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Autore: Juliet_jmc    10/04/2015    2 recensioni
Percy e Annabeth, due nomi e un significato. Una storia percabeth che cerca di mischiare la tristezza allo stupore,la malinconia all'azione.
Ho tentato di descrivere al meglio le mie emozioni rielaborando le vicende delle due saghe di Percy,sperando di esserci riuscita.
In questa storia potreste trovare qualche spoiler sulla seconda saga "Eroi dell'Olimpo" , ma ho rivisitato qualcosa. Se volete scoprire di più non vi resta che leggere...un bacione
AH SCUSATEMI SE NEI PERSONAGGI E NEL GENERE COMPAIONO SOLO PERCY ED ANNABETH O SOLO IL GENERE AZIONE MA NON HO CAPITO COME METTERNE ALTRI...
Dal testo:
"Mi accasciai a terra,sull’asfalto umido di pioggia e incominciai a piangere,le lacrime mi rigavano le guance e i miei singhiozzi rimbalzavano lungo tutta la strada. Rimasi così per non so quanto tempo, i minuti parevano interminabili e le mie lacrime infinite."
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Percy/Annabeth
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Annabeth

-Ti amo.
 
Le ultime parole prima di veder sparire il suo volto nella nebbia. Pareva inghiottito da quel muro bianco che mi aveva separata da lui.
Mi accasciai a terra,sull’asfalto umido di pioggia e incominciai a piangere,le lacrime mi rigavano le guance e i miei singhiozzi rimbalzavano lungo tutta la strada. Rimasi così per non so quanto tempo, i minuti parevano interminabili e le mie lacrime infinite.Non potevo sopportare di perdere Percy perché era l’unico motivo valido per restare sulla terra dei comuni mortali.
 
-Ehi…
Una voce,così bassa e roca che con il rumore dei miei singhiozzi mi parve un’allucinazione.
-Ehi
Questa volta lo sentii più forte, c’ era qualcuno che mi chiamava. Piano piano alzai la testa che tutt’ad un tratto mi pareva così pesante, tanto che il mio collo quasi non riusciva a reggerla.Mi girai. Vidi una figura soffusa,immersa in un bagliore quasi accecante,che con una delicatezza unica piegava la testa al lato,confusa. Pareva che si stesse domandando il perché fossi in mezzo alla strada a piangere.
-c..ch…chi sei?-  Riuscii a farfugliare con la voce rotta dal pianto.
-Come,non mi riconosci?- Chiese stupita la figura.
I miei occhi non riuscivano a metterla a fuoco e riuscivo a vedere solo una macchia confusa, mi trascinai a fatica verso di essa e strizzando gli occhi per riuscire a vedere meglio ,iniziai a distinguerne i tratti .
-Bianca?
Non poteva essere lei, Bianca era morta,non poteva uscire dalle tenebre, Ade non lo avrebbe mai permesso anche se Bianca era sua figlia.
-Si Annabeth,sono io.
Ad un tratto i lineamenti del suo volto si corrucciarono quasi in una smorfia di dolore .Non capii fino a quando dietro di lei vidi una sagoma enorme,tanto alta da sovrastare i palazzi. Man mano che si avvicinava, il rumore dei suoi passi riecheggiava per tutta la via e le tenebre che lo avvolgevano scomparvero, rivelando la sua identità.
Era il gigante Alcione che Percy,Frank ed Hazel avevano sconfitto sul ghiacciaio di Hubbard, era rinato in breve tempo e aveva rubato l’anima di Bianca a Tanatos senza farsi notare.
Spostai gli occhi da quella enorme creatura e vidi che il viso della ragazza mi urlava di scappare,dovevo farlo…o almeno…avrei dovuto.
Portai la mano sulla custodia del mio pugnale , era vuota , avevo dimenticato di averlo perso e la lunga spada di dragone che mi aveva donato Damaseno era rimasta al Campo Mezzosangue. Mi maledissi mentalmente per aver dimenticato di portarmi un’arma,soprattutto per le vie di New York, sede dell’Olimpo.
In qualche secondo mi accorsi che ormai era troppo tardi per scappare, avrei dovuto affrontare Alcione,l’unica cosa che mi rimaneva da fare era utilizzare la mia mente,la sola arma a mia disposizione.
Il gigante era ormai dietro Bianca e rimaneva in silenzio, quasi aspettasse che io parlassi.
Io rimanevo muta,immobile,senza quasi respirare.
Mi guardò intensamente negli occhi e parlò,la sua voce cupa e incredibilmente bassa mi entrò dentro facendo fremere tutto il mio corpo,sentivo le parole che uscivano da quella orribile bocca fluirmi nelle vene.
-Figlia di Atena,mi spiace trovarti qui da sola.
-Anche io sono rammaricata caro Alcione,avrei voluto avere un incontro più piacevole con lei…- dissi quasi di botto tentando di ritardare il conflitto.
-Una giovane semidea che voleva incontrarmi in modo diverso…pensavi di prendere un caffè forse?! Sono venuta per prendermi la mia vendetta- rispose quasi ironicamente,con un sarcasmo che aveva delle sfaccettature di terrore.
-Non so di quale vendetta parli, che io ricordi non ho mai combattuto contro di lei- parlai con voce calma
-Non essere furba figlia di Atena,so che sai usare la mente e le parole,ma ora dimmi dov’è PERCY JACKSON-quel nome mi attraversò come una pugnalata, dov’era Percy? Non lo sapevo neanche io
-Non lo so- la mia risposta secca risuonò nello spazio che separava me e il gigante.
Il suo aspetto si fece più minaccioso, i sei metri di altezza sembravano addirittura aumentare. La mia percezione sembrò quasi distorcersi,il gigante si stava avvicinando. Da dietro la sua schiena spuntò una lancia affilatissima
-Bene semidea,se non mi vuoi dire dove si trova il tuo amato eroe…la mia vendetta sarai tu, infondo sei la sua ragazza, quindi probabilmente starà male per te…sempre che gli importi- fece un ghigno malefico dopo questa affermazione che arrivò dritta al mio cuore ma non mi scoraggiai,feci per aprire bocca ,ma il gigante aveva già preso la lancia e stava per scagliarla verso di me.
Il puntale di essa mi raggiunse in un attimo,feci appena in tempo a scansarmi che questa si conficcò nella vetrina di un negozio che cadde in frantumi,le schegge di vetro arrivarono quasi ai miei piedi,raccolsi quella più appuntita e mi  lancia sul gigante, fu un gesto folle,ma c’era qualcuno ad aiutarmi…

 
 Note autrice:
Ciao a tutti, questa è la mia prima fan fiction o ,almeno, la prima che posto... sono molto timida è ho paura di ricevere delle critiche, ma ho preso coraggio e ho scritto questo capitolo... se piacerà a qualcuno la continuerò.
Lasciatemi qualche recensione,accetto tutti i consigli e le critiche costruttive, purchè siano in coerenza con il tema del testo.
Vi voglio bene pimpoli :-)
Un bacione grande, la vostra
-GJMC

 
   
 
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