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Autore: Hologram Princesses    11/04/2015    2 recensioni
{982 parole | Cyber | Chessshipping | AU | warning: fluff & headcanon! }
Cincischiò con la cannuccia del suo frullato, storcendo gli occhi mentre osservava un ciuffo di capelli ribelle davanti al naso. Era anche per questo suo atteggiamento che Touko lo trattava come un bambino e, nonostante certe attenzioni gli facessero veramente piacere, avrebbe preferito essere visto come un ragazzo e non come un cucciolo di Skitty da coccolare e da proteggere dal mondo.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Touko, Touya
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Fragola e Pistacchio



 

 

Touya odiava il fatto che Touko fosse più alta di lui. Complici anche i due mesi di differenza, Touya, si sentiva davvero messo in soggezione non appena Touko lo abbracciava.
Perché con quei pochi centimetri in più, gli abbracci di Touko erano qualcosa di terribilmente sbagliato per qualcuno che era solamente suo amico. Riusciva a percepire il seno poco accennato della castana, sentiva il suo profumo nelle narici e le braccia dell’amica gli avvolgevano la testa, quasi soffocandolo.
Forse Touko non se ne rendeva conto, probabilmente perché lo considerava come un piccolo Rufflet da proteggere, ma quegli abbracci erano veri e propri serial killer per il ragazzo. Soprattutto perché era un ragazzo.
I due ragazzi erano usciti presto, quella giornata di fine luglio, resistendo al caldo della città e alla voglia di strapparsi la pelle di dosso per evitare di sudare così tanto. A Touya piaceva il caldo, non lo pativa, mentre Touko sembrava essere molto sofferente all’afa estiva.
In quel momento osservava la ragazza ciondolare sui talloni, le mani allacciate dietro la schiena e un’espressione innocente sul volto. I capelli castani erano legati nella sua solita coda, ma non aveva nessuno cappellino con la visiera. I vestiti da viaggio erano stati sostituiti da alcuni più femminili: una camicetta color canarino e dei jeans a pinocchietto color cielo, con il pizzo bianco agli orli.
Touya pensava che fosse veramente carina, vestita a quel modo, ma mai si sarebbe sognato di dirglielo. La ragazza guardava attentamente la vetrina, delle volte inclinando un po’ la testa di lato, indecisa sul da farsi. Cincischiò con la cannuccia del suo frullato, storcendo gli occhi mentre osservava un ciuffo di capelli ribelle davanti al naso. Era anche per questo suo atteggiamento che Touko lo trattava come un bambino e, nonostante certe attenzioni gli facessero veramente piacere, avrebbe preferito essere visto come un ragazzo e non come un cucciolo di Skitty da coccolare e da proteggere dal mondo.
«Che mi consigli, Tou?» gli chiese, riscuotendolo dal suo torpore. Il movimento dondolante di Touko lo aveva catturato.
Touya si allungò sul tavolo al quale era seduto, un braccio sotto il mento e l’altro che si protendeva verso la ragazza, forse in quel momento sembrava davvero uno Skitty.
«Mh, prendi il solito, no?» scrollò le spalle. Odiava quando lo chiamava con quel nomignolo infantile, pensò storcendo il naso. La testa ora era appoggiata contro il braccio allungato, mentre osservava interessato le goccioline di condensa sopra il cartone del bicchiere del frullato. Touko non lo avrebbe più considerato un bambino se avesse saputo che pensieri faceva sul suo fondoschiena.
«Uffa, sei un musone» brontolò, scegliendo poi i soliti due gusti di gelato. Touya, che già aveva in mano il suo frullato, le fece una smorfia non appena la castana si girò per pagare.
Offro io, dato che è il tuo compleanno gli aveva detto. Ora avevano la stessa età, eppure Touya si sentiva ancora troppo piccolo in confronto all’amica, soprattutto considerando il suo continuamente ostinarsi a chiamarlo Tou, non che gli dispiacesse, ma spesso lo scambiavano per la sua gemella – addirittura femmina! – perché avevano il nome che iniziava per la stessa sillaba.
Ecco gli svantaggi di avere le madri migliori amiche pensò Touya, osservando la ragazza che camminava con il suo cono in mano. Una leggera brezza le scompigliò la coda.
«Allora, dove andiamo?» gli chiese, leccando la parte del suo gelato che sapeva di pistacchio. Touya beveva il suo frullato alla fragola, concentrandosi solamente sulla cannuccia biancastra e sul rumore che sentiva quando aspirava, gli occhi fissi per terra.
Scrollò le spalle, bevendo ancora un po’ del suo frullato.
«Non lo so, che ne dici semplicemente di fare un giro per il centro?» le propose, guardando prima il cielo poi di nuovo le sue scarpe.
«No, no! Deve essere un compleanno speciale, per il mio Tou!»
Inutile nascondere che Touya, a sentire l’aggettivo possessivo davanti al soprannome – infantile, si ripeteva, infantile –, quasi si strozzò con il frullato alla fragola.
Touko gli diede delle sonore pacche sulle spalle, rischiando di far cadere il gelato bigusto.
«Tutto ok?» gli domandò, chinandosi verso di lui, la faccia preoccupata e il gelato che iniziava a sciogliersi sulla mano.
Touya non ci pensò molto, forse in quel momento il frullato gli era andato al cervello. Touya non ci mise nemmeno molto, a dire il vero.
Fu frettoloso e appiccicoso, il loro primo bacio, sapeva di fragola e pistacchio e cioccolato e anche di quell’aroma dolce che Touko aveva, quello che Touya sentiva anche quando la ragazza lo abbracciava.
Touko strabuzzò gli occhi, osservando il volto concentrato di Touya, che aveva le palpebre serrate e le sopracciglia corrucciate, come se tutto quello gli costasse uno sforzo immane.
Ridacchiò un po’ sulle sue labbra, per poi avvolgere le braccia attorno al suo collo e abbassarsi un po’, per permettergli di superarla di qualche millimetro.
Il gelato le cadde, urtando il terreno della via con un rumore sordo. Touya strinse troppo sul bicchiere di carta del suo frullato e un po’ ne fuoriuscì, rischiando di sporcare la camicetta color canarino della castana.
Qualche bambino che passava lì vicino – dopotutto era estate ed erano davanti ad una gelateria – fece qualche domanda curiosa ai genitori, che imbarazzati trascinarono via i figli.
Quando Touya si staccò da Touko aveva un’espressione decisa in faccia.
«Basta chiamarmi Tou, sono grande ormai» le disse, leccandosi il labbro inferiore che ancora aveva il gusto della giovane.
Touko rise, rendendosi conto che quella era esattamente il tipo di frase che un bambino avrebbe detto.
«Tou però è così carino~» scherzò, abbracciandolo come faceva di solito, facendo affondare il suo volto nel petto della giovane.
Touya sospirò, allacciando le mani attorno alla vita della castana. Arrossì profondamente quando Touko lasciò un tenero bacio sul suo capo.
Il giovane sbuffò:«Tou può andare»
Sì, poteva andare se gli permetteva di abbracciare Touko in quel modo.

 





 



 

Ne'.
Cy parla~ come vedete questa è la prima ship che pubblichiamo sull'account condiviso, che è nato per il nostro bisogno di spargere ammmore per il fandom~
Allora, come vedete è una Chess, probabilmente Weep mi odia bc la sua OTP è la Ferriswheel, ma vabbè, noi che appreziamo la TouTou ci godiamo questa piccola OS, almeno spero possiate godervela~
È un AU, che se trattate bene per me sono cosa buona e giusta e spero di averla trattata bene, questa!
Headcanon:

  • Touya è più basso e più piccolo di Touko e proprio per questo viene trattato da lei come se fosse un piccolo Rufflet bagnato~

Detto questo, spero che la piccola one-shot possa essere stata di vostro gradimento!
Un inchino,
Princess Cy

 

   
 
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