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Autore: kirarachan    26/12/2008    3 recensioni
*One-shot del contest natalizio*
Le streghette di "Der Ertse Zauber" sono tornate...
Dopo l'incontro con le loro 'anime gemelle' sarà andato tutto come sperato o necessiteranno di interventi esterni per smuovere le cose?
Genere: Romantico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ein Weisse Weihnachten

Der Zweite Zauber:
Ein magisches Weinhachten

 

-Non è possibile! Ancora!-

Una ragazza dai capelli corvini stava correndo per tutta la casa, dimenticando di prendere più cose di quelle che ricordava -Kuroro!- La gattina che se ne stava accovacciata accanto al camino si stiracchiò e la seguì. Tornò da sua mamma e le scoccò un bacio sulla guancia -Ciao!- Tutta questa scena era un classico, come ormai ogni mattina era in ritardo..

Gli occhi castani vagarono per la casa alla ricerca della borsa e del cappello. Appena li trovò esultò e si catapultò fuori dall'entrata. I capelli neri svolazzavano qua e là, appena sull'uscio si trovò davanti agli occhi una scena diversa dal solito.

Normalmente la sua amica Sango era sempre furiosa e spazientita. Quel giorno invece era euforica, se ne stava li a ridere come un'oca mentre lei accigliata non capiva il motivo di tanta ilarità. Era addirittura in lacrime!
-Dovevi vederti!- E riprese a ridere.
-Appena hai finito magari... sai com'è sono le otto passate-
Si ricompose entro il possibile. Buttò indietro i capelli e rifece la coda, si pose il cappello sul capo e dopo un profondo respiro riprese a parlare. -O mamma che ridere!-

Kagome ne capiva sempre meno! -Ripeto. Siamo in ritardo!-
Incredibile, dopo anni era lei che sebbene fosse nel torto riprendeva l'amica che rischiava di incrementare il loro margine di ritardo. La strega davanti a lei schioccò le dita e l'orologio nell'agenda che teneva sotto braccio fece un passo indietro di venti minuti, la mora strabuzzò gli occhi -Le sette e cinquanta?!-

 

Ed eccoci qua a Darky town, la città in cui abitavano moltissime creature che popolano la fantasia di ognuno di noi. La nostra attenzione tornerà a focalizzarsi però su due streghe che fra un incantesimo e l'altro, distruggono più cose di quelle che riparano.
Questa volta incontreranno un incantesimo contro il quale non potranno nulla, ma lo scopriremo in seguito di cosa si tratta. Ora passiamo alle presentazioni.

Kagome e Sango amiche per la pelle, streghe molto inesperte. Sono entrambe due tipi molto semplici, unico obbiettivo preservare la tradizione che ormai scemava nella volgarità.
La prima mora con gli occhi di un comunissimo castano, molto espansiva ma anche timida e insicura. Anni addietro aveva operato un incantesimo per attirare l'uomo ideale, ma sebbene l'uomo fosse arrivato lei non era riuscita ad andare più in là della amicizia. Al contrario della sua amica Sango.

Sango ha un carattere forte e deciso, anche se un po' timida alle volte, non si lascia scoraggiare da niente e da nessuno! Occhi color amaranto incorniciati da una prepotente frangia scura, i capelli spesso legati in una coda altra le davano quasi un'aria guerriera come diceva il suo ragazzo. Anche lei aveva operato a un incantesimo per attirare l'uomo dei suoi sogni, e l'uomo ora era il suo compagno da ormai un anno, anche se per un disguido durante l'incantesimo, aveva attirato un maniaco che ci provava ogni secondo con tutte. E bè aveva la mano morta. Ogni scusa era buona per una "palpata".

Ma ora torniamo alla vigilia di quell'anno così scoraggiante e deludente, per lo meno per Kagome. Ma nel suo destino ci avrebbe messo lo zampino un qualcosa di molto più potente di qualunque cosa che conoscessero.

 

Eravamo rimasti al piccolo diverbio. Sango era davvero compiaciuta della sua opera e con fierezza iniziò ad esporle tutto il suo esperimento. -Infatti siamo in perfetto orario! Avevo trovato questo incantesimo e...-
-...hai voluto provare!- Concluse per lei Kagome. La ragazza annuì -Sei una strega Sachan!-
L'altra si spinse indietro il cappello con un dito. -Ma và?-

Con lei era tutto inutile. -Sono una strega e devo provare- Ripeteva in continuazione, sebbene più di una volta qualcuno stava per avere seri problemi dati gli effetti collaterali di alcuni incantesimi.

La mora sospirò e prese a sistemarsi l'abito avorio lungo fino ai piedi, dei decori grigio argentei qua e là interrompevano quel candore. Il cappello anch'esso bianco ciondolava su un lato del capo. L'amica vestiva alla stessa maniera, ma i ghirigori nel suo caso erano azzurri.
Come voleva la tradizione, tutte le streghe del quarto anno che di li a breve avrebbero sostenuto l'esame invernale, dovevano vestirsi con quegli abiti per tutto il periodo natalizio. Anche se la tradizione ovviamente era roba vecchia, e nessuno la seguiva, a loro piaceva!

-Dai andiamo-
Sango saltò su Kirara, Kagome che con quell'abito aveva il suo bell'intralcio dovette ricorrere all'uso dell'uscio di casa per salire sulla sua Kuroro. Le due gatte demoniache infatti, quando necessario divenivano due perfette cavalcature. Appena si librarono nell'aria iniziarono a chiacchierare del più e del meno. -Come va con Miroku?-

Quelle parole un po' pesavano a Kagome, dato che come detto, il suo incantesimo non aveva funzionato anzi come si ripeteva sempre lei, aveva miseramente fallito. Lui non l'aveva degnata nemmeno di una minima attenzione in più del dovuto, Sango che sapeva tutto ciò le stava provando tutte per aiutarla, anche se la sua amica rifiutava categoricamente il suo aiuto.
-Bene dai, stiamo organizzando un'uscita per questo sabato, vieni anche tu?-
-Non lo so Sachan, è la Vigilia.. ho da fare gli ultimi acquisti e poi mamma mi ha detto che vuole che la aiuti con l'albero... non vuole che...- Sango sospirò -Ci sarà anche lui e poverino non vogliamo fargli fare la parte del terzo incomodo...-

Avrebbe voluto domandargli, 'allora perchè l'avete invitato', ma si trattenne e rifletté sulla proposta. Uscita a quattro il giorno della Vigilia di Natale? Va bene che voleva aiutarla a tutti i costi, però equivaleva a una dichiarazione in piena regola! Notando il mutismo della amica, Sango la richiamò. -E' inutile che cerchi nuove scuse, perchè non ne hai! Ho parlato io con tua mamma e mi ha detto che sarebbe felice se venissi! Così da schiodarti un po' da quella camera. Sue testuali parole.-

Questo per Kagome fu un colpo basso -E... e va bene...- "Sento che me ne pentirò e anche amaramente!" -...verrò! Ma lui so che si lamenterà!-

La ragazza con la coda di cavallo alzò le dita nella posizione per farle schioccare. -Lui non è uno stregone esperto!-

La mora sorrise e accarezzò il collo a Kuroro e poi guardò la ragazza al suo fianco. -Grazie dell'appoggio... strega!-

 

Arrivarono a scuola e come ogni mattina, ad attenderle vi era Miroku, il ragazzo della amica. Capelli neri costantemente legati in un codino e occhi zaffiro.
Kagome salutò entrambi e si diresse alle stalle.
Come fosse un istinto naturale si voltò verso la gabbia di Redga e Bleus, ma niente, vuota! Redga una Ippogrifo, e Bleus un Grifone, erano rispettivamente le cavalcature di Inuyasha e Miroku, di solito erano già nelle loro gabbie, invece quella mattina. Eppure Miroku c'era! Venne ridestata dalle sue considerazioni dall'entrata di qualcuno. Le voci si facevano vicine, depose Kirara e Kuroro e chiuse la gabbietta.

-Oh ciao-

Quella voce l'avrebbe riconosciuta fra mille! Si voltò e lo vide. -Ciao- Il ragazzo appena entrato era la pietra dello scandalo per la nostra Kagome, era la prova del suo fallimento come strega. Lo guardò mentre si portava i lunghi capelli argentei dietro alle spalle. Gli occhi dorati sembravano evitarla, mentre le orecchiette bianche si muovevano sul capo. Era un mezzodemone. Tutto di lui la faceva impazzire e sciogliere come neve al sole.
Lei fece per andarsene, ma appena raccolse il cappello bianco vi vide sopra una zampata di gatto. -Accidenti!- Anche se mormorato a denti stretti, fu sentito da Inuyasha. -Aspetta da qua- Lo porse al giovane che con una carezza lo ripulì. -Bè le lezioni di Kaede non sono così inutili.- La mora era lievemente arrossita, con la mano tremante prese il cappello e se lo pose in testa impacciata. -Gr... grazie!-

Mentre si voltava per andarsene prese i lembi dell'abito perchè non si sporcasse più del dovuto. Diede una lieve carezza all'ippogrifo del ragazzo, un'occhiata fugace al padrone e uscì. Non prima però di essere anche inciampata in una scopa, cadendo a terra.
Le ginocchia erano le testimoni di quella caduta, dove due macchie "terrose" le sporcavano la veste.

"Non è possibile! Come è potuto accadere!?" Non era così sbadata, non le era mai capitata una cosa simile! Mentre lei si perdeva nei suoi pensieri sentì alle spalle una risata sommessa, e la cosa la urtò più di quello che immaginava -No aspetta un attimo... Redga, Bleus entre, ferme!- Accompagno tutto con dei gesti delle mani e poi si voltò verso di lei. Kagome era stupita, i modi del ragazzo, decisi ma anche dolci come delle carezze l'avevano incantata.

Mentre era persa nei suoi pensieri, lui le si avvicinò e le indicò una sedia -Dai siediti-
La mora fece come detto, lui le si inginocchiò davanti e iniziò a roteare l'indice davanti alla faccia stupita della ragazza. Inuyasha mentre muoveva il dito pronunciava delle parole sottovoce, infine pose la mano sulla veste e con un gesto veloce fece per spolverarla. Le macchie svanirono di colpo. Il porpora si impadronì del volto della giovane, facendo sorridere il  mezzodemone, che però distolse lo sguardo focalizzando l'attenzione da un'altra parte -Ti sta b... bene quest'abito, anche se dovresti stare più attenta-

Lei sospirò compiaciuta del complimento ricevuto. -Grazie... eh già hai ragione... Comunque è la prima volta che mi capita!-
La tensione lentamente aumentava, come l'imbarazzo. A interrompere quel momento fu la campanella
-Oh no! incantesimologia, devo correre e fareste bene a farlo anche tu! La signora Itsuyokawa non ammette ritardi!-
-Non preoccuparti! Piuttosto attenta a non ammazzarti!- Dopo questa battuta ricevette una fulminata da lei mentre la vedeva correre via.

 

-Ah L'amour!- Inuyasha sobbalzò, mentre accanto a lui compariva un ragazzo da una nube di fumo, i capelli neri raccolti in un codino basso dietro alla nuca, incorniciavano degli occhi color blu. Solo in quel momento si rese conto che tutto intorno a loro era immobile. -Miroku!? Non puoi usare a tuo piacimento il tempo! E' quasi reato!-

-Ma finiscila! Sii più flessibile, dopotutto ha i suoi lati positivi, puoi toccare quello che normalmente è vietato!-
Il ragazzo sospirò e prese lo zaino che aveva appoggiato per terra. -Maniaco-
-Eddai muoviti, abbiamo solo...- Il ragazzo pose lo sguardo indaco sull'agenda -... quattro minuti esatti!-
-Dai andiamo.-

Mentre camminavano notarono che l'incantesimo non aveva avuto effetto su Kagome e Sango che non si trovavano in giro nei corridoi che conducevano alla classe. Stranissimo!

-Ah si volevo dirti, prima mi hai stupito, e anche molto ad essere sincero! Che ti succede? Non ti eri mai comportato a quella maniera, hai balbettato mentre le facevi un comunissimo complimento!-

Il ragazzo interpellato sbuffò nuovamente svoltando l'angolo. Teneva lo sguardo fisso sui muri per non far notare al suo amico il suo momentaneo imbarazzo, non era colpa sua se quella volta era stato sincero coi complimenti! Appena in classe videro sia Kagome che Sango  che stavano chiacchierando. Appena entrarono Sango fu fulminò Miroku.
-Oh eccoti! Alla buon ora!- Inuyasha nel vedere quei rimproveri, gli sembrava di vedere una coppia sposata, però doveva ammettere che aveva anche i suoi lati positivi, infatti Miroku era abbastanza fedele sebbene le sue manie. Ora tre donne su dieci erano risparmiate dalle sue ammicate e toccate, la sua guancia dovette ammettere era rossa meno spesso. -Kagome, scusa, posso mettermi accanto a Sango? Dovrei ripassare per un compito di alchimia.-

La mora acconsentì. -Ma certo!- Lo sguardo vagò sulla stanza, niente, nemmeno un banco libero, tranne ovviamente.. -Ah mettiti pure al mio posto.- Le parve di sentire una risata soffocata, per ripicca schioccò le dita, e nello stesso istante la penna scoppiò fra le mani del moro, riempiendolo di inchiostro. Sentì un'altra risata nell'aria, seguita da uno schiocco di dita. -Però stavolta te lo sei meritato!- La voce squillante di Sango in quel momento fece sorridere Kagome.

Camminava verso il "suo" banco, mentre lentamente il tempo riprendeva il suo corso. Non sapeva dove posare lo sguardo, e indugiava qua e là nella classe, era tremendamente in soggezione per colpa di Inuyasha! Non si riconosceva più! Appena arrivò al banco, vi pose le mani sopra, le sembrava di aver fatto uno sforo immane anziché tre metri. -Ci si rivede!- Con tutti gli sforzi che aveva fatto per evitare il suo sguardo, alzò il suo e incontrò un viso assorto in altri pensieri. Lo guardava mentre si rigirava una penna fra le mani. Con la gola secca rispose. Anche se un po' fuori tempo massimo. -Già...-

Si sedette, quei banchi in quel momento li odiava, perchè dovevano essere a due posti? Che cosa avevano i vecchi banchi di così orribile da dover essere cambiati da un giorno all'altro? -Il fato mi detesta- borbottò fra se e sè, anche se il suo vicino di banco la sentì e non capì nulla.

La prof varcò la soglia e tutti si sistemarono ai loro posti, anche se Kagome sebbene fosse presente fisicamente, mentalmente era altrove.

 

All'uscita da scuola non sapeva se andare nelle stalle o meno, infine si decise. -Oh basta! Mi sono stufata!- Senza essersi accorta di aver pensato ad alta voce si diresse verso il suo obbiettivo! Anche se non riusciva ad ammettere a se stessa che le stalle erano solo una scusa per vederlo.

Mentre cammina pensava. "Devo smetterla di farmi tutti questi problemi, o come li chiama Sachan, viaggi mentali... Non posso permettere che un ragazzo solo perchè non mi vuole come compagna mi influenzi tutta la vita! Se non ha funzionato vuol dire che non era quello giusto, e allora che problemi continuo a farmi? E' pieno di ragazzi, basterà guardarmi attorno!
Anche se non è il mio RAGAZZO, può essere benissimo il mio AMICO, certo il migliore, se potrò averlo accanto mi andrà bene anche così! Sarà sciocco, ma quel ragazzo di Deepy Town è davvero troppo importante per me, non so perchè ma è così! Ora ho solo un dilemma, Inuyasha vorrà essere mio amico?" Con il sorriso sulle labbra entrò nelle stalle, ma non lo trovò. La ragazza sgranò gli occhi, in fondo in fondo, si aspettava di trovarlo! Inaudito! Si era fatta prendere troppo emotivamente per poterlo avere solo come amico, ma doveva sforzarsi!

Sospirò, si diresse alle gabbiette delle gattine e le prese fuori. Poi si porse verso la gabbia accanto e vi trovò solo Redga. La cavalcatura di Inuyasha. La creatura la guardava curiosa, la testa di aquila era appena spostata verso un lato, la cosa di leone scodinzolava felice. Le ali raccolte sulla schiena la abbagliarono con le loro sfumature rossastre. Chissà dov'era Bleus, poi ricordò, Miroku assieme al suo grifone era già fuori dalla scuola ad attendere Sango.

Ancora una volta entrò nella stalla dell'Ippogrifo e le pose una mano sulla testa per accarezzarla. "Ciao!"

Kagome sgranò gli occhi e ritrasse la mano terrorizzata, chi aveva parlato? Poi intuì che era stata Redga! L'animale le si avvicinò nuovamente toccandole la mano volontariamente "Scusami se ti ho spaventata, non era mia intenzione". Kagome le si sedette davanti.

-Oh non fa niente, sono solo sorpresa, molto sorpresa! Non pensavo che voi, tu sapessi...-

"Infatti è una cosa che impariamo con gli anni e io sono riuscita ad affinarla solo ora... Non sai che gioia poterti parlare!"

Kagome era ancora più stupita. -Volevi parlare con me?- Mentre parlava si indicò come per mettere ordine alle informazioni appena apprese, la creatura fra le più nobili che avesse mai visto, era felice di parlarle!

"Si con te! Oh non puoi immaginare come sia felice che tu, tutti i giorni mi venga a parlare e salutare!"

La mora si battè una mano sulla fronte, Redga allora sapeva tutto quello che provava per il suo padrone! -M... mi dispiace, io si insomma, lui, non... bè ecco si...-

"Lo ammetto sono gelosa, ma di una gelosia fraterna, io gli voglio bene come fosse mio fratello e io sua sorella, Kagome, se solo fossi felice come me! Ma per colpa di quello zoticon... Oh Inuyasha!" Interruppe il discorso a metà, sentì dei colpi di tosse che la fecero voltare. -Ehm, ehm.-

Kagome si pietrificò, e Redga la superò e raggiunse il suo padrone salutandolo. -Ops.- Le mancava l'aria, la voce tutto! Si alzò con uno scatto in piedi spolverandosi l'abito. -Scusa, scusami, non volevo! So che è tua e che non ho il diritto di entrare nella gabbia senza permesso!- La ragazza senza dare tempo all'altro di ribattere schizzò fuori dalla stanza. -Kuroro, Kirara, forza!- A quelle parole le due gatte si trasformarono in due gatte demoniache. Una voce alle spalle la fece fermare. -Oh io non ho nessun problema, solo penso che tu preferisca Redga- Si voltò e vide l'Ippogrifo scambiarsi delle occhiate con il suo padrone, accidenti, lui poteva parlarle senza contatto. Non sapeva cosa rispondere, e si limitò a sorridere. Poi tornò a focalizzare la sua attenzione sulla sua gatta.

Cavoli! Non aveva mai provato a salire in groppa a Kuroro da sola, a casa aveva l'uscio, e normalmente a scuola la aiutava Sango. Ma ora lei non c'era e non poteva fare la figura dell'impedita ancora una volta! Anche se in quel caso sarebbe stato normale, non come tutte le altre botte e simili, che aveva dato in sua presenza!

Respirò a fondo, doveva salire sulla schiena di un animale alto un metro e sessanta, con una gonna che le intralciava talvolta lo stesso equilibrio. Impresa difficile, ma sperando, non impossibile, anche se aveva molti dubbi. "Se non provo non lo saprò mai!" Con questo pensiero iniziò la scalata. Prese un lembo della gonna e lo arricciò fin sopra al ginocchio, le snelle gambe erano fasciati da stivali color argento. Arrossì al pensiero che lui fosse lì anche se effettivamente faceva altro, sellava Redga per la precisione, rimaneva in quella stanza! -Kuroro muso!- La gatta prese l'abito fra le fauci e con la testona la spinse, ma sebbene numerosi tentativi nulla. -In questo periodo non me ne va bene una!-

La gatta mollò la stoffa e le diede una musata per rincuorarla. Lei la accarezzò. -Mi dispiace dirlo, ma hai ragione!- Sentì il ragazzo che le si avvicinava calmo. -Dai ti aiuto, permetti? Per me che sono un mezzodemone è facilissimo!- Disse il tutto con una punta di vanità nella voce, mentre le orecchie gli si muovevano sul capo.

La sua mente aveva fantasticato molto, ma una scena simile non era arrivata a focalizzarla. Le mani del ragazzo attorno alla sua vita, con una presa dolce e forte al tempo stesso, sentiva le mani calde attraverso la stoffa del corsetto. Con uno sforzo quasi nullo, la pose sull'animale. -Grazie- Anche se più che un grazie sembrava un sospiro.

Uscirono dalle stalle, lei sulla gatta con accanto Kirara, e dall'altra parte Inuyasha. Arrivati nel cortile c'erano Sango e Miroku che li guardavo sospettosi. -Cavoli! Ce ne avete messo di tempo! Oh divina Kagome siete lievemente rossa e affannata... SDENG...-

Sango aveva ancora la mano a mezz'aria. -E fatti i fatti tuoi una buona volta!- Kagome stava per ringraziarla, ma vide una strana luce balenarle negli occhi, deglutì. -Tsk! L'ho solo aiutata a salire su Kuroro! Mi dispiacerebbe averla sulla coscienza...- Le rivolse un sorriso che la spiazzò abbastanza. Lei prese ad accarezzare la testa alla gatta. -Allora, andiamo?-

 

Era riuscita a scamparla fino a casa, ma qui una furba Sango le chiese di aiutarla a studiare per terrestrologia... mah e dire che la verifica non era nemmeno in programma. Appena varcata la soglia della casa dell'amica la verità la investì con tutta la sua forza. Sango aveva usato una scusa! -Tutte le volte ci casco! Tutte le volte!-

-Infatti! E io tutte le volte mi stupisco! Volevo solo capire che intenzioni hai! Una volta ti lamenti che ti andrebbe bene anche solo come amico e dopo due minuti balbetti e arrossisci!-

La giovane interpellata la guardò non capendo, lei come faceva a sapere tutto ciò!? -Ma come...? Io non te ne ho mai parlato tanto a fondo! Non mi dirai che...-

Sango iniziò a grattarsi la testa con nervoso -Eddai era un esperimento  piccolo! Non avevamo cattive intenzioni!-

-Tu e chi altri... che cosa avreste fatto esattamente?!- L'altra sospirò non doveva andare così! -Ho provato a leggerti nel pensiero, ma tranquilla è solo temporaneo l'effetto, mi ha aiutata Miroku a farlo, è stata una sua idea! Io non volevo!- Lo sguardo che la fulmino era molto eloquente, sembrava dire: "Si come no!"

-Ora tocca a te rispondere però!- Sango saltò sul divano e prese un cuscino fra le braccia, Kagome si sedette e raccolse le braccia al petto -Io non lo capisco! Io mi sento confusa! MI stanno accadendo tante, troppe cose!-

-Non voglio obbligarti sia chiaro! Ma se vuoi parlarne...- Lo sguardo nocciola dell'amica la guardò con una nota di tristezza malcelata -Ma mi prometti di non farne parola a nessuno!-

La mora iniziò a spiegarle tutte le disavventure che le erano capitate in quei giorni e con tutte le conseguenti azioni del ragazzo. LE raccontò di tutte le conclusioni alle quali era arrivata riguardo alla sua situazione, ovvero che aveva deciso di averlo accanto anche come amico. Sango la ascoltò con attenzione e la cosa che maggiormente la stupì fu il concatenarsi delle sue botte/cadute con la presenza del suo amato nelle immediate vicinanze. Era incredibile come situazione, sembrava che qualcosa li stesse provando ad avvicinare, sembravano due pedine su una scacchiera.

Non rese partecipe la sua amica delle sue deduzioni e semplicemente la prese per mano e le disse di seguirla. Andarono in camera sua e qui una orgogliosa Sango aprì l'anta dell'armadio dove appesi stavano due immacolati abiti. Scollatura a barca, maniche lunghe e drappeggiate. Gonna corta. Di un bianco candido con ricami qua e là.

-Cosa sono?- Kagome prese a sfiorare gli abiti con delicatezza. -Un regalo delle nostre madri. Belli vero?-

-Stupendi a dir poco!- Un pensiero le attraversò la mente -Ma perchè? Non è Natale ancora!-Un sorriso alquanto ambiguo si dipinse sul viso dell'amica -O bèh, sai com'è, il 24 abbiamo un appuntamento!-

-Ho detto che sono belli! Ma non che sarei stata disposta ad indossarli! Mi ci vedi con quei cosi addosso? Sembrerei un confetto!- L'amica alzò un ciglio -Perchè adesso?-
-E' differente! Questi sono abiti tradizionali!-
-Sese come no!- Si guardarono e risero. Ancora quattro giorni.

 

Dopo giornate di attesa estenuante, il famigerato ventiquattro dicembre arrivò!
Kagome come da precedente accordo, attendeva davanti al grande albero nella piazza di Darkytown. L'abito corto le lasciava scoperte le gambe, fasciate fino al ginocchio dagli stivali argentei.

Era nervosa, con la mano stiracchiava i merletti della manica, poi passava a una ciocca che le ricadeva sul viso. Sbuffò. Il campanile che dava sulla piazza urlò le quattro del pomeriggio. "In questo momento invidio i semplici campanili terrestri, non mi sarebbero dispiaciuti quattro anonimi rintocchi, anziché un urlo spaccatimpani!"
Il campanile le fece notare maggiormente che lei era lì dalle tre e mezza che aspettava, ma di colei che le aveva detto: -Mi raccomando in orario una volta tanto-, nemmeno l'ombra.

Si sedette su una panchina, per occupare la mente e ingannare il tempo si mise a frugare nella borsa alla ricerca di non sapeva nemmeno lei cosa. Stufa e conscia di aver trovato oggetti che non le sarebbero mai serviti, ovvero il collare del suo gatto che ora era a casa e il magiare per la suddetta racchiuso in una busta, tanto per citare qualcosa. Si abbandonò sulla panchina. Sarebbe impazzita!

-Kagome!- Di scatto la ragazza, udendo il suo nome, riaprì gli occhi. Sango seguita da due ragazzi si stava sbracciando per farsi notare. Si alzò dalla panchina, riordinandosi con fare scocciato la veste e il cappello a punta. -Mezz'ora!-

La sua amica si scusò svariate volte, mentre i due dietro di lei ridevano -Scusa! E poi scusa cos'è tutta questa puntualità!? Non volevi nemmeno venire!-

Qualcuno alle sue spalle rise, Kagome capendo chi arrossì, era vero... c'era anche Inuyasha! -B... bèh ho fretta di comprare i regali che mi mancano-

-Sarà!- Sango prese sotto braccio l'amica e iniziarono a girare per la città, i due ragazzi accompagnatori le seguirono sconsolati, cosa poteva esserci peggiore di due ragazze, in giro per la città, la vigilia di Natale? Risposta: nulla!

Presero a guardare tutte le vetrine del centro, sembravano due bambine, si fermavano davanti a tutte le vetrine con il sorriso sulle labbra e gli occhi luccicanti, indicando prima questo e poi quell'oggetto che a turno attirava la loro attenzione. Inuyasha e Miroku si divertivano a seguirle, sembravano due bambine.

 

Erano ormai due ore che giravano e Sango ora stava accanto a Miroku a parlottare. Ad un tratto Inuyasha trasalì sentendo una mano cercare la sua, insinuandosi lentamente nella sua mano.
La mano intrusa era più piccola della sua, liscia e fredda per la bassa temperatura di quel pomeriggio. Accanto a lui una Kagome visibilmente in imbarazzo che ostentava lo sguardo sulla vetrina di un negozio gioielli.
Lui non badando molto al negozi, prese la mano nella sua e la strinse appena.
Lei sussultò impercettibilmente.

Ripresero a camminare, Sango e Miroku avevano preso a girare insieme l'uno vicino all'altra, non badando più molto ai due amici.

-Carino-
Kagome trasalì, un po' per il tono impacciato un po' per il complimento. Volse il viso al ragazzo che la guardava divertito. -Scusa, non ho sentito..-

Lui alzò la mano che tenevano intrecciata e indicò l'abito della ragazza. -Ti stà molto bene- Concluse il tutto in un soffio, anche se lei, stranamente, capì alla perfezione come se l'avesse urlato. A fatica assimilò tutte le parole, appena il significato le raggiunse il cervello, arrossì e fece per ritrarre la mano imbarazzata, ma il mezzodemone la strinse forte impedendoglielo. Kagome interdetta da quello strano comportamento si voltò a guardarlo, un lieve sorriso imbarazzato le increspò le labbra.

-Ragaz... eh!?-
Miroku si era voltato per parlare ai due, ma la cosa che vide lo lasciò di stucco. Inuyasha e Kagome si guardavano intensamente negli occhi e avevano le mano intrecciate. Il moro diede una gomitata alla sua compagna che stava contemplando un pupazzo in una vetrina. Lei si voltò di scatto per capire cosa volesse e vide la stessa scena, spalancò la bocca dallo stupore. Non ci aveva creduto quando aveva parlato con sua mamma, ma ora che aveva visto anche questo, ne aveva la conferma. Quella era davvero una magia potente!

Per non far capire che li stavano fissando, Miroku tossì voltandosi con fare noncurante indietro. I due arrossirono di botto e si scostarono, senza però interrompere il contatto delle dita.

-Che ne dite se andiamo a mangiare?- Tutti e tre i presenti rimasero scioccati dalla frase di Miroku, chiunque conoscendolo si sarebbe aspettato una qualche frecciatina e/o battuta, invece nulla. -E' sera ormai...-

Kagome si sbattè una mano in fronte, se n'era dimenticata e senza rendersene conto avevano camminato molto. -Ho dimenticato una cosa, sentite voi andate avanti, io devo fare... una commissione!-

Sango non aveva capito molto del repentino cambiamento dell'amica. Non capiva cosa dovesse fare di così importante. -Vuoi che venga con te? Magari facciamo prima-
-No Sachan, da sola faccio in una volata! Voi andate pure a prendere il tavolo, io... io arrivo subito!-

Doveva comprare ciò che l'aveva avvicinata, spinta, era quello il regalo giusto! A malincuore allontanò la mano da quella del ragazzo e si sentì pervasa dal freddo. Corse verso quella gioielleria, la gonna le svolazzava attorno mentre correva, con una mano si teneva il cappello in testa. La seguì uno sguardo stupito.

Inuyasha sbattè le mani. -Allora? Dove andiamo?- La coppia accanto a lui lo guardava alquanto scettica. -Si... voi due siete un mistero per me. Dai andiamo all' "Elif&Sorwor"-
Mentre sembrava che l'interrogatorio fosse finito, il vero Miroku venne a galla. Il ragazzo diede una gomitata all'amico -E così la nostra streghetta ha fatto colpo! E' Inu?-

Venne spinto in un mucchio di foglie secche da un imbarazzatissimo Inuyasha. -Che c'è? Che ho detto? Ho aspettato anche che la divina Kagome non ci fosse!-

Sango e Inuyasha risero. Si era quello il Miroku che conoscevano!

 

Correva, doveva prendere quel ciondolo!

Arrivò davanti alla gioielleria e qui trovò il negoziante, uno spirito anziano, che stava chiudendo i battenti. Corse, ma ancora una volta inciampò. "Dannazione ancora!". La sua rovinosa caduta però, la aiutò anche, infatti lo spirito che stava ancora armeggiando con le chiavi la vide. Le si avvicinò e le allungò una mano. -Tutto a posto signorina? Avete dato una bella botta.-

-Grazie, già... Ehm potrebbe attendere a chiudere? Dovrei comprare un regalo,...- Mentre incespicava nel parlare torturava una ciocca. -Certo! Vieni cara, se sei arrivata qui con tanto affanno deve essere importante!- Lui sorrise e lei arrossì. -Bè in un certo senso...-

Lo spirito la accompagnò dentro. -Sarebbe quel ciondolo a forma di Ippogrifo in vetrina- L'essere lo prese e glielo porse, era anche più bello di quello che le era parso dalla vetrina. Era argentato, un ippogrifo con le ali spiegate che fra le zampe teneva uno scudo. Lo sfiorò con le dita e questo di aprì mostrando un piccolo vano per una foto e una piccola dedica.

-Ci vuole un incisione?-

Kagome constatò che doveva costare di più di quello che aveva immaginato -Non so se posso... permettermelo, è stata una pessima idea, mi scusi per il disturbo- La mano del fantasma le toccò la spalla. -Ferma, non voglio che tu ti senta obbligata, però siamo sotto le feste e per una bella ragazza come voi... facciamo così 30 Skur ok? Non m'importa se vale di più! Sapere di aver fatto felice una ragazza è molto più ripagante!-

La giovane constatò che da parte sua era come commettere un furto, 30 Skur erano davvero poche per un simile capolavoro di oreficeria. -La prego mi permetta di pagarle con tutte e 50 le Skur che ho, sono ancora poche, ma accettare di comprarlo per sole trenta, mi sembrerebbe un furto!-

-Accetterò le tue 50 se vuoi, ma sappi che per me non fa differenza!-
-Grazie, allora ci incida una K- Mentre armeggiava con una punta di ferro, l' "uomo" riprese a parlare. -..Sai che l'Ippogrifo è il simbolo dell'amore?-
-Davvero? Dice sul serio?- Kagome era allibita, che cosa stava per regalare a Inuyasha!?
-E' singolare che regaliate un ciondolo così simbolico senza saperne il significato, ma d'altro canto se eravate così decise nella scelta un motivo deve esserci! Ecco qua.-

Legò alle ali la catenella argentata e lo ripose in una scatola e lo impacchettò con della carta blu e un fiocco celeste. Appena lo ebbe pagato lo ripose nella borsa. -Sappi che voglio sapere come andrà!

 

Corse fuori continuando a ringraziarlo.
Correndo ancora, raggiunse il locale e qui trovò i suoi amici.
Inuyasha appena la vide sorrise -Ma che ti prende oggi?- Poi Kagome notò che aveva sgranato gli occhi, si guardò non capendo.

-Vieni qui un attimo- Lei si avvicinò titubante e si sedette come suggeritole dal ragazzo. -Che hai fatto li? Accidenti ultimamente sei davvero una frana! Se non fosse che li ho già, mi faresti diventare i capelli bianchi!- La ragazza guardò nella direzione del ragazzo e capì, aveva due grossi scortichi sui ginocchi, lui prese un fazzoletto e pulì la ferita, lei era imbarazzatissima.

Dopo questo piccolo contrattempo, Miroku non la smise di fare battutine ammicanti e Inuyasha, semplicemente gli rendeva più divertente il gioco innervosendosi ogni cinque minuti.
Kagome e Sango parlavano, o meglio Sango estorceva confessioni sull'ambigua, come la definiva lei, "commissione". Una cena della vigilia di Natale, la festa degli innamorati a Darkytown.

Appena finita la cena uscirono dal ristorante, il cielo iniziava a imperlarsi con il candore dei primi fiocchi di neve che leggeri e soffici scendevano colorando tutto.

-Bene, e ora se permettete io e Sango ci dilegueremo...- Nessuno, Sango compresa, riuscì a capire se si trattasse di un'affermazione, una proposta o una domanda, ad ogni modo appena finito di parlare il ragazzo aveva preso il fianco della sua ragazza, girato e iniziato a camminare con lei sottobraccio. Impossibile negare che lei era di tutte le tonalità, e stava invano tentando di dire un ciao fra i balbettamenti. Le mosse di Miroku la stupivano ogni volta, certo era un maniaco alle volte, ma con le donne doveva ammettere che ci sapeva fare alla grande!

Inutile dire che i due, i due veri protagonisti di tutta quella giornata rimasero soli. Inuyasha e Kagome.

-All...- Iniziarono a parlare nello stesso momento arrossendo un po'.
-Vai tu!...- Si indicarono a vicenda. Fecero un respiro entrambi e Kagome riuscì a parlare. -Ehm, allora si, ecco, io... Insomma... come dire...- Inuyasha la guardava intenerito, quel suo balbettio sconnesso lo faceva impazzire. La vide abbassare la testa e sospirare, poi la rialzò sistemandosi il cappello che voleva cadere. -Scusa, reinizio...- La ragazza rossissima buttò la mano nella borsa ed estrasse il regalo. -Tieni!-

Si poteva dire che aveva scalato una qualche montagna dato il fiatone che le impediva di parlare.

Il ragazzo non badò più a nulla dopo al "Tieni", un regalo, per lui!? Delicatamente prese quella scatola. Era certo che quella strega fosse strana e unica.
Anche lui affondò le mani nelle tasche del giaccone nero e ne estrasse una scatolina rossa. -Bèh in questo caso... questo è per te!-

Allungò le mani le mani e la prese, anche se non aveva il coraggio di aprirla. Quella scatola, in quel giorno, ricevuta da quella persona, aveva molto più significato di quello che una persona potesse immaginare. Ecco perchè lui era così interdetto! Ora aveva capito cosa aveva provato, anche se però... di sicuro non erano sulla stessa lunghezza d'onda. Però il gesto c'era! Iniziò a girarle la testa a tutti quei pensieri. Si sedette sulla panchina non badando al freddo che le invase le gambe.
Non aveva il coraggio di aprirla, non per paura che non potesse piacerle il regalo, ma per imprimere bene quell'attimo nella mente.

-Ma perchè?- Le parole le uscirono senza che potesse impedirlo.

-Stessa domanda che stavo per farti io-

La conversazione o anche 'breve scambio di battute' finì lì. Kagome scartò il pacchetto e vi trovò un braccialetto argentato con qua e là delle piccole gemme d'ambra. Sotto un piccolo ma non indifferente ciondolo con una I faceva la sua comparsa.

-Non sapevo se dartelo o meno, non fraintendermi, è che mi sembra insensato come regalo ecco tutto. Poi è pure fatto all'ultimo momento. Ah non dovevo dirtelo.-

Lei alzò lo sguardo su quello del mezzodemone che se ne stava in piedi accanto alla panchina sulla quale si era seduta. Gli occhi le luccicarono di felicità. -Quindi è per questo che avete fatto tardi?-

Lo vide annuire, lei esultò silenziosamente, non sapeva bene il motivo della sua felicità, ma era felice.
Si sedette accanto a lei, continuando a tenere gli occhi fissi sul suo regalo. -Perchè l'hai fatto?-

Lei trasalì, cosa doveva dirgli?
Che era quello che l'aveva avvicinata a lui poche ora prima?
Che era il suo gesto per fargli capire che lo voleva accanto a sè?
Il braccialetto le sfiorò la pelle sensibile del polso. Bè lui c'era già...

Anche se attendeva una risposta, Inuyasha iniziò ad armeggiare con la carta e infine aprì il pacchetto. Rimase interdetto. Doveva essere costato una fortuna.

-Io non posso accettare!-

Lei abbassò lo sguardo al suo braccialetto. Lo sapeva che per lui non era la stessa cosa, lo sapeva che non gli sarebbe piaciuto, perchè lo aveva comprato?! Era sciocca quando faceva così! Un regalo come quello era solo per una persona alla quale eri legata, non all'oggetto della propria infatuazione!

Appena la vide rabbuiarsi si pentì di quello che aveva detto. -Mi sono spiegato male. Mi piace tantissimo, solo che non penso che ciò che ti ho regalato io, sia all'altezza, ecco tutto.-

Kagome rialzò il viso felice. -Ma no! Che dici? Questo braccialetto è argentato con delle gocce d'ambra. E' stupendo. Mi ricorda te!- Il porpora tornò padrone del viso della ragazza. -Cioè è bello... e... e mi ricorda te per i colori, no aspetta non che tu n...- Le si tappò la bocca senza che lei potesse replicare, non che in quel momento volesse.

Era talmente impegnata ad imbarazzarsi e balbettare che non si era accorta che lui le si era avvicinato.
Il primo bacio. Il suo primo bacio ricevuto dalla persona che più voleva!.
Le labbra del ragazzo poggiate sulle sue le donavano sensazioni incredibili. Calore, gioia, felicità e quant'altro, che lei non riusciva nemmeno a descrivere a parole!

Appena si staccarono lei era viola al contrario di lui che stava sogghignando. -Sai non ti ricordavo così facilmente imbarazzabile.-

"Non dirlo a me" -Eh eh a quanto pare! Quindi ti piace il regalo?-

Inuyasha se avesse potuto sarebbe cascato volentieri a terra stile cartone animato, l'aveva appena baciata e lei si preoccupava per il regalo?. -Si, ovvio! Mi ricorda la mia Redga e... bè te!- Le accarezzo una guancia -Mia piccola Zauberinchen!-
-Cosa mi hai detto?-
-Dovrebbe essere una lingua terrestre... Streghetta penso-

-Non mi offendo solo perchè hai detto 'mia piccola'!- Rise, era tutto perfetto! Lui e lei li sotto i fiocchi di quel magico Natale.

 

Giorni dopo, Sango le spiegò tutto, era stata soggetta alla magia più potente di tutto il tempo e lo spazio, la magia del Natale, si pensava che avesse effetto addirittura sulla terra. Bè questo loro non potevano saperlo, ma chi lo sa magari è proprio così...

 

Ende...?

Rieccomi qua con una Shot, questa è quella che ho scritto per il concorso natalizio di Inuyasha, indetto da Kade, Roro e celina...

Spero che questo sequel di "Der Erste Zauber" vi sia piaciuto!

Vorrei augurare a tutti buone feste, dato che ormai Natale è passato...

Vorrei anche ringraziare tutti coloro che hanno commentato Der Erste Zauber sono felicissima che sia piaciuta tanto! ^^

   
 
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