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Autore: TheCrimsonGhost    10/04/2015    2 recensioni
Quella sera pioveva, e il freddo mi avrebbe ucciso se non avessi trovato in fretta un riparo caldo.
Girai in sella al mio cavallo in quell’orribile notte, la foresta era troppo fitta per distinguere una qualsiasi figura. In preda alla stanchezza, mia e del mio cavallo, con le ultime forze che ci rimanevano tentammo una disperata ricerca al riparo.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera pioveva, e il freddo mi avrebbe ucciso se non avessi trovato in fretta un riparo caldo.
Girai in sella al mio cavallo in quell’orribile notte, la foresta era troppo fitta per distinguere una qualsiasi figura. In preda alla stanchezza, mia e del mio cavallo, con le ultime forze che ci rimanevano tentammo la disperata ricerca di un riparo.

Evidentemente Dio quella sera era dalla nostra parte, poiché trovammo una vecchia osteria dove stare.
Legai il cavallo ad un albero ed entrai: l’osteria era passivamente illuminata da qualche candela, alcuni mobili cigolavano e l’odore di vino inebriava ogni spazio possibile. Nella taverna non c’era nessuno oltre l’oste; una donna abbastanza corpulenta ma dal viso molto delicato.
«Buonasera, c’è una stanza disponibile dove posso passare la notte?»
L’oste posò il boccale con dentro uno straccio molto consumato e rispose: «Certo, e prima di coricarsi desidera riempire lo stomaco?»
«No grazie, non mangio bene quando ho sonno».
L’oste mi accompagnò alla stanza dove avrei dormito: era abbastanza trascurata (evidentemente l’osteria non era molto frequentata) e delle ragnatele ornavano gli angoli del soffitto. Il letto però era pulito e adeguatamente soffice per dormirci sogni tranquilli.
Tolsi il mantello, gli stivali e mi coricai; sperando che il giorno successivo sarebbe stato migliore.

Un urlo mi svegliò di soprassalto, sentii dei passi potenti e veloci raggiungermi in modo sempre più furioso. La porta si spalancò, nella stanza entrò di fretta e furia l’oste, la quale sudava copiosamente freddo. «Cos’è che l’ha sconvolta?»
«C'era una bestia giù… Un lupo, credo… Ha tentato di aggredirmi…»
«Venga con me, le assicuro che caccerò quella bestia in quattro e quattr’otto». Scendemmo le scale, l’oste mi forniva luce tramite una candela, ed era possibile sentire il suono del vino che scorreva dalle bottiglie rotte. Arrivammo al piano terra, in gran parte inghiottito dalle tenebre, cosicché chiesi all’oste di illuminarmi meglio la stanza.

Scrutai con quel poco di luce che avevo a disposizione, quando vidi il cadavere mutilato di qualcosa di molto robusto… Il cadavere dell’oste.

  
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