- Clara

Tempesta

" Chi hai deciso di mandare al macello? " Ray mi aiuta a salire sul tetto del vagone, ormai vecchio e arrugginito ai limiti del possibile. Sembra sul punto di rompersi da un momento all'altro, e ho paura di cadere.

Di solito lo faccio ogni giorno, ma con la mietitura che incombe mi sento sempre tesa e agitata, e svolgo ogni azione quotidiana, persino tagliare una mela, con molta più prudenza. So che questo non influirà minimamente sulle mie possibilità di essere estratta, già molto alte, ma se devo andare agli Hunger Games voglio andarci sana, non con un braccio rotto.

Ti consentono di saltare la mietitura solo se sei in punto di morte.

Pearl, a tredici anni, e' stata ricoverata per una grave infezione, e i pacificatori all'inizio avevano deciso di non fare nulla, ma grazie all'influenza di mio padre, hanno cambiato idea. La malattia ha molto debilitato mia sorella, tanto da costringerla sulla sedia a rotelle. Nessuno mi ha detto di cosa si trattasse, ero troppo piccola per capirlo, ma sospetto fosse poliomielite.

" Il più grande dei Wellington. " rispondo, mentre mi siedo accanto a Ray. " Non mi ricordo nemmeno più come si chiami, credo Jakey, ma dicono che sia molto forte. "

Per la venticinquesima edizione dei giochi, la prima edizione della memoria, la Presidentessa Lane ha deciso di "variare" po' gli Hunger Games come "regalo" prima di dimettersi. Tutti gli abitanti maggiorenni del distretto devono votare un ragazzo e una ragazza da mandare ai giochi. Per farci sentire assassini, o, usando le sue parole " Per ricordare che è colpa dei ribelli se ora i loro figli muoiono ". A gennaio ho compiuto anch'io diciotto anni, e ho scelto apposta un ragazzo che non conoscevo bene per non farmi venire i sensi di colpa nel caso non tornasse a casa. In molti hanno votato per Jakey, probabilmente è il ragazzo più forte del distretto sei, o comunque di quelli che conosco.

" E di femmine? " continua Ray.

" Prometti che non mi giudicherai? "

"Prometto "

Mi pento della mia scelta. In un momento di rabbia ho scritto l'unico nome che non vorrei mai vedere tra i tributi degli Hunger Games: " Opaline Scylla Heze "

Non riesco a giustificarmi per quello che ho fatto. Se mia sorella andrà al macello sarà solo colpa mia. Trovo mille scuse, mille spiegazioni, ma so che ho messo la sua vita in pericolo per una piccola sciocchezza e, semmai venisse estratta, non riuscirò mai a perdonarmi. Opaline non sa usare nessuna arma, nemmeno un banale coltello, conosce a malapena le basi della sopravvivenza, e l'unica cosa che potrebbe aiutarla e' la sua bellezza mozzafiato, ma neanche gli sponsor possono garantirti la vittoria, o almeno di scampare al bagno di sangue. Certo, teoricamente un voto in più non fa poi così tanti danni, ma mia sorella non è affatto popolare, e se avesse tantissimi bigliettini con sopra scritto il suo nome? Certo, il distretto sei non è molto grande, ma ci sarà di sicuro qualcuno più odiato di lei. Almeno spero. Non potrei sopportare di vederla soffrire.

E allora perché l'ho fatto? Ero adirata, ho agito d'impulso, ho combinato un casino. Ieri sera avevamo litigato, e presto eravamo passate agli insulti pesanti. " Troia! " le avevo urlato. Era stata tutto il giorno a flirtare con lui. " Meglio troia che orfana " mi aveva risposto " Nessuno ti voleva qui, siamo stati costretti ad adottarti quando tua madre e' morta ".

E, dopo una notte insonne, stamattina avevo messo a punto la mia vendetta. Per un insulto. Ma cazzo, si può essere più cattivi di così. Per un insulto. Perché mi ha dato dell'orfana. Cosa oltretutto vera. Ho sempre saputo che i miei genitori mi hanno preso solo perché erano obbligati. Era l'ultima cosa che mamma ha chiesto a Daphne prima di morire. Io non ero ancora nata, quando mia madre esalo' il suo ultimo respiro, i dottori mi salvarono grazie a un parto cesareo di urgenza. Daphne e Francis, pur trattandomi bene, lasciavano sempre intendere, con velate allusioni durante un discorso, che non fossi figlia loro. Anche nella scelta del mio nome, forse. Pearl Venus, Opaline Scylla e Ruby Marianne sono importanti e indicano pietre preziose, Clairette no. Eppure non avevo mai dato molto peso a questa cosa.

" Che è successo, Clara? " Mi chiede Ray. Mi stupisco nel vederlo così calmo, Opaline e' una sua amica stretta, anche se spesso litigano

" Non sei arrabbiato? "

" Avevo promesso che non ti avrei giudicato. Ma dimmi che è successo "

" Un insulto pesante. Sul fatto che io sia stata adottata " rispondo, con la faccia rossa per la vergogna.

" Hai esagerato "

" Lo so "

Ormai è quasi notte. Il cielo si sta tingendo di rosso. Qualcuno può trovare il tramonto romantico, ma per me significa solo una cosa: zanzare. Mi accorgo di avere ben cinque pizzichi su una gamba. Tra poco inizieranno a prudere. " Che ore sono? " domando. E' estate, le giornate si allungano, quindi circa le otto, ma non ne sono sicura. La settimana scorsa Ruby ha buttato in una pozzanghera il mio orologio, e mi ci vorranno mesi di paghetta prima che ne possa ricomprare un altro.

" Le venti meno un quarto " mi risponde " Devo andare a casa, ci vediamo domani Clara ".

" Ci vediamo domani, Ray "

Resto ancora un po' seduta sul tetto del vagone arrugginito, a guardare le nuvole e annoiarmi. Tanto non c'è niente di più divertente a casa. Ruby starà giocando a fare l'attrice. Pearl oggi torna tardi. Opaline sarà fuori da qualche parte, con il suo ragazzo. Forse lui, Ray, e in rari casi io, siamo gli unici a sopportarla. Non è malvagia, ma ha un carattere difficile. D'altronde nemmeno io ho tanti amici. Si possono contare sulle dita di una mano.

Decido di "esplorare" la locomotiva. Ci sono già stata una volta, e l'ho trovata vecchia e polverosa. Ma non ho idee migliori, quindi vado.

Dentro l'aria sa di muffa e di vecchio. I muri sono cosparsi di fuliggine. Un tempo, questo treno metteva in comunicazione tutti i distretti, circa cinquanta anni prima dei giorni Bui. Poi fu sostituito con uno più veloce, e dopo la rivolta, spostarsi dal proprio distretto è stato vietato. Daphne mi ha raccontato più volte di come la famiglia Heze sia sparpagliata in tutta Panem. Il conduttore televisivo degli Hunger Games ha il mio stesso cognome. Uno strano rumore proviene da dietro un macchinario. Sembra il piangere di un bambino. Sposto l'oggetto metallico, e dietro ci trovo una bimba dai capelli rossi e ricci. " Ruby! " esclamo " Che ci fai qui? "

Noto che ha un brutto livido sul braccio " Papà è impazzito. Sta rompendo tutto "

" Non possiamo tornare a casa " urla, mentre cerco di farla uscire dalla locomotiva " Ho paura! "

Mi metto seduta sull'erba bagnata e le rispondo " Va bene. Raccontami cosa è successo. "

Spesso i bambini esagerano la gravità dei fatti. Un pesce rosso può diventare uno squalo. Ma Ruby no, e dopo la sua storia, sinceramente ho paura di andare a controllare.

" Mamma era uscita con Opaline per comprarle il vestito, quello della Mietitura. Stavo disegnando, e a un certo punto papà si è messo a strillare. Diceva a Pearl che era una sgualdrina, e io gli ho chiesto che cosa significava. Lui allora si è arrabbiato ancora di più, e non voleva che parlassi più con Pearl. Poi lei è venuta nella mia stanza e siamo scappate dalla finestra. Pensava che papà fosse impazzito. E' andata a cercare Mamma. Ti prego non torniamo a casa. "

" Tranquilla. Restiamo qua finché Daphne non arriva. Sa che sono al vecchio treno abbandonato "

Ormai è buio pesto. Le nuvole coprono quasi tutto il cielo, e la luna si vede a malapena. Sono preoccupata, e Ruby lo capisce. Presto la pioggia comincia a cadere, fortissima, e sembra non finire mai. Se provassimo ad uscire, vestite così leggere, potremmo prenderci una polmonite. Ma è tardi.

Sospiro " Credo che dovremmo passare la notte qui "