15/04/2015
2 recensioniNot enough.
a Ian Gallagher,
che non si marita tutta questa merda.
Ian è seduto sui gradini di casa Gallagher quando Mickey arriva di corsa, il fiato spezzato dallo sforzo e lo sguardo speranzoso che farebbe meglio a buttare direttamente nella spazzatura. Sa di non poterlo guardare, perché basterebbe un momento, un attimo di esitazione per buttare tutto il suo discorso nel cesso e rimangiarsi quello che sta per dire ancora prima di aprire bocca.
Ian sa che è sbagliato; sa di essere sbagliato, di avere qualcosa che non va. Ma sa anche che non può cambiare, che è quello che è e non può essere aggiustato, nemmeno dalle mani di Mickey, dalle sue parole e dai suoi baci. Non è un orologio rotto a cui cambiare la batteria; è spezzato ma è sempre lui. Non lo guarda perché non può sopportare quello sguardo, e se potesse vorrebbe smettere di sentire anche quella voce distrutta, perché sa che è colpa sua, ma sa anche che all’inizio forse farà male - e lo sente già - ma poi Mickey starà meglio senza di lui. Perché è talmente egoista che la sua felicità non è nulla paragonata a quella dell’altro e non può sopportarlo. Non può accettare l’idea di essere un peso, non può accettare che Mickey passi la sua vita a fargli da babysitter, che gli stia dietro come un cagnolino.
Ian sa che Mickey lo ama, lo ha sempre saputo.. sa che certe cose non si possono fingere. Ricorda ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo che quel corpo stupendo ha fatto in sua presenza. Li ricorda tutti, uno per uno, come se fossero ricordi del giorno prima e non degli anni precedenti. Ricorda di quando Mickey è entrato in negozio urlando il suo nome, ricorda la prima volta in cui hanno scopato e il loro primo bacio, quell’istante rubato, quel minimo contatto delle loro labbra e la faccia da ebete che si è tenuto addosso fino al rumore dello sparo. Anche lui lo ama, perché se non lo avesse amato non sarebbe ancora qui, non si vedrebbero da un pezzo e lui non starebbe per fare la cosa più difficile della sua vita.
Più difficile di andarsene, più difficile di fregarsene.
Ma sa anche che l’amore non basta, non questa volta. Sa che nonostante provi lo stesso dirlo renderebbe tutto più difficile. Perché non ha la forza di dirgli ti amo quando deve lasciarlo, quando nemmeno riesce a guardarlo perché fa tutto troppo male.
Non può stare con una persona quando non riesce nemmeno a stare con se stesso, quando si odia per quello che è diventato.. quando guarda il suo riflesso e nemmeno si riconosce perché la faccia è quella, ma quell’uomo davanti a lui non capisce chi possa essere. Come può stare con lui sapendo che ogni volta lo guarderà come se non lo riconoscesse, come se provasse pietà, come se stesse con lui solo per paura di spezzarlo ancora di più di quello che già è?
La pietà in quegli occhi proprio non riesce a sopportarla, fa talmente male che preferisce non vederli del tutto. Dimenticarlo renderà tutto più semplice, cerca di ripetersi, renderà tutto più semplice quando questo peso al petto sarà ufficialmente sparito. Mickey merita qualcuno sano, che sappia amarlo ogni giorno indipendentemente dall’umore che gli anti depressivi hanno scelto per lui; merita qualcuno che abbia il coraggio di guardarlo negli occhi, che gli dica che lo ama e che lo renda felice. Ian non è niente di tutto questo, non più, anche se non vorrebbe essere altro. Ian non basta più quando è la felicità di Mickey che ne rimette.
Perché Ian Gallagher amerà sempre Mickey Milkovich ed è proprio per questo che deve lasciarlo andare.
NdA: Questo NON significa che abbia accettato il fatto che si siano lasciati, sono ancora in fase di negazione e sto iniziando a rendermene conto veramente solo ora, però avevo bisogno di scrivere queste due parole (è deprimente quando ti rendi conto che non pubblichi su efp da una vita e la prima cosa ad essere pubblicata è questa, ma dettagli) perché Ian è il mio personaggio preferito, il mio bambino, e sono sicura che nella sua testa tutto funzionasse così. Che poi gli autori abbiano fatto un macello assurdo non lo metto in dubbio, ma sono stufa di vagare su tumblr e ritrovarmi Ian insultato in tutti i modi. Perchè in cinque stagioni ho sempre sostenuto Mickey, anche quando non si comportava da fidanzato modello come ha fatto in quest'ultima e Ian è malato qui, insultarlo non ha senso. Spero che a qualcuno piacciano queste due righe (che ho scritto abbastanza di getto, nonostante per decidermi a pubblicare ci siano voluti giorni), in caso contrario prego, sono la prima ad essere aperta al dialogo, magari sono io ad essere accecata dall'amore per questo pg e non capisco più niente.
Non so se qualcuno ha mai pubblicato qui qualcosa del genere, io solitamente leggo ff in inglese quindi non so come sia messa la situazione su efp, ma tra leggere e scrivere c'è una leggere differenza e riesco meglio nella mia lingua madre, per quest'ultima cosa.
Comunque nulla, ho la testa piena di idee per fanfiction Gallavich e visto che ormai qui bisogna accontentarsi del fanon spero di riuscire a pubblicare qualcosa di meno deprimente.
ciao a tutti *saluto con la mano*
Ian sa che è sbagliato; sa di essere sbagliato, di avere qualcosa che non va. Ma sa anche che non può cambiare, che è quello che è e non può essere aggiustato, nemmeno dalle mani di Mickey, dalle sue parole e dai suoi baci. Non è un orologio rotto a cui cambiare la batteria; è spezzato ma è sempre lui. Non lo guarda perché non può sopportare quello sguardo, e se potesse vorrebbe smettere di sentire anche quella voce distrutta, perché sa che è colpa sua, ma sa anche che all’inizio forse farà male - e lo sente già - ma poi Mickey starà meglio senza di lui. Perché è talmente egoista che la sua felicità non è nulla paragonata a quella dell’altro e non può sopportarlo. Non può accettare l’idea di essere un peso, non può accettare che Mickey passi la sua vita a fargli da babysitter, che gli stia dietro come un cagnolino.
Ian sa che Mickey lo ama, lo ha sempre saputo.. sa che certe cose non si possono fingere. Ricorda ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo che quel corpo stupendo ha fatto in sua presenza. Li ricorda tutti, uno per uno, come se fossero ricordi del giorno prima e non degli anni precedenti. Ricorda di quando Mickey è entrato in negozio urlando il suo nome, ricorda la prima volta in cui hanno scopato e il loro primo bacio, quell’istante rubato, quel minimo contatto delle loro labbra e la faccia da ebete che si è tenuto addosso fino al rumore dello sparo. Anche lui lo ama, perché se non lo avesse amato non sarebbe ancora qui, non si vedrebbero da un pezzo e lui non starebbe per fare la cosa più difficile della sua vita.
Più difficile di andarsene, più difficile di fregarsene.
Ma sa anche che l’amore non basta, non questa volta. Sa che nonostante provi lo stesso dirlo renderebbe tutto più difficile. Perché non ha la forza di dirgli ti amo quando deve lasciarlo, quando nemmeno riesce a guardarlo perché fa tutto troppo male.
Non può stare con una persona quando non riesce nemmeno a stare con se stesso, quando si odia per quello che è diventato.. quando guarda il suo riflesso e nemmeno si riconosce perché la faccia è quella, ma quell’uomo davanti a lui non capisce chi possa essere. Come può stare con lui sapendo che ogni volta lo guarderà come se non lo riconoscesse, come se provasse pietà, come se stesse con lui solo per paura di spezzarlo ancora di più di quello che già è?
La pietà in quegli occhi proprio non riesce a sopportarla, fa talmente male che preferisce non vederli del tutto. Dimenticarlo renderà tutto più semplice, cerca di ripetersi, renderà tutto più semplice quando questo peso al petto sarà ufficialmente sparito. Mickey merita qualcuno sano, che sappia amarlo ogni giorno indipendentemente dall’umore che gli anti depressivi hanno scelto per lui; merita qualcuno che abbia il coraggio di guardarlo negli occhi, che gli dica che lo ama e che lo renda felice. Ian non è niente di tutto questo, non più, anche se non vorrebbe essere altro. Ian non basta più quando è la felicità di Mickey che ne rimette.
Perché Ian Gallagher amerà sempre Mickey Milkovich ed è proprio per questo che deve lasciarlo andare.
NdA: Questo NON significa che abbia accettato il fatto che si siano lasciati, sono ancora in fase di negazione e sto iniziando a rendermene conto veramente solo ora, però avevo bisogno di scrivere queste due parole (è deprimente quando ti rendi conto che non pubblichi su efp da una vita e la prima cosa ad essere pubblicata è questa, ma dettagli) perché Ian è il mio personaggio preferito, il mio bambino, e sono sicura che nella sua testa tutto funzionasse così. Che poi gli autori abbiano fatto un macello assurdo non lo metto in dubbio, ma sono stufa di vagare su tumblr e ritrovarmi Ian insultato in tutti i modi. Perchè in cinque stagioni ho sempre sostenuto Mickey, anche quando non si comportava da fidanzato modello come ha fatto in quest'ultima e Ian è malato qui, insultarlo non ha senso. Spero che a qualcuno piacciano queste due righe (che ho scritto abbastanza di getto, nonostante per decidermi a pubblicare ci siano voluti giorni), in caso contrario prego, sono la prima ad essere aperta al dialogo, magari sono io ad essere accecata dall'amore per questo pg e non capisco più niente.
Non so se qualcuno ha mai pubblicato qui qualcosa del genere, io solitamente leggo ff in inglese quindi non so come sia messa la situazione su efp, ma tra leggere e scrivere c'è una leggere differenza e riesco meglio nella mia lingua madre, per quest'ultima cosa.
Comunque nulla, ho la testa piena di idee per fanfiction Gallavich e visto che ormai qui bisogna accontentarsi del fanon spero di riuscire a pubblicare qualcosa di meno deprimente.
ciao a tutti *saluto con la mano*