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Autore: Ciccioliina    19/04/2015    0 recensioni
...A questo punto la sua mano strisciava dal mio sedere al mio seno; era una morbida carezza che, al ritmo del mio cuore, mi faceva tremare. Tremavo, non respiravo, e sentivo che niente avrebbe potuto rovinare quel momento, momento così perfetto da non capire più nulla. Ho chiuso gli occhi, pensavo a chi potesse essere quell'uomo, a come mai non lo avevo ancora incontrato e perché quella sera, aveva scelto me.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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Pensavo che quella serata non avrebbe potuto cambiarla nessuno, che era perfetta e non poteva che finire bene. Invece no. Stavamo nel letto tranquilli e quando mi chiese che aveva ancora voglia gli dissi che non ce la facevo più, che mi faceva male ovunque ma a Lui non sembrava importargli molto. All’inizio mi sembrò carino che Lui non riusciva a non volermi, ma poi capii che non era così. Mi obbligò a rifare quell’amore che mi sembrava tanto perfetto e che quella volta, però, non fu così. Mi disse di tenere le mani sopra la mia testa, mi disse di non muoverle che dovevano rimanere li. Mi alzò le gambe in alto, le teneva strette. Mi faceva malissimo, non riuscivo a sopportare il dolore. Per quest’ultimo motivo mi misi a piangere come una bambina caduta dalla bicicletta. Mi disse che per sopportare meglio il male dovevo toccarmi, ma non riuscivo, andava contro tutti i miei principi. Provai staccarmi, provai in tutte le maniere a scappare, cercavo di togliere le sue mani dalle mie caviglie, cercavo di togliermelo di dosso, ma a Lui non sembrava importare molto del fatto che piangevo, e continuò fino a quando non finì dicendomi che se non mi toccavo era colpa mia. Finalmente mi stavo riprendendo, avevo smesso di piangere e Lui non mi diceva nulla, non parlava, e non avevo il coraggio di cominciare a litigare, che magari sarebbe diventato aggressivo. Una mia amica per fortuna mi mandò un messaggio per andare a bere qualcosa proprio quando Lui mi aveva appena chiuso la porta in faccia e se n’era andato. Così piangendo le andai incontro sulla strada, sperando che fosse sola, perché non avrei mai voluto che qualcun altro mi vedeva. Le raccontai tutto e mi disse di lasciarlo stare, di non rispondergli più, perché mi aveva stuprata. A quel punto mi resi conto che lo aveva fatto davvero. Lui era cattivo. Ma probabilmente ancora non lo avevo capito fino in fondo. Raccontai tutta la storia anche a Sheldon, che mi disse solo di fare attenzione, di lasciarlo perdere. Mi disse che avrei dovuto avere paura di Lui, che non lo conoscevo, e che probabilmente tutte le cose che mi aveva detto erano solo delle parole, parole false, ormai scappate, andate via con il vento. Io non ci credevo, non riuscivo a capire che era una cosa sbagliata, non volevo capire..
   
 
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