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Autore: innominetuo    17/04/2015    7 recensioni
Essendo una paladina del diritto di contraddittorio, trovo giusto che pure Death Mask possa dire la sua, riguardo ad Esmeralda… quali mai potranno essere le riflessioni del terribile Gold del Cancer? Io ho provato ad immaginarmele…
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One shot collegata alla mia long-fic “Καῖρε, ὦ ἐμή ἀγαπητή!”.
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Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cancer DeathMask, Esmeralda, Nuovo Personaggio, Phoenix Ikki
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Mi abbevero di fuoco'
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Ti osservo, mi va di farlo.

L’ho sempre fatto, da che ti conosco, e continuerò a farlo, anche se ora sono solo un’ombra. Che questo ti piaccia… oppure no.

Sei un bello spettacolo, sai, bestiolina.

Hai la grazia semplice e gentile degli innocenti: quella dei bambini e degli animali. Ti muovi in silenzio, quasi chiedendo scusa per il fatto stesso di essere viva. Di essere ancora viva: e questo lo devi a me. Nessuno ha fatto per te quello che ho saputo fare io. Né quel fituso (“fetente”) di Guilty, tuo padre, che ti ha spedito là sotto, povero fiorellino, giusto solo per dare una lezione al suo allievo; né, tantomeno, quest’ultimo, buono solo a piangere sul latte versato ed a rimuginare.

Rimugina, rimugina… povero stupido. Se ne è andato, con la sua bella armatura della fenice, dritto dritto al Santuario, ad imparare da Saga tante belle cosine che gli sarebbero state utili per non essere un misero bronzetto…

Io, intanto, ho strappato te, bestiolina, dalla Bocca dell’Ade. Io ti ho stretta a me quando ancora eri solo una pallida larva, un focherello fatuo. Io ho scavato la tua tomba nella terra lavica con le mie stesse mani, ed ho scoperchiato la rozza bara di legno che custodiva il tuo corpo, ancora caldo… Debbo però riconoscere che il tuo zito (“fidanzato”) ti aveva ricomposto bene, bestiolina, con molta cura. Questo sì. I fiori di campo che aveva messo fra le tue mani e nei tuoi capelli erano ancora freschi e profumati. E pure la tua pelle era ancora fresca e profumata… quando ti raccolsi tra le mie braccia. Poi, con la complicità di Thanatos, ho ricongiunto la tua anima al tuo corpo. Altro non voglio dirti: il Mistero della Morte va custodito e neppure io voglio pensarci troppo. Non oso farlo.

Preferisco ricordare quando hai riaperto gli occhi, nel mio letto.

Occhi da cerbiatto sperduto.

Tante, troppe volte ho incrociato quello sguardo, e proprio quando stavo per dare il colpo di grazia… quante volte? Non me lo ricordo più… Ma stavolta non mi andava di aggiungere una maschera al mio Tempio: non dopo tutta quella fatica… e poi, bestiolina, ho preferito tenerti stretta al mio petto, sopra il cuore che pompa il mio sangue. Ho preferito affondare il viso nei tuoi capelli, conoscere il sapore delle tue labbra, respirare il tuo profumo.

Profumi di buono, sai, bestiolina: il tuo è un profumo semplice, di pelle chiara, di sapone di marsiglia, di sudore di bionda. Mi porta lontano da qui, l’annusare la tua pelle. Mi fa ricordare tante cose che credevo di aver dimenticato.

Non lo so se sono stato gentile, con te, quella volta. Ho cercato di essere delicato, vista la situazione. Ti ho stretta forte, quando ho visto una lacrima solcarti il viso. Non voglio che tu pianga, bestiolina. Non ho mai voluto farti piangere. Chiunque altro: ma te, no.

Me ne sono andato via. Ti ho lasciata sola, ma non è colpa mia. Io non me ne sarei mai andato… Poi son tornato, sai. Una notte. Tu non mi hai visto. Ed anche se fosse, non so se mi avresti riconosciuto: forse avresti urlato dallo spavento, forse saresti fuggita o svenuta… la mia armatura era un po’ diversa, ed ero avvolto nell’oscurità. Avevo una missione da compiere… ma prima volevo rivederti, anche se solo per un momento. Ti ho contemplata dormire profondamente… ho scostato leggermente il lenzuolo per osservarti meglio, alla luce della luna. Doveva esserci un po’ di polvere nella misera stanzetta che occupavi in quel tugurio chiamato pomposamente “Comunità”, perché dev’essermi finita negli occhi, tanto da non aver potuto guardare bene te… e quel fagottino palpitante che stringevi al seno.

Vi avrei portate via io, da quel posto di merda, tutte e due.

Purtroppo non mi è stato possibile: per la seconda volta. Mi son dovuto fermare: ci siamo dovuti fermare, noi Dodici. Ci sono cose più grandi di noi, sai, bestiolina…

Ora sono un’ombra, solo un’ombra.

Ma continuo e continuerò a seguire te e quell’altra. L’hai chiamata Agape… non male, anche se avrei preferito un nome della mia terra, questa volta, e non un nome greco. Avrei voluto darle il nome di Agata. Vabbè: posso sempre chiamarla così, in segreto... mica puoi impedirmelo, no?

Agatuzza mia…

Le ho fatto un dono, sai, bestiolina. Le ho trasmesso parte del mio cosmo: niente male come regalo, non credi?

Lui può avermi tolto tutto: il mio posto nel tuo letto, il mio ruolo di padre.

Ma Agata è mia: sappilo. Lei seguirà le mie orme e diventerà la guerriera più forte del Santuario, benché sia una fimmina. Sarà bella, bottana ("p...na") e forte. Così voglio che sia. Le sussurrerò io come fare, nella vita. Le dirò di ridere a pieni polmoni, di essere sfacciata, di non aver paura di niente.

Agata se la divorerà la vita, a pieni morsi.

Questo è il mio concetto di felicità: e voglio che almeno lei sia più felice di me.

Non lo so se ti ho amato, bestiolina.

Ma non ti lascerò sola. Avrai sempre un’ombra che ti seguirà e che non permetterà un tuo nuovo cammino alla Bocca dell’Ade: non ora e non subito, ma solo tra molti anni. E per allora… mi troverai di nuovo al tuo fianco, ti prenderò per mano e ti accompagnerò io.

Ed allora, solo allora ti chiamerò con il tuo vero nome: Esmeralda.

Amore mio…
 
§§§§§§

I personaggi della suesposta one shot sono rigorosamente maggiorenni secondo la Legge Italiana. Ho redatto questo componimento senza scopo di lucro, rispettando i diritti di autore di Mr. Masami Kurumada per i personaggi di Saint Seiya (nello specifico, i citati: Death Mask, Esmeralda, Ikki, Saga) e sottolineando, altresì, che il personaggio di Agape è solo mio e che ne detengo i diritti di autore.
  
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