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Autore: kurophantomhive    09/04/2015    2 recensioni
Hiroki e Nowaki frequentano la stessa scuola elementare. I due sono molto amici e passano tutti i pomeriggi a giocare insieme. Un giorno decidono di andare ad esplorare un bosco: che serie di eventi comporterà questa scelta?
[Amore? Cos’era l’amore per Nowaki?]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hiroki Kamijō, Nowaki Kusama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il suono della campanella segnò la fine delle lezioni. Tutti gli alunni uscirono dalle aule correndo, frettolosi di tornare a casa e dedicarsi ai loro pomeriggi di svago. Le loro urla e risate echeggiarono per i corridoi, fino a quando tutti i bambini non furono usciti dall’edificio scolastico. Tutti, tranne uno.

Hiroki era puntualmente l’ultimo ad uscire. S’intratteneva sempre per qualche minuto oltre la fine dell’orario di lezione per chiedere agli insegnanti di avere chiarimenti su qualche argomento affrontato durante la giornata, o per chiedere aiuto per risolvere delle difficoltà che aveva trovato nello svolgere i compiti.

-La ringrazio per la sua spiegazione, mi scusi ancora per averla trattenuta. A domani-

Il bambino uscì dalla classe e s’incamminò per il corridoio mentre ripensava a quello che aveva imparato. Hiroki amava imparare cose nuove ed espandere la sua conoscenza. Aveva iniziato un nuovo argomento in matematica, e l’insegnante si era mostrato disponibile nel spiegargli i passaggi che non gli erano stati molto chiari.

Hiroki uscì dalla scuola e trovò Nowaki ad aspettarlo, come tutti i giorni, davanti al cancello della scuola. Nowaki era un bambino poco più piccolo di Hiroki, ma molto più intelligente e maturo dei bambini della sua età. E soprattutto molto più alto. I due si conoscevano da molto tempo ed erano diventati buoni amici: passavano la maggior parte dei pomeriggi a giocare insieme.

-Ancora non capisco perché mi aspetti ogni giorno, al posto di tornare a casa come tutti gli altri- disse Hiroki mentre s’incamminava verso casa

Nowaki sentiva di essere arrossito, quindi cercò di nasconderlo guardando dalla parte opposta della strada per evitare di essere preso in giro.

-Perché tu sei mio amico-

Si sentiva sempre strano vicino a Hiroki. Era ovvio che volesse arrivare a casa e riposarsi prima di andare a giocare, ma aspettare il suo amico era più importante per lui. Sentiva sempre una strana sensazione di gioia ogni volta che vedeva Hiroki uscire da scuola e incamminarsi verso di lui. Inoltre, gli piacevano le loro chiacchierate che facevano mentre tornavano a casa, soprattutto perché la maggior parte delle volte parlavano di cosa avrebbero fatto nel pomeriggio, e Nowaki non vedeva l’ora di rivedere il suo compagno di giochi.

I due parlarono di quello che era successo a scuola, e Nowaki raccontò all’amico di come un suo compagno, durante l’intervallo, era caduto nel cortile della scuola mentre cercava di arrampicarsi su un alto albero. Arrivato davanti a casa sua, Hiroki salutò l’amico che, abitando due strade dopo, doveva continuare il cammino da solo.

-Che ne dici se oggi pomeriggio andassimo ad esplorare il bosco dietro casa mia? Non ci siamo mai andati…-
-Il bosco? Ma è pericoloso!- disse Hiroki

La sua voce tradì una nota di nervosismo. Nowaki si aspettava quella reazione, ma sapeva anche come convincere l’amico.

-Beh, se hai paura non fa niente- disse con tono indifferente
-Paura?! Per tua informazione io non ho paura di niente! Andiamoci, scommetto che sarai il primo a tornare a casa piangendo perché vuoi la mamma!-

Detto questo, Hiroki entrò in casa sbattendo la porta. Era proprio la risposta che Nowaki voleva ottenere, sapeva che bastava insinuare che l’amico avesse paura per ferirlo nell’orgoglio e convincerlo a fare qualcosa che normalmente non avrebbe fatto.

Nowaki s’incamminò verso casa con un sorriso stampato sulle labbra chiedendosi cosa sarebbe successo quel pomeriggio.
 
 
Qualche ora dopo Nowaki uscì da casa e vide il suo amico seduto sul bordo del marciapiede. Non riusciva a vedere cosa stesse facendo, ma dall’incurvatura della schiena sembrava che Hiroki fosse piegato in avanti ad osservare qualcosa sull’asfalto. Nowaki gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla sinistra.

-Cosa stai facendo?- gli chiese sedendosi accanto a lui
-Sto osservando le formiche! Stanno portando delle briciole di pane al loro formicaio-
-Quella briciola è enorme rispetto a quella formica!-
-Le formiche sono fortissime! Possono trasportare oggetti 15 volte superiori al loro peso-
-Wow-
-Le formiche hanno una vita piuttosto breve, ma una formica allevata in un laboratorio ha vissuto per più di 20 anni!-
-Sei davvero intelligente Hiroki!- disse Nowaki sorridendo
-Sto solo attento durante le lezioni, lo sapresti anche tu se non passassi le ore a dormire- rispose Hiroki arrossendo –e ora andiamo, prima che si faccia troppo tardi-

Hiroki si alzò e tese una mano all’amico per aiutarlo a tirarsi su e dopo avergli dato uno strattone, si ritrovò a fissare la spalla di Nowaki. Si chiese come fosse possibile che un bambino più piccolo di lui lo superasse così tanto in altezza. I suoi pensieri furono interrotti quando sentì l’amico ridacchiare. Hiroki alzò la testa fino a quando il suo sguardo non incrociò quello del più alto, sentendo ancora le sue guance calde per il complimento ricevuto qualche secondo prima.

-Che hai da ridere?-
-Hiroki è proprio carino quando arrossisce- rispose Nowaki sorridendo

A quella frase Hiroki sentì di stare arrossendo ancora di più, quindi diede una spinta all’amico e si girò di scatto per nascondere la sua faccia. Incominciò ad incamminarsi velocemente verso il bosco che volevano esplorare. Era arrabbiato e infastidito dalla frase dell’amico, ma provava anche una strana sensazione, come se in fondo quel complimento gli avesse fatto piacere.

Nowaki rimase per qualche momento immobile. Non capiva cosa gli stesse succedendo, sapeva solo che quando si era ritrovato così vicino a Hiroki aveva avuto l’impulso di abbracciarlo e… Scacciò subito quel pensiero. Gli vennero in mente quei film d’amore che tanto piacevano alla sua mamma, ma odiati dal suo papà, che finiva puntualmente per addormentarsi dopo qualche minuto dall’inizio del film. Amore? Cos’era l’amore per Nowaki? Pensò a due persone che stanno insieme e che si baciano. Lui e Hiroki passavano molto tempo insieme, e non aveva forse provato l’impulso di baciare il suo amico poco prima?

-Nowaki cosa fai ancora lì impalato! Muoviti!-

La voce di Hiroki lo riportò alla realtà. Scacciò via tutti quei pensieri e corse dal suo amico che lo stava aspettando qualche metro più in là. I due fecero il giro della casa e si diressero in fondo al giardino, dove iniziava il bosco.
 

I due amici passarono il pomeriggio ad esplorare, a rincorrersi e ad arrampicarsi sugli alberi. Qualche ora dopo, si sedettero sotto un albero per risposare, appoggiando la schiena alla corteccia ruvida. Il sole stava per calare, quindi decisero che era l’ora di tornare a casa.
Nowaki si alzò e incominciò ad incamminarsi, seguito da Hiroki. I due camminarono per molto e Hiroki cominciava a sentirsi stanco.

-Quanto manca? Mi fanno male le gambe!-

 Nowaki si fermò di colpo, e per poco Hiroki non gli fini addosso.

-Perché ti sei fermato?-
-Io.. credo di essermi perso- disse Nowaki sottovoce

Hiroki si sentì prendere dal panico.

-Persi?! Come abbiamo fatto a perderci?! Il sole sta per calare e nessuno sa dove siamo! Nessuno verrà a cercarci qui! Come ho fatto a farmi convincere a venire in questo posto?!-

Nowaki era diventato pallidissimo. Era sicuro di aver seguito la strada che aveva percorso all’andata fino ad un certo punto, ma adesso non sapeva dove si trovavano. Si sedette per cercare di schiarirsi le idee mentre l’amico continuava a camminare avanti e indietro borbottando e cercando di far sbollire la sua rabbia. Nowaki fissava gli steli d’erba ai suoi piedi, quando sentì un urlo di dolore; alzò lo sguardo e vide Hiroki seduto per terra con le mani intorno alla caviglia. Si alzò e corse dall’amico, chiedendogli cosa fosse successo.

-Sono inciampato e devo essermi slogato la caviglia- disse Hiroki indicando una radice che spuntava dal terreno

I suoi occhi si riempirono di lacrime; la caviglia gli faceva molto male, ma non voleva mostrarsi debole davanti al suo amico, quindi abbassò lo sguardo sperando che Nowaki non notasse nulla. Si sentì cingere dalle braccia dell’amico in un forte abbraccio che lo fece sentire un po’ meglio.

Nowaki si sentiva in colpa per quello che era successo e odiava vedere l’altro in quello stato. Sapeva che stava facendo di tutto per trattenere le lacrime. Aiutò Hiroki ad alzarsi, ma la caviglia gli faceva troppo male quando la appoggiava per terra. Nowaki allora si abbassò e fece cenno all’amico di salirgli sulla schiena. Inizialmente Hiroki non voleva accettare il suo aiuto, ma quando capì di non riuscire a camminare dovette rassegnarsi.
Nowaki era alto e il suo amico non pesava molto, ma era stanco e faceva un po’ di fatica a portare Hiroki sulla schiena. Tuttavia fece del suo meglio per non darlo a vedere.

Nowaki camminò per qualche minuto senza dire una parola, il sole stava calando e incominciava anche a fare freddo, quando ad un certo punto incominciò a riconoscere il sentiero che stava percorrendo.

-Siamo quasi arrivati!-

Hiroki, che nel frattempo si era appisolato, trasalì e non appena vide in lontananza la casa dell’amico lanciò un urlo di felicità stringendo senza accorgersene le bracca intorno al collo di Nowaki.

-Hiroki! Non vorrai strozzarmi a pochi metri da casa!- disse ridendo

 
Appena arrivati a casa, la madre di Nowaki sgridò il figlio per averla fatta preoccupare e per averle disobbedito; gli aveva detto molte volte di non addentrarsi nel bosco. Poi fasciò la caviglia di Hiroki e chiamò i suoi genitori.

Mentre aspettavano i genitori di Hiroki, i due amici salirono in camera di Nowaki.

-I miei mi uccideranno- disse Hiroki zoppicando verso il letto
-Io resterò in punizione per almeno una settimana- aggiunse Nowaki aiutando l’amico a sedersi sul materasso, sedendosi a sua volta accanto a lui
-Mio padre probabilmente mi prenderà a sculacciate-

I due scoppiarono in una grande risata.

-Grazie per il passaggio-
-Era il minimo che potessi fare. Mi dispiace, è colpa mia se ti sei fatto male, non dovevo convincerti ad andare lì-
-Però ci siamo divertiti!- disse Hiroki cercando di alleviare il senso di colpa dell’amico –e scusami se mi sono arrabbiato con te, mi sono fatto prendere dal panico e non ho ragionato-

Hiroki abbassò lo sguardo. Aveva esagerato e se ne vergognava molto.

Nowaki posò una mano sulla guancia di Hiroki, che alzò la testa e guardò sorpreso l’amico. Nowaki non sapeva cosa stesse facendo, si stava semplicemente lasciando guidare dall’istinto.

-Nowaki cosa st-

Nowaki interruppe la frase di Hiroki posando le sue labbra su quelle dell’amico. Hiroki sgranò gli occhi, sentiva il suo cuore che batteva velocissimo, mentre nella sua mente si formavano mille domande, poi decise semplicemente di chiudere gli occhi e godersi quel piccolo momento con il suo amico.
Fu un bacio breve, ma per Nowaki fu perfetto. Non voleva staccarsi da quelle labbra, anche se sapeva che quel piccolo gesto avrebbe potuto rovinare la loro amicizia. Era spaventato dalla reazione che avrebbe avuto Hiroki, ma non si pentiva di averlo baciato.

Hiroki guardò Nowaki, si sentiva confuso e voleva dire qualcosa, ma le parole non gli uscivano dalla bocca.

-Hiroki sono arrivati i tuoi genitori!- urlò la madre di Nowaki dal piano di sotto

Hiroki scese dal letto senza dire niente e zoppicando arrivò fino alla porta della camera. Si fermò un momento, poi si girò e ritornò indietro. Nowaki era ancora seduto sul letto e vedendolo tornare indietro gli rivolse uno sguardo interrogativo. Hiroki si fermò davanti all’amico, si abbassò e gli dette un bacio sulla guancia.

-Ci vediamo domani- sussurrò Hiroki, per poi raggiungere i suoi genitori

Nowaki rimase seduto a guardarlo allontanarsi con un grande sorriso stampato sulle labbra. Sapeva che per Hiroki era difficile esternare i suoi sentimenti, quindi quel piccolo gesto lo riempì di gioia.

Si stese sul letto e ripensò alla giornata. Ripensò al sapore delle labbra di Hiroki. Ancora non riusciva a credere di averlo baciato, e il gesto di Hiroki gli fece pensare che all’amico non fosse dispiaciuto. Gli tornarono in mente le domande che si era posto quel pomeriggio.

Era amore quello che provava per Hiroki?

Ora sapeva di poter rispondere a quella domanda.

Era amore.
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice
Ciao a tutti! Che dire, adoro Junjou Romantica e l’idea per questa storia mi è venuta in mente una sera in cui non riuscivo a dormire! Mi sembrava carina ed eccola qua :) Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una recensione!
Alla prossima!
   
 
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