Erano tutti lì. Mikami nel buio strategico del capannone, sogghignava; Light, impassibile e freddo come sempre, dimostrava la sua innocenza in maniera arguta e suadente come solo lui sapeva fare; Matsuda e gli altri agenti osservavano pronti ad agire, Near che sollevando l’angolo delle sue labbra giovani e rosee accennava un sorriso sghembo, pregustava già la sua vittoria, la cattura del famigerato Kira.
Dopo la morte di Takada per mano di Light, Mikami ha continuato il suo “lavoro” di servo di Kira magistralmente, senza il minimo accenno di un errore, facendo così credere a Near di avere messo alle strette Kira e dunque di averlo finalmente scovato e di conseguenza poterlo catturare -”...E così ho scambiato i quaderni, quello su cui Mikami ha appena scritto il mio nom...”- Near si sente pervaso da un lancinante dolore al braccio, che sale e irradia la spalla fino a stringergli il petto ed arrivare al cuore: Near si accascia al suolo inerme, lo sguardo vitreo e il corpo rigido, stroncato da un infarto. Il panico si scatena nel capannone, gli agenti tirano fuori le pistole, ma proprio in quell’istante irrompono Ryuk, Rem e un manipolo di shinigami che in un battibaleno mettono fuori combattimento gli agenti, mentre i primi due portavano via dal capannone rispettivamente Light e Mikami.
Durante il volo fra le sfumature del crepuscolo, Mikami era svenuto per le vertigini e Light, silenzioso, armeggiava fra le sue tasche con nonchalance, nascosto fra l’altro dalle ali di Ryuk. Ovviamente, Light si fece portare sulla schiena del suo Shinigami, “Per riposarsi dalla giornataccia”, diceva lui, e nel frattempo ascoltava il solito cazzeggio nonsense di Ryuk e Rem che, sconcertata volava con le braccia penzoloni tenendo Mikami appoggiato sulla sua spalla a mo’ di sacco di patate: -”...E poi sai com’è, l’orologio povero va al quarto, un orologio ricco va al quarzo...” Rem cadde nello sgomento e continuò a volare quasi depressa ed esasperata. Atterrarono in un casolato, che sembrava essere quello di Mikami, che nel frattempo si era ripreso e Light stranamente lo salutò con fare amichevole, Mikami ricambiò colmo di riverenza e stupore e se ne andò; Light voltò le spalle e sul suo volto si disegnò un sorriso quasi psicopatico e le sue pupille diventarono rosse, gli occhi dello Shinigami fecero capolino. Ryuk dopo uno strano silenzio tombale, incuriosito esordì -”Hey Light, si sta avvicinando Natale, non è che mi regaleresti un albero di mele?” “...” Light non rispose, era come se non fosse presente, continuava a sorridere in quel modo... Tornarono a casa, Light mise per l’ennesima volta la maschera del figlio affranto per la morte del padre Soichiro Yagami, salutò con appena un filo di voce sua madre e sua sorella Sayu ed entrò in camera sua e chiuse la porta a chiave come al solito. Scese per cena, e apparve placido e pacato come al solito; Tornò su e accese la televisione: Il telegiornale annunciava l’ultim’ora, la notizia riguardava il ritrovamento del cadavere di un uomo di ventott’anni, nelle vicinanze del quartiere di Light (guardacaso), venne inquadrato il corpo del cadavere, era una visione disgustosa: Occhi quasi fuori dale orbite, appena fuori dall’angolo della bocca i resti di ciò che sembrava essere schiuma uscita dalla bocca, la pelle bianca come marmo, I medici determinarono la morte per crisi epilettica e successivamente arresto cardiaco. Light iniziò a ridere come un forsennato e, di nuovo, comparvero quegli occhi dello Shinigami.

Un ringraziamento speciale va al mio amico Mario che mi ha dato l'ispirazione, e ad Antonio e alla mia amica Tsunade1 (qui su EFP) per suggerimenti e piccoli contributi alla storia :D Piuttosto, vi consiglio di leggere la One-Shot della mia cara Tsunade1, è molto molto bella ;)