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Autore: Sunshinvera    11/04/2015    2 recensioni
[Santana/Quinn]
Dal testo:
Santana le si avvicina lentamente sorridendo, volge il capo verso destra, scrutando i suoi amici sulla pista da ballo divertita, per poi spostare nuovamente l'attenzione sulla bionda a pochi centimetri di distanza.
Si sporge in avanti, facendo indugiare le labbra sul lobo dell'amica, e sussurra io sono il predatore, Q, non la vittima.
Si volta tranquillamente, le spalle dritte e i capelli che le cadono lungo la schiena (sembrano aver sviluppato vita propria visto come ondeggiano nel buio della sala), e cammina non preoccupandosi nemmeno di ancheggiare per attirare l'attenzione della ragazza, sapendo che quegli occhi così dannatamente belli stanno già indugiando sulle sue curve senza alcun particolare sforzo.
Quinn, da parte sua, si lascia sfuggire un respiro che non sapeva nemmeno di star trattenendo, prima di afferrare il bicchiere di vetro - il quale le era precedentemente stato sottratto dalle mani - e bere il suo contenuto tutto in un sorso, come si fa con le medicine per non sentirne il sapore.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Dani, Quinn Fabray, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Santana Lopez ha ventitrè anni ed un'ossessione: le bionde.
I suoi amici scherzano continuamente su questa sua stranezza, ma tutto quello che può fare lei è scrollare le spalle e aspettare che le loro risate si disperdano nell'aria. 
La prima volta che aveva provato attrazione per una ragazza bionda aveva quindici anni e frequentava da poco il secondo anno di liceo.
Il suo nome era Brittany, Brittany Pierce, ed oltre ad avere dei lunghi capelli biondi aveva anche due meravigliosi occhi azzurri.
La ragazza perfetta, pensava Santana ogni qual volta il suo sguardo si posasse su di lei.
Non era stato difficile conquistarla, qualche complimento e sorrisi maliziosi, Brittany era diventata sua in poco meno di due mesi. 
Non era stata una cosa da niente, Santana era ancora giovane ed era accecata dall'idea dell'amore. Quando però Amanda Skylvers, quinto anno, le era passata d'avanti con la sua gonna da cheerleader e i capelli biondi tirati indietro in una coda di cavallo, aveva ufficialmente perso la testa.
Sedici anni ed una maggiore consapevolezza del suo corpo, perdere la verginità con Amanda era stata una carica di autostima enorme; così grande da spingerla a fare coming out e camminare per i corridoi della scuola rivolgendo occhiolini e tocchi fugaci a qualunque ragazza.
Ecco perchè alla lista si erano aggiunte Scarlett, Elise e Lizzie.
Santana Lopez poteva avere chiunque, ma non Quinn Fabray.
 
Quinn Fabray era un'altra storia, un altro livello.
Il loro gioco (chiamarlo relazione sarebbe sbagliato, eppure c'è chi nonostante tutto la riterrebbe tale) era iniziato in estate, dopo il diploma.
Tra una festa e l'altra la giovane Fabray, capelli biondi anche lei e due occhi verdi, aveva ritenuto divertente iniziare un progetto che non avrebbe mai potuto portare a termine.
Quando il tutto era iniziato, Quinn credeva di poter reggere i tocchi delicati, il rossetto rosso a marcare le labbra dell'amica e le fossette ai lati del volto che avrebbe tanto voluto baciare.
Pochi mesi dopo, i corsi all'università iniziati da poco eppure già più impegnativi del previsto, non ne era più così convinta.
Era diventata la vittima.
Santana, comunque, a questa sottigliezza metafisica (citare Manzoni fa sempre bene, ripeteva continuamente la sua professoressa di letteratura) non aveva prestato particolare attenzione e continuava imperterrita, rifiutandosi di accettare che la sua migliore amica potesse effettivamente provare qualcosa per lei.
Era solo un gioco, un bellissimo gioco.
Un gioco pieno di incertezza, sentimenti confusi, caratterizzato dalla particolare sensazione di volare stando ferma.
Ecco perchè, dopo essersi divertita per un po' con Quinn (è importante sottolineare che nonostante questi anni di gioco non erano mai andate oltre un bacio), si rifugiava nel letto di qualche bionda incontrata da poche ore. 
Adesso, come già detto, ventitrè anni e degli amici bastardi - tra cui un certo Louis che non può proprio far a meno di prenderla in giro per i suoi gusti particolari - sta ancora inseguendo Quinn. 
E Quinn sta ancora fuggendo.
Per poi tornare.
Per poi fuggire, di nuovo.
 
Come il gatto e il topo.
 
Quando qualcosa cambia è il ventisette marzo e c'è freddo.
Quinn sta letteralmente gelando e non si spiega come ciò sia possibile.
Diversi corpi caldi la circondano, l'aria è afosa e respirare è quasi difficile.
La musica sembra più alta del solito e il suo bicchiere troppo leggero.
“Un altro” sussurra prima di lanciare un veloce sguardo al ragazzo dietro il bancone e sorridergli. 
Santana la vede da lontano, la raggiunge velocemente - la bionda potrebbe giurare il tutto sia avvenuto in un battito di ciglia - e le bacia una guancia, sporcandola leggermente con il suo rossetto.
Le dita affusolate della bionda si stringono intorno al bicchiere, il quale le viene però facilmente sottratto.
Sta per protestare, quando viene distratta dagli occhi dell'amica.
Parlano per un po', le mani che indugiano su qualunque parte l'una del corpo dell'altra e le labbra che vengono ripetutamente morse (quelle di Quinn più per il nervosismo che per malizia).
Santana lo nota e ride, si passa una mano tra i capelli corvini, si appoggia sul bancone del bar e le sorride.
Le si avvicina lentamente sorridendo, volge il capo verso destra, scrutando i suoi amici sulla pista da ballo divertita, per poi spostare nuovamente l'attenzione sulla bionda a pochi centimetri di distanza.
Si sporge in avanti, facendo indugiare le labbra sul lobo dell'amica, e sussurra io sono il predatore, Q, non la vittima.
Si volta tranquillamente, le spalle dritte e i capelli che le cadono lungo la schiena (sembrano aver sviluppato vita propria visto come ondeggiano nel buio della sala), e cammina non preoccupandosi nemmeno di ancheggiare per attirare l'attenzione della ragazza, sapendo che quegli occhi così dannatamente belli stanno già indugiando sulle sue curve senza alcun particolare sforzo.
 
Quinn, da parte sua, si lascia sfuggire un respiro che non sapeva nemmeno di star trattenendo, prima di afferrare il bicchiere di vetro - il quale le era precedentemente stato sottratto dalle mani - e bere il suo contenuto tutto in un sorso, come si fa con le medicine per non sentirne il sapore.
Quella stessa sera - o notte, Quinn ha perso la cognizione del tempo - Santana le si riavvicina con una bionda minuta al suo fianco. 
“Sono Megan”
“Quinn”
Non la guarda nemmeno attentamente, sa che Santana non è veramente presa da quella ragazza, ma si sorprende comunque quando alle due le propone di accompagnarla a casa, Megan dimenticata in qualche bagno pubblico.
La bionda, ovviamente, accetta senza alcun indugio e le stampa un leggero bacio di riconoscimento sulle labbra. Una cosa normale, in momenti come questi, per loro due. 
Ciò che sorprende davvero Quinn, però, è il “io tengo davvero a te, Q, lo sai vero?” sussurrato a mezza voce sulla soglia di casa Fabray.
 
Due mesi dopo, Santana è scomparsa.
Quinn la cerca un po' ovunque, ma non la trova.
Dopo qualche settimana però torna, un'altra bionda al suo fianco.
“Lei è Dani, l'ho conosciuta a Los Angeles, Q”.
E in quel momento, tutto ciò a cui Quinn Fabray può pensare, è che forse, solo forse, Santana stava mentendo.
 
 
Perchè se tu avessi davvero tenuto a me, dei miei sguardi te ne saresti accorta tempo fa.
 
Salve a tutti!
Spero che questo mio scritto vi piaccia e mi farebbe molto piacere se lasciaste il vostro parere, positivo o negativo che sia.
Inoltre @tomlinshy sappi che ti voglio bene e che senza di te mi sentirei vuota.
Un saluto.
  
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