Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: justachoice    10/04/2015    1 recensioni
Acqua.
Mi serve acqua.
No, mi serve aria.
Non posso lasciare il letto. Se lascio il letto collasso.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

1

Acqua.






Acqua.

Mi serve acqua.

No, mi serve aria.

Non posso lasciare il letto. Se lascio il letto collasso.

Devo alzarmi. Sento le lacrime rigarmi il volto. Sono troppe. Soffoco.

Mi tremano le mani, devo alzarmi e calmarmi. Mi tremano anche le gambe, non mi reggo in piedi.



Cerco le scale facendo attenzione a non fare rumore, lascio il cellulare lì, in carica, non posso portarmelo dietro.

Sto aspettando una sua risposta, probabilmente si è dimenticato di scrivermi, sarà caduto nel sonno, me lo aveva detto che era stanco.


No. Cosa stai facendo Francesca? Inventare scuse non riuscirà a calmarti, non sistemerà la situazione.

Non mi ha scritto. Non mi ha dato la Buonanotte.


Io non ci volevo venire qui, dannatissima Sicilia. Io volevo restare a Bologna. A Bologna con lui.


Apro la porta del piccolo bagno, entro e mi ci chiudo dentro come se niente fosse. Una volta dentro, attenta a non destar sospetti, mi accascio al muro mugugnando frasi senza senso.


Questo bagno è dannatamente piccolo, accidenti. Questa luce è terribile, non posso alzarmi, non voglio, non ci riesco. Voglio lui. Voglio una sua risposta. Voglio che mi scriva il solito “Buonanotte raggio di sole” e voglio che lo faccia per dimostrarmi che ho torto, voglio che lo faccia per dimostrarmi che il mio intuito questa volta ha fatto cilecca e che sono io ad essere paranoica, ossessiva, pazza. Si, preferirei essere pazza, preferirei avere torto, preferirei qualsiasi cosa. Ti prego, scrivimi. Sono le tre di notte.





Apro gli occhi, buio.

Mi alzo, salgo le scale in punta dei piedi cercando di non farmi sentire dal cane, se mi sentisse si metterebbe a seguirmi.

Giro la chiave della porta, la apro, giro la chiave della porta seguente.

Odio la campagna.

Esco fuori, il sole è ancora debole, sono solo le sei del resto, ad agosto il sole si pretende che sia alto e forte a mattinata inoltrata.

Ora però sono solo le sei, si sente ancora l'aria fresca della notte che con fatica tenta di fare resistenza al caldo afoso che inizia con prepotenza a farsi sentire.

Accanto a me il glicine fiorito mette in risalto la bellezza del paesaggio. È così presto che non si sente neanche un rumore.

Non ho dormito per tutta la notte, è stato terribile, non mi capitava da tanto. O meglio, non mi capitava da tanto di passare una nottata tra le lacrime. Forse dalle elementari, quando non avevo finito la lezione per le vacanze e il giorno dopo avevo paura di andare a scuola.

Prendo il cellulare, guardo Whatsapp.


“ultimo accesso alle 3.00”


L'orario dell'attacco di panico.


Perché stavamo litigando? Non me lo ricordo più.

Ah si, tu che sei diverso, da quando sono partita non sei più lo stesso. Non mi cerchi più come prima, non mi scrivi più quello che mi scrivevi prima, non sei più quello che eri sette giorni fa.

Il tempo qui sta passando troppo lentamente. É un inferno, vorrei fuggire.

Ieri c'è stato quello stato. Lo stato di lei che tu hai commentato.

Io mi ricordo di quando tu mi hai chiesto se secondo me lei era carina, in piazza, sdraiati sull'erba.

Mi avevi detto che secondo alcuni tuoi compagni di classe lei era bella, ma che secondo te non era chissà cosa. Io ti credetti e con un sospiro di sollievo ti risposi che neanche secondo me lei era chissà cosa.

Proprio lei eh?

Lei proprio non la sopporto. Falsa come poche, costruita e ipocrita. Almeno potevi sceglierne una migliore.

Che poi io sto qui a farmi tutte queste paranoie, ma non è mica detto.

Certo, hai iniziato a rispondermi tre volte in tutto il giorno se va bene, sei sfuggente e litighiamo spesso. Ma questo non vuol dire nulla, no?

Commenti i suoi stati come se vi conosceste da una vita, metti mi piace a tutte le sue foto e così via.

Ma no, non significa niente.


E allora perché ho questo vuoto dentro? Questa agitazione che mi logora il fegato? Cosa è?










Oggi ci siamo divertiti, io e te.

Sai, ieri sera quando ti ho visto di nuovo mi sono innamorata per una seconda volta.

Eri bellissimo con quello smoking. Io avevo una felpa ed ero reduce dal viaggio ma poco importa.

Mi sei mancato tantissimo.

Quando qualche giorno fa mi hai detto che stavi andando a ballare in discoteca e che nel gruppo c'era anche lei mi è preso un colpo. Giuro.

Io ti ho raccontato delle mie avventure, o meglio disavventure, a te precedenti sperando tu capissi che non avevo le forze di soffrire ancora. Quando mi hai detto che potevo fidarmi di te sono stata meglio. Ieri mi hai portato nel posto dove mi avevi detto “ti amo” per la prima volta.

Eri sbronzo e io non ti credevo, ma ho fatto finta di cascarci perché ero consapevole che, in verità, ci stavo cascando davvero.

Ieri abbiamo attaccato il nostro lucchetto ad un palo, ci abbiamo scritto le nostre iniziali e lo abbiamo lasciato lì, giurando che il nostro amore sarebbe stato eterno.

Oggi sono venuta da te, mi avevi detto che ti mancavo ed io ero felice perché non ti sentivo davvero mio da troppo tempo.

Tu sei sempre stato così, fuori dal letto in un modo e nel letto in un altro. Per te il sesso è sempre stato un chiodo fisso, come forse, un po', lo è anche per me.

Mi hai sempre detto che insieme non scopavamo e mi sgridavi quando usavo quel termine, il nostro era fare l'amore.

Ma io resto dell'idea, Andrea, che due ragazzi a sedici – diciotto anni non possono davvero fare l'amore, io neanche ci credo nell'amore.

E allora cosa è quello che sento? Non so.

Sono entrata in casa tua e non mi hai dato il tempo di fare nulla.

Mi hai tolto il vestito, mi hai sfiorato con la mano e poi mi hai stretta a te.

Quanto mi è mancato il calore della tua pelle, liscia e soffice come sempre.

Ti ho tolto la maglietta grigia e il calore, prima proveniente solo dalle tue braccia, si è fatto più forte lasciandomi entrare in uno stato di trans.

Il tuo profumo pungente mi è entrato nelle narici e, per la prima volta dopo tanto tempo, ero felice.

Tu avevi voglia di me. Io avevo voglia di te.

Ci siamo sdraiati sul letto, io ero sopra di te. Non mi piaceva.

Imbarazzata mi sono buttata di lato facendoti capire che ti volevo e ti volevo sopra di me, come sempre.

Le tue mani sono arrivate subito al centro della questione togliendo abilmente il reggiseno, ti ho guardato negli occhi mentre con un dito mi sfioravi un capezzolo facendolo diventare sempre più duro.


Mi sei mancato.


Mi hai tolto impaziente anche le mutandine nere, le mie preferite, e senza aspettare che io facessi nulla ti sei tolto tutto anche tu.


Ed eccoci, come la prima volta, tu nudo sopra di me ed io sotto che mi lascio trasportare dalla corrente. Ma purtroppo sappiamo entrambi che non è come la prima volta.


Mi sei entrato dentro tutto d'un colpo e, come al solito, hai alzato la testa per vedere la mia reazione. Il mio gemito ti ha fatto sorridere e ti ha spinto ad accelerare il ritmo. Le tue braccia mi tenevano abbracciata, incollata al tuo petto, più acceleravi e più mi stringevano forte. Ad un certo punto ti sei fermato, ti sei alzato un pochino senza uscire da dentro di me, mi hai allargato di più le gambe che dall'essere avvinghiate alla tua vita sono arrivate a toccare il materasso col ginocchio, e tenendole giù hai ripreso. Sentivo i brividi salire su per la schiena, un'ondata di piacere stava lentamente salendo e per un momento, uno solo, mi scordata di tutto il resto.







“No Raffaella, te lo giuro, io e Andrea non ci parliamo più”

Cerco di dire con un tono tranquillo in una clip vocale su Whatsapp.

Ma cosa vuoi da me? Ti sei presa Andrea e dopo un anno pretendi anche che io ti ascolti?

Non solo ti sei messa con il mio ragazzo, ora mi cerchi anche per sapere se io e lui continuiamo a sentirci, altro che elementari insieme, potessi ti ammazzerei.


“Sisi, Francesca io ti voglio credere, ma sai come è fatto lui. Non mi fido”


Lo so come è lui, mi ha fatto passare un mese terribile a causa tua.

Ma no, Raffaella, io non lo odio. Io odio te, che da ragazza avesti dovuto stare dalla mia parte e non dalla sua, io odio te perché io e te alle elementari eravamo amiche, io odio te perché proprio mentre io ero in Sicilia tu ti sei messa a flirtare con il mio ragazzo. Io odio te perché so che tutto è partito da lui, perché lui è fatto così, ma tu ci sei stata fregandotene di me.

I tuoi


“Mi dispiace, davvero, ma non ho saputo resistere, mi sono innamorata al primo sguardo”


Mi fanno venire voglia di vomitare.


“Certo Raffaella, capisco assolutamente, non ti preoccupare”


Falsa.

Sono una falsa.

Ma non mi interessa, non voglio averla contro. Ho già passato il periodo “ti vedo e non ti saluto” e ne ho abbastanza.

É passato un anno da quando io e Andrea stavamo insieme ed è esattamente un anno che voi due state insieme. Certo, capisco che con gli inconvenienti iniziali non sia stata una passeggiata passare questo anno accanto a lui, del resto riguardo a fiducia potrei dirti tanto.

Intuito, sempre fidarsi.

Ma tu, Raffaella, tu mi hai detto di voler stare tranquilla, hai detto ad Andrea di non parlarmi e mi hai parlato alle spalle per troppo tempo. Non ho più voglia di sentirti.


Comunque si, Raffaella, io mi sento ancora con Andrea.

Ma non come prima.












Spazio Scrittrice.


Ciao a tutti, questa non è la prima volta che scrivo in questo sito ma è la prima volta che non scrivo storie riferite a cantanti ecc., sono qui per imparare e chiunque abbia qualcosa da dirmi riguardo la storia è benvenuto!

Scrivo qui per crescere, non fatevi scrupoli.

Il continuo arriverà presto e magari più lungo, questo è solo l'inizio:)


Bacio, Justachoice

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: justachoice