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Autore: lasognatricenerd    19/04/2015    2 recensioni
E se William non fosse mai andato da Tessa e avesse vissuto la morte di Jem?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Carstairs, William Herondale
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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( https://www.youtube.com/watch?v=lrulQAZq7Y8 )

Jem, ti prego. Jem. No. Non farlo. Non chiedermi di andare da lei.
Continuavo a ripetermi questo dentro la mia mente, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Non poteva chiedermelo. Non era giusto. No. Io amavo Tessa con tutto me stesso, ma Jem era al di sopra di tutto. Lui era il mio parabatai. Era la persona che avevo scelto per starmi vicino.
Nient’altro che lui. Non c’era amore migliore di questo. Non c’era amore che poteva competere. No. Non c’era. E di questo ne ero più che sicuro. Sicuro come era sicuro che i cacciatori fossero nati per cacciare ed uccidere demoni. Sicuro come ero sicuro che mia sorella fosse morta. Sicuro come ero sicuro che Dio non esisteva.
“Va da lei. Salvala.”
Scossi il capo, perché mi pareva impossibile ed orribile non essere con lui durante la sua morte. Dovevo stringergli la mano. Dirgli che lo amavo. Baciarlo come non avevo mai avuto il coraggio di fare.
“Jem, no.” Lo urlai, quasi, mentre andavo a chiudere la porta alle mie spalle. Non ne volevo sapere niente. No. L’amore che provavo per lui mi consumava dentro da anni. Anni che avevo sprecato a badare alla maledizione. Maledizione che non esisteva. Ma avevo fatto bene: Jem era il mio peccato più grande. Avere lui era come avere tutto. E questo mi bastava.
Sapevo che era arrivata la sua ora, ma non ero ancora pronto a lasciarlo andare. Avevo bisogno di lui nella mia vita. Avevo bisogno di lui per respirare e vivere. Per andare avanti. Per essere William Herondale. Non esistevo se non c’era James Carstairs con me.
Sapevo che per lui era la stessa identica cosa. Solo che lui se ne sarebbe andato. Mentre io no. Avrei sofferto come non mai. Piuttosto che perderlo mi sarei fatto strappare le rune, una ad una. E probabilmente sarebbe successo se lui se ne fosse andato. Nessuno avrebbe capito il mio dolore. Non importava quanto fossero affezionati a Jem: nessuno avrebbe sofferto quanto me. Lo amavo come un fratello amava un fratello. Lo amavo come un fidanzato amava il marito. Lo amavo in tutti i modi possibili ed avevo bisogno di sapere se per lui era lo stesso.
“Perché no? E’ in pericolo. Potrebbe morire da un momento all’altro. Non fare lo stupido!”
Quelle parole mi fecero più male di un pugnale al cuore. “Stai scherzando, spero. Potrebbe morire, ma potresti morire anche tu. Ed io sarò qui quando succederà: ricordi? Insieme.”
Era sicuramente il rito parabatai che decideva quelle cose ed io non avrei mai smesso di prendermene cura. E non solo del patto, ma anche di Jem. Ero io quello che sapeva i suoi segreti più nascosti. Ero io il suo parabatai. Suo fratello. Il suo migliore amico.
“Dio mio! Tanto io devo morire lo stesso, lei no!”
Il cuore mi si frantumò un altro po’, eppure riuscivo a reggermi ancora in piedi. Riuscivo a respirare, perché sapevo che lui era ancora con me. “Puoi dirmi quello che vuoi, ma non me ne andrò. Non me ne andrò mai da te, costi quel che costi.”
Non era difficile per me esprimere quelle parole che trattenevo da troppo tempo. “Jem, perché non capisci? Quando si tratta di te, io non vedo nessun altro. Amo Tessa, ma il mio amore per te è maggiore. Ti amo più della mia stessa vita.” Il biondo mi guardò; occhi grigi contro quelli azzurri. Mi faceva sempre male guardarlo stare male, ma adesso sapevo che era la fine. La ruba parabatai bruciava da morire. Non era mai successo prima d’ora. Non così forte. “Will, lo sai che per me è lo stesso. Ma ti pr…”
“BASTA!”
La mia voce rimbombò nella piccola stanza, spaventando il più grande che era sdraiato sul letto. “Non ci andrò! Vuoi costringermi? Non ce la farai. Io non me ne andrò da te.”
Mi avvicinai, svelando il mio volto in lacrime. Fino ad ora ero rimasto al buio e all’oscurità, ma con quel passo avanti, la luna aveva illuminato per metà il mio viso. “Will… vieni qui.”
Non appena mi ritrovai vicino al letto, crollai a terra. La mie ginocchia cozzarono sul pavimento freddo e duro, facendomi terribilmente male. Le mie mani si appoggiarono contro il suo materasso sporco di sangue. “Jem… Non te ne andare.” Sussurrai con un filo di voce spezzata dalle lacrime. “Lo sapevo che sarebbe successo. Lo so che dovrei essere forte… Ma fa troppo male. Non averti al mio fianco… Mi distruggerà. Mi… consumerà.”
I suoi occhi cominciarono a lacrimare ancora prima che io potessi dire qualcos’altro. “Perché piangi?” Domandai, cercando una spiegazione a ciò.
“Perché ti lascerò. Perché resterai da solo e tu ti meritavi un vero parabatai… Non uno come me.” Se solo avessi avuto la forza, mi sarei alzato e gli avrei schiaffato un pugno in piena faccia. Ma non ci riuscivo. Non potevo nemmeno muovere le gambe. Non reggevano.
“William…”
Chiusi gli occhi ed affondai il viso contro le lenzuola impregnate dal suo odore.
“Sei tu la mia medicina, William Herondale.”
Scoppiai a piangere. Il mio cuore si ruppe completamente. Perché riusciva sempre a spaccarmi in mille pezzi solamente con le parole? Tessa aveva ragione: le parole avevano il potere di cambiarci.
“No. Se fossi stato la tua medicina a quest’ora… Non staresti morendo così miserabilmente. Eppure sta succedendo.”
Lui mi appoggiò una mano fra i capelli, stringendoli con una forza tremenda.
“Tu mi hai donato una vita piena di gioia. Una vita piena di felicità. Se non fosse stato per te, io non sarei stato nessuno. Eppure, tu, hai creato James Carstairs. Ed io non potrei essere più felice di questo. William, sei la persona migliore di questo mondo. Devi continuare a vivere. Per me. Mi hai capito? Non accetto che tu muoia.” Sembravano parole bellissime, ma io mi sentivo già morire. Mi sentivo fragile e debole come non mai.
“Jem, non è così facile.” Mi forzai di dire. “Tutto è facile, William. Devi sapere solo cogliere la semplicità.”
“Senza di te… niente sarà semplice. Ogni giorno senza di te sarà una distruzione. Ogni giorno senza di te sarà inutile. Non porterà a niente di buono. Solo una grande sofferenza. E non mi riprenderò mai da tutto questo.”
Un colpo di tosse lo prese improvvisamente, piegandolo in due sullo stesso letto.
“Jem! Jem!” Urlai alzandomi velocemente da terra, stringendogli la mano. Gli anelli delle due casate si scontrarono, creando un rumore metallico. “William, ti…”
Mi avvicinai a lui e poi le labbra contro le sue. Lo feci senza nemmeno pensarci. Lo volevo fare da tempo. “Ti amo, James Carstairs. Come non mai. Come non amerò mai nessun altro in questo mondo.” Lui sorrise, seppur a fatica. Mi prese la mano e se l’appoggiò sul cuore. “Solo per… te…” Ansimò con un sussurro.
Ascoltai il battito del suo cuore che pareva andare veloce, velocissimo. Poi rallentò. “Jem… ti prego…”
Affondai il viso contro il suo petto e piansi più forte, mentre il battito del suo cuore si assopiva sempre di più contro il palmo della mia mano. Nello stesso momento in cui si fermò, urlai di dolore: la runa parabatai aveva cominciato a bruciare violentemente.
   
 
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