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Autore: letz_amnesia    22/04/2015    2 recensioni
Ellington e Rydel.
Un gruppo di amici.
Una band..o forse due
Tredici sconosciuti.
Rydel, la ragazza che vuole cambiare la sua vita, di nuovo.
Ellington, amico di tutti, disponibile, solare, tranne con Michael.
Oblivion, odia il colore naturale dei suoi capelli, ma non il suo look punk-rock. È sicura di se, lei.
Michael..cambia il colore dei suoi capelli ogni mese. Lui è punk rock e fa quello che vuole.
Sidney ama il suo nome, le ricorda l’estate.
Ross è troppo curioso, soprattutto riguardo le ragazze.
Annabelle. Non è riuscita ad andare a scuola ‘che cambiava città ogni mese, lei. Ciò l’ha resa curiosa, troppo, e “ossessionata” dal significato delle parole; le trova belle.
Riker. Lui sa, lui sa tutto, ma tace.
Cleo, provocante, stronza e si, è anche vergine.
Rocky vuole solo divertirsi perché è giovane.
Luke è bello, lo sa lui. Conosciuto anche come ‘Dio del sesso’, e da censurare quando canta.
Judith, lei è complicata, troppo a parere dei altri, ma ha solo un passato da dimenticare.
Alice, sta iniziando la sua carriera musicale. Spronerà anche i suoi amici, perché hanno talento da vendere.
Genere: Comico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ellington Ratliff, Rydel Lynch, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1 :                       EXCUSE ME, MISS.
Capire come mai quella mattina Ellington, o più comunemente conosciuto come Ratliff, si era svegliato presto di domenica era impossibile.
Lui stesso si era sorpreso di essersi alzato alle 8 di mattina di domenica, l’unico giorno in cui non lavorava nella bruttissima, minuscola e insignificante libreria di Littleton.
Lui Ellington Lee Ratliff il ragazzo dolce quanto stronzo, pigro quanto iperattivo, riservato e buffone.      
Era caduto letteralmente dal suo letto sul quale giacevano i vestiti sporchi del giorno precedente- avrebbero alloggiato li a lungo- svegliato dal suono stridulo della sua insopportabile sveglia, perché la sera prima «non ho voglia» aveva detto riferendosi allo spegnere la sveglia.
Era corso poi in bagno scontrandosi violentemente contro il lavandino, schiando di perdere direttamente la vita.
Non che avesse una vita particolarmente entusiasmante: nessun'amante, un conquilino inutile e un lavoro per niente soddisfacente- ma quest'ultimo era dovuto alla sua scarsa intelligenza- ma lui ci teneva e basta alla sua vita. 
Il suo urlo, dentro la doccia, uscito fuori dopo un getto d'acqua gelida sul corpo assonnato e caldo, aveva svegliato Tristan il suo conquilino.
Che poi chiamarlo conquilino era esagerato. Ellington l'aveva ospitato in casa sua solo perché lui non ne aveva una e perché gli aveva promesso che non avrebbe disturbato. E di certo casino non lo faceva. Passava le giornate sul divano a guardare la tv.

Il tempo di vestirsi e di fare colazione che Ratliff era fuori casa con un giacchetto di pelle e una bandana in testa, indeciso su dove andare e cosa fare della sua domenica.




 

La vita di Rydel Mary Lynch era totalmente differente da quella di Ellington
Lei aveva soldi. 
Lei aveva fan, fotografi. 
Faceva ciò che le piaceva ed era contenta cosi, a volte. Essendo una nota modella e ballerina viveva una vita molto frenetica con orari molto rigidi da rispettare, e cosi ora si ritrovava in vacanza a Littleton alla larga di tutta la gente che la circondava al lavoro. 

Da fuori si poteva anche pensare che fosse davvero felice Rydel, ma il mondo dello spettacolo non sempre era facile. Insomma era bello quanto pericoloso. Rydel aveva sempre camminato sulla diritta via, non beveva, non fumava e neanche praticava il sesso, cosi, tanto per divertimento. Lei aveva iniziato a ballare perché voleva nascondersi dalla realtà della sua vita, voleva nascondere le sue sofferenze e sentimenti. Si sentiva libera e sicura di se quando saliva sul palco. Si perché quando ballava tutto intorno a lei scompariva, tutti i problemi e si esprimeva davvero in quei passi leggeri guidati dalla musica. Avendo iniziato da piccola a ballare, ora veniva chiamata per esibirsi nei più grandi teatri e, addirittura, per recitare nei film.

 Non le era mai piaciuto svegliarsi con la sveglia, specialmente se squillava alle 8 del mattino, di domenica.
Affondò la testa sull enorme cuscino del letto matrimoniale, occupato solo da lei, sperando che la sveglia tacesse velocemente. 
Ma non andò proprio come voleva lei. Mentre cercava di riprendere sonno, senti l unica voce che non avrebbe mai più voluto ascoltare, quella di suo padre.

Cadde dal letto spaventata sbattendo la testa sul computer lasciato a terra la sera prima. Si guardò intorno e non video nessuno, era stata solo la sua immaginazione. 
Decise comunque di alzarsi e farsi una bella doccia, tanto non sarebbe riuscita a prendere più sonno.
Il getto d acqua gelida che le cadde sul corpo accaldato la fece urlare e scivolare nella vasca da bagno.
Rassegnatasi dal potersi fare una doccia tranquilla, svegliarsi normalmente, usci dal doccia, torno in camera e lancio l accappatoio per terra. Si cambio velocemente indossando una salopette di jeans chiari con vari buchi sulle gambe, lasciando slacciata una bretelle mostrando una canottiera nera corta con scritto "96" in bianco. Prese il primo paio di converse nere che trovò per la stanza e corse per le scale rischiando di storgersi una caviglia. Non si preoccupò più di tanto di 'mascherarsi' per evitare di essere riconosciuta. Aveva sempre amato essere naturale e non sembrare una barbie e poi era in vacanza, non doveva apparire perfetta ai fotografi. 

Era la città dove aveva vissuto da piccola, conosciuta da tutti per quello che era veramente, ed era tornata al look di sempre senza indossare abiti eleganti e troppo trucco.
Fece scendere sul naso gli occhiali da sole e si avviò verso una gelateria.
Guardò i pochi ragazzi della sua età in giro per le strade con il proprio gruppo di amici, e si senti stranamente vuota vuoto. 

Perché non poteva essere come loro? 
Cosa cavolo ci faceva lei a camminare sul Red Carpet accecata da tutti i flash?
 Perché il suo nome e le sue foto erano su troppe riviste? 
Una ragazzina di appena 18 anni come lei, cresciuta troppo in fretta, n
on doveva essere una delle ballerine più ricercate del mondo intero. 
Non voleva stare sola in una casa enorme, con valanghe di soldi e nessuno che l amasse veramente. 
Lei non era felice.

Vedere quei ragazzi ridere e scherzare tra di loro, felici le aveva riempiti la testa di domande. Era buffo, molte persone la invidiavano, per quello che faceva e per la sua vita, ma Rydel se avesse potuto sarebbe tornata ad una vita normale, con dei amici,con una famiglia. 
Gia..la famiglia. Era troppo piccola quando sua madre e i suoi fratelli se ne erano andati, dopo una litigata con suo padre. Non ricordava le facce dei suoi fratelli, perché erano troppo piccoli. Aveva vissuto il resto della sua vita con il padre, che col passare del tempo era diventato dipendente dall'alcol e dal sesso. 
Questo cambiamento aveva fatto scappare Rydel di casa, perché a casa veniva picchiata dal padre,e avviarla al mondo dello spettacolo.



«Cosa caz- o scusami tanto..io non volevo», Ratliff, la finezza in persona. 
Leggere una giornale mentre beveva un caffè e camminava per strada, non era poi tanto semplice. Ellington si scontro niente meno con Rydel, rimasta imbambolata in mezzo al marcia piede, versandole il caffè addosso. 
«uffa» si lamentò semplicemente la ragazza. 
Alzò i suoi grandi occhi castani contornati da una leggera linea di matita nera e definiti da un po di mascara, scontrandoli con quelli verdi di Ratliff. 

Inutile dire che le guance di quest'ultimo si tinsero di un rosso acceso e che morì dalla voglia di sprofondare nel suolo. 
Ma no. 

Non perché l'aveva vista o sapeva che era una star, semplicemente perché aveva versato il caffè addosso ad una ragazza e molto carina. 
« scusami tanto, non volevo» si grattò la testa imbarazzato.
Rydel dal canto suo voleva urlargli contro, ma si limito a un «fa niente». 

Non la conosceva e l'aveva trattata come avrebbe trattato qualsiasi ragazza, e questo le aveva fatto sembrare di essere una persona normale. 
«sono più imbranato del solito, questa mattina» le labbra di Ratliff si curvarono all'insù lasciando spazio ad un bellissimo sorriso con tanto di fossette. «lo vedo» rispose Rydel sorridendo spontaneamente. 
Il bel tempo, il sole, l'essere a casa la faceva essere di buon umore. Non poteva che sorridere alla visione di quel ragazzo impacciato e allegro. 
«Uhm..ehm...be, dovrei andare» 

Rydel sembró tornare alla realta alla frase del ragazzo.
Solo ora si accorse di essere stata ferma in mezzo al marciapiede, per un quarto d ora. 
«oh si certo..è stato un piacere..ehm..» 

« Ellingtole porse la mano senza togliersi il sorriso dal viso.
«Rydel» sorrise a sua volta Rydel, stringendo la mano. Quella stressa provocó una scossa di brividi che le percorse la schiena, facendola sospirare involontariamente. 
«bene...ci si vede» la saluto con un cenno del capo, Ratliff, continuando a camminare diretto verso casa sua.







 

HOLA BEAUTIFUL PEOPLE!
 

Sono una merda nello spazio autrice, avvertiti.

yeeey. so cui a scassarvi con un altra delle mie ff..forse questa la terminerò.
MA TUTTO DIPENDE DA VOIII.
BENE..devo correre a letto.
sarò breve.
il rating arancione..potrebbe diventare rosso..ma non spaventatevi.
il titolo, introduzione potrebbero cambiare da un momento all'altro..
non so cosa dire.
questo capitolo non è il massimo, ma è solo una specie..di...un prologo(?) sbagliato?
la piantooooo. 
spero di averpostato correttamente e leggibile..ma mi pare di aver gia fatto trenta mila errori, tipo gli sbalsi del carettere delle lettere
spiegherò meglio nei prossimi capitoli ma ora devo sbrigarmii lalala
continuo a 3-4 recensioni, vi aspetto, per favore. mi fareste veramente felice.
baci XOXOX

- lety <3
 
   
 
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