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Autore: Anown    13/04/2015    1 recensioni
Morishige è un ragazzo di prima superiore che ama fare fotografie ma preferibilmente non a soggetti umani, fatto sta che nel giro di tre giorni si ritrova a scattare otto foto ad una ragazza che gli ha chiesto aiuto con la letteratura.
Spero che non sia scritta troppo male ma probabilmente lo è, mi scuso in caso di incongruenze e se avete il tempo di dare un occhiata mi fa piacere.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mayu Suzumoto, Sakutaro Morishige
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Qui è così tranquillo, non c’è ancora nessuno in giro. Click.
È un ottimo momento per fotografare il cortile, l’unico in realtà, quando ci sono gli altri studenti in giro il cortile perde completamente il suo fascino. Uhm… la foto non è venuta bene, meglio farne un'altra, predo il cellulare, cerco di inquadrare un bel punto e…

-Scusa Morish… aahaah!- Ops, ho accidentalmente fotografato una ragazza che è caduta, la foto è rovinata… Ehm, ma a che sto pensando? Dovrei aiutarla…

-Stai bene?- le dico aiutandola ad alzarsi. Prima stava pronunciando il mio nome? Ma io non la conosco… non mi sembra di averla mai vista…

-Si, certo. Sono solo inciampata.- mi dice sorridendo. Ha gli occhi verdi, è piccola di statura e ha  i capelli castano chiaro abbastanza corti con una ciocca raccolta in un codino legato con un fermaglietto rosa molto infantile, sembrerebbe una bambina di dodici o tredici anni ma indossa una divisa delle superiori. -Morishige, ti volevo chiedere se potevi aiutarmi a studiare letteratura oggi stesso, per favore, dopo domani c’è il compito ma domani non potrai aiutarmi perché hai teatro, giusto?- mi chiede la bambin… ragazzina.

-Posso anche aiutarti ma, scusa chi sei?- le chiedo. Non solo sa il mio nome ma sa anche che domani ho il corso di teatro, però sono sicuro di non averla mai vista.

-Già scusa! Io sono Mayu Suzumoto, puoi anche chiamarmi solamente Mayu se ti va.- no, il nome non mi dice niente…

-Preferirei chiamarti Suzumoto, non so nemmeno chi sei o se ci siamo già incontrati… mi dispiace ma non me ne ricordo proprio.- eppure di solito ho un ottima memoria e poi quando la dovrei aiutare, mentre siamo a scuola?

-Io faccio i costumi per il club di teatro, ti conosco per questo. Sai, a recitare sei proprio bravo ma non sapevo che ti piacesse anche fare fotografie.- dice indicando il mio cellulare e lo prende senza che io possa fare nulla. -Ops, ti ho rovinato la foto, scusa.. però in fondo non è venuta così male.- dice guardando la foto che mi ha rovinato.

-Ok, ora però ridammi il cellulare.- le dico cercando di riprendermi il telefono però lei me lo impedisce e continua a guardare le foto.

-Queste fotografie di paesaggi sono davvero meravigliose, sei bravissimo!- dice. Mi sento molto lusingato e la smetto di cercare di riprendermi il cellulare ma… mi rendo conto che probabilmente sta facendo così solo per farsi aiutare durante l’intervallo, è molto furba, sta cercando di manipolarmi. -Uhm…ma non scatti mai foto ad altre persone?- mi chiede.

-No, non mi piacciono i soggetti animati, anche se mi è capitato qualche volta di fotografare degli animali.- Perché dovrei fotografare delle persone? La loro presenza rende tutto meno artistico.

-Peccato, credo che ai tuoi amici farebbe molto piacere farsi fotografare da te.- indipendentemente dal fatto che abbia cercato di adularmi non penso di poterla aiutare, non c’è abbastanza tempo per farla studiare, credo che dovrà arrangiarsi. -Comunque posso venire a casa tua dopo scuola?- sì, mi spiace ma avrebbe dovuto cominciare a studiare prima… Cosa? Quando l’avrei invitata a casa mia?

-Perché dovresti venire a casa mia?-

-Per studiare, non credo che durante la ricreazione avremo molto tempo.- pensa davvero che andare a casa di un ragazzo che per giunta conosce solo di vista sia una buona idea? No, non sono un maniaco ma lei come può esserne sicura?

-Scusa ma non sarebbe meglio che io andassi a casa tua in caso?- la situazione sarebbe un po’ più conveniente, ci sarebbero i suoi genitori, i vicini nella casa a canto, insomma ci dovrebbe pensare lei a queste cose… forse non è tanto furba…

-No, oggi non posso, ci sono i miei genitori.- seriamente? Sembra la trama di un gioco hentai… non… non che giochi a queste cose… ovviamente… però penso che questo sarebbe un ottimo plot narrativo. Non è che ha una telecamera nascosta da qualche parte? Forse in realtà è veramente furba e vuole filmarmi mentre faccio qualcosa di perverso. Beh, se vuole farmi apparire come un deviato si sbaglia, sarò un perfetto padrone di casa e farò un ottima figura… forse però è solo una ragazzina sprovveduta, va beh, sarò un perfetto padrone di casa comunque.

A casa mia ci mettiamo a studiare ma lei comincia ad avere mal di testa così vado a prenderle un antidolorifico, sempre per riprendere il discorso di prima, non credo che farsi dare medicinali da uno sconosciuto sia una cosa da fare. Comunque le prendo l’antidolorifico, torno in camera e… la ritrovo distesa su un mio letto che dorme beatamente, sembra così fresca e innocente, sembra… il sogno di ogni maniaco.
-Ehi May… ehi Suzumoto, svegliati.- niente da fare, non si sveglia. Ah, come fa ad addormentarsi così in casa di estranei? È troppo ingenua ma va beh, per sua fortuna non sono un maniaco. Credo che quei fermagli le tirino troppo i capelli, potrebbero peggiorarle il mal di testa, sarà meglio toglierglieli… ecco. Senza fermagli sembra un po’ meno infantile, sta così bene, visto che ci sono le metto in ordine le varie ciocche. Ora che ci penso dovrei cancellare la foto che le ho scattato a scuola così prendo il telefonino e vado a quella foto. Odio fotografare le persone, soprattutto le ragazza, stanno tutto il tempo a provare delle pose per apparire belle, quelle foto che si fanno… sono così false, così artificiali, Mayu però in questa foto è venuta così spontanea, si certo, data la situazione non poteva venire diversamente però… penso sia quasi un peccato cancellarla, sono riuscito a cogliere un essere umano in una situazione che non poteva evitare, uhm… la cosa in realtà mi fa piacere... Con il telefono inquadro la ragazza e… Click. Ah, ma perché le ho scattato un'altra foto? È meglio che la cancelli… magari dopo però. La ragazza si muove un po’, forse si sta svegliando? Sono terrorizzato, non voglio che mi veda con il cellulare puntato su di lei, potrebbe farsi l’idea sbagliata, mi sento accaldato e con il cuore in gola. Devo mettere subito via il telefono! Lei mi afferra la mano e se la mette sotto la guancia, la sta praticamente usando come cuscino, devo dire che è una bella sensazione infondo… Comunque falso allarme, sta ancora dormendo. Credo che abbia freddo, sarà meglio prenderle una coperta.

Ieri dopo essersi svegliata Mayu si è scusata di essersi addormentata e se ne andata a casa, era molto pallida, spero che non si senta male e che domani il compito le vada bene… ma perché mi sto preoccupando così per lei? L’ho conosciuta solo ieri… parlando del diavolo eccola la che parla con un'altra ragazza, mi sembra ancora un po’ pallida. Comunque le sta sorridendo, anche se probabilmente si tratta di un sorriso di circostanza Mayu ha un sorriso così amichevole e spontaneo… non posso fare a meno di prendere il telefono e… click, velocemente abbasso il telefono. Mayu si volta verso di me! Mi avrà visto?

-Stai fotografando il pavimento?- mi chiede ingenuamente mentre l’altra ragazza se ne va.

-Sì…- le rispondo tenendo stretto il cellulare fra le mani, stavolta non le permetterò di guardare le foto… anche perché non ho voglia di ricevere denunce, del resto sono già una persona noiosa e asociale, non voglio altri motivi per essere ripreso.

-Credo ci voglia molta sensibilità artistica per fotografare qualcosa di simile ma preferirei che tu fotografassi anche le persone…- mi dice pensierosa, proposta interessante, magari se facessi una foto in cui lei si mette in posa perderei interesse a fotografarla e riuscirei a cancellare la foto di poco fa e le foto di ieri, sì, non le ho ancora cancellate…

-Vuoi che ti scatti una foto?- le chiedo alzando il telefonino verso di lei.

-Una foto? Sì!- dice arrossendo così la scatto e… è venuta veramente carina, dannazione, penso che non riuscirò a cancellare niente. -Credi che sia venuta bene?- mi chiede guardando la foto sul telefono che tengo fra le mani per evitare che me lo prenda e cominci a guardare la galleria.

-Sei venuta davvero benissimo.- le rispondo sospirando, si tratta di un sospiro rassegnato non di un sospiro da innamorato ovviamente. Lei mi prende la mano e comincia a trascinarmi.

-Vieni c’è qualcosa di molto carino che vorrei farti fotografare.- mi dice continuando a trascinarmi… se le facessi una foto mentre è di spalle rischierei di sembrare un maniaco… -Guarda, non è carina?- mi chiede tenendo in mano qualcosa che ha staccato dal muro… ma è una lucertola? Lei mi avvicina l’animaletto ed io mi allontano di scatto, i rettili non mi piacciono molto… -Non ti piace?- mi chiede con aria interrogativa, io per il momento non le rispondo -Sei come mia madre!- mi dice ridendo… sono come chi? -Nemmeno a mia madre piacciono le lucertole. Quando ero piccola ne prendevo qualcuna e le mettevo sulla sua schiena... a lei non piaceva molto ma a quei tempi mi sembrava così divertente.- dice guardando quella cosa sorridendo.

-Ma perché ti piacciono tanto?- le chiedo perplesso evitando commenti su ciò che faceva a sua madre…

-Non lo so però non trovo giusto che molti le disprezzino o giochino a schiacciarle, sono così indifese e sole, fin dalla nascita non hanno dei genitori che si prendono cura di loro. Non ti fanno un po’ pena?- dice assumendo un tono triste e accarezzando la bestiola.

-Sì, un po’ sì… vuoi che le faccia una foto mentre la tieni in mano? Magari inquadro anche te visto che ci sono…-

-Sì grazie! Quindi avrai due mie foto, deve essere un po’ insolito per te dato che non ti piace fotografare le persone.- meglio non scendere nei dettagli…

all’uscita Mayu mi sembra febbricitante, continua ad essere pallidissima e i suoi occhi sono molto lucidi così mi avvicino e le tocco la fronte, scotta.

-Suzumoto vuoi che ti accompagni a casa?- lei inizialmente fa cenno di sì con la testa poi però…

-No! Meglio di no. Oggi devi andare al club di teatro.- giusto, il club di teatro, ma se non sarei tanto tranquillo a lasciarla tornare da sola normalmente figuriamoci in una situazione simile…

-Non importa, se andassi a casa da sola in queste condizioni non riuscirei a concentrarmi al club.- le dico cercando di tenere un tono abbastanza distaccato, non voglio sembrarle emotivamente coinvolto, potrei farle pensare cose strane.

-Ok…- risponde con un tono molto triste.

Per la maggior parte della strada Mayu cammina appoggiandosi al mio braccio, sembra molto debole, sono davvero felice di averla accompagnata. Arrivati a casa suoniamo il campanello.

-Mayu, tesoro sei tu?- chiede una voce femminile.

-Sì mamma, con me c’è un mio compagno di scuola, mi ha riaccompagnata.- risponde Mayu. La donna apre e quando vede Mayu così pallida comincia a dare i numeri.

-Tesoro mio che cos’hai? Ma scotti! Hai la febbre alta! È tutta colpa di tua padre, nel posto dove abitavamo prima non c’era questo clima e i tuoi anticorpi non sono abituati. Povera piccolina mia!- dice agitatissima.

-Ma io sto bene mamma, non dovresti dire così...- cerca di calmarla Mayu.

-Oddio! Vado subito a comprare della tachipirina!- e se ne va apparentemente senza dare retta a Mayu e… lasciandola sola con me, le sembra prudente lasciare sua figlia malata sola con un estraneo?

-Suzumoto, per caso hai dei gravi problemi di salute? È che tua madre mi è sembrata esageratamente agitata- mi è sembrata la motivazione più logica, Mayu mi sembra vivace ma anche molto fragile.

-No, io non ho nessun problema di salute, semplicemente mia madre è particolarmente nervosa di questi tempi… Morishige? Ti prego, domani ho compito mi aiuteresti a studiare?- mi supplica la ragazzina.

-Ma Suzumoto vuoi capire che hai la febbre?- cerco di convincerla.

-Ma ho compito lo stesso, ti prego!- alla fine le dico di sì e saliamo in camera sua, poi ritorna sua madre con la tachipirina e neanche lei riesce a convincerla a riposarsi, le misuro la febbre e ha trentotto e mezzo. Nonostante non si senta bene Mayu riesce a restare concentra poi però comincia a capire poco e niente così le scatto una foto.

-Ehi Suzumoto guarda qua.- le dico mostrandole la foto -Secondo te così puoi continuare a studiare.- sto cercando di farle capire che non ha una bella cera.

-Sei veramente bravo a fotografare.- dice sbadigliando.

-Ah, il punto non è questo Mayu.- non vorrei assumere un tono irritato ma…

-Mi hai chiamato per nome Sakutaro!- mi fa notare tutta felice. -Tu ti chiami Sakutaro con la “s”, il mio cognome è Suzumoto pure con la “s” ma il mio nome è Mayu con “m” e il tuo cognome è Morishige pure con la “m”, non è un incrocio troppo carino?- mi dice sorridendo… che sia impazzita?

La sollevo, fortunatamente è leggera, e la poggio sul suo letto, lei si mette seduta a gambe incrociate con la schiena appoggiata al muro, io alzo le coperte e cerco  di farla mettere sotto di esse però lei rimane seduta, comincia a tirarmi verso di sé e mi costringe a sedermi vicino a lei poi mi abbraccia e rimane appoggiata a  me. Sembra che si sia addormentata, penso ancora che per lei sia una fortuna che io non sia un maniaco.

-Morishige…- dice lei mezza addormentata.

-Sì?- le chiedo pensando che voglia dirmi qualcosa.

-Morishige onii… Morishige nii… shige nii… he he, è un bel modo di chiamarti… Sakutaro è troppo lungo, non intendo dire che non sia un nome bellissimo, è un nome bellissimo però è troppo lungo e poi credo che ti sentiresti in imbarazzo se ti chiamassi per nome a scuola.-

-Ah… ok.- dico sospirando. Le tolgo di nuovo tutti i fermagli per non farle venire mal di testa e visto che ci sono le scatto l’ennesima foto… ne scatto anche un'altra ma questa volta mi avvicino in modo da venire anch’ io nella foto… chissà perché sento tanto il bisogno di fotografarla, mi sento anche molto in colpa ad approfittare che stia male. ETCHI!! Snif, snif, ma sta venendo anche a me qualcosa? Alla fine viene la febbre anche a me e decido di rimanere a dormire a casa di Mayu… ovviamente non con Mayu, se i suo genitori mi trovassero a letto con lei, beh… non sono sicuro di voler sapere cosa potrebbe accadere. Comunque decido di dormire sul divano.

Il mattino seguente a svegliarmi è Mayu, o meglio il rumore emesso dalla porta spinta da lei per tentare di uscire di casa. Ma è pazza? Non importa se in questo momento sta o non sta male, dato che ieri aveva trentotto e mezzo non la lascio andare a scuola.

-Suzumoto ferma! Per oggi fa un giorno di cautela, tanto ci saranno altri compiti.- cerco di convincerla.

-Come mai sei ancora qui? Hai la voce nasale… oh no, ti ho contagiato?- mi chiede preoccupata poi si avvicina e mi tocca la fronte. -Mi dispiace Shige nii. Non solo ti ho fatto perdere il corso di teatro ieri ma ora ti ho anche fatto ammalare…- mi dice dispiaciuta poi si agita -Scusa ti ho anche soprannominato Shige nii sapendo che odi i soprannomi.- dice cominciando a piangere.

-Tranquilla non è certo la fine del mondo ma… ma come fai a sapere che non mi piacciono i soprannomi?- sono sempre stato una persona riservata e i miei compagni di classe hanno sempre saputo il minimo indispensabile di me invece lei sa molto, perché?

-Non sono una stalker se te lo stai chiedendo, è che a causa del lavoro di mio padre mi sono trasferita spesso ultimamente ed ho paura di non avere tempo nemmeno per farmi degli amici. Io ti ho sempre trovato interessante, ti ho osservato molto al corso di teatro e in realtà non ti ho chiesto di aiutarmi a studiare solo perché ne avevo bisogno ma anche perché la letteratura ti piace ed è una materia in cui vai molto bene così ho pensato che sarebbe stato un ottimo modo per avvicinarmi e prendere abbastanza confidenza con te da poterti vedere anche fuori dalla scuola, dato che corro il rischio di trasferirmi l’anno prossimo volevo qualcuno che rimanesse mio amico. Scusa ma te ne stai sempre in disparte e non mi sono venuti in mente altri modi. Non avevo previsto di crearti tanti problemi.- se voleva una persona che rimanesse sua amica perché ha scelto proprio me? Da quando interesso agli altri? Di solito mi trovano tutti molto noioso, perché lei si è interessata a me e soprattutto perché la cosa mi fa tanto piacere? Insomma, mi ha creato un molti problemi… Perché mi sento tanto accaldato ora?

-Beh… che dire, le tue attenzioni mi fanno molto piacere e per quanto riguarda i problemi che mi hai creato non ti preoccupare, avrei semplicemente potuto rifiutare di aiutarti quindi me la sono cercata. Una cosa che puoi fare per me però ci sarebbe, ansi due, primo mi farebbe piacere se tu evitassi di andare a casa di persone che conosci solo di vista d’ora in poi e secondo potresti rimanere a casa e farmi compagnia visto che sei stata tu a contagiarmi. Dai ora smettila di piangere.- la ragazzina si asciuga gli occhi.

-Ok, ti terrò compagnia, potrebbe essere divertente in fondo.- mi fa molto piacere sua la ritrovata allegria però…

-Divertente?- lei fa cenno di sì con la testa.

-Potrebbe rivelarsi un modo per conoscersi meglio e fare amicizia inoltre è meglio ammalarsi in compagnia che da soli, no?- quando sto male vorrei che gli  altri stessero il più lontano possibile da me però la sua presenza in qualche modo mi rallegra.

-La prima fotografia che ho scattato l’ho scattata a nove anni a me e ad un altro bambino che mi aveva contagiato il morbillo.- comincio a dire sospirando e armeggiando col telefono -lui pensava che fosse divertente il fatto che io e lui fossimo diventati a pois così mi ha chiesto di scattarla. Fotografare le persone non mi fa impazzire perché di solito nelle foto hanno sempre atteggiamenti così innaturali però la malattia è un momento particolare della vita di una persona quindi dato che la mia prima foto con come soggetto due persone malate non è venuta molto bene magari potremmo scattarne adesso una io e te…- lei mi si avvicina sorridendo.

-Potevi chiedermi di fare una foto insieme senza tanti giri di parole.- infondo è molto svelta a capire…



Note:

-le iniziali dei nomi e cognomi dei personaggi non coincidono con i caratteri iniziale dei loro nomi scritti in kanji però quando sto male spesso mi piace dire cose a caso quindi se avessi un amico con l’iniziale del cognome uguale all’iniziale del mio nome e l’inziale del nome uguale l’iniziale del mio cognome credo che sarebbe la prima cosa che gli farei notare.
-dato che Shige nii nel gioco in inglese l’ho visto tradotto come Shig bro e bro è la abbreviazione di Brother(fratello) e in giapponese fratello maggiore viene scritto come onii-chan e abbreviato come nii-chan ho pensato che il soprannome che Mayu da a Morishige sia un abbreviazione di del suo cognome con aggiunto onii abbreviato in nii per questo per far pronunciare in nomignolo a Mayu ho fatto quei passaggi(sempre se così si possono chiamare…)
Meno male che Morishige non è un maniaco ma semplicemente uno fissato con le foto a cui la vista dei cadaveri mette tranquillità ed uno a cui piace terrorizzare le bambine(di quattordici anni in realtà…) inseguendole. Va beh, considerando che in quella scuola impazziscono tutti e alcuni uccidono i loro amici rispetto a criceticidi(parola inventata per dire che da piccolo voleva uccidere un criceto...) come Yuuya Kizami, Morishige è un anima pia.
  
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