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Autore: Tony Stark    07/04/2015    11 recensioni
Un prequel degli eventi narrati nei giochi di FNAF, l'inizio. L'omicidio dei cinque bambini narrato da un punto di vista inusuale... quello dell'assassino.
Perché il Purple Guy ha ucciso quei cinque bambini?
Non vi resta che leggere per scoprirlo
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'Our little horror stories'
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      The Beginning

Non c'era tempo per giocare, c'era stato ma adesso non ne avevo più. Bloccai la porta del backstage dietro di me e mi voltai verso le mie cinque vittime.

Il caldo dentro la tuta da Freddy Frazbear dorato era soffocante, ma dovevo resistere sopportarlo ancora un poco.

<< Perché ci hai portati qui, Freddy? >> mi chiese con la sua vocina innocente, una bambinetta bionda con gli occhi che parevano viola-? - aveva una maglietta gialla con la paffuta faccia di Chica stampata sopra.

<< Vi ho portati qui per-per un gioco, miei cari bambini >> risposi tentando di imitare il modo di parlare di quell'orso animatronico.

<< A cosa giocheremo, Freddy? >> chiese un altro bambino, un’albino, mentre mi fissava con i suoi occhi rossi, sorridendo.

Sulla sua maglietta lillà vi era stampata una chitarra elettrica.

<< Gio-Giocheremo a nascondino, miei cari bambini. E-E ora cominciamo a giocare! >>; con un movimento esageratamente lento e meccanico mi portai le mani a coprirmi gli occhi. Mentre quei mocciosi cominciavano a nascondersi.

Il backstage non era molto grande ma c'erano abbastanza posti dove rintanarsi per un bambino.

<< ... Dieci! Ora vi vengo a cercare, bambini! >> esclamai, presi il coltello e lo strinsi con la mano destra ancora guantata dal costume di Freddy.

Il primo che trovai era un bambino dai capelli rossi e gli occhi verdi, che indossava una maglietta rossa e sull'angolo destro aveva ricamato un uncino da pirata.

<< Ti ho trovato >> sibilai, la mia voce che veniva incupita e distorta dalla maschera, ora non sembravo più tanto giocoso e affidabile a giudicare dallo sguardo scioccato del mocciosetto.
Un fendente del coltello contro la sua gola ed eccolo lì a contorcersi, gorgogliando suoni incoerenti mentre affogava nel suo sangue.

Non avevo però abbastanza tempo per godermi la sua agonia, dovevo trovare gli altri.

Un grido d'orrore proveniente da un qualche punto alla mia destra, mi fece voltare. Il bambino albino mi aveva visto uccidere il suo amichetto.

Corse verso la porta allertando gli altri tre, peccato per lui la trovò chiusa.

Mi levai la testa del costume, solo per vederli meglio.

Tutti e quattro erano terrorizzati, adesso. Erano così piccoli e innocenti con quegli occhioni sgranati e spaventati.

"Che diavolo stai facendo, Vincent?!" gridò una voce nella mia testa "Sono solo bambini” disse ancora.

Io volevo ignorarla ma per un solo momento avevo tentennato, qual era il vero motivo che mi spingeva a farlo?

"E' solo un gioco, Vincent. Su non piangere" quella voce, quel ricordo... non esiste alcuna bontà al mondo, non esiste alcuna innocenza... e saranno loro a pagare. Loro pagheranno per ciò che sono... bambini... innocenti,

<< Questo non è un gioco >> mormorai, senza rendermene conto. Il mio sorriso doveva essere sparito, ma questo non era possibile io non smettevo mai di sorridere

"Sorridi, Vincent. So che il mio gioco ti è piaciuto, piccolino"
Mi avvicinai a quei mocciosi e presi l'albino per il braccio, lui piangeva e tentava di liberarsi dalla mia presa.

<< Non puoi... piccoletto >> gli dissi, lo afferrai per i capelli e rapido con un gesto gli tagliai la gola. Il costume impellicciato si tinse di rosso come il mio viso.

Era... divertente, il mio sorriso si allargò ulteriormente, da un timido e affabile sorrisetto, all'ultimo sorriso che quei mocciosi avrebbero visto.

<< Non c'è niente di cui avere paura, bambini. Non vi farò del male >> la frase si perse in una risata che non ero riuscito a frenare, quegli sguardi spaventati non mi impietosivano.

 La bambina con la maglietta di Chica, arretrò piano piano spaventata, mentre uno di quei mocciosetti si era avvicinato quasi volesse fermarmi.

Piccolo arrogante, non mi ci volle molto a fermarlo, ma nel tentare di sfuggire dalla mia presa. Gli ruppi, inavvertitamente, il collo... peccato, non era così che sarebbe dovuto finire.

L'ultima che uccisi fu la biondina, lei non tentò nemmeno di scappare, pianse e basta. Singhiozzando un suono che era tra: un "lasciami andare" e un "I miei amici...".

Un colpo ed era caduta ai miei piedi, morta.

Mi sfilai il costume da Golden Freddy e pensai un attimo a dove nascondere i piccoli cadaveri.

Fu un lampo di genio, li avrei nascosti nei costumi degli animatroni... o meglio in quelli di ricambio.

Staccai la testa di tutti e quattro gli animatroni, Foxy, Chica, Bonnie e Freddy.

Per primo presi il bambino dagli occhi azzurri, quello che aveva tentato di fermarmi.

Lo trascinai fino al costume di Freddy, lo sollevai e poi lo ficcai dentro il costume, dovetti usare più forza di quella che credevo per spingerlo dentro. In fine presi la testa dell'animatrone e la rimisi al suo posto con un "crack" nauseante di ossa che si spezzavano nel tentare di ribloccarla al suo posto.

Secondo fu l'albino che prese il suo posto dentro il costume di Bonnie, questa volta fu più semplice metterlo dentro il costume.
Poi fu il turno della mocciosetta bionda che ficcai nel costume di Chica.

E in fine fu il turno di Foxy, fui il più delicato possibile con lui, più che altro perché non volevo danneggiare il costume... Foxy era sempre stato il mio preferito e non volevo rovinarlo.

Nel silenzio creatosi sentì un suono sommesso che prima non avevo sentito, nascosto in un mucchio di teste animatroniche si trovava il quinto bambino "me n'ero quasi scordato, dannazione!".

Fu il meno combattivo di tutti, persino la biondina si era dimostrata più combattiva nel suo lamentarsi.

Il problema è che non sapevo dove nasconderlo.

"Pensa Vincent, pensa!” mi dissi. Poi mi ricordai del costume che avevo usato per attirare i bambini.

Dopo aver nascosto anche l'ultimo, filai via dalla seconda uscita del backstage

"Che idioti quei mocciosi, non hanno nemmeno notato questa porta, che era l'unica aperta".

Fui davvero bravo ad evitare che mi notassero, macchiato di sangue com'ero non volevo di certo attirare l'attenzione.

Nessuno notò la mia assenza ed ebbi tutto il tempo di sostituire la mia divisa, rigorosamente, viola (era (ed è) il mio colore preferito) e lavare via qualsiasi traccia di sangue dalle mie mani.

E tornare al Fredbear Family Dinner senza che nessuno notasse niente, neanche i genitori notarono la mancanza dei loro preziosi pargoletti.

Quando le sparizioni vennero notate e la polizia venne chiamata, io rimasi perfettamente calmo, anche se finsi di essere davvero dispiaciuto di non aver notato alcun che di strano.

Mi interrogarono come fecero con tutti gli altri dipendenti ma non ottennero alcun che. Io non sapevo niente, o almeno questo e quello che dovevano credere.

Il delitto perfetto non esiste, eh? Non dovreste davvero credere a quei film, io sono riuscito a farlo. Nessuno sospetterà mai di me.

 
Noi non lo dimenticheremo, Vincent!

 
 
Angolo dell'Autore
Eccomi tornato su Fnaf con un’altra storia sul Purple Guy, in una one-shot che sarebbe in pratica un prequel degli eventi narrati nella serie. (L'ultima frase è dei bambini fantasma).
Le due frasi messe in corsivo sono frasi di una storia inglese che ho letto su Vincent, davvero tristissima. Non ricordo però chi l'abbia scritta.
Ringrazio: BabyScaryDOLL_01, Mattalara, Lord Gyber, Donatozilla e Anonimo Me per aver recensito la storia precedente grazie ragazzi.

P.S anche se questo non centra con la storia dovreste vedere questo video (e la versione realistica della morte del Purple Guy):The End Remake (WARNING: BRUTAL)

-Anthony Edward Stark
   
 
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