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Autore: Marti5    16/04/2015    2 recensioni
"Khaleesi sorrise, prima di posare le proprie labbra su quelle del suo Re, sugellando quella promessa con il suo sapore."
((Piccolo omaggio ad uno dei personaggi più complessi, a mio parere di GoT. Prendetela per quel che è, cioè un semplice omaggio alla Madre dei Draghi, nemmeno troppo ben riuscito.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Khal Drogo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                            //Dedicato a Vale, che mi ha ispirato questa Flash 
                                                                                             "poetica ma drastica". Spero che le aspettative non 
                                                                                              vengano deluse.


Quella notte l'aria era particolarmente frizzante, e solleticava la pelle ormai ingrigita della Khaleesi. Daenerys osservava la propria Meereen dall'alto delle proprie stanze, le mani delicate e leggermente tremanti posate sulla grezza pietra del parapetto. Percepiva alle spalle il piacevole calore della propria stanza, ma indugiava ancora nello scrutare la propria città riposare placida, come aveva fatto per un'infinità di notti e come avrebbe fatto per altrettante notti ancora.
Gli ultimi lumi rimasti accesi illuminavano fiochi le abitazioni ammassate l'una sull'altra, e donavano alla Madre dei Draghi una visione rilassante e placida di Meereen. Da quando aveva cessato la propria avanzata sui Sette Regni ed aveva scelto il proprio posto in quel mondo corrotto e ribollente di battaglie, Daenerys aveva trovato la pace.
Una pace apparente, quantomeno. Una quiete che poteva mostrare al proprio marito e agli eredi che gli aveva donato, nonostante il destino cui quella vecchia strega pareva averla legata. Si era dimostrata una Regina saggia, capace di mantenere il proprio popolo felice e le proprie terre fiorenti e prospere.
Eppure, nei recessi più oscuri del suo cuore, Daenerys continuava a ribollire. Il suo spirito s'agitava indomabile come i suoi draghi, mentre il suo corpo fingeva una quiete che ormai aveva abbandonato per sempre quel viso. Una pace che non c'era più, da quando Drogo aveva esalato l'ultimo respiro.
Khaleesi rivedeva il suo viso ogni volta che le proprie palpebre si chiudevano su quelle iridi cerulee che avevano visto la morte del proprio figlio appena venuto alla luce e l'abbandono della mente del proprio amato marito. Un uomo che l'aveva plasmata incosciamente, e l'aveva resa la sua regina. Aveva abbandonato la debolezza per lui, s'era innalzata oltre i propri limiti per amore del proprio Re, del suo unico Khal.
Si scostò dal parapetto, scossa da quei pensieri, e mosse le stanche membra verso la propria stanza illuminata dalle torce. Il grande letto posto al centro della stanza era occupato del vecchio marito, ormai addormentato tra le sottili coperte di seta. L'anziana Khaleesi si sedette sullo scranno al lato della stanza, posando le ossa scricchiolanti sul morbido cuscino bruno che ornava la sedia. La schiena le doleva terribilmente da ormai troppi mesi, e il respiro s'era fatto flebile man mano che il tempo esauriva la sabbia nella clessidra della sua esistenza. Daenerys sospirò, guardando la figura del Re di Meereen con un velo d'affetto a velarle lo sguardo azzurro, l'unico particolare rimasto immutato su quel corpo una volta florido e piacente, e ormai caduto sotto lo scorrere degli anni. I capelli erano divenuti filamenti d'argento e avevano abbandonato il biondo chiarissimo, caratteristica tipica della casa Targaryen; i muscoli s'erano assottigliati e indeboliti, la postura ancora signorile leggermente incurvata sotto il peso del tempo.
Quel viso roseo si era ingrigito, le guance piene avevano perso la loro morbidezza, la pelle era ormai rovinata, anche se manteneva l'aria bambina che aveva sempre accompagnato le fattezze della Madre dei Draghi. 
Svogliatamente si appoggiò allo schienale, continuando ad osservare quell'uomo steso nel proprio letto, cui tutto sommato doveva un'esistenza che molto si avvicinava alla felicità, ma che purtroppo non poteva eguagliare il poco tempo che Daenerys aveva trascorso con Drogo. Non era colpa sua, soltanto non poteva essere.
La Regina chiuse per un istante gli occhi, trovando ancora ad attenderla le fattezze eternamente giovani dell'amato Khal. Come sempre si lasciò cullare dal mesto ricordo dell'unico uomo cui avesse davvero donato il proprio cuore e la propria anima, ascoltando in lontananza il proprio esile respiro.
Quando riaprì gli occhi, temette di aver perso completamentela ragione. Khal Drogo era lì, di fronte a lei, bello come lo era stato troppi anni prima, e a cui la morte aveva voluto legarlo per sempre. Daenerys sbatté più volte le palpebre, percependo un nuovo vigore fluire dal centro del petto fino alle punte dei capelli. Il formicolio alle mani la costrinse ad abbassare lo sguardo, notando che la sua pelle era tornata pallida e perlacea, le proprie mani non erano più rovinate ma sottili, ed alzandosi poté di nuovo sentire il vigore scorrere come un tempo in quelle gambe e in quel corpo. Khaleesi si avvicinò al suo unico Re, portando una mano a sfiorare uno zigomo pronunciato, a voler constatare la realtà di quel sogno troppo bello per poter essere vero. 
I polpastrelli percepirono sotto di loro quella stessa pelle ruvida che aveva sfiorato nelle notti di passione, poté assaporare ancora quel profumo non aveva mai smesso di tormentarla e di inebriarla. Lui si chinò appena per raggiungere la sua sposa, e Deanerys posò la fronte contro la sua, stringendosi maggiormente all'imponente corpo di Drogo. 
"Mi sei mancato." La lingua Dothraki non le era mai parsa tanto delicata e colma d'amore come in quel momento, quando finalmente le braccia del suo Khal sorreggevano di nuovo il suo corpo. Aprì gli occhi, scontrandosi con il nero delle iridi del marito, e lasciandosi ottenebrare dal desiderio che quella folle notte aveva potuto esaurire.
"Non ti lascerò mai più." La voce roca di Khal Drogo la cullò come una nenia, mentre le mani forti stringevano le sue con calore e desiderio. 
Khaleesi sorrise, prima di posare le proprie labbra su quelle del suo Re, sugellando quella promessa con il suo sapore.


La mattina dopo venne trovata abbandonata contro lo schienale dello scranno, l'ombra di una felicità insolita e che nessuno aveva mai visto così intensamente sul volto della Regina rimasto ad illuminare il suo volto spento. Meereen portò stendardi a lutto per un intero mese, a rendere omaggio alla propria Distruttrice di Catene, e nessuno avrebbe mai dimenticato la saggezza dell'unica Khaleesi, scomparsa una notte d'estate per inseguire il suo unico amore mai realmente perduto.
   
 
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