Il cimitero quella sera era di un atmosfera inquietante all’inverosimile: le tombe in pietra era quasi assopite dalla nebbia, i corvi gracchiavano a tempi alternati (ogni cinque secondi c’era un gracchio), i ramoscelli che ricoprivano il suolo scricchiolavano quando li si calpestavano, faceva molto freddo e fra qualche ora probabilmente avrebbe piovuto.