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Autore: Love_My_Spotless_Mind    14/04/2015    3 recensioni
Una favola romantica moderna sulla difficoltà delle confessioni d'amore.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hongbin, Hyuk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Prince and the Nerd

Il primo amore di HongBin era nato nel più banale dei modi, nella maniera più semplice in cui possa avvenire, nell’ambientazione più banale che si possa scegliere per una favola romantica moderna.
Come da copione HongBin faceva parte della squadra di basket dell’istituto ed era considerato dal consenso femminile (e non solo) il più bello della scuola. Nessuno aveva provato a spodestarlo o a rubargli tale appellativo poiché superare il suo sguardo carismatico era molto difficile, impossibile secondo le sue ammiratrici più accanite. E ,come ogni favola vorrebbe, le ragazze avevano una sua fotografia nel diario, scrivevano il suo nome circondato da enormi cuori dai colori brillanti, in poche parole erano pazze di lui. Per lui ad ogni San Valentino venivano spesi patrimoni in cioccolatini e pensieri vari, tanto che spesso il suo armadietto era impossibile da chiudere.
Nonostante tutto nessuna di queste ragazze sapeva che in realtà HongBin fosse intollerante al cioccolato e nessuno dei loro cioccolatini era stato minimamente assaggiato. Come ogni principe azzurro che si rispetti, inoltre, HongBin era gentile e disponibile, anche quando le ragazze gli chiedevano di insegnargli a fare gli esperimenti di scienze imponendogli di guidare le loro mani in modo che non corressero il rischio di sbagliare le dosi.

Però lui si era innamorato di qualcuno che non gli riservava nessuna di queste attenzioni: Hyuk, il ragazzino appassionato di videogiochi che più che studiare preferiva passare i pomeriggi a scambiare le proprie carte magiche con gli amici. Esattamente come la favola prescrive, il plebeo di cui il principe si era innamorato era bello ma le altre persone non sembrano accorgersi del suo carisma che restava celato, compreso solamente dallo sguardo attento del nobile HongBin.
I due si incontravano casualmente per i corridoi mentre ognuno si dirigeva distrattamente verso la propria classe. Nel corso di letteratura erano persino nella stessa classe ma non si erano mai rivolti minimamente la parola. In tali occasioni HongBin cercava di incontrare lo sguardo del ragazzo, sperando che con esso sarebbe riuscito a farlo innamorare. Non aveva mai desiderato le attenzioni di qualcuno come avveniva in quel caso, quando non poteva proprio fare a meno di desiderare di poter scambiare qualche parola con Hyuk, sarebbe bastato anche solamente un semplice sguardo.

HongBin si era accorto per la prima volta di lui in primavera, quando lo aveva visto fermo sul ponte che collegava la scuola al resto della città. In quella giornata un vento primaverile soffiava verso la sua scuola, Hyuk era immobile ed ammirava l’acqua incresparsi, con aria assorta. In quel caso il suo viso si mostrava in tutta la sua regolarità e bellezza, le sue guance erano ancora tonde da bambino e le mani, posate sul bordo del ponte, erano dalle dita sottili e stranamente eleganti. Qualcosa nelle mani di quel ragazzo attirava la sua attenzione, faceva sorgere in lui la voglia, quasi il bisogno, di sfiorarle. Lo sguardo di Hyuk era profondo ma comunque gli conferiva una bella sensazione, sembrava un ragazzo allegro, dal sorriso spontaneo.
Il principe aveva effettuato una lunga e dettagliata osservazione prima di decidere di fare il primo passo. Sebbene avesse tutte quelle ragazze che lo corteggiavano, lui non si era mai dichiarato a nessuno , in verità non sapeva proprio come si facesse. Provò a leggere qualche consiglio su internet (poiché una fata madrina non l’aveva) ed alla fine decise di farsi coraggio e di non riflettere oltre, doveva provarci.

Quella mattina HongBin decise di comprare una rosa nella bancarella poco distante dalla scuola. Ne scelse una rossa, la volle dallo stelo corto, in modo che fosse più semplice tenerla tutta la giornata nello zaino, sperando che nessuno la notasse. Voleva che il suo piano restasse completamente segreto. Erano le sei di sera quando il piano vero e proprio ebbe inizio: tutti gli alunni stavano uscendo per tornare nelle loro scale, Hyuk avrebbe impiegato qualche minuto in più poiché casualmente la serratura del suo armadietto avrebbe avuto problemi e lui avrebbe faticato ad aprirlo.
HongBin salì di corsa le scale per raggiungerlo ma le cose non andarono come aveva previsto, Hyuk, infatti, non era già più di fronte al proprio armadietto. Dove poteva essere finito? Che se ne fosse già andato? No, non poteva essere, HongBin aveva impiegato così tanta fatica a manomettere quella maledetta serratura che non poteva vedere ogni sforzo vanificato.
Il principe corse lungo le scale, lo fece più in fretta che potesse, sperando che Hyuk non prendesse l’autobus insieme agli altri, altrimenti sarebbe stato impossibile raggiungerlo. Sapeva che se non avesse fatto la sua dichiarazione in quella giornata non avrebbe mai più avuto il coraggio di farlo.
 Hyuk stava attraversando proprio in quel momento il viale dell’istituto, HongBin lo inseguiva, indeciso se gridare il suo nome oppure no. Alla fine lo raggiunse, gli posò la mano sulla spalla e Hyuk si voltò di scatto, spaventandosi poiché sovrappensiero.

-Devo parlarti. – cercò di dire HongBin parlando con affanno a causa della corsa.

Hyuk, perplesso, si limitò ad annuire, continuando semplicemente a fissarlo.
HongBin adesso si sentiva a disagio, doveva agire in fretta, prima che gli mancassero le parole. Nelle favole i principi non provano mai soggezione ma questa è una favola moderna, nella quale non si può omettere la brutta figura che il ragazzo fece in quel momento .
Tirò fuori dallo zaino la rosa ma come la diede al ragazzo i petali caddero a terra e nelle mani di Hyuk restò solamente uno stelo spoglio.

-Che significa questo? – domandò Hyuk ancora perplesso.

HongBin non aveva idea di come rispondere, avrebbe preferito fuggire, magari emigrare in una di quelle isole sconosciute nell’oceano ma non c’era tempo di farlo.

-Vuol dire che… mi piaci. – borbottò il ragazzo abbassando lo sguardo, sperando di essere stato abbastanza chiaro.

Hyuk non si sarebbe mai aspettato una dichiarazione simile, non dal più bello della scuola, non dal principe azzurro protagonista dei sogni delle sue compagne di classe. A questo punto generalmente nelle favole si sente il suono delle trombe, l’amore dei protagonisti viene consacrato da un bacio e dei colombi trasportano nel cielo uno stendardo con la scritta “THE END” ma questa volta la conclusione si rivelò leggermente diversa.

-Ah… grazie. – rispose con imbarazzo Hyuk, non sapendo che cosa dire.

HongBin alzò lo sguardo, i suoi occhi scuri incontrarono quelli del minore che continuava a guardarlo senza mai distogliere lo sguardo. Tra i due vi era uno strano silenzio, colmo di aspettative da parte di HongBin che non riusciva più a proferire parola.

Alla fine Hyuk decise di prendere l’iniziativa, fra poco sarebbe dovuto rincasare, non era più il caso di attendere in silenzio. Tirò fuori dalla propria tasca una penna e strinse la mano di HongBin, iniziando a scrivere sul suo palmo qualcosa.

-Adesso devo andare ma… chiamami questa sera. Mi farebbe piacere. –

Disse rivolgendogli un sorriso, poi recuperò il proprio zaino e salutò HongBin sventolando la mano. Nonostante HongBin continuasse a guardarlo non riuscì nemmeno ad accorgersi del fatto che il ragazzo fosse andato via, nonostante guardando la sua schiena allontanarsi lungo il viale aveva provato una magnifica sensazione di speranza. Guardò la propria mano, essa custodiva il numero del ragazzo, quella sera avrebbero parlato a lungo, ne era sicuro. Non tutti i principi avevano avuto occasioni simili, nemmeno nelle migliori favole, perciò in quel momento si sentì speciale e particolarmente fortunato.









 
 
  
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