26/12/2008
3 recensioniPioveva. Si sentiva ogni gocciolina picchiettare sul suolo. Per quanto molte persone odiano il mal tempo, mi fa sentire a mio agio. Sarà forse quella scena di nuvole fosche, o magari quella sensazione di fresco che gira nell'aria. Non lo so. Ma con tutto quello che è accaduto in passato, è bello finalmente qualcosa che fa piacere al cuore.
Pioveva. Guardavo il tutto da dentro, la finestra aperta.
Compilavo i miei moduli e siedevo tranquillo, come sempre, nella mia scrivania. Ogni tanto alzavo lo sguardo, rassicurandomi che il tempo sarebbe continuato ad essere piovoso. Tra un intervallo e l'altro, scorsi una figura da fuori, che camminava incurante della pioggia. Chi poteva mai essere solo in un momento del genere? Per pura curiosità mi alzai dalla sedia, ma riconobbi all'istante chi fosse.
Lei.
D'istinto uscii dal mio ufficio.
« Hinamori! » si girò dalla mia parte, stava guardando nel vuoto.
Sembrò non potere rispondere.
« Hinamori, vieni dentro! Potresti prenderti qualcosa così! »
« Come sono belle le stelle, oggi. »
Osservai il cielo, si vedevano solo nuvole nere.
« Ma... »
« Tutto quello che non si può vedere, è il più particolare. La vera bellezza sta nell'immaginare l'impossibile. »
Mi sorrideva. Un sorriso senza affetto. Succedeva spesso ormai. Con lei. Da quanto Aizen fu riconosciuto come nemico, la sua vita è stata stravolta. E anche la mia. Non sopportavo di vederla in uno stato del genere. Non poterla consolare, non aver saputo proteggerla.
« Il capitano avrebbe odiato questo tempo. »
Il capitano... il capitano...
« Lui non è qui. »
« Lo so, ma a volte è come se lo fosse. Nonostante tutto ciò che è accaduto. »
Stava parlando del capitano Aizen... in quel momento. Come se non si riferisse a lui. Nel suo cuore da sempre non c'è stato spazio per nessun'altro. Questo lo so bene. Sentivo un bruciore dentro, qualcosa che non se ne sarebbe andato.
« Hinamori, entra dai. »
« A me invece piace; adoro quando pioviggina... ma per quanto glielo dicessi, non cambiava idea... »
Il bruciore si faceva più intenso, insopportabile. Ogni incontro con lei, mi faceva male. Eppure non ne potevo fare a meno.
« Lui non è qui. »
Avevo voglia di gridarlo, di farglielo capire.
« Lo so, ma... »
« Hinamori, ha cercato di ucciderti! » Le parole uscirono in modo incontrollato. Ci fu un attimo di silenzio, poi dai suoi occhi uscirono lacrime.
L'ho fatta soffrire, di nuovo. Odiavo quella scena. Odiavo il suo viso triste, in lacrime. Odiavo fosse colpa mia. L'ultima cosa che volevo, era ferirla.
« Hinamori, mi dispiace, non volevo, davvero. »
Mi avvicinai. La pioggia cadeva sempre più forte, ma in quel momento, non era tra i miei pensieri.
Mi abbracciò, piangendo; sentivo il suo respiro affannato e la testa appoggiata sulle mie spalle.
« Shirou-chan, io... io ti... »
Il cuore sussultò. Non poteva essere. E se forse, lei avesse capito che io, se avesse finalmente capito che io...
« Ti voglio bene. »
Il suo viso era bagnato, un po' per le lacrime, un po' per le goccioline; ma era lei. La persona a cui tenevo di più. La ragazza della mia infanzia e del mio presente. La ragazza del mio cuore; non m'importa se non se ne accorgesse, doveva sorridere. Il suo sorriso mi avrebbe dato forza, come lo era stato tutti questi anni.
Pioveva, ma non fuori. Pioveva dentro.
« Anche io ti voglio bene. »
Anche io ti amo, anche io.
© Spazio dell’autrice: Prima fanficion, abbiate pietà! Spero di non bloccare la crescita a qualcuno (*peace*) e mi scuso per eventuali errori grammaticali, l'ho letta centinania di volte ma non so per quale oscuro motivo non riesco a leggere mai i miei errori per correggerli.
Perdonatemi anche:
● La scelta del titolo assolutamente ridicolo e scontato. Sono la prima a cui non piaccia.
● L'uso maniacale e impulsivo della punteggiatura. Sono malata di virgole, le piazzo ovunque.
● L'uso del "Questa fanfiction è inventata di sana pianta, ecc", ovviamente altrettanto ridicolo ma che dovevo volevo fare assolutamente *faccia realizzata*.