Oh caro mio, che sei lassù,
so che ora sei felice ma mi manchi.
Ogni notte, nel mio letto,
la mia testa è invasa di immagini:
mi ricordano
com'eri,
mi riportano alla mente
cosa provai nel guardarti mentre morivi,
mi fanno sentire di nuovo
il mio pianto accanto al tuo letto di morte,
pensando che dopo tutti questi anni
sei morto, te ne sei andato.
Pensieri del tuo trapasso
mi tormentano dentro come una lama,
so che stai bene ma tutto ciò a cui la mia mente pensa è il tuo corpo
lì, solo, in un freddo cimitero.
Ogni notte sono costretta a pregare
per svuotare la mente e riuscire a dormire,
so che non dovrei pensare a queste cose
ma sono soltanto un'umana con una testa bizzarra.
Ora sei un angelo custode
e nonostante tutto... mi mancherai.
["Trenodìa" viene dal greco e indica un canto funebre, un lamento funebre. Questa trenodìa è dedicata al mio nonno materno, tornato in cielo il 1° di marzo dopo aver combattuto coraggiosamente con le sue malattie; il mio rapporto con lui non è mai stato idilliaco, ma è stato un padre per me. Ciao nonno, mi manchi. <3]