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Autore: Cara_Sconosciuta    24/12/2008    10 recensioni
Occhi scuri, occhi verdi. Occhi vivi, attenti, inquisitori. Sguardi di sfida. L’uomo e la bestia. “Dammi quel nastro.” Sibilò Joe
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Altra shottina natalizia, questa volta molto più semplice, solo per farvi sorridere un pochino la sera della vigilia, dedicata soprattutto a quelle furbissime ragazze che si ammalano il giorno prima di Natale, né

Altra shottina natalizia, questa volta molto più semplice, solo per farvi sorridere un pochino la sera della vigilia, dedicata soprattutto a quelle furbissime ragazze che si ammalano il giorno prima di Natale, né?

Allora tanti, tanti auguri a tutti!!!!

Un bacio,

Temperance

 

Mousey

-Dio ha creato il gatto per dare all’uomo il piacere di accarezzare una tigre-

(Victor Hugo)

 

Occhi scuri, occhi verdi.

Occhi vivi, attenti, inquisitori.

Sguardi di sfida.

L’uomo e la bestia.

“Dammi quel nastro.” Sibilò Joe, carponi sul pavimento, scrutando l’animale che gli stava di fronte, seduto su un mucchietto di carta e fiocchi.

“Miao.” Rispose quello, risoluto, sollevando una zampina per catturare la ciocca ribelle che era sfuggita alla coda in cui il ragazzo aveva raccolto i capelli.

Con circospezione, il giovane allungò una mano, strisciandola per terra, per cercare di riappropriarsi del necessario per incartare i regali di Natale, ma fu cacciato con una sonora soffiata, accompagnata da una cresta aggressiva.

Assurdo, semplicemente assurdo farsi scoraggiare da una gattina lunga quindici centimetri.

Fingendosi rassegnato, fece per allontanarsi, onde poi ritornare, con mossa fulminea, a chinarsi sulla micetta in un ultimo, disperato tentativo di riprendersi ciò che gli apparteneva.

Ciò che si prese, invece, fu solo un bel morso da quei dentini aguzzi come spilli.

“Oh, accidenti, Mousey!” Esclamò, esasperato, nel momento esatto in cui Nick faceva il suo ingresso nella stanza. “Sei perfida, ridammi quei cosi!”

“Ehm…Joe?” Lo chiamò il fratello minore, scrutandolo con il capo leggermente inclinato. “Stai parlando con…”

“Il gatto, lo so benissimo, Nicky. Mousey mi ha rubato le coccarde.”

Per tutta risposta, il microscopico felino si sdraiò sulla schiena, con un tenerissimo verso simile ad un cinguettio, prese a rotolarsi con l’aria più innocente del mondo.

Joe scosse lentamente la testa, considerando che quella piccoletta era un’attrice decisamente migliore di lui.

“Eh beh? Portagliele via, no?”

“Cosa credi che stia tentando di fare?”

“Santo cielo, Joe, è un gatto di tre mesi, è grande come la tua mano, che vuoi che ti faccia?”

Joe rabbrividì, lanciando un’occhiata all’animaletto, che era tornato a sedere e stava mangiucchiando, concentratissima, un nastro blu.

“Lei è malvagia…” Sussurrò, quasi avesse paura di farsi sentire.

Nick scosse il capo, piuttosto infastidito dall’estrema idiozia del fratello, almeno teoricamente, maggiore e si avvicinò alla gatta, chinandosi di fronte a lei.

“Questo scricciolo? Andiamo, è la gattina più dolce che esista…vero che lo sei, eh Mousey? Ma sì che lo sei…” Continuando a fare moine del genere, abbassò lentamente la mano sui pezzetti di carta sotto alle sue zampe, convinto di essere oramai riuscito nella sua impresa.

Ad un tratto, però, proprio mentre le sue dita sfioravano un capo del nastro dorato, la zampina di Mousey scattò, come un piccolo fulmine, in direzione del suo naso, incidendo quattro striature rossicce sulla pelle candida del ragazzo, che si alzò, gemendo di dolore e rivolgendole appellativi che non sono riferibili in questa sede.

“Joe, quella… quella cosa mi ha graffiato il naso!”

Joe si strinse nelle spalle, incrociando le braccia al petto con un sorriso che stava chiaramente a significare ‘io te l’avevo detto’.

E infatti

“Io te l’avevo detto, fratellino, che è malvagia.”

Continuando a sibilare improperi, Nick partì a passo di carica in direzione del bagno, mentre Mousey si lasciava andare ad un abbondante sbadiglio e si sdraiava sul suo trofeo, regalando al suo padrone un mugolio soddisfatto.

 

   
 
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