Le staccò il cuore senza pietà era passato un secolo e mezzo da quando l’aveva lasciato, o meglio lasciati, ma per quello che aveva fatto doveva morire. Sua madre aveva ucciso l’unica donna che lo avesse mai amato, che avesse visto del buono in lui, aveva ucciso Elena, senza nessuna pietà e davanti agli occhi di suo figlio Damon.
Quando Stefan arrivò era troppo tardi Damon aveva tra le mani il corpo della doppelgangher e piangeva, poco più in là c’era sua madre senza vita.
“Che è successo?” chiese il fratello minore con i lucciconi agli occhi.
“Dove è Bonnie?”
“Damon non è il momento cosa è successo?”
“Voglio Bonnie!” urlò e con un braccio raggiunse il cuore del fratello.
“D...Da…Damo…Damon…la…lascia!”
“Dimmi dove cazzo è!”
Insieme raggiunsero casa Salvatore e vicino al camino c’era Bonnie, intenta a pulirsi dal sangue. Damon appoggiò Elena sul divano.
“Devi farla resuscitare!”
“Damon…non posso non ho più accesso a quel tipo di magia….”
“Tu devi!”
“Non posso…” disse la giovane mentre singhiozzava alla vista dell’amica.
“Deviiiiiiiiiiiiiiii!!!!” disse il vampiro dagli occhi di ghiaccio attaccandola al muro, con una forza e rabbia inaudita.
“Damon fermo!” urlò Stefan.
Si staccò dalla giovane e cominciò a piangere senza freno, non riusciva a respirare, gli mancava l’aria, aveva perso il suo grande amore per sempre, la sua fragile Elena non ci sarebbe più stata, quello era un addio definitivo.
Passò settimane vicino al corpo della giovane senza vita, nemmeno Jeremy aveva reagito così, forse si era già abituato a quella notizia in fondo in cuor suo sapeva che prima o poi avrebbe perso anche la sorella, decise così definitivamente di non ritornare mai più a Mystic Falls nemmeno per la sua amata Bonnie.
Dopo tre settimane vicino ad Elena, ormai irriconoscibile, del tutto pietrificata, nemmeno suo fratello o Rick erano riusciti a distrarlo o almeno allontanarlo, una mattina Damon si alzò prese il corpo di Elena, andò in giardino appiccò un fuoco e guardò piangendo la sua amata inghiottita dalle fiamme. Stefan appena sentì l’odore di fumo si affacciò alla finestra e vide suo fratello inerme davanti al falò, capiva il suo dolore, in fondo Elena era stato il suo amore epico, quell’amore che tutto può, che gli aveva permesso sempre di ritornare a vivere, ma sapeva che per suo fratello sarebbe stato più difficile, perché se ne era andata l’unica cosa buona della sua vita, l’unica sua luce, sapeva che nemmeno l’amore fraterno avrebbe placato quel dolore.
Proprio mentre rifletteva qualcosa dietro di lui si mosse, non fece in tempo ad accorgersene che era già steso a terra con il collo spezzato.
“Complimenti che bel calduccio!” disse una vocina stridula applaudendo dietro Damon.
“Cosa vuoi tu?” rispose Damon girandosi.
“Ora senti lo stesso mio dolore di qualche mese fa…vedi…!”
“Caroline…vattene…”
“Perché dovrei? E’ così divertente vederti in questi panni così penosi…”
“Lasciami in pace!”
“E sai quale è la cosa più divertente che finalmente niente ruoterà più intorno alla lagnosa Elena!”
“VATTENE TI HO DETTO!”
“Fa male vero? Io mi sono sentita così quando è morta mia mamma o quando tu mi usavi e non ero ancora vampira…è così esilarante vederti così…”
Damon cercò di colpirla ma tra tutte le bottiglie di barbon bevute e il poco sangue assimilato, la vampira bionda lo fermò, conficcandogli un pezzo di legno vicino al cuore.
“Dai fallo…uccidimi…vendicati uccidimi…”
“Implorami e lo farò…”
“UCCIDIMIIII!!!”
“Ti ho detto di IMPLORARMI!”
“Ti prego uccidimi...” per la prima volta Damon fu vulnerabile agli occhi della vampira bionda.
Cominciò a ridere ed estrasse il pezzo di legno, il vampiro respirò affannatamente.
“Se mai ti ucciderò sarà quando meno te lo aspetterai…adesso ho solo bisogno di un giocattolo con cui passare il tempo! Perciò ora fai quello che ti riesce meglio spegni tutto e mostrati per quel verme schifoso che mi ha fatto solo del male!”.
“No…”
“Perché no? La tua parte buona è morta lo vedi…hai appena dato fuoco al suo corpo…non esiste più…non la riavrai più!”
Dopo settimane Caroline fu l’unica che gli disse ciò che voleva sentirsi dire, che gli aveva dato un motivo per non suicidarsi. Fu un attimo gli occhi rimasero spalancati con l’ultima lacrima che gli attraverso le guance e il cuore.
Stefan si risvegliò dolorante, corse giù per le scale cercando Damon per tutta la casa, aveva il sospetto che qualcosa fosse accaduto e per colpa di Caroline, che non aveva più visto dalla notte della morte di Elena. Il rogo in giardino si era ormai estinto, non trovando suo fratello da nessuna parte lo chiamò al cellulare ma partiva solo la segreteria.
Era rimasto solo, non sapeva cosa fare, dove andare, cosa pensare.
Bonnie lo trovò in salotto, intento a chiamare chiunque, persino Enzo, pur di avere notizie del fratello.
“Che è successo…sono arrivata e ho visto quello schifo in giardino…”
“E’ stato Damon ha dato fuoco al corpo di Elena…”
“Cosa?”
“Si…”
“E ora dove è?”
“E’ sparito….”
“Come è sparito…”
“Si Bonnie è sparito…se ne è andato e ho paura abbia spento i sentimenti…ma c’è anche un’altra brutta notizia…”
“Cosa ci può essere di peggio?”
“E’ con Caroline!”
I loro sguardi si incontrarono anche solo per un istante in cerca di conforto.