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Autore: Midori No Esupuri    12/04/2015    2 recensioni
[WARNING: MYSTRADE]
Mamma Holmes sembra essere fin troppo determinata a conoscere Gregory Lestrade, ormai compagno del primogenito.
#prompt suggerito per il drabble weekend sulla pagina Facebook 'We are out for Prompt'.
Dal testo:
-Tua madre sa che io esisto?- mormorò lo yarder.
-Mi pare evidente.
-Non gliel'hai detto tu, vero Myc?
-Anche questo mi pare evidente.
-Oh, mio Dio...
-Gregory, non è opportuno agitarsi in due.- fece presente, con un sospiro. -Non che io sia contento di ricevere mia madre, ma...
-Mycroft, io non ho nulla da mettermi!
Il politico accigliò lo sguardo, perplesso.
-Hai un armadio pieno di comple...
-Ma sono i tuoi genitori!- esclamò il compagno, cacciandolo letteralmente fuori dalla camera da letto. -Fuori, fuori! Devo trovare qualcosa di adatto!
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Lestrade, Mycroft Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di serate rovinate e famiglie impiccione.

Mycroft si lasciò andare sul divano elegante del salotto, con l'aria di chi avrebbe voluto trovarsi in tutt'altro posto, il cellulare in bilico tra le dita della mano. Come avrebbe potuto dare una notizia del genere a Gregory, conoscendo le conseguenze che quell'avvenimento avrebbe inflitto sulla loro serata? Avevano in programma una cena per due a Pall Mall, Mycroft aveva fatto il possibile per liberarsi dal lavoro in modo da essere libero per il compagno, ma qualcuno aveva avuto la presunzione e l'arroganza di rovinare quel piccolo svago dai suoi impegni circa quaranta minuti prima che avvenisse.
'Sherlock ci ha informati, Myckey!' aveva squittito sua madre al telefono, e il mondo era letteralmente crollato sulle spalle del politico. Era appena uscito dal Diogen's, nel breve tragitto tra il portone e l'auto nera che lo avrebbe riportato a casa aveva ricevuto non una, non due, ma bensì tre orribili notizie, tutte fuori dall'ambito lavorativo tra l'altro. Sua madre e suo padre erano diretti alla stazione di King's Cross, avevano intenzione di venire a cena a casa sua - anzi, lui era obbligato ad ospitarli - e, come ciliegina sulla torta, avevano espresso il desiderio di conoscere il suo compagno. Mycroft non aveva mai detestato tanto Sherlock come in quel momento, ma tutto sommato non avrebbe potuto evitare un incontro con i genitori: non li vedeva da mesi, volutamente soprattutto, e probabilmente suo fratello li aveva informati sull'andamento della sua vita relazionale per vendicarsi di qualcosa. Dubitava fosse per agevolarlo, visto che l'argomento della sua sessualità non era mai stato sfiorato in casa Holmes... Nemmeno nella sua adolescenza, quando i primi 'sintomi' si erano manifestati. Sua madre sembrava essere particolarmente contenta della sistemazione del primogenito, ma Mycroft non era ancora riuscito a trovare un modo efficace per informare il compagno riguardo alla presenza dei propri genitori a cena. Optò per togliersi quel peso con rapidità, come se si liberasse di un cerotto, così smise di giocherellare distrattamente col cellulare e si diresse verso la camera, dove il compagno si stava rivestendo dopo la doccia.
-Greg.- lo chiamò, doveva essere una cosa rapida e non aveva certo il tempo di ascoltare l'altro. -Mia madre vuole conoscerti. Stasera.
Da parte del poliziotto, per alcuni minuti, ci fu solo silenzio, poi dischiuse le labbra e Mycroft si preparò ad ascoltare una qualsiasi risposta.
-Ti informo che è una donna alquanto determinata, e dal momento in cui ha chiamato per avvisarmi sei obbligato, e sottolineo obbligato, a partecipare a questa...
-Tua madre sa che io esisto?- mormorò lo yarder.
-Mi pare evidente.
-Non gliel'hai detto tu, vero Myc?
-Anche questo mi pare evidente.
-Oh, mio Dio...
-Gregory, non è opportuno agitarsi in due.- fece presente, con un sospiro. -Non che io sia contento di ricevere mia madre, ma...
-Mycroft, io non ho nulla da mettermi!
Il politico accigliò lo sguardo, perplesso.
-Hai un armadio pieno di comple...
-Ma sono i tuoi genitori!- esclamò il compagno, cacciandolo letteralmente fuori dalla camera da letto. -Fuori, fuori! Devo trovare qualcosa di adatto!
Mycroft fissò il legno della porta scura della camera con aria ancora più perplessa, il compagno si stava tramutando ogni giorno di più in una drama queen e non sapeva come sentirsi al riguardo. Attese di sotto, controllando che la tavola fosse stata apparecchiata nel migliore dei modi e che ci fosse un'illuminazione perfetta - sua madre e la sua dannata fissa del feng shui -, poi andò ad aprire la porta quando sentì suonare il campanello. Sua madre diede sfogo al proprio comportamento apprensivo e lo soffocò in un abbraccio a dir poco sgradevole per il politico, tollerante solo per il contatto approfondito solo da parte di Gregory.
-Oh, Myckey, dovresti vergognarti!-lo rimproverò. -Sparire dalla circolazione per mesi, e dico mesi! Ringrazia che non hai più l'età per finire in punizione, giovanotto!
-Mycroft.- sospirò. -Mi hai chiamato Mycroft, te l'ho già...
-E dov'è il tuo... Uhm, Gavin?
-Gregory.- la corresse il marito, in tono pacato. Era evidente da quale parte della famiglia Sherlock avesse preso la propria memoria a breve termine per quanto concerneva i nomi di persona.
-Sì, giusto.- disse, muovendo disinteressata una mano. Mycroft chiuse la porta, salutando con lo sguardo il padre e facendo strada fino alla cucina. Cercò una bottiglia di vino sufficientemente invecchiato dal mobile incassato nel muro, mentre i genitori prendevano posto al tavolo.
-Buonasera, scusatemi l'attesa, mi stavo cambiando.
-Oh, Gregory, eccoti final...- iniziò il politico, voltandosi con la bottiglia in mano. Rimase folgorato nel vedere Greg vestito con un completo grigio, i capelli più ordinati del solito e la barba tagliata più precisamente possibile, stranamente non riportava segni di tagli in giro per il volto e anzi, la pelle appariva persino più liscia del normale. Si scoprì quasi geloso, Gregory si era reso più bello per una cena con altre persone, mentre con lui raramente si cambiava d'abito dopo essere uscito dal lavoro. Strinse appena gli occhi davanti al sorriso del compagno, che tendeva la mano verso il signor Holmes.
-Oh, il mio bambino!- cinguettò sua madre nel silenzio della sala pranzo, a Mycroft si gelò il sangue nelle vene e successivamente lo sentì ribollire, nel momento in cui l'anziana donna si lanciò verso Gregory e lo abbracciò con forza. Sarebbe stata una lunga, lunghissima cena, se lo sentiva.
  
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