Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: TheWheel    08/04/2015    0 recensioni
Dei rumori provenienti dal piano di sotto svegliano il dottor John H. Watson. Un'imprecazione, dei vetri rotti e una probabile emergenza disturbano il numero 221b di Baker Street. Che cosa sarà successo? Soprattutto, a causa di chi?
[ Contiene : accenni di fluff e accenni di OOC ] [ Johnlock ] - Può contenere linguaggio scurrile.
Genere: Azione, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un sospiro e nulla più

Un sospiro e nulla più. Passi confusi. Un ticchettio soffocato. Al piano di sotto, dei vetri furono distrutti in mille pezzi. John si rigirò nuovamente nelle coperte. No. Non avrebbe assistito ad un altro dei capricci del suo singolare coinquilino. Questa volta aveva bisogno di dormire. Un’imprecazione. Era sicuro che anche i consulenti detective prima o poi si lasciavano cullare dalle comode braccia di Morfeo. Doveva essere così. Un altro sospiro, più forte del precedente. La porta del frigorifero sbatté. John era sicuro che Mrs Hudson lo avrebbe cacciato di casa. Prima o poi sarebbe accaduto. Aprì gli occhi, guardò l’orologio sul comodino e urlò. Un singolo, rabbioso, ululato di disperazione. Erano le tre e mezza del mattino. Credeva di essere stato chiaro con lui. Credeva che la questione sugli ‘orari da rispettare’ era stata chiusa almeno un anno prima, quando il brillante Sherlock Holmes aveva tentato di far esplodere l’intero quartiere facendo esperimenti con il tritolo. Una voce dabbasso interruppe le svariate bestemmie che, nell’arco di un minuto, si erano ammassate nella mente del dottore fungendo da barriera tra i propri istinti omicidi e i nervi che regolavano il movimento degli arti.
« John? Sei sveglio? »
No, non lo ero, cazzo, mi hai svegliato tu. « Che cosa stai facendo, Sherlock? »
Il silenzio calò al numero 221b di Baker Street e, se questi non fosse stato estremamente sospetto, John ne avrebbe approfittato per addormentarsi nuovamente. Sentiva il dio del sonno trascinarlo nuovamente nella sua rete. Passi pesanti su per le scale. La figura longilinea dell’uomo apparve sulla soglia della stanza. Sorrideva. Che avesse assunto qualche sostanza strana nel tentativo di fare uno studio sulle droghe? No, lui non aveva bisogno di studiarle.
« Abbiamo un caso, urgente! Questioni di importanza nazionale! »
Sherlock Holmes sapeva recitare e divinamente, anche. Suo fratello lo aveva fatto presente in più di un occasione, accennando, forse troppo maliziosamente, a quanto bene sapesse nascondere le cose. Fu dunque molto difficile per John capire di cosa realmente si trattasse. Si alzò, passando una mano sul volto provato dalle poche ore di sonno. Doveva vestirsi immediatamente. Qualcuno stava minacciando il mondo. L’immagine di un gruppo di terroristi che invadeva il salotto rimase impressa nella sua mente tanto abbastanza da sembrare vera, poi una voce razionale ricordò a John che non si sarebbero limitati soltanto a rompere dei vetri.
« Che cosa è successo? » fu tutto ciò che riuscì a dire in fine.
« Per l’amor del cielo, John! Muoviti e vieni giù! »
L’esasperazione costrinse Sherlock ad alzare gli occhi al cielo. Perché non poteva seguirlo e basta? Non gli sembrava il momento adatto per discutere. Attese qualche altro secondo, poi scese, raggiungendo quel caos che era diventato la cucina. John, a malincuore, lo seguì.
« Sherlock, se si tratta di un altro coniglio fosforescente io- » cominciò, trascinando i piedi lungo la scalinata. Era troppo stanco perfino per notare che il detective si trovava al centro della stanza, che sorrideva e che, soprattutto, tra le mani stringeva un pacco rettangolare. Quando tutti questi elementi a fatica riuscirono ad ammassarsi davanti agli occhi dell’uomo, questi aprì la bocca. Sorpreso. Il suo compleanno. Lo aveva completamente dimenticato.
« Buon compleanno, John. »
« Tu, tu, ti sei ricordato — oh! Ovvio che ti sei ricordato, ma perché alle tre e trenta?! Non potevi aspettare qualche altro minuto? O qualche ora decente? »
« Ho avuto qualche problema, » disse Sherlock curvando le labbra verso l’altro e indicando con un cenno il tavolo « ma non è questo ciò su cui voglio concentrarmi adesso. »
Se John fosse riuscito ad applicare le teorie deduttive del suo compagno di avventure avrebbe impiegato molto poco per capire la natura del regalo, ma, dal momento che tale comportamento era poco incline alla sua natura, possiamo senza alcun problema dire che non aveva la minima idea di cosa si trattasse. Sherlock, dal canto suo, rideva sotto i baffi. 

« Non dovevi prendermi null- SHERLOCK! »
Risa. John scosse la testa. Nel pacco vi era una torta. Una sola, singola torta alla panna, quadrata, con una scritta che, il dottore constatò, doveva appartenere al detective:

Di tutte le persone stupide che ho avuto modo di conoscere, tu, John H. Watson, sei la più intelligente.
In senso buono. Buon compleanno,
         SH
.

« È un complimento! »



Note dell'autrice
Ho scritto questa toria in un momento di follia - e credo lo si capisca dal fatto che la sto pubblicando all'una e venti del mattino - dunque non mi aspetto che piaccia a qualcuno. Mi piacerebbe, comunque, avere un vostro parere in merito! Non siate timidi! Ah. Ci tengo a specificare che il setting temporale di questa one-shot è prima del finale di stagione della seconda serie e nel mio mondo fantastico John e Mary non si incontreranno mai. Adesso, ammesso e non concesso che necessito di cure psichiatriche, vi saluto.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: TheWheel