a nessuno che avresti lasciato Venezia e la Fondazione.
Sei fuggita, in una notte invernale, mentre due ragazzini ignari di tutto sognavano felici dentro ai loro letti.
Non hai detto ai due orfanelli, addio, ne gli hai dato un bacio per ricordarti sempre di loro.
Sei fuggita, senza dire niente.
In questo sei sempre stata brava.
Non gli hai lasciato una traccia per rintracciarti e hai dovuto girare per tutto il mondo per diversi mesi,prima che quella squadra , stanca di cercarti, decidesse di farla finita e di smettere di cercarti.
Li hai fatti soffrire!
Quanto spregevole sei stata!
Sei codarda, solo questo!
Forse fu questa la ragione per la quale nessuno ti voleva!
A quel tempo eri troppo ingenua, troppo sognatrice, troppo Cenerentola mentre ora sei diventata troppo matura,  troppo fredda, troppo cattiva.
Un sospiro ti usci dalle labbra e con gli occhi bassi continuavi a camminare, in quel sole che riscaldava tutti tranne te.
Un edificio ti apparve davanti gli occhi.
Senza rendertene conto eri già arrivata a destinazione.
Nel luogo in cui avevi vissuto il primo inferno della tua vita così come anche gli orfanelli che avevi lasciato indietro.
L’orfanotrofio imponente, in cui avevi vissuto e nel quale avevi deciso di lavorare sotto falso nome  nel giorno in cui arrivasti per poter aiutare gli orfanelli a non vivere l’inferno in cui avevi vissuto tu.
Un gesto nobile,forse troppo per te.
Il cancello nero si aprì all’improvviso e il tuo sguardo cadde sul uomo, la ragazzina e i tre ragazzi che stavano uscendo da lì, abbattuti, con le facce sofferenti .
I tuoi occhi si allargarono fino a diventare dei piattini e indietreggiasti in consciamente, il tuo respiro si bloccò,vendendoli.
"Come avevano fatto?" ti chiedesti inconsciamente, mentre il panico che non avevi mai sentito ti colpisse facendosi che il corpo non rispondesse più ai tuoi comandi.
Forse fu quel pensiero a far girare lo sguardo di uno dei ragazzi, uno degli orfanelli che avevi lasciato nella tua ex-vita, quella di Zhalia Moon e non quella di Sarah Red, il tuo nuovo nome.
Il tuo errore era stato non cambiare anche il colore dei tuoi capelli e anche se indossavi un cappuccio blu notte così da non far riconoscere il tuo colore naturale, questo non sarebbe bastato.
Vi guardaste per un po’ negli occhi e vedesti nei suoi, la felicità di averti finalmente rincontrata.
Il suo corpo si irrigidì e iniziò a singhiozzare, il ragazzo affianco a lui, suo fratello, il secondo orfanello, gli chiese sotto voce cosa ci fosse di sbagliato ed egli senza rispondergli con un dito della mano destra, tremante ti indicò, facendo si che tutti ti  guardassero e ti riconoscessero, anche colui dal quale eri scappata.
Ti fissava e dentro di te qualcosa scattò.
Le tue gambe ripresero il comando che avevi dato prima e iniziasti a correre e correre …
Dovevi nasconderti e stavolta bene.
Non ti avrebbero più trovata.

Ma non avesti il tempo di correre più velocemente che qualcuno ti prese il braccio sinistro bloccando la tua corsa.
Lasciami – sussurrasti  tenendo la testa bassa.
Sapevi chi ti aveva preso.
D’altronde era sempre stato lui a prenderti e a portarti a casa.
No- rispose lui cercando di nascondere, la commozione che provava che solo quando era lui a provarla non ti dava fastidio.
Lasciami- dicesti tu ad alta voce nel provare a convincerlo
No- ti rispose nuovamente mentre le tue lacrime ti annebbiavano la vista mentre le sue ti bagnavano il cappuccio- io non ti lascio più.  E nemmeno tu lo farai più- ribatte lui tirandoti a se e facendoti scontrare con il suo petto.
Era agitato.
Non lo avevi mai sentito così.
Ti alzasti lo sguardo sul suo volto e vedesti che era invecchiato.
I suoi capelli rosso fuoco erano diventati di un rosso scuro e portava una barba molto lunga.
Una risata scappò dalle tue labbra, contagiando anche quest’ultimo.
- Perché ridi?- ti chiese
- Perché sei ridicolo con quella barba-
Lui arrossi alla tua affermazione ma subito dopo sorrise.
- Ehi piccioncini- gridò la voce della rompiscatole di Sophie – se avete finito noi andremmo all’aeroporto per tornare a casa.
Si iniziò ad allontanare da te poi si girò e ti sorrise per poi dirti – ehi lupo, che fai non vieni?
Sorridesti interiormente per poi rispondergli – Si vado Babbo Natale non assillarmi-
E mentre lo superasti, per andare a salutare i quattro ragazzi, di cui due ti stavano letteralmente piangendo addosso con tua grande rabbia mentre altri due se la ridevano, non riuscisti a sentire il sussurro di quell’uomo:
- Bentornata Amore mio! –

 

Angolo Autrice:
Rieccomi gente!
In due giorni, ho scritto due storie.
Wow un record.
 A parte gli scherzi sono veramente felice della mia storia e spero che la leggerete in tanti.
Spero che recensirete in tanti
Kiss
marie52

  
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