Dolce amore mio,
sto scomparendo nella nebbia di un uggioso mattino d'ottobre.
Riesci a sentirla anche tu questa brezza?
Sembra volermi avvolgere nel suo gelido abbraccio.
La pioggia cade copiosa, scivolandomi addosso.
Accarezza il fresco pallore delle mie guance,
per poi inondare di teneri baci quelle livide labbra
ancora impregnate del tuo sapore.
Stringo l'anello che porto all'anulare sinistro
e immagino come sarebbe stato.
Provo a pronunciare quel "Sì",
ma le parole si infrangono in esili sussurri.
E' freddo l'asfalto bagnato, sotto il mio corpo sofferente.
Le forze mi stanno abbandonando,
e il cielo diventa sempre più grigio e pesante.
Vorrei stringerti tra le mie braccia e infonderti coraggio.
Vorrei guardarti negli occhi, un'ultima volta,
e prometterti che tutto andrà bene.
Non piangere, mia dolce metà. 
Cercami. Cercami e mi troverai. 
Sarò nella luce di un tiepido sole dell'alba.
Sarò nelle note della nostra canzone.
Sarò nel profumo delle ginestre.
Sarò tra le righe delle nostre promesse d'amore.
Sarò in tutto ciò che parlerà di noi.
Cercami. Cercami, perché sarò lì. 
La nebbia si fa sempre più fitta. 
E' il momento di andare.
Lacrime arrendevoli bagnavano occhi ormai spenti.
Le rigavano il volto, fino a scomparire
tra le pieghe di un triste sorriso.
Il cuore tremante rallentò la sua corsa
lungo quella strada assassina.
Ogni cosa, per un infinito istante, sembrò cessare di vivere.
Tutto tacque, in quella fatale mattina d'autunno.
L'ultimo respiro. Poi, il nulla.
Risuonò solo un lieve ti amo,
seguito da un lungo ed eterno addio.