15/04/2015
1 recensioni Something like a Rainbow
Perché quando è con lui è così facile abbassare la guardia .
Perché quando è con lui è così facile abbassare la guardia .
Senza la sua testa, il mondo è un confusione di colori, forme, odori e sensazioni.
Nonostante la sua ombra sia rinchiusa e protetta nel suo casco, quella scatola gialla e blu in vinile e plastica, Celty, in sella alla sua moto, si sente assalita e indifesa: il clamore di innumerevoli persone, l’odore di cibo, sudore e benzina, l’orrenda sensazione di essere schiacciata, spinta e tirata via continuamente da tutta quella gente… tutto questo la porta a pensare che sia la sua stessa essenza, quell’anima sofferente nascosta dalla tuta in pelle, ad assorbire questa confusione.
Il mondo, secondo lei, non è altro che un caotico paradosso. E lei crede di esserne la sua parte più piccola e insignificante.
Un piccolo pezzo che si perde in una spirale infinita.
Quand’è con Shizuo, non sa perché, capisce di aver bisogno di esplorare più a fondo queste sensazioni.
E’ una specie di desiderio, uno stimolo impossibile da ignorare.
Ora sono nel mezzo di una battaglia, spalla a spalla: il fumo nero del suo corpo fluisce rapidamente in una falce, la sua, formando una spirale che li avvolge in una sorta di scudo che li protegge, costringendoli a restare vicini, in una rissa come nella vita.
Durante lo scontro gli occhi di Shizuo sono selvaggi, feroci, quasi mortali; la tensione flette i suoi muscoli, strumento della sua forza disumana, mentre il suo corpo si muove velocemente. E a Celty sembra quasi di poter toccare la sua rabbia, la sua confusione e la sua determinazione e il suo lieve odore di fumo, che, dentro di sé, sente forte come non mai.
Senza la sua testa Celty si sente vulnerabile, fuori posto. E’ molto facile perdersi nell’intensità di questo mondo, con la sua crudele discordia e la sua effimera beatitudine, e lei deve cercare con tutte la sue forze di controllarsi, di non farsi coinvolgere da tutte quelle emozioni che non sente come sue.
E’ una continua lotta tra opposti e solo aggrappandosi alla sua forza interiore e alla sua dignità la Dullahan riesce a costruire una barriera tra sé stessa e il caos.
Solo con Shizuo il disordine scompare. Incontri casuali o necessari per superflue investigazioni si tramutano, attimo dopo attimo, in silenzi rilassanti.
Quando, insieme, si siedono su una panchina, si appoggiano contro un muro o girovagano sulla sua moto, il mondo sembra più piccolo; rumori, colori e margini si confondono in uno sfondo a tinte pastello che lei non sente più come una minaccia.
L’odore di fumo che aleggia nell’aria, il tono basso della sua voce e il tocco casuale della mano dell’uomo sul suo fianco sono le uniche sensazioni di cui Celty riesce ad accorgersi.
Quando è con lui è così facile abbassare la guardia e semplicemente… vivere.