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Autore: Arain    15/04/2015    3 recensioni
Dal testo:
“C'è stato un tempo in cui Castiel osservava e seguiva le vicende umane con l'interesse disinteressato che si rivolge, ad esempio, ad una lite tra bambini, con la consapevolezza che è meglio aspettare che siano loro a chiederlo prima di intervenire.
C'è stato un tempo in cui era un fedele soldato nella sua guarnigione, un ubbidiente membro della sua famiglia celeste, un angelo che non avrebbe mai messo in discussione un ordine.”
P.S. Non sono in grado di scegliere titoli decenti.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Voglio dedicare questa storia alle stupende ragazze del gruppo Destiel is on!, alla mia meravigliosa wifey Julia e alle mie sis Alice e Vale. Vi voglio bene ragazze <3

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C'è stato un tempo in cui Castiel osservava e seguiva le vicende umane con l'interesse disinteressato che si rivolge, ad esempio, ad una lite tra bambini, con la consapevolezza che è meglio aspettare che siano loro a chiederlo prima di intervenire.

C'è stato un tempo in cui era un fedele soldato nella sua guarnigione, un ubbidiente membro della sua famiglia celeste, un angelo che non avrebbe mai messo in discussione un ordine.

C'è stato un tempo in cui era facile, in cui non c'era bisogno di sforzarsi di capire qual era la cosa giusta da fare, perché qualcuno lo decideva per lui.

Un tempo in cui era bianco o nero.

Poi tutto è cambiato.

Poi è comparso il verde.

Poi è arrivato lui.

Fin da subito Castiel aveva capito che c'era qualcosa in quell'uomo che lo rendeva davvero degno di essere salvato. Certo, liberandolo dalle catene dell'Inferno stava solo eseguendo un ordine, ma forse per la prima volta aveva percepito la giustizia che c'era in quello che stava facendo.

Lui lo aveva incuriosito sin dal primo istante in cui lo aveva guardato negli occhi: erano pieni di dubbio e incertezza, mascherati da un'apparente determinazione e sicurezza. Poteva leggere la sua anima attraverso quei prati, quegli stagni brillanti di luce. Poteva vedere tutte le ombre e tutti i demoni che la abitavano da una vita intera, sempre in agguato, sempre pronti a riemergere e ad attaccare nei momenti meno opportuni.

Poteva percepire anche la forza e l'amore che vibravano in lui, ben nascosti da strati su strati di oscurità e incertezze, di paure e dubbi.

A causa sua nel cuore di Castiel era nato il dubbio.

Dubbio che lo aveva portato a farsi domande, a chiedersi se quello che stava facendo era giusto, se era giusto far soffrire così tante persone.

Se era giusto far soffrire lui.

Non poteva sopportare di percepire l'accusa in quegli occhi, di sentire la veemenza con cui respingeva le sue motivazioni superiori e di vederlo distogliere lo sguardo deluso.

Di vedere quella luce spegnersi.

Così si era ribellato.

Ora era lui che decideva, era lui che vinceva, era lui che perdeva, era lui che sbagliava.

Ora era lui padrone del proprio corpo, guida delle proprie azioni.

Oh, ne aveva commessi di errori da allora. Più di una volta aveva seguito strade sbagliate, più di una volta aveva causato dolore.

Aveva causato dolore anche a lui.

Ne era valsa la pena a questo punto di ribellarsi per un uomo?

A vedere ciò che era successo in seguito all'inizio, a volte, Castiel pensava di no.

Quando credeva di aver perso tutto definitivamente, quando era diventato umano, ecco, forse allora aveva capito che invece ne era valsa la pena. Eccome.

Da quella prospettiva aveva osservato le cose come mai prima: aveva capito.

Anche quando credeva di fare del bene per tutti, per rendere le cose migliori, in realtà lo faceva per lui.

Ogni passo che aveva compiuto da quando si era ribellato, lo aveva fatto per lui.

Ogni volta che lo pregava, lui faceva di tutto per arrivare.

Ogni volta che aveva bisogno, lui faceva di tutto per aiutarlo.

Ormai non aspettava nemmeno che lo chiamasse.

Che sia questo quello che gli umani chiamano amore?

 

 

Castiel non lo sa ancora con sicurezza.

Sono passati diversi anni ormai da quando lo ha salvato dalla perdizione e il suo rapporto con Dean è cambiato.

Ora c'è di sicuro più fiducia, più sintonia, più calma.

È da un po' che non hanno più bisogno di urlarsi addosso per discutere.

È da un po' che si capiscono con un solo sguardo.

È da un po' che la notte, quando Sam dorme, Castiel scivola nel letto di Dean, piano, senza far rumore.

 

 

La prima volta che Dean lo aveva pregato in quel modo lo aveva fatto senza parlare, ma Castiel era arrivato comunque, e lo aveva baciato piano, dolcemente, cercando di trasmettergli sicurezza mentre assaporava le sue labbra morbide.

La sorpresa del cacciatore aveva lasciato subito spazio al desiderio, e il bacio era diventato più intenso e passionale. Gli aveva morso il labbro piano per chiedere l'accesso alla sua bocca, e Castiel aveva schiuso le labbra per permettere a Dean di cercare la sua lingua. Il cacciatore gli aveva infilato le mani tra i capelli, stringendo forte, mentre l'angelo gli stringeva la vita e lentamente faceva scorrere una mano sotto la maglietta dell'altro, cercando il contatto con la sua pelle nuda.

Poi c'erano state solo le labbra di Dean sulla sua bocca, sul suo collo, sul suo petto nudo.

Ad un tratto si era trovato sul letto senza nemmeno sapere bene come. Ma sentire Dean sopra di lui gli faceva passare la voglia di risolvere il mistero.

A quella prima notte ne erano seguite altre.

A volte Castiel arrivava anche senza essere chiamato, a volte Dean pregava però semplicemente Castiel non poteva rispondere.

A volte stavano solo abbracciati, in silenzio, per tutto il tempo.

 

 

Il silenzio è fondamentale. Ha paura che se provasse a parlare, a chiedere qualcosa a Dean, tutto questo svanirebbe.

Ma d'altronde non gli interessa veramente. Gli bastano gli sguardi che a volte Dean gli rivolge durante il giorno, gli basta sentire il calore della sua voce dal vivo o al telefono.

Gli basta sapere che Dean ha bisogno di lui.

E che lui ha bisogno di Dean.

 

 

Sdraiato di fianco all'uomo lo sente mormorare “Cas” nel sonno, e sorride.

È amore questo?

Osservando il profilo di Dean illuminato dal chiarore lunare che filtra dalla finestra si dice che è l'ultima delle domande che gli frullano in testa al momento.

Perché ormai la risposta è più chiara della luce che brilla negli occhi di Dean quando, svegliatosi, si volta e sorride a Castiel. Si avvicina e appoggia le labbra morbide su quelle dell'angelo, e fa in modo che tutti i problemi svaniscano, relegati in un angolo buio della stanza.

Ci penseranno poi quando sorgerà il sole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE

 

Questa non doveva essere la mia prima fanfiction Destiel, ma si è scritta praticamente da sola mentre gli altri progetti procedono più lentamente.

Non... non so bene cosa sia. Non so bene se mi piace.

Credo che sia un po' come io immagino che il Destiel possa diventare canon.

Ringrazio tutti quelli che leggeranno e/o recensiranno!

Un bacio,

Arain

 

 

   
 
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