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Autore: Noname_IIN    22/04/2015    0 recensioni
Lui lo sapeva, sapeva l'esistenza del vero dolore. Leo era a conoscenza di ogni singolo rischio che correva innamorandosi, ma ci è cascato di nuovo. E quindi eccolo qui, davanti ad un misero foglio bianco, con le lacrime che minacciano di uscire. Eccolo qui, seduto sul tavolo a scrivere una lettera d'addio per la sua Giulietta.
Lui non riesce a reggere il peso, non può. Per lui è più facile fuggire.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Prima di iniziare, volevo solo dire una cosa. Guardate il video allegato alla fine del capitolo, perchè potrebbe interessarvi, e devo ringraziare la mia amatissima tesorina, KekiDesuLH,  che mi ha dato una mano a scrivere la storia, sarebbe molto felice di sapere che avete apprezzato la storia. Poi boh, leggete l'angolo autrice alla fine e... Allontanatevi da oggetti particolarmente pericolosi, perchè potrebbe venirvi voglia di prenderli e buttarli in aria. Bye, guys!~
               

16/01/2014 Seoul, Corea.


Tu, la mia amata ragazza, che mi rendeva felice nei momenti più tristi, che con i suoi sorrisi sapeva far splendere il mondo, che con il suo tocco poteva mandarmi in paradiso, che con un solo sguardo era in grado di sciogliermi. Mi hai lasciato. E stavolta per sempre. Mi mancano i tuoi baci, i tuoi occhi, mi manca il suono delle tue risate, il profumo dei tuoi capelli... Mi mancano i nostri piccoli litigi che finivano sempre bene, mi mancano le nostre serate in cui guardavamo i film insieme. Mi manca tutto di noi. Ti serve tempo? Non hai aspettato un solo istante, te ne sei andata per stare con HongBan, HongBon, HongBin, o come cavolo si chiama e mi hai lasciato solo con le mie paure, le mie domande e con i miei "perchè? ".

Una lacrima era scesa, bagnando leggermente il lato del foglio su cui Leo stava scrivendo la sua lettera per lei. Le manca. Ogni sera non riesce a dormire, pensando a lei ed a quel ragazzo con cui si è messa. "Ora saranno insieme?" Pensa tutt'ora, ma questa domanda, più spesso se la porge, e più comincia a fare male.  Aveva cercato di non lasciare segni sul foglio, ma cercando di togliere il segno della sua lacrima, aveva rovinato maggior parte della sua lettera, facendo sbavare tutto l'inchiostro.

Te li ricordi ancora, vero?  I pomeriggi passati a mandarci messaggi su messaggi, e spesso ridevamo di noi stessi e della nostra sconfinata infantilità. Tu dici che starò bene, si, starò bene solo se tu lo vuoi. Ma in realtà non starò bene. "Starò bene solo se tu stai bene",  così dice il detto, ma io non me la sento di stare bene, davvero. Mi sento così male, che mi andrebbe di piangere e di urlare a pieni polmoni il tuo nome fino allo sfinimento.

Un'altra lacrima. Un'altra ancora. Ormai è impossibile contare le lacrime che stavano uscendo dagli occhi di Leo, cadendo sul foglio e rovinando la sua calligrafia perfetta ed ordinata. Leo le ignorava. Vorrebbe vedere la sua dolce amata che lo guarda e le dice il suo solito: "Che hai?" Con un'espressione preoccupata sul viso.
Aveva sorriso istintivamente, al ricordo del viso piccoloned adorabile di lei.

E no, non sto esagerando. Se lo stai pensando no, non è così. Quando ti vedo sorridere mentre cammini mano nella mano con lui, mi viene una fitta al cuore talmente forte da farmi perdere dei battiti. Sai, mentre scrivo queste cose mi sento un pò egoista. Ma egoista, non dovrei sentirmi. L'unica egoista qui sei tu, che mi hai lasciato in braccio a chi poi mi ha tolto la forza di andare avanti, la forza di combattere.
Sai, un uccellino molto gentile mi ha detto che tieni ancora la nostra foto sul comodino. Quanto mi sarebbe piaciuto poterla vedere un'ultima volta.

Leo si era alzato dalla scrivania, seppur le lacrime stavano ancora uscendo senza freni dai suoi occhi, e si era dato a fare, afferrando frettoloso le ultime maglie e l'ultimo paio di pantaloni e buttandole letteralmente nella valigia piena. L'aveva chiusa con fatica e se l'era messa su una spalla, camminando per il corridoio e fermandosi davanti alla porta di casa.

Si, sto partendo. Voglio andare via, scappare da tutto ciò che mi lega a te, voglio liberarmi di questo peso che giorno e notte mi perseguita. Voglio liberarmi di te.

Aveva aperto la porta con estrema cautela, ed era uscito silenzioso come un topolino dalla casa del suo amico Ken che, durante queste ultime settimane,  lo aveva aiutato come meglio aveva potuto. Lo aveva ovviamente già avvertito della sua partenza e, come aveva fatto con lei, gli aveva scritto una lettera di arrivederci, perchè no, non era un addio.

Mi sento un'anima, un fantasma, come una macchia di caffè sulla camicia bianca. Non serve a niente. Un'anima, senza il suo corpo, è destinata a non avere futuro. Bene, immagina che quell'anima sia io e quel corpo di cui ho bisogno sia tu. Come ti sentiresti? Male, immagino. E sai quanto mi sento male io? Tanto, piccola. Più di quanto tu possa immaginare

Aveva lasciato la lettera nella sua casella postale e si era avviato verso una fermata dell'autobus, attendendo con ansia l'arrivo dell'autobus diretto all'aereoporto.

E tutti i "Ti amo" ora, a che serviranno? Saranno come la carta? Che prima o poi verrà buttata? Non voglio. Non posso fare questo. La mia vita è uno schifo. Non puoi nemmeno capire cosa io stia provando, ma non mi pento assolutamente di ciò che sto facendo.

-Il volo Seoul-BeiJing* sta per partire. Tutti i passeggeri sobo pregati di allacciare le cinture di sicurezza.- Leo aveva allacciato tremante la cintura. Era spaventato più che mai. Ma stava volando verso una nuova vita, verso un nuovo lui e verso una vita migliore, e a questo punto non aveva potuto più tirarsi indietro.

Sarò anche una persona orribile secondo te, ma ora sto bene. Mi sento libero, come un uccellino fuggito dalla sua gabbia. Sto andando in aereoporto. E ti dirò, tornerò prima o poi. "Non è un addio, allora" penserai ora, infatti non è un addio. È un arrivederci dedicato a tutti i ricordi più brutti della mia esistenza. E quando ci rivedremo, io sarò un Leo nuovo,  più forte, più maturo e soprattutto più felice.
Addio, piccolina mia.
Da Leo, con affetto.


[THE END]


*BeiJing: città della Cina.
{Ok, uccidetemi pure per averla fatta così tragica, ma dai, un pò di tristezza ogni tanto non fa male a nessuno. Volevo premettere che... questa storia è ispirata ad una canzone. Che appunto, si chiama "The Weight" di "Shawn Mendes". Ascoltatela se volete, è molto bella, e vi lascio il video allegato al capitolo. Kiss~
KekiDesuLH & ImDisaster24}

https://www.youtube.com/watch?v=SgTEzuXhanU
   
 
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