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Autore: Sakura_flower    18/04/2015    1 recensioni
Era già da un po’ che si rigirava nel letto, che per quella sera reputava davvero scomodo, e non riusciva ad addormentarsi.
Si girò verso la finestra e tra le tende, notò uno spiraglio di luce entrare delicatamente nella sua stanza. Decise di alzarsi cercando però di non far rumore, così da non svegliare la sua tenera gattina di nome Luna, che in quel momento dormiva sul suo letto. Si diresse in punta di piedi verso la finestra.
Aprì completamente le tende e lasciò entrare quella luce bianca così calda. Volse gli occhi al cielo e così facendo rimase incantata dalla bellezza eterea della Luna. Era così rilassante guardarla per lei. Poteva restare lì per ore ed ore, non si sarebbe mai stancata. Tutte le volte che aveva un problema…di scuola, di famiglia o…d’amore, guardare la Luna la faceva stare meglio.
E anche quella volta andò così, solo che lei ancora non poteva immaginarlo… il problema di quella volta?
Un problema fatto di gelosie, inganni e tradimenti… ma soprattutto d’amore...
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti, scusate il disturbo, ma ci tenevo a precisare una cosa… il luogo del racconto è Tokyo perché amo il Giappone, ma i nomi sono tutt’altro che Giapponesi!! Amo i nomi stranieri, ma non molto quelli made in Japan e anche le descrizioni dei personaggi non hanno nulla a che fare con il Giappone… quindi, vi prego abbiate pietà per la scelta del luogo. Spero possa piacervi il mio piccolo racconto. E spero anche di non aver fatto troppi errori/orrori! Grazie a chiunque passerà di qui, sia a leggere e magari, anche a recensire… buona lettura, Sakura.



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Era una notte di luna piena. Le strade di Tokyo erano stranamente deserte.
Il silenzio regnava incontrastato, mentre il buio, l’avrebbe fatta da padrone, se non fosse stato per la calda luce bianca che emetteva quella bellissima sfera luminosa.

Tutti gli abitanti dormivano beati e sereni nei loro letti. Tutti, tranne Crystal.
Crystal, è una ragazza di 18 anni, dai lunghissimi capelli biondi, luminosi più del sole stesso, con occhi azzurro cielo…un cielo estivo, che sconfina nell’immensità del mondo.


Era già da un po’ che si rigirava nel letto, che quella sera reputava davvero scomodo, e non riusciva ad addormentarsi.
Si girò verso la finestra e tra le tende, notò uno spiraglio di luce bianca che entrava delicatamente nella sua stanza. Decise di alzarsi cercando però di non far rumore, così da non svegliare la sua tenera gattina di nome Luna, che in quel momento dormiva sul suo letto. Si diresse in punta di piedi verso la finestra. Aprì completamente le tende e lasciò entrare quella luce bianca così calda. Volse gli occhi al cielo e così facendo, rimase incantata dalla bellezza eterea della Luna. Era così rilassante guardarla per lei. Poteva restare lì per ore ed ore, non si sarebbe mai stancata. Chissà perché le faceva quello strano effetto? Se lo chiedeva sempre, ma non sapeva darsi una risposta. Tutte le volte che aveva un problema…di scuola, di famiglia o…d’amore, guardare la Luna la faceva stare meglio.
 

Ultimamente era molto pensierosa. Il suo cuore batteva per due persone completamente diverse tra loro. Entrambi erano suoi amici, anche se tra di loro non si sopportavano. Forse perché entrambi erano innamorati di lei!
Thomas era alto, bello, intelligente, serio, posato, con i capelli corti color dell’ebano e occhi blu. Studiava medicina all’università e il suo sogno, era sempre stato quello di diventare medico. Anche Gabriel era alto e bello. Capelli lunghi legati in un codino e occhi blu scuro, quasi come la notte stessa, ma al loro interno brillavano mille stelle.
Al contrario di Thomas però, Gabriel era un romanticone, divertente e amante degli scherzi, al quale piaceva far baldoria con gli amici. Lui era un cantante famoso e insieme ai due fratelli, Erik ed Axel, faceva parte del gruppo “The Stars”.
Gabriel aveva la stessa età di Crystal, infatti avevano frequentato lo stesso liceo, mentre Thomas era più grande di tre anni.
 

…Crystal decise di tornare a letto, nella speranza di riuscire finalmente a dormire un pò. Avrebbe potuto riuscirci, se solo i suoi occhi non si fossero posati sul diario che teneva poggiato al comodino…lo fissò per un po’. Poi, quasi impulsivamente lo prese in mano, andò verso la sua scrivania e si mise a sedere. Aprì il diario e sulla prima pagina bianca che trovò, cominciò a scrivere, quasi senza rendersene conto… non l’aveva mai usato fino a quel giorno…
 

“Non so perché sto scrivendo queste righe e sinceramente credo che non lo capirò mai, ma sento un estremo bisogno di farlo”. Cominciò così.
Era sincera. In quel momento non sapeva perché e come, ma sentiva il bisogno di farlo. Poi continuò.
 
“Nel mio cuore, c’è molta confusione in questo momento. Precisamente da quando due ragazzi sono entrati prepotentemente nella mia vita…i loro nomi sono Thomas e Gabriel.
Sono stata legata sentimentalmente ad entrambi in modo diverso, ma adesso sono cambiate tante cose e io non capisco più cosa provo. Sono innamorata di lui?
Non so darmi una risposta a questa domanda e forse è proprio per questo motivo che il mio cuore sta scrivendo tramite questa penna. Per fare chiarezza su ciò che provo.

Comincerò dall’inizio…
Ho conosciuto Gabriel a scuola, più precisamente alle medie. A quel tempo eravamo in classi separate, poi al liceo invece, eravamo non solo compagni di classe, ma pure di banco! Ero invidiata da tutte le ragazze della scuola. Non solo perché ero la migliore amica di Gabriel, ma anche perché tutte pensavano che fossimo una coppia!!!
Realmente non era così, ma ci divertivamo a farlo credere agli altri, soprattutto alle sue fans, così magari gli avrebbero dato un po’ di tregua.
A volte ci tenevamo per mano, oppure stavamo a braccetto. Le vedevo verdi d’invidia e noi, non appena voltavamo l’angolo, ci sbellicavamo dalle risate!!!

All’inizio se devo essere sincera, Gabriel, non lo sopportavo proprio. Aveva intrapreso la strada della pop star e si era montato letteralmente la testa. Era diventato arrogante e spocchioso, si atteggiava a divo e non aveva più tempo per nessuno. Al contrario di Axel ed Erik, che avevano occhi solo per le loro fidanzate. Axel stava con Christine, mentre Erik era fidanzato con Amy. Christine era perfetta per Axel, esuberante e romantica, l’esatto opposto del suo fidanzato! Ma insieme erano una cosa sola.
Amy ed Erik invece erano in simbiosi l’uno con l’altra. Entrambi amanti della letteratura e grandi studiosi. Come potevano amare tanto lo studio io proprio non lo capisco!!! Io se solo apro un libro di matematica, per esempio, mi ammalo subito!!
Comunque… per fortuna, passata la sbronza iniziale da divo, Gabriel tornò con i piedi per terra e tornammo ad essere inseparabili. Lui era tornato ad essere il mio “cantante da strapazzo” e io la sua “puffetta”, nome azzeccatissimo, dato che lui era alto 1.84 e io 1.71!
 
Thomas invece, l’ho conosciuto grazie a Steve, il fidanzato della mia amica Sophie.
Steve gestisce insieme alla mia amica un bar-pasticceria molto rinomato, il "Crown". Beh del resto le torte di Sophie sono la fine del mondo!!
Comunque… un giorno Thomas si presentò al locale per fare colazione e Steve me lo presentò. Mi disse che era un suo vecchio amico del liceo e che si erano persi di vista da quando Thomas aveva cominciato l’università. Fu solo una fatalità che si rincontrarono proprio lì al locale, quel giorno.
Devo ammettere che, alla prima occhiata, avevo pensato che era davvero un bel ragazzo. Educato e a modo, ma cambiai idea molto in fretta…
Quello stesso giorno Steve invitò il suo “amico ritrovato” ad uscire con noi per la serata e da lì, ce ne furono molte altre. Legammo tutti con Thomas, ma dopo essersi preso un po’ di confidenza iniziò a chiamarmi “puffetta”. Mi dava un fastidio!!! Per me solo Gabriel poteva chiamarmi così.
Solo lui aveva il permesso e nessun altro!! Ah…rettifico una cosa…non legarono proprio tutti con Thomas. Gabriel non lo sopportava. Non solo perché mi chiamava con il nomignolo che mi aveva dato lui ma, anche perché, (questo secondo il mio cantante) Thomas si era preso una cotta per me! Non so come mai a Gabriel desse fastidio quel pensiero, fatto sta che per me era impossibile. Oltretutto, col passare del tempo, Thomas iniziò a prendermi in giro anche per i bruttissimi, se non pessimi, voti che prendevo durante i compiti in classe. Quindi, il mio ultimo pensiero era che fosse innamorato di me.

La cosa più strana però, è stata quando Thomas si è offerto di darmi lezioni private per farmi recuperare qualche voto a scuola. Senza pensarci tanto gli dissi di sì e magari, grazie al suo aiuto, sarei riuscita a superare l’anno scolastico.

Ci vedevamo tre giorni a settimana per studiare. Come insegnate era davvero bravo, niente da obbiettare. Ma un giorno, accadde una cosa che non mi sarei mai aspettata…
Eravamo uno di fianco all’altra, molto vicini. Mi stava spiegando le equazioni, una delle cose che capivo di meno in assoluto. Tra tutte quelle parentesi tonde, quadre, graffe… mamma mia che mal di testa!
Comunque…ad un certo punto mi sono girata verso di lui per chiedergli se mi spiegava meglio le radici quadrate e quando il suo sguardo incrociò il mio, senza accorgermene mi ritrovai le sue labbra sulle mie…
Non ci potevo credere, Thomas mi stava… baciando…
I battiti del mio cuore si fecero sempre più veloci, la testa iniziò a girarmi, non capivo più niente. Non bastava la matematica a mandarmi in confusione, adesso ci si metteva pure lui!
Ad un certo punto, sentii la sua lingua sulle mie labbra e quasi istintivamente le aprii.
La sua lingua iniziò a giocare con la mia. Lo assecondai e in breve tempo quel bacio divenne sempre più passionale. Quando alla fine ci staccammo l’uno dall’altra, Thomas mi guardò dolcemente, come non aveva mai fatto. Mi diede un bacio a stampo e mi disse “le tue labbra sanno di fragola, era da tempo che volevo assaggiarle”.Persi un battito e divenni subito rossa in viso. Un po’ titubante gli chiesi “cosa vorresti dire che era da tempo che volevi assaggiarle?”. Lui mi rispose che era da un po’ che gli piacevo ma non sapeva come dirmelo. Mi stuzzicava cercando di attirare la mia attenzione, nella speranza che io capissi il suo interesse nei miei confronti, ma tonta come ero, non avevo capito un bel niente!
Finimmo la lezione entrambi un po’ imbarazzati. Poi quando fu l’ora di salutarci, Thomas mi chiese se mi avrebbe fatto piacere uscire insieme a lui, per conoscerci un po’ meglio. Io accettai senza problemi, del resto lui mi piaceva, a parte quando mi prendeva in giro. Ma almeno adesso sapevo perché lo faceva.

Uscivo volentieri con Tommy, mi piaceva la sua compagnia. E infatti, dopo neanche un mese, mi chiese di diventare la sua ragazza. Ovviamente accettai perchè stavamo davvero bene insieme. Tutti i nostri amici ce lo dicevano, ma Gabriel invece, non era felice di ciò.
Lui mi ripeteva sempre che Thomas, un giorno o l'altro, mi avrebbe fatta soffrire…
 

Passarono tre anni e io e Tommy stavamo ancora insieme, però…
Un giorno mi chiamò e mi disse di raggiungerlo nel suo appartamento il prima possibile. Doveva parlarmi di una cosa importante.
Quando arrivai a casa sua, lui era seduto sul divano con una lettera tra le mani. Mi sedetti vicina a lui e notai subito il suo sguardo… era fisso nel vuoto. Mi preoccupai non poco e gli chiesi perché era così agitato. Le mani gli tremavano.
Iniziai a scuoterlo dalle spalle fino a quando, finalmente, non tornò se stesso. Così, gli chiesi nuovamente cos’era successo. Mi guardò fisso negli occhi e mi diede in mano la lettera. Iniziai a leggerla e alla fine, la mia espressione fu la stessa di quella che aveva poco prima il mio ragazzo.
I miei occhi erano privi di vitalità. Vuoti, cupi, tristi e di lì a poco mi misi a piangere. Non appena Thomas vide una lacrima rigare il mio viso, mi abbracciò forte per tranquillizzarmi.

La lettera diceva che, il mio Tommy, aveva vinto un’importantissima borsa di studio per una delle più facoltose e prestigiose università dell’America, la Harvard University.

Non potevo dire di non essere felice per lui, ma il problema più grande era, che saremmo dovuti stare lontani per almeno due anni!!!

Mi disse di non preoccuparmi, che tutto sarebbe andato bene e che ci saremmo scritti tutti i giorni e ci saremmo sentiti anche al telefono.
Grazie alle sue parole mi tranquillizzai…o almeno per quello che riuscii. Del resto come potevo tranquillizzarmi del tutto, sapendo che tra un mese, il mio ragazzo sarebbe partito per andare dall’altra parte del mondo??
 
I giorni passarono in fretta, così come le settimane, fino ad arrivare al fatidico giorno in cui Thomas avrebbe preso un aereo che lo avrebbe portato via da me…

C’erano tutti i nostri amici, Steve, Sophie, Amy, Erik, Christine, Axel e persino Gabriel, venuti in aeroporto per salutarlo. Dopo aver abbracciato uno per uno i nostri cari amici, Tommy si fermò da Gabriel e gli disse qualcosa all’orecchio. Vidi Gabriel stringere i pugni. Si guardarono entrambi con astio.
Sapevo da sempre che non scorreva buon sangue tra quei due, soprattutto da quando io e Tommy c'eravamo messi insieme. Infatti da quel giorno, vidi Gabriel sempre meno.
Sentimmo chiamare il volo. Il mio tesoro mi si avvicinò e prese tra le sue mani il mio viso, ormai rigato dalle molteplici lacrime che cadevano senza sosta dai miei occhi. Le asciugò con entrambi i pollici, poi si avvicinò e mi baciò davanti a tutti. Rimasi un attimo spiazzata, perché lui era una di quelle persone a cui non piacevano le effusioni in pubblico. Ma quel bacio improvviso, non fu l’unica cosa a stupirmi. Nel momento in cui Thomas mi baciò, potei vedere Gabry girarsi e andarsene via. Perché lo aveva fatto??

Thomas era partito ormai da un mese e la mancanza si faceva sentire sempre di più. Ci scrivevamo lettere tutti i giorni. Lui mi raccontava dei corsi specialistici e del tirocinio che aveva cominciato presso un ospedale a Boston. Anche nelle poche righe che mi aveva scritto, si percepiva quanto era felice per quell’opportunità che aveva colto al volo.
Io gli raccontavo dei battibecchi continui tra Christine e Axel, o delle torte meravigliose che Sophie mi faceva assaggiare. Praticamente, ero diventata a tutti gli effetti la sua cavia per i nuovi esperimenti dolciari!!! Ma ero una cavia molto fortunata, Sophie non ne sbagliava una, erano una più buona dell’altra… ecco forse quello dell’opinionista gastronomica potrebbe diventare il mio lavoro!!!!

Comunque, dopo il primo mese in cui ci sentivamo assiduamente, Tommy iniziò a farsi sentire sempre meno. Prima erano due/tre volte a settimana, poi una sola volta a settimana. Immaginavo che gli impegni tra l’ospedale e gli studi fossero parecchi, ma poi, quando passò un mese intero prima che ricevessi sue notizie iniziai a preoccuparmi. Nella lettera era freddo e distaccato. Lo so è un po’ strano da dire, dato che era solo un pezzo di carta e niente più, ma io lo percepivo. Non so spiegare il perché ma era così e basta.
Mi aveva scritto solo che era tanto impegnato e che trovare del tempo per potermi scrivere era difficile. Che all’università andava tutto bene, ma che aveva molto da studiare e che all’ospedale gli stavano insegnando molte cose.
Non mi aveva scritto altro, né un ti amo come faceva di solito e nemmeno un saluto.
C’era qualcosa di strano… infatti, dopo quella lettera, non lo sentii più…
Io continuavo a scrivergli, a mandargli messaggi, cercavo di chiamarlo ma niente… era come se fosse… sparito nel nulla.
Iniziai a domandarmi se avevo fatto qualcosa per il quale si fosse arrabbiato, o ancora peggio se avesse trovato un’altra…

Raccontai tutto ai miei amici e loro mi tranquillizzarono. Mi dissero che il suo non farsi sentire, era dovuto solo al fatto che era pieno di cose da fare. Del resto lui era lì per studiare. Adoravo e adoro tutt’ora i miei amici, soprattutto Gabriel.

Dal giorno in cui raccontai che Thomas non si faceva sentire ormai da mesi, Gabry cercava sempre di portarmi fuori. E quando ci riusciva, cercava in ogni modo di strapparmi un sorriso. Con lui era impossibile non ridere, era troppo divertente!!!

Iniziammo a uscire spesso, sia in compagnia degli altri sia da soli. Andavamo al parco, al cinema, a mangiare un gelato, o anche solo a fare una passeggiata.
Non mi ero mai accorta di quanto Gabriel fosse dolce e gentile. E adesso che ne avevo bisogno, lui c’era e per me era davvero importante… lui, era importante…

E, con tutto il tempo che passavamo insieme, mi dimenticai (e so che non è bello da dire) che Thomas non mi scriveva da quasi quattro mesi e in totale, da quando era partito, erano passati già otto mesi.

Stavo davvero bene con Gabry, mi faceva ridere e soprattutto mi rendeva felice… cosa che in quello stesso momento, Thomas non faceva.
Anzi, più passava il tempo e meno pensavo alla mia situazione con lui.

Avevo sempre visto Gabriel solo come un amico, non avevo mai pensato a lui come qualcosa di più ma… sarà stata la vicinanza o i dolci modi che aveva nei miei confronti, non lo so… fatto sta che iniziai a provare qualcosa per lui.
Quando mi abbracciava con i suoi slanci d’affetto fraterno, perché per lui sono sempre stata come una sorella, il mio cuore iniziava a palpitare fortissimo e le gambe mi tremavano. Insomma diventavo strana.

Cosa mi stava succedendo? Io ero innamorata di Thomas. Ma allora, cosa provavo per Gabriel?
Ogni giorno che passavamo insieme, diventava sempre più difficile per me tenere a freno i miei sentimenti, qualsiasi fossero.
Quando si avvicinava al mio viso, il mio unico pensiero era quello di bearmi dei suoi baci, delle sue carezze, di stare ore ed ore tra le sue braccia, coccolata e viziata dalla sua dolcezza. Insomma volevo tutto di lui. Ma io stavo con Thomas. Anche se lui non si faceva sentire e ancora non capivo il motivo, io ero e sono una persona fedele. Dovevo capire cos’era successo tra di noi e soprattutto dovevo fare chiarezza sui miei sentimenti.


Decisi che era arrivata l’ora di fare un viaggetto… e la meta sarebbe stata l’America!!!!


Ovviamente non potevo dire a Gabriel che andavo in America perché volevo capire cosa provavo per lui e per Tommy, quindi, mi inventai una scusa. Gli dissi che andavo da lui perché volevo accertarmi che stesse bene. Ma la reazione del mio adorato cantante fu la peggiore di tutte.
Mi disse che ero solo una stupida. Che lui mi aveva avvertita che Thomas mi avrebbe fatta soffrire, proprio come stava già succedendo. Ma non fu tutto… mi disse “la cosa che più mi fa arrabbiare è che, con tutto il tempo che abbiamo passato insieme, non ti sei nemmeno accorta di ciò che provo! Crystal… io ti sono stato vicino soprattutto perché non sopportavo vederti piangere per un idiota che nemmeno ti merita, ma anche perché sono innamorato di te!” poi guardandomi dolcemente aggiunse “io ti amo puffetta e ti ho sempre amata”.

Sentii il mondo crollarmi addosso. In quel momento la persona che reputavo la più importante della mia vita, dopo tutto quello che aveva fatto per me, mi stava dichiarando apertamente il suo amore ed io non potevo aprire bocca perché non sapevo ancora cosa realmente provavo per lui. E comunque, c’era la storia con Thomas da chiarire.

L’unica cosa che riuscii a fare fu… scappare. Non gli diedi nessuna risposta, cosa avrei potuto dirgli?? Gabriel, sei importante per me e forse provo qualcosa nei tuoi confronti? Nooo, non potevo. Cos’avrebbe pensato di me? Forse che lo stavo usando come passatempo fino al rientro di Thomas?

Lo so! In quel momento mi ero comportata davvero come una codarda.
 
Piansi lacrime amare per tutta la notte. Gabry continuava a chiamarmi e a scrivermi sms, ma io non gli rispondevo, anzi decisi di spegnere il cellulare. Forse non era la cosa migliore da fare ma, più vedevo sul display il suo nome più il mio cuore soffriva.


 Arrivò il giorno della mia partenza… avevo solo un bagaglio a mano, niente di ingombrante. Tanto sarei rimasta solo per il week-end, o almeno quello era il mio pensiero… perché invece bastò solo un giorno, uno stramaledettissimo giorno!
 

Il mio aereo atterrò alle 20.15 ore americane. Ero sicurissima di trovare Tommy nella sua stanza (per fortuna che avevo tutti i dati di dove alloggiava scritti su una delle prime lettere che mi aveva mandato!!).
Arrivai davanti alla sua camera. Bussai, ma nessuno rispose. Provai a girare il pomello della porta e notai che era aperta. Entrai piano, senza far rumore. Magari stava studiando ed era molto concentrato. Di solito quando studiava, si chiudeva in un mondo tutto suo per concentrarsi.
Comunque, stavo dicendo… entrai piano, senza far rumore. Ma lo spettacolo che mi trovai di fronte era l’ultimo al quale avrei assistito volentieri…
 
Thomas era sul letto e sotto di lui c’era una ragazza.
…Ah, piccolo particolare, erano nudi e stavano facendo sesso!!!
…Ma porca miseria!!!! Adesso ho capito perché quel bastardo non mi scriveva e non si faceva più sentire, aveva altro a cui pensare!!! Chissà che faccia cilecca il suo “amico”!!!

Comunque… per mia fortuna, non notò il mio arrivo (era troppo concentrato, ma non nello studio!) quindi decisi di fargli prendere un bel colpo.
Diedi una bella spinta alla porta, con tutta la forza. E ne avevo tanta in quel momento!
Ad ogni modo la porta fece un sonoro rumore. Come se fosse esploso un petardo!
Vidi la faccia di quel verme diventare bianca come un lenzuolo, non appena notò la sottoscritta. Che goduria!
La ragazza con cui si stava divertendo, si alzò di scatto e si coprì con il lenzuolo. Poi mi squadrò dalla testa ai piedi e si affrettò a chiedere spiegazioni a quello che, ormai, definivo già ex.
La risposta gliela diedi io. Le dissi che ero la ragazza di quello stronzo con cui stava scopando!
Vidi la sua faccia diventare ancora più rossa, non solo per l’imbarazzo di essere stata beccata in flagrante, ma anche per quello che le avevo appena sputato in faccia con cattiveria.

Si girò verso Thomas e gli diede un ceffone in pieno viso. “Mi avevi detto di non avere nessuna ragazza, di non essere impegnato in nessun modo, con nessuna. E io ti ho pure creduto! Che stupida che sono stata!” . La vidi prendere di corsa le sue cose, dopo aver spinto quel bastardo traditore giù dal letto. Vestirsi quel tanto che bastava per non essere ancora nuda e scappare via in lacrime.
Ma, prima di sparire però, si fermò sulla porta e guardandomi disse: “ti prego di perdonarmi, ero convinta che non avesse la ragazza. Non sai quanto mi dispiace.”
Povera, si era preoccupata per quello che avrei potuto pensare io. Lo vidi dai suoi occhi, era davvero dispiaciuta, non stava mentendo.
Fatto sta, che rimasi da sola con il bastardo. Lo guardai in modo truce e la sua unica scusa fu la classica cazzata che tutti gli uomini dicono quando vengono beccati sul fatto… “tesoro ti posso spiegare, non è come credi”.
“Non è come credo???” Beh aveva ragione, non era come credevo, era ben peggio. Era come avevo visto!!!
Gli risposi nel modo più freddo e distaccato del mondo. “Cosa vorresti spiegarmi? Che tipo di posizione era quella? Dai Thomas non sono stupida, ho capito benissimo!! Ti ci voleva tanto dirmi che non volevi più stare con me? Mi dispiace solo per quella povera ragazza che, come me, è caduta tra le tue braccia solo per i tuoi modi carini, ma che alla fine sono solo di copertura. Alla fine la tua vera natura è venuta fuori. Sei solo un bastardo traditore. E io che sono venuta fin qui rinunciando a Gabriel! Devo essere impazzita!!”

Alla fine, quella, fu l’ultima volta che lo vidi e che lo sentii.

Sarei potuta tornare finalmente da Gabriel per dargli una risposta. Ancora non avevo capito cosa provavo realmente per lui, se fosse amore o solo un’infatuazione, ma comunque volevo dargli una risposta!

Nei due giorni restanti, feci qualche giro qua e là per la città. E del sano… shopping!!!
 
 

… Rientrai a Tokyo nel tardo pomeriggio. E senza nemmeno passare per casa, andai diretta a casa di Gabriel. Non vedevo l’ora di vederlo!!

Stavo camminando tranquillamente, ormai ero nei pressi di casa sua ma qualcosa, o per meglio dire qualcuno, attirò la mia attenzione.
Vidi Gabriel a braccetto con una… ragazza. Era alta, bella e con lunghissimi capelli corvini. Vedevo che si sorridevano e poi quando arrivarono al cancello di casa, vidi la ragazza dargli un bacio sulla guancia.
Era solo un bacio sulla guancia!!!
Ma dopo tutto quello che avevo passato, a me bastò.
Iniziai a sentire le guance bagnate e mi ritrovai a piangere. Sentii i singhiozzi salire sempre di più e quando uno di questi uscì prepotentemente dalla mia bocca, lasciai cadere a terra la borsa per coprirmi con le mani, in modo da non farmi sentire. Pessima mossa! La borsa, toccando terra, fece ancora più rumore dei miei singhiozzi ed entrambi si girarono verso di me. Ero fregata!!

Gabriel alzò gli occhi e quando mi notò, un dolce sorriso si fece strada sulle sue bellissime labbra. Ma perché mi stava sorridendo? Era lì, con un’altra ragazza e sorrideva a me? Non riuscii a resistere. E come era già successo, scappai di nuovo.
Potei sentire Gabriel gridare invano il mio nome.
Poi però iniziai a sentire dei passi veloci dietro di me e ad un tratto, qualcosa mi bloccò il polso… era Gabriel.
Mi aveva inseguita ed era riuscito a fermarmi. Quando vide le lacrime sul mio volto, le asciugò con estrema dolcezza e poi… poi… mi baciò con una tale passione che mi girò la testa.
il suo bacio era diverso da quello di Thomas. Gabry era dolce, delicato e l’effetto che mi fece fu unico. Sentivo le gambe tremare, la testa girare, le farfalle nello stomaco e poi… beh… insomma quelli sono affari miei!!!

Quando si staccò dalle mie labbra, potei finalmente rivedere quegli occhi blu cobalto. Dio… ogni volta mi perdevo dentro i suoi occhi…

Sentimmo dei passi che terminarono poco dopo.
Arrivò la ragazza che avevo visto in compagnia del mio cantante da strapazzo qualche minuto prima.
Non ci potevo credere… “ma tu sei la ragazza che era a letto con il bastardo del mio ex!” lei diventò subito rossa in viso.
Gabriel intervenne per spiegarmi un po’ di cose… “Crystal ti presento Allison, mia cugina”. “Cosa lei è tua cugina?”.
E io che mi ero fatta un’idea totalmente sbagliata su ciò che avevo visto…
“Si. Devi anche sapere che mi ha raccontato tutto dell’America. Anche del vostro… chiamiamolo “incontro”. La cugina di Gabriel, intervenne prendendo la parola “piacere di conoscerti Crystal. Mio cugino mi ha parlato molto di te. Sai, non immaginavo fossi tu la famosa ragazza per il quale aveva perso la testa. Come si dice certe volte, il mondo è piccolo. Spero che tu non ce l’abbia con me per quella storia”.

Povera ragazza si sentiva tremendamente in colpa per ciò che era successo, ma a pelle mi piaceva moltissimo. “Tranquilla!! Fa come se non fosse mai successo niente e poi tu non hai alcuna colpa! Dovevo capirlo da sola… del resto erano mesi che non lo sentivo più”.

Dopo aver parlato del più e del meno tutti insieme. Tipo che Allison studiava nella stessa facoltà di Thomas (ed ecco come si erano conosciuti!). Gabriel si offrì di accompagnarmi a casa.
Salutammo Allison, che per quel periodo di vacanza stava dai nonni. Che abitavano a due isolati da casa di Gabriel. E ci incamminammo verso casa mia.

Furono i dieci minuti più belli della mia vita…

Gabry era così bello… il suo viso baciato dagli splendidi raggi lunari, i suoi occhi che brillavano intensamente e quelle labbra… ohhh quanto avrei voluto poggiarci le mie per poter saggiarle nuovamente…
I miei pensieri furono interrotti dalla sua voce suadente… “ehi puffetta, ti sei persa nei tuoi pensieri? Fa così pena la mia compagnia?” Oh cavolo se ne era accorto!!! “No! Perdonami, ero solo sovrappensiero… - cercai di cambiare discorso – “sai tua cugina mi sta proprio simpatica!”.
“Beh credo che la cosa sia reciproca! Di solito le ragazze che mi piacevano lei le odiava tutte. Mentre con te è stata totalmente diversa!”.
Le sue parole mi fecero arrossire e lui lo notò subito. Potei vedere il sorrisetto compiaciuto, comparire sulle sue bellissime labbra, come per farmi capire che gli faceva piacere il mio imbarazzo.
Accidenti… dopo quello che gli avevo fatto, andando da Thomas, lui ancora mi pensava… è davvero dolce il mio cantante!

Arrivammo a casa mia…

“Beh buonanotte cantante da strapazzo”
“Buonanotte puffetta… fai sogni d’oro”
Aprii il cancello e mi avviai verso il portone. In quel momento Gabriel mi chiamò indietro.
Tornai da lui “ti sei dimenticato di dirmi qualcosa?”
“A dire il vero si, volevo darti una cosa…”
“Ah sì, e cosa?”

Sentii le sue braccia avvolgermi i fianchi e stringermi forte dietro la schiena, quasi avesse paura che potessi scappare… ma come potevo…
In un secondo, eccolo… poggiò le sue labbra sulle mie… che sensazione magnifica mi diedero. Lui era sempre così passionale.
Chiusi gli occhi per assaporare meglio il momento.

Fu un bacio casto, ma tremendamente dolce. Si staccò da me e si avvicinò cauto al mio orecchio e mi sussurrò “mi erano già mancate tanto le tue labbra. Ti prego dammi una possibilità per poterti rendere felice come meriti… pensaci su, buonanotte principessa del mio cuore”.
Mi diede un ultimo bacio sulla guancia e scappò via.

Rimasi lì, immobile, come una statua. Le sue parole mi arrivarono dritte al cuore.
- Adesso cosa faccio? Che risposta gli devo dare? Cosa provo per lui? È solo un amico oppure è qualcosa di più? -

È tutta la sera che mi rigiro nel letto e non riesco a dormire, penso sempre a quel bacio e a quelle parole. Continuano a rimbombarmi nella testa.
Però… c’è solo una domanda alla quale dovrei rispondere ed è… cosa farei senza Gabriel?

…non voglio nemmeno pensarci, non riuscirei a stare senza di lui…

Ecco … ora l’ho detto. Finalmente l’ho ammesso anche a me stessa…IO SONO INNAMORATA DI GABRIEL!!”
 


…Così con quest’ultima frase… lasciò la penna sul diario ancora aperto e fresco dei suoi pensieri più intimi e si precipitò in strada. Era notte fonda, ma a lei non interessava niente, voleva solo arrivare da lui e dirgli finalmente ciò che provava.

Quando arrivò a casa di Gabriel. Aveva il fiatone per colpa della corsa appena fatta.
Suonò il campanello. Senza pensare minimamente che a quell’ora la gente normale dorme!!

La porta si aprì e uscì un Gabriel parecchio addormentato… “puffetta ma che cosa ci fai qui nel cuore della notte? È successo qualc…”

Non gli diede nemmeno il tempo di finire la frase che il bel moro si trovò la bocca catturata dalle labbra della biondina.

Finalmente! Da quanto lo aveva desiderato.
Lei si era esposta e adesso, lui, non l’avrebbe mai lasciata scappar via…
 
“È ancora valida la tua proposta? Quella che mi hai fatto prima, sulla soglia del cancello di casa mia?”
Lei lo guardò con gli occhi da cucciola… la risposta ovviamente, non tardò ad arrivare… un altro bacio si posò tra le loro labbra. “Ti basta come risposta?” le disse il bel moro “beh d’ora in poi potresti sempre rispondermi così, se ti fa piacere” gli disse la bella biondina con un sorrisetto malizioso dipinto su quel viso angelico e innocente. Si misero a ridere entrambi, poi Gabriel le fece cenno di entrare in casa. Crystal fece di no con la testa e gli disse che non voleva disturbare i suoi fratelli data l’ora tarda. Il bel moro la prese dolcemente per il polso è a tirò a se, facendola entrare in casa, poi chiuse la porta.
“Tesoro mio, i miei fratelli hanno delle fidanzate e quindi non sono qui a dormire. E dato che adesso tu sei MIA – marcò bene quest’ultima parola, tanto da farla capire bene anche alla sua, finalmente fidanzata – puoi tranquillamente dormire qui, con me. Poi è tardi… certo, sempre se ti va, non voglio che tu faccia cose che realmente non vorresti fare.”
“Tranquillo amore mio – quanto le piaceva poterlo chiamare così finalmente – mi fa piacere restare con te”.
Detto ciò, il cantante prese in braccio la sua bella e la portò in camera sua. La adagiò dolcemente sul letto e rimase incantato dalla sua bellezza.
Lì, in quel preciso momento la vedeva bella come una dea greca.
Prese posto vicino a lei e si misero entrambi sotto le coperte. Poi lui l’abbracciò stretta a se. “Guarda che non scappo mica… stavolta”. “Lo so ma io ho il terrore di rimanere senza di te. Adesso che ti ho tra le mie braccia sono l’uomo più felice del mondo…”. “Come sei dolce… tranquillo non mi perderai mai…”

Lei si accoccolò al petto del suo uomo e lui iniziò a carezzarle la schiena… dolcemente… con movimenti costanti.
Solo grazie a quel tocco, Crystal sussultò. Stare tra le braccia di Gabriel la faceva andare completamente fuori di testa.
Iniziò a sentire caldo. Alzò la testa e incrociò lo sguardo pieno di passione del suo amato.
Il cuore della bella biondina cessò di battere alla vista di quello sguardo così desideroso di lei.
Il bel moro, senza staccare gli occhi dalla sua bella, le carezzò il viso. Poi poggiò le sue morbide labbra sulle sue.
Lei lo lasciò fare. Fino al tacito consenso, nel quale le bocche dei due innamorati si aprirono per dar via ad un bacio pieno d’amore…

I loro cuori battevano all’impazzata, tanto da volersi far sentire l’uno dall’altra.
Gabriel iniziò pian piano a mangiala di baci… poi, scese sul collo e via via sulle spalle e sul seno. Non appena iniziò a stuzzicare quest’ultima parte, Crystal fece uscire dalle sue labbra un piccolo gemito di piacere.
Poi il moro tornò su quelle labbra che tanto aveva desiderato da quando conosceva quella dolce fanciulla, per prenderne di nuovo possesso. Crystal gli mise le mani tra i capelli accarezzandoli. Scese poi, languida sul suo petto perfetto carezzandolo lentamente, cosa che fece venire i brividi al cantante. Piano piano, lui, prese a sbottonare del tutto la camicetta in seta della ragazza, fino a bearsi del suo splendore. Venne la volta dei pantaloni di lei, che vennero tolti velocemente dal ragazzo. Rimasero solo in intimo. Lei in slip, lui in boxer.
Vennero tolti anche quelli, ormai troppo d’intralcio al loro amore.

Una volta nudi fecero l’amore… era la prima volta per entrambi. Ma non ci fu imbarazzo, anzi. Si desideravano troppo per pensare a quello.

Si dichiararono tutto il loro amore in quell’atto di pura passione… e una volta arrivati al massimo del piacere si addormentarono esausti, ma felici, l’una tra le braccia dell’altro.

Si svegliarono il mattino dopo, insieme. Baciati dai caldi raggi solari. Realizzando che quello che era successo la sera prima, non era un sogno, ma pura realtà… si erano dichiarati e avevano fatto l’amore, tra quelle stesse lenzuola, che erano ancora calde della loro passione.


La loro storia era appena cominciata… ma una cosa ve la posso assicurare… quella stessa storia non sarebbe potuta finire...
se non… con un matrimonio, che avvenne tre anni dopo quel giorno e una bambina . Che arrivò un anno dopo le nozze.
La chiamarono Gioia… perché era davvero la loro gioia di vivere e di stare insieme… finalmente, per sempre e… SOLO PER AMORE!!!
 
  
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