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Autore: ladyElric23    25/12/2008    9 recensioni
...la L di Light, la persona che da quasi un anno gli aveva rubato il cuore. incisa nell'argento, come una promessa indelebile di cui era testimoni entrambi... ficcy natalizia, ovviamente L/Light. ^_^ contiene i ringraziamenti alle recensioni dell'ultimo capitolo di "Twilight Again". BUON NATALE A TUTTI!!!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, cari lettori.

Vi auguro una buona lettura, e ci tengo a dedicare questa piccola one-shot a tutte le persone che hanno recensito l’ultimo capitolo di “Twilight Again”.

GRAZIE MILLE A TUTTI.

 

Era un nevoso 22 dicembre, quando  Light Yagami uscì dall’università, che frequentava ormai da un anno, dirigendosi  verso la caffetteria.

Entrò nel piccolo locale, arredato come uno chalet di montagna, dall’atmosfera accogliente, e si sedette al suo solito tavolo, nell’angolo di destra.  Attese per circa 10 minuti,  e vide entrare un ragazzo non molto alto, dai capelli neri piuttosto in disordine, tra i quali si distinguevano nitidamente i fiocchi di neve.

Questo gli si avvicinò, abbracciandolo con forza.

“bentornato, L”  gli disse

“grazie” rispose, prima di sciogliere l’abbraccio, sedendosi di fronte a lui, continuando “ scusa il ritardo, l’aereo ha tardato a causa della neve”

“tranquillo, sono arrivato ora, giusto il tempo di ordinare un tè e una cioccolata calda”

“grazie”

“allora… come è stato questo caso?”

“una noia!  Possiamo dire che l’assassino si è incriminato da solo, io non ho dovuto fare praticamente niente.”

“perlomeno sei tornato a Londra…”

“già… è una bellissima città! Dovresti venirci una volta, ti piacerebbe sicuramente”

 

Il loro discorso venne interrotto dall’arrivo della cameriera, che portò le loro ordinazioni, una ragazza dai lunghi capelli biondi, legati in 2 codini, che non mancò di lanciare occhiatine furtive a Light, il quale, accorgendosene, fece scivolare  la propria mano sopra quella del moro, appoggiata sul tavolo.

La bionda guardò prima il castano, e poi L, che la guardava a testa china, mordendosi il labbro inferiore, con la stessa espressione che avrebbe usato un bambino, per farsi perdonare la sua ultima bravata, e se ne andò via, indignata, lasciando i due ragazzi, che poco dopo scoppiarono in una risata fragorosa.

 

Passarono altri venti minuti a parlare del più e del meno, quando Yagami guardò l’orologio, e scattò in piedi, mettendosi la borsa a tracolla.

“devo andare, ho lezione tra 5 minuti!”

“va bene”

Lo salutò con un bacio sulla fronte e stava per andarsene, quando l’inglese lo trattenne per un polso.

“ Light, cosa fai la vigilia di Natale?”

“niente, probabilmente starò a casa con i miei… sempre che tu non mi proponga qualcosa di migliore…”

“…vorrei… portarti a conoscere la mia famiglia…”

 

 

La mattina del 24 dicembre, verso le 11, L e Watary passarono a prendere Light, e si diressero verso la Wammy’s House, a bordo di una limousine carica di regali.

Il viaggio durò più del previsto, probabilmente a causa della prolungata sosta per il pranzo,  arrivarono a destinazione verso le 14, e non appena varcarono il cancello in ferro battuto, che dava sul grande giardino, L  fu investito da una decina di bambini che gli corsero incontro, facendolo cadere tra la neve.

Si alzò subito, abbracciandoli uno dopo l’altro, prendendo, infine, in braccio una piccola bambina castana, che, per farsi notare, aveva cominciato a tirargli la giacca.

Venne loro incontro anche una giovane ragazza mora, che li salutò tutti sorridendo.

“benvenuti, non vi aspettavamo così presto…”

“ciao, Naomi. Si, lo so, scusa per l’anticipo, ma volevo passare più tempo possibile con queste pesti!” rispose il detective, mentre scompigliava i capelli ad un bambino biondo, finendo per essere trascinato fuori in giardino.

“bambini, fermi!” cercò di richiamarli la ragazza

“tranquilla, non sarebbe qui se non lo facesse volentieri” si intromise Watary, entrando in salotto, posando il cappello e la giacca all’attaccapanni.

Dopodiché la donna si volse verso Light.

“Ciao, scusa se non mi sono presentata, sono Naomi Misora, e attualmente dirigo questo istituto.”

“piacere, Light Yagami. Sono… un amico di L…”

“oh, è la prima volta che porta qualcuno con se… deve volerti davvero bene”

Rispose con un sorriso, lasciando cadere il discorso, per poi chiedere “mi scusi… questo… beh, questo è un orfanotrofio, quindi devo dedurre che L è stato qui?”

“non te lo ha detto?”

“mi ha accennato qualcosa, ma è rimasto sempre molto sul vago…”

“beh, credo di potertelo dire, se ti ha chiesto di accompagnarlo…  come saprai, L non è giapponese, o almeno, non totalmente;  i suoi genitori vivevano a Londra, e alla loro morte, quando aveva 7 anni,  fu portato in questo orfanotrofio, perché i suoi genitori  conoscevano Watary, che a quel tempo ne era il direttore.

Ma Watary si accorse subito della sua grande intelligenza, e gli fece seguire degli studi specifici, fino all’età di 15 anni, quando gli fece seguire il suo primo caso.

Il suo passato, da questo punto in poi, credo tu lo sappia…

….quando è libero dai suoi impegni lavorativi, viene sempre a trovare i bambini…sai… per loro è come un’eroe… senza contare che, ogni anno, riceviamo una donazione anonima di un milione di dollari, che ci permette di tenere aperto l’orfanotrofio… e, beh… è un ragazzo come ce ne sono pochi al mondo…”

“…già…” fu l’unica cosa che disse Light, mentre guardava il soggetto della loro conversazione, mentre giocava con quei ragazzini.

La donna se ne accorse.

“perché non vai anche tu un po’ fuori? Sembra si stiano divertendo!” concluse sorridente.

Lui ci pensò un attimo, poi si rinfilò il cappotto ed uscì in giardino, dove trovo il ragazzo seduto sull’altalena, e tutti i bambini che lo incitavano a parlare della sua ultima indagine famosa, il caso Kira.

“il caso Kira?” chiese

“si” risposero i coro tutti i piccoli

“beh, avrò bisogno di un assistente…” disse, dopo aver visto Light uscire dall’edificio, dirigendosi verso di loro “…uhm… Light! Tu interpreterai Kira, ok?”

“ok!” acconsentì, dopodiché vide l’altro alzarsi dall’altalena e cominciare a camminargli attorno.

“Signor Teru Mikami… grazie alle informazioni in mio possess, sono certo di poter affermare, al 98%, che lei è Kira…”

“davvero? E quali sarebbero queste prove?”

“la prova schiacciante, sono le foto delle pagine del suo quaderno… tutti i nomi e gli orari scritti corrispondono a quelli dei decessi…”

“L…avrai anche capito che sono Kira… ma prima di arrestarmi, devi prendermi!” concluse, spingendolo nella neve, e cominciando a correre, ridendo.

Il moro era rimasto un attimo spiazzato, non se lo aspettava proprio, ma si alzò e corse più veloce che poteva,incrementando quel gioco infantile che l’altro aveva iniziato.

Lo vide poco lontano, appoggiato ad un albero, per riprendere fiato, e senza che avesse il tempo di fuggire nuovamente, lo fece cadere, venendo trascinato a terra a sua volta dall’altro, che aveva fatto presa sulla sua giacca, cercando, invano, di non cadere.

Rotolarono nella neve, fino a quando L si impose, e lo inchiodò con i polsi a terra, il respiro affannoso.

“adesso dovresti ammanettarmi detective…” lo provocò Light

“non tentarmi, Yagami”

I loro visi si avvicinarono, erano a pochi centimetri, stavano per baciarsi, quando…

“L!!”

Non appena si sentì chiamare scattò in piedi, giusto in tempo, prima che arrivassero gli orfanelli.

“l’ho preso!” disse sorridente, alzando il braccio al cielo, in segno di vittoria.

I piccoli gli corsero attorno, e lo trascinarono dentro, insieme a Light, per la merenda.

 

 

Tra un gioco e un altro, passò anche la cena, ed arrivò l’ora della partenza di Light.

“sicuro di non poter rimanere?”

“si, sai com’è mia madre… la famiglia prima di tutto!... vuole che ci riuniamo tutti, durante le festività”

“capisco… salutali da parte mia, allora…”

“va bene. Ci sentiamo domani, ok?”

“ok”

Dopodiché si alzò dal divano dove era seduto, uscendo dall’istituto, fino al taxi che lo aspettava.

 

 

 

Alle 11, quando tutti i bambini erano andati a dormire, L e Watary sistemarono tutti i regali che avevano in macchina sotto l’albero addobbato nella grande sala da pranzo, dopodiché  il ragazzo si sdraiò un po’ sul divano bianco, nella sala.

“L, non riesco a dormire” disse una bambina, che si trascinava dietro un vecchio coniglietto di peluches, mentre si passava una mano sui piccoli occhi assonnati.

“Ayumi, che ci fai ancora sveglia?”

“mi vieni a raccontare una storia?” domandò, con la sua vocina da bambina

“e va bene, ma poi fai la brava e dormi, capito? Altrimenti va a finire che babbo natale non ti porta i regali…”

“va bene…”

Quindi la prese in braccio, salendo le scale e arrivando fino alla camera della piccola, facendola sedere sul letto, coprendola poi con la coperta.

Durante questo spostamento, il peluches le scivolò di mano, finendo sul parquet.

“no! Il coniglietto”

“aspetta, te lo prendo io…” disse, mentre si chinava a riprenderlo, continuando poi “…è un po’ malridotto questo coniglietto! Perché non usi un po’ anche gli altri pupazzi?”

“perché il coniglio è il mio animale preferito, e perché me lo hai regalato tu!”

“però, se babbo natale te  ne portasse un altro nuovo lo useresti…”

“un altro coniglietto? Si!”

L la guardò, con sguardo dolce, “che storia vuoi che ti racconti?”

“la storia del natale”

“la storia del natale? … ma io non la conosco…”

“ah, vabbè… che regali hai chiesto a Babbo Natale, L?”

“beh, ecco… a dire il vero, non ho chiesto dei regali… sono troppo grande! Devi sapere che Babbo Natale li porta solo ai bambini…io ho chiesto… ho chiesto un anno felice, accanto alle persone a cui tengo di più… soprattutto una… forse la più importente… e…”

girò la testa per guardarla, ma si acorse che si era già addormentata.

Quindi si alzò, le rimboccò le coperte, e scese le scale, tornando a sdraiarsi sul divano, prorpio davanti al camino.

Guardò l’orologio, mancavano 10 minuti a mezzanotte.

Fissò il suo sguardo sul fuoco che scoppiettava all’interno del camino, quando sentì il cellulare, che aveva in tasca, vibrare due volte.

Un messaggio… da parte di Light.

 

“ Cosa pensi che ti porterà Babbo Natale, quest’anno?”

 

Sorrise, e digitò la sua risposta.

“Light, non mi credi un po’ troppo grande per credere a Babbo Natale?”

 

“Giusto!... quindi, partiamo dal presupposto che dovrà pensarci qualcun altro…”

 

“Davvero? Ne dubito, visto che l’unica persona che vorrei con me, al momento, è su un treno per tornare a Tokyo…”

 

Ci fu una pausa… mancavano solo 2 minuti al 25 dicembre…

Gli arrivò un altro messaggio.

“perché non vieni ad aprirmi la porta? Fa freddo qui fuori…”

 

Sgranò gli occhi.

Non poteva essere vero…

Corse fino alla porta, e fece scattare la serratura, venendo investito dalla fredda aria invernale, trovandosi davanti Light Yagami, che teneva tra le mani un pacchetto blu.

“che ci fai qui?” chiese incerto

“…una volta tanto, ho dato ragione a mia madre… a Natale si deve stare con le persone che si amano!”

 

Non ebbe il tempo di aggiungere altro, perché l’inglese si appropriò delle sue labbra, coinvolgendolo  in lungo e bellissimo bacio passionale.

“Buon Natale, L” gli disse il castano, porgendogli il suo regalo, quando si dovettero separare, per mancanza di ossigeno.

I due entrarono dentro, per evitare l’ipotermia, e L scartò il piccolo pacchetto.

Quello che vide lo lasciò senza fiato; la metà di un cuore spezzato, appeso ad una catenina in argento, dietro un’incisione…

…una L in lettere gotiche…

L di Light, la persona che da quasi un anno gli  aveva rubato il cuore. Incisa nell’argento, come una promessa indelebile, che avrebbero condiviso entrambi, come quel gioiello…

 

Decisamente, quello era il miglior Natale che L avesse mai passato.

 

 

 

FINE

Spero vivamente che la fic vi sia piaciuta.

Anche perché ci tengo davvero tanto (anche perché le sentimentali-romantiche non sono proprio il mio forte! ^_^).

Detto questo, vi auguro Buon Natale, e un felicissimo 2009.

Che dite, mi merito un commentino per questa ficcina? ^_^

Baci,

ladyElric92

 

 

 

   
 
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