08/04/2015
3 recensioniGrazie. [Jeff the Killer]
Sapevo che c’era qualcuno, sentivo i suoi occhi su di me.
Non ero spaventata, né inquietata. Ero lì tranquilla, aspettando che il misterioso sconosciuto si mostrasse.
Ero nel mio letto, con solo una canottiera e le mutande addosso. Mi tirai la coperta fino al petto, coprendomi.
Avevo lasciato la finestra aperta, e faceva leggermente freddo. Probabilmente lo sconosciuto era entrato proprio dalla finestra, dato che la porta mentre si apriva scricchiolava. Se fosse entrato da lì, me ne sarei di certo accorta.
Un grosso oggetto scintillò nel buio. Mi girai di scatto a guardarlo. Poi vidi la mano che teneva l’oggetto, e realizzai che era un grosso coltello da cucina. Nonostante la persona lo tenesse in modo così minaccioso, io mi sentivo tranquilla e serena.
Un sorriso alquanto allargato si mostrò, e due occhi azzurri contornati di nero continuavano a fissarmi. La figura uscì finalmente dall’oscurità. Era…un ragazzo. Un ragazzo con la pelle così pallida da sembrare bianca, e uno sguardo di ghiaccio. Aveva capelli lunghi fino alla spalla, spettinati e neri. Neri come la pece. Sembravano essere bruciati. Arrivò fino al mio letto, con il coltello stretto in mano. Si mise a cavalcioni sopra di me. Un po’ indietreggiai, ma il mio respiro era regolare. Sembrava essere irritato dalla mia totale indifferenza. In fondo, stavo per essere uccisa. Perché ero così calma? Perché non urlavo, perché non chiedevo aiuto? Sinceramente, me lo chiedevo anch’io.
Lo sconosciuto ragazzo avvicinò il suo volto al mio, mantenendo il suo sguardo saldo sul mio. In sè la figura del ragazzo poteva sembrare alquanto raccapricciante, ma credetemi quando vi dico che non avevo visto occhi più belli di quelli. Quegli occhi blu zaffiro erano così…enigmatici…e affascinanti...non potevo fare a meno di guardarli.
Il ragazzo avvicinò il coltello al mio petto. Poi afferrò un lembo della mia coperta e, sempre guardandomi negli occhi, la abbassò lentamente, scoprendomi e lasciandomi con solo la canottiera. Avevo leggermente freddo.
Ad un tratto, il misterioso sconosciuto sussurrò: Io mi chiamo Jeff.” Il suo sguardo si spostò sulle mie labbra, poi tornò a guardarmi. “Non hai mai sentito parlare di me?”
Scossi la testa. Non sapevo chi fosse quel ragazzo.
“Sai” disse poi “Di solito non mi presento alle mie vittime”.
Perfetto.
Era appurato che fosse un killer.
“Ma tu sei talmente innocente che non ho il coraggio di torcerti un capello.”
“Bene, Jeff.” sussurrai, con voce calma. “Io sono Jade. Sei un ragazzo adorabile, sai?”. A questa domanda, il sorriso di Jeff si spense. Per quanto fosse possibile, almeno. Guardando più attentamente, avevo potuto notare che il suo sorriso era letteralmente inciso sul suo volto.
“Ma non ti faccio nemmeno un po’ di paura?” domandò con una nota di insoddisfazione.
“Veramente, Jeff…credo che tu sia bello.” E lo pensavo sul serio.
Non so descrivere con certezza che espressione avesse Jeff, ma di sicuro stava sorridendo, quasi dolcemente, per quanto possibile.
“Davvero credi che io sia…bello?” Sussurrò, avvicinandosi ancora di più. Il suo sguardo si posò nuovamente sulle mie labbra.
“Hai davvero un bellissimo sorriso, Jeff.” dissi. Con una mano gli accarezzai i capelli.
“Sei l’unica persona che…abbia definito bello ciò che sono diventato.” Tornò a guardarmi.
Sul suo volto si ridipinse un ghigno malefico.
“Insomma, sono diventato più bello di prima!! E’.. è perfetto…non credi anche tu, mamma?”
Lo guardai stranita.
Alla parola “mamma” si tappò la bocca.
Dai suoi bellissimi occhi color zaffiro scese una lacrima.
Mi stampò un lieve bacio sulle labbra. Quel bacio mi scioccò.
“Mamma…Liu…papà…” sussurrò, guardandomi negli occhi. La voce gli tremava.
Lo guardai dolcemente, e asciugai la lacrima calda che stava rigando il suo viso.
Distolse lo sguardo e si allontanò di scatto. Rimasi sorpresa da quel gesto così brusco. Improvvisamente mi mancò il calore che si era creato fra i nostri respiri.
Jeff si precipitò alla finestra, quella da cui era entrato.
Si voltò verso di me, mi guardò e con voce tremante disse: “Grazie.”
Poi saltò giù.
Vicino alla finestra della mia stanza c’era un grande albero, perciò pensai che ci si fosse aggrappato.
Sospirai, e quando appoggiai una mano sul mio letto, mi accorsi che c’era un oggetto grande e freddo.
Era il coltello di Jeff.
ANGOLO RINCOGLION-EHM. AUTRICE ^^”
Premetto che questa storia non voleva essere romantica, per niente proprio. Voleva sottolineare il fatto che questa ragazza avesse fatto capire a Jeff che quello che aveva fatto era enormemente sbagliato. Come ci sia riuscita? Semplicemente non avendo paura di lui, e ricordandogli che era un ragazzo normale (E BELLISHIMO *Q*__ *sbava*) e che non c’era bisogno di aver paura di lui. Non ci crederete, ma questa storia l’ho partorita da ubriaca. Vi giuro, ero letteralmente sbronza. Ho ricontrollato se ci fossero errori di battitura (da lucida hihihi) e non mi sembra ce ne siano, ma ovviamente da ieri sera…chi può dirlo xD
Volevo mettere come nome “Giada” (il mio nome), ma mi sembrava troppo italiano xD Allora ho preferito mettere la versione europea :3 (Europea? Devo essere ancora ubriaca. TT^TT)
SCUSATE PER L’IMMENSA PAUSA. Praticamente l’ultima volta che ho pubblicato qualcosa era ancora il 2014 xD SHCUSSATE!! Cercherò di essere più attiva, magari con qualcosa più sul mio genere >:P
OVVERO LE FF DEMENZIALI!!!! :D (ovviamente sulle creepypasta u.u)
SHAO BELLI DE DARLING!!! (suonava orribilmente ma passatemela plz.)
Kisses from Darling :*