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Autore: Sputnik from outer space    16/04/2015    5 recensioni
Un cuore nero nascosto dietro un malinconico sorriso.
Genere: Drammatico, Horror, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Li guardo.
Non posso farne a meno, li guardo, li osservo, cerco di comprendere la loro indole allegra.
Sorrido, ma so che non lo sto facendo davvero. Non sorrido con il cuore.
Chissà come fanno ad essere così felici. Cos'hanno in più di me? Io ho molte cose: un'auto, un bell'appartamento in centro, una dolce ragazza, un lavoro niente male e, cosa di cui vado più fiero, la mia divisa. D'un colore violaceo, con un meraviglioso distintivo scintillante. Con lei addosso mi sento importante, come in realtà non sono.
Ma questo non mi pesa quando faccio il turno di notte. Sì, perchè la notte è silenzio, e nel silenzio le ombre non possono perseguitarmi.
Le ombre, le ombre della gelosia. Le sento sempre, specialmente quando intorno a me ci sono bambini.
Perchè, perchè non posso essere spensierato come loro? Perchè sento questo peso sulle mie spalle?
Non mi merito tutto questo. NON MI MERITO TUTTO QUESTO!!!
Continuano a ridere guardando quegli stupidi robot.
Non ne posso più.
Non ne posso più!
NON NE POSSO PIU'!!!
Continuano a ridere.
Io piango.
Piango per le occasioni perse.
Piango per mia madre.
Piango per tutto quello che avrei voluto fare della mia vita.
Piango per il tempo.
Sì, il tempo. Che mostro che è il tempo, ti dà illusioni, ti fà credere di tutto e alla fine fugge da te, come fa la sabbia quando la stringi nel pugno.
Sono insano? Probabile. Che figura ci faccio con i clienti? Entrano e mi vedono con un sorriso vacuo sul volto. Mi prenderanno come uno psicotico o come un beota? Ma in fondo chi sono loro per giudicarmi.
Io sono io, loro sono loro.
Ridono. La devono smettere. Più ridono, più sento il mio animo pesare. Devo liberarmi da questo macigno che porto dentro di me.
Sono appena stato in cucina.
Ho preso un lungo coltello e un costume da Freddy Fazbear.
Ho attirato cinque bambini lontano dalla sala delle feste. Mi sono rivelato a loro.
Ho mostrato il coltello.
I loro volti terrorizzati per la prima volta mi fanno sorridere davvero.
Finito il mio lavoro, torno a casa. Devo dire che ho sistemato tutto alla perfezione. Non c'è più nulla di cui preoccuparsi, non sento più le voci, non vedo più le ombre.
Il mio animo è gioioso, il mio cuore è nero come la pece.
E non è ancora soddisfatto.
Ucciderò ancora.
Nulla potrà fermarmi.


 
   
 
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