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Autore: eolide98    23/04/2015    3 recensioni
Vincitrice del contest senza nome indetto dalla pagina facebook " Semidei Uniamoci!"
Caro Will, questo libro è per te. Non preoccuparti, è in latino, non dovrebbe essere molto difficile, per te, leggerlo. Le Metamorfosi di Ovidio, il mio testo preferito, l'ho letto e riletto mille volte... se non dovessi tornare, se la regina del buio dovesse sconfiggermi, beh, le ultime righe sono per te. Vorrei tanto portarti con me, credimi! Ma non posso. Quando l'oscurità trova un raggio di sole, lo divora, lo annienta! E io non posso permettere a Celeno di prendersi la tua luce. È lei il demone col quale mi misurerò, la Regina delle Arpie, il mostro con il quale si è scontrato Enea. Devo farlo, devo salvare quella ragazza, devo salvare te! E più di ogni altra cosa devo redimere me stesso, devo dimostrare al mondo che io non sono come lei, che il buio non si è impadronito della mia anima, perché per tutti esiste una luce, anche per me...
Mi dispiace, Will, avrei voluto passare più tempo con te...
Ti stringo forte, tanto forte da poter sentire il tuo cuore che batte.
Nico
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N.D.A.

Questa storia nasce per caso. Nasce da un paio di versi scritti senza motivo, da una lettera indirizzatami per il giorno del mio compleanno. Nasce dalla consapevolezza di poter andare sempre avanti... dedico la storia a Chiara, posso tu risorgere dalle tue ceneri, come una fenice dallo splendido piumaggio...


 

E adesso la parte poco poetica. Questa storia è una Solangelo, collegata a “ Tra Letteratura Medicina e Musica” e “ Le Lame di Giano/Eolo, le note poste in parentesi vi aiuteranno a capire e vi rimanderanno a specifici capitoli tramite dei link.


 

La fic partecipa al contest senza nome indetto dal gruppo FB “ Semidei Uniamoci”

Tema: avventura- amore-azione

Tipo di coppia: Slash: Will X Nico ( Solangelo)

Autore: ovviamente io!


 

Enjoy... ( le note dell'autore non finiscono qui, ce ne sono anche a fine storia, ricordatevi di consultarle!)


 


 


 


 


 

STELLE NELL'OSCURITA'


 

Will scoccò l'ennesima freccia contro il manichino dipinto di verde. Un altro centro, proprio in mezzo agli occhi! Il figlio di Apollo sbuffò, trascinando i piedi fino al bersaglio. Le infradito però non erano il massimo per camminare sul selciato. Una pietrina gli si conficcò nella pianta di un piede, spingendolo a gridare. Will sarebbe caduto, se due braccia forti (anche se abbastanza ossute) non lo avessero afferrato. Il biondo si voltò lentamente verso quello che sapeva essere Nico Di Angelo. Il figlio di Ade aveva qualcosa di diverso dal solito. Negli ultimi mesi, lì al campo, le cose avevano iniziato ad andar bene. La guerra con Gea si era conclusa, e Will cominciava a sperare di poter far breccia nel cuore del tenebroso, piccolo Di Angelo. Era talmente tenero e carino! All'inizio non era stato facile: il biondo aveva passato interi pomeriggi a parlare nella speranza di ricevere qualche risposta, di poter interagire, di riuscire ad abbattere la barriera invisibile che Nico si era costruito attorno. Tutto era cambiato un mese prima, quando il figlio di Ade, quasi inconsciamente, aveva iniziato ad aprirsi con lui. E così erano iniziate delle interminabili e fantastiche giornate, nelle quali Will aveva potuto mostrare al suo amico le meraviglie del mondo moderno (ossia videogame e serie TV), trascorrendo più tempo possibile insieme a lui. A ripensarci non era stata una gran fatica! Will ricordava benissimo ogni singola serata trascorsa a guardare episodi di “Sherlock” sul grosso divano della casa di Ade, seduti l'uno di fianco all'altro. Ricordava perfettamente di come il suo braccio andasse, quasi senza che lo volesse, a stringere Nico e a farlo appoggiare sulla propria spalla. Erano passate molte settimane, e finalmente Will aveva deciso di confessare i propri sentimenti al figlio di Ade, ma ogniqualvolta provava a parlargli, qualcosa gli impediva di proseguire (gli Stoll, le partite di caccia alla bandiera, o anche gli attacchi di mostri-uccello sovrappeso).

Gli occhi di Nico, si disse Will, erano tremendamente belli, e puntavano proprio su di lui! Il moro lo aiutò a rimettersi in piedi, sollevandolo da sotto le ascelle.

-Will...- esordì il figlio di Ade, -Chirone ci chiama, ha indetto una riunione speciale dei

capocabina!-

Dopo un po' di proteste e qualche sana imprecazione, il figlio di Apollo era giunto alla Casa Grande dove, attorno ad un tavolo da ping-pong, si riunivano i capocabina. Nico stava seduto di fianco a lui (ovviamente, essendo l'unico figlio di Ade, deteneva il titolo di Leader della cabina di Ade), mentre di fronte a lui stava Katie Gardiner, una figlia di Demetra. Era decisamente provata, le guance erano cineree e scavate, gli occhi sporgenti, le labbra pallide. Di fianco alla ragazza stava Chirone, il loro insegnante-centauro, che si accarezzava delicatamente la barba, segno evidente del suo nervosismo.

Il centauro prese la parola dopo essersi schiarito la gola.

-La nostra signorina Gardiner, qui presente, ha qualcosa da raccontare a tutti voi…- Chirone aiutò Katie ad alzarsi dalla sedia. La figlia di Demetra stava in piedi a stento, le gambe le tremavano.

-Ero in giro per il bosco, io e una delle mie sorelle avevamo deciso di fare un piccolo giro di perlustrazione-. La ragazza si fermò un attimo per riprendere fiato. -Da giorni le piante di fragole muoiono, non ne capivamo la ragione, così abbiamo deciso di occuparcene di persona. Io e Martha abbiamo camminato per molto tempo, non ricordo di preciso per quanto-. Una pausa, un respiro, ancora silenzio, gli occhi di Katie si fecero vuoti, vacui.

-E... e poi l'abbiamo vista- la figlia di Demetra strinse con forza il lembo della sua maglietta. Connor le si avvicinò, circondandole le spalle con un braccio nel vano tentativo di calmarla. -Noi... abbiamo provato ad affrontarla, ma lei... lei era ovunque...- la voce di Katie ormai era decisamente troppo grave, la tensione era palpabile.

-Ci ha mostrato delle cose.. ci ha fatto vedere quello che temevamo di più. E poi ha attaccato Martha, e l'ha imprigionata... mi ha detto, che aveva bisogno che io portassi un messaggio. Mi ha ordinato di portarle Nico Di Angelo...-

Gli occhi di Nico, per un attimo, avevano perso la loro naturale brillantezza. Il figlio di Ade aveva stretto i pugni, mentre una gamba aveva incominciato ad agitarsi freneticamente. Il ragazzo credeva di aver capito chi potesse desiderare la sua compagnia: un antico nemico che in passato aveva affrontato, ma che non era riuscito a sconfiggere. Chirone gli si avvicinò, lentamente.

-Nico, ovviamente non sei obbligato ad andare, è anzi mia opinione che sarebbe molto meglio che tu rimanga qui! Se quel mostro desidera incontrarti, sicuramente non ha in mente nulla di buono!-

Il figlio di Ade si alzò dalla sedia, ponendosi di fronte al centauro.

-Conosco quel demone, Chirone. So di cosa è capace... se non dovessi presentarmi ucciderà Martha. Devo recarmi immediatamente nella foresta, non c'è tempo da perdere!- La mano di Will gli afferrò il braccio sinistro, Nico si voltò di scatto verso il figlio di Apollo, che lo guardava supplice.

-Nico...- continuò Chirone, -non posso permetterti di andare. Potresti essere ucciso!-

“A nessuno importerebbe...” pensò Nico, senza dirlo. Divaricò invece le gambe e affrontò lo sguardo di Will, riportando la sua attenzione su Chirone.

-Sfortunatamente per te, non ho bisogno del tuo permesso, centauro!- Chirone arretrò, mentre Nico avanzava di un passo. Il figlio di Ade si rivolse a Katie, scostando bruscamente la mano di Will.

-Ti riporterò tua sorella, che i Penati siano testimoni delle le mie azioni!- Nico si voltò, lasciandosi alle spalle la sala ricreativa, e si diresse verso l'uscita.

Purtroppo Will gli corse dietro.

 

-Che cazzo ti salta in mente!?! Non puoi andartene via così, da solo!- Nico non avrebbe voluto voltarsi verso il biondo, ma le sue gambe si mossero senza il suo consenso. Il figlio di Apollo era agitato, gesticolava, aveva il fiatone ed era anche arrossito. Ed era tremendamente carino, ma questo Nico non avrebbe mai avuto il coraggio di dirlo...

-Will, non preoccuparti okay? So quello che faccio, sono abbastanza forte da riuscire ad eliminarla! Lei... l'ho già affrontata in passato, sono l'unico in grado di sconfiggerla-.

-Tu... tu lo conosci? Sai con chi abbiamo a che fare?-

-Will- Nico sospirò, portandosi una mano alla fronte, -credimi, non vuoi saperlo. E poi, i nomi sono potenti, chiamarla col suo nome potrebbe attirare la sua attenzione su di me prima del tempo, e, dammi retta, avvertire la regina delle tenebre del mio arrivo non è una mossa saggia. Credimi, posso gestire la situazione-.

-Nico...- il biondo afferrò le mani del più piccolo, avvicinandolo a sé, -lasciami venire con te. Voglio aiutarti, per favore! Sono un ottimo arciere, lo sai-. Nico arrossì, complici la lieve stretta di Will e le carezze che il biondo gli stava facendo sugli avambracci.

-No! È troppo rischioso! Quell'essere è la negazione di ogni luce, l'oscurità più profonda... tu non riusciresti mai a sconfiggerla- obbiettò il più piccolo, sciogliendo le mani dalla presa dell'altro ragazzo. -Non lascerò che ti faccia del male!-

-Nico, io voglio proteggerti, voglio venire con te, non puoi impedirmelo!-

-Oh... è qui che ti sbagli... io posso!- Nico fece un passo indietro ed istantaneamente il suo corpo iniziò a svanire, lentamente Nico si ritrovò avvolto dalle tenebre.

-No! Non puoi viaggiare nell'ombra! Nico, ordini del dottore, ricordi? Avevamo deciso che non l'avresti più fatto!- Will lo stava supplicando, i suoi occhi azzurri si puntarono sul figlio di Ade, ma lui non si fermò e le tenebre lo avvolsero. In un attimo Nico Di Angelo era sparito.

 

Il moro entrò nella sua cabina, prendendo dal letto la sua spada di ferro dello Stige. Il ragazzo si sciacquò la faccia nel lavabo posto vicino alla spalliera del letto ed indossò la sua armatura d'argento, un regalo che gli aveva fatto sua sorella Hazel. Si strinse i lacci delle converse scure e mise il suo giubbotto da aviatore sopra alla tenuta da combattimento. Afferrò un libro, il suo preferito, dalla piccola libreria, e lo aprì alla prima pagina. Impugnò una matita e scribacchiò un messaggio sulla superficie intonsa della pagina.

 

Caro Will, questo libro è per te. Non preoccuparti, è in latino, non dovrebbe essere molto difficile, per te, leggerlo. Le Metamorfosi di Ovidio, il mio testo preferito, l'ho letto e riletto mille volte... se non dovessi tornare, se la regina del buio dovesse sconfiggermi, beh, le ultime righe sono per te. Vorrei tanto portarti con me, credimi! Ma non posso. Quando l'oscurità trova un raggio di sole, lo divora, lo annienta! E io non posso permettere a Celeno di prendersi la tua luce. È lei il demone col quale mi misurerò, la Regina delle Arpie, il mostro con il quale si è scontrato Enea. Devo farlo, devo salvare quella ragazza, devo salvare te! E più di ogni altra cosa devo redimere me stesso, devo dimostrare al mondo che io non sono come lei, che il buio non si è impadronito della mia anima, perché per tutti esiste una luce, anche per me...

Mi dispiace, Will, avrei voluto passare più tempo con te...

Ti stringo forte, tanto forte da poter sentire il tuo cuore che batte.

Nico

 

Il figlio di Ade uscì dalla cabina, correndo frettolosamente verso il bosco. Udì un richiamo in lontananza, ma non se ne curò. Arrivare da Celeno, adesso, era la sua priorità!

Un passo davanti all'altro, un piede davanti all'altro. E poi un respiro, uno sguardo e ancora un respiro.

Nico tentava di rimanere concentrato, mentre davanti a lui l'oscurità si infittiva. Gli alberi erano spogli, le foglie morte ricoprivano il terreno, ma i rami oscuravano il sole e le radici rendevano difficile camminare. Il ragazzo era intento a reggersi in piedi, forse per questo non notò il muro di oscurità che gli si stagliava dinanzi. Una vera e propria muraglia, fatta di ombre e nuvole scure, si ergeva di fronte all'esile corpicino di Nico. Il ragazzo, per la prima volta, dubitò di poter sconfiggere quell'avversario. Quando aveva incontrato Celeno per la prima volta, Nico si trovava nel Tartaro, la Regina delle Arpie era tornata in vita da poco, annientata da una figlia di Apollo. Gli sembrava che si chiamasse Alex.... in ogni caso l'arpia era ancora molto debole e il figlio di Ade l'aveva affrontata. Lei lo aveva attaccato; i due si erano misurati in un duello mortale, eppure Nico aveva la sensazione che l'arpia non avesse usato neanche un quarto delle sue abilità. Celeno era fuggita, lanciandogli un avvertimento, promettendogli che sarebbe tornata a prenderlo per impossessarsi della sua oscurità, che avrebbe potuto darle enormi poteri, una forza tanto grande che, da sola, avrebbe spazzato via qualunque semidio.

Nico, sul momento, non ci aveva fatto caso, solo adesso iniziava a rendersi conto del pericolo che stava correndo. La leggendaria signora del buio voleva distruggerlo e impadronirsi delle sue speciali abilità di figlio di Ade per poter ammazzare chiunque la intralciasse. No! Non le avrebbe permesso di fare del male a nessuno!

Il ragazzo attraversò l'oscura soglia, ritrovandosi in un mondo di tenebre.

Nico perse quasi istantaneamente il senso dell'orientamento. Dire che la foresta era buia sarebbe stato un eufemismo! Tutto era ombra, semplicemente la luce del sole non arrivava ad illuminare quella parte della foresta. Ogni tipo di luce sembrava essere svanita! Di certo la lama nera non aiutava! Nico l'aveva appena sguainata e la teneva davanti a sé, volgendola qui e là, nel tentativo di mietere nemici invisibili. No, non invisibili, nascosti.

Il ragazzo adorava l'oscurità. Era abituato ai viaggi nell'ombra, conosceva ed apprezzava le ombre notturne, ma l'ambiente nel quale si trovava era semplicemente terrificante. Non c'era alcuna stella ad illuminare la notte, nessuna luna a rischiarare le tenebre...

-E così sei venuto...- sussurrò una voce gracchiante. Nico non riuscì a capire quale fosse la fonte del suono, o da che lato provenisse.

-Rispondo sempre alle chiamate delle vecchie amiche, Celeno!- la sfidò, ironico, il figlio di Ade.

Una risata, poi un dolore fortissimo al braccio sinistro. Lo aveva colpito e non era nemmeno stato in grado di comprendere quale fosse la posizione del suo avversario.

-Mostrati! Sono stufo dei tuoi giochetti, mostro! Disperdi le ombre, lascia che io ti veda, combatti lealmente... o temi di perdere?-

Celeno rise, e la sua era una risata malvagia, carica di odio, intrisa di oscurità e rancore. In un attimo, le tenebre si dissiparono e, davanti agli occhi di Nico, comparve una splendida donna in abito azzurro. Due ali bianche erano elegantemente ripiegate dietro la sua schiena, il volto era coperto da una maschera bianchissima, che ritraeva il volto di una donna. La pelle candida sembrava scottata in alcuni punti, quasi fosse stata troppo vicina al fuoco, perfino l'abito azzurro era bruciacchiato!

-E' stata quella ridicola figlia di Apollo a farmi questo! È stata lei a sconfiggermi! Mi ha colpito con un dardo del sole, la freccia mi è esplosa in faccia e ha deturpato il mio volto, adesso devo coprirmi, devo nascondere il mio splendido viso!-

-Ecco, meglio che tu lo tenga coperto! Secondo me sei talmente brutta che la gente muore al solo guardarti!- Nico partì all'attacco, la spada in pugno. Menò un fendente, puntando al cuore, ma l'arpia, rapidissima, si alzò in volo, attaccando poi ad una velocità spaventosa. Un'ala buttò a terra il ragazzo, che cadde diversi metri più indietro e mollò la presa sulla spada. Ma Nico non si diede per vinto. Strinse i pugni ed urlò, tre scheletri risposero al suo appello. Erano in armatura greca, armati di lame e scudi di bronzo. Il figlio di Ade ridacchiò.

-Annientatela!- ordinò, lanciandosi verso la sua spada. Raccolse la lama di ferro dello Stige mentre gli scheletri prendevano di mira Celeno. L'arpia era in difficoltà, le sue ali non le fornivano una protezione totale. L'arpia aprì una mano, e l'oscurità inghiottì uno scheletro. Si lanciò contro un altro ed avvicinò la bocca al suo cranio. Immediatamente questo si polverizzò. Bastò che il mostro colpisse con le ali lo sterno dello scheletro e di quello non rimase nulla. Ma il terzo soldato, intanto, le era arrivato alle spalle. Pessima mossa! La regina del buio fece una capriola in aria e le ali tranciarono di netto prima la testa e poi lo la gabbia toracica, lasciando solo un mucchietto d'ossa. Ma Celeno non aveva prestato attenzione a Nico. Il figlio di Ade si era rialzato, portandosi dinanzi a lei. Un colpo netto le tranciò un'ala. Icore e sangue scuro fuoriuscirono dalla ferita. Il mostro gridò e digrignò i denti (o almeno Nico credette che li avesse digrignati, la maschera rendeva difficile capirlo!).

-Bene, Nico Di Angelo... nel combattimento te la cavi bene... vediamo se riesci a gestire la paura!- disse l'arpia, sghignazzando.

-Non ti temo, mostro!- la apostrofò il ragazzo.

-Ma questo lo so, mio caro! Credimi, lo so!- Nico non fece in tempo a domandare spiegazioni, che tutto iniziò a vorticare, mentre dinanzi a lui appariva Percy Jackson.

 

Tutto perse di significato, mentre il figlio di Poseidone si avvicinava a Nico. Una mano di Percy salì fino al volto del ragazzo, accarezzandogli la guancia.

-Ciao Neeks...- sussurrò il più grande girando leggermente la testa, gli occhi, verdissimi, fissi in quelli dell'altro.

-Chi sei? Dove... dove sono? Stavo combattendo con Celeno! Ne... ne sono sicuro!- il figlio di Ade aveva iniziato a balbettare, era stupito: fino a un attimo prima stava fronteggiando un mostro feroce, un demone del buio, e adesso, invece, davanti a lui stava Percy Jackson, la sua prima cotta.

-E' tutto finito...- sussurrò Percy, trascinando Nico in un abbraccio, -tutto finito! Adesso ci siamo io e te, okay? Solo io e te, io e te, io e te...- per un attimo, un istante, a Nico sembrò che gli occhi di Percy fossero diventati di uno sgargiante rosso acceso. Una strana sensazione iniziò a farsi strada nella mente del figlio di Ade, mentre le mani di Percy gli stringevano il petto, gli accarezzavano le spalle e finivano dritte sui suoi fianchi.

-Potremmo stare insieme per sempre, io e te...-

-Percy...- mugugnò Nico, mentre le labbra del più grande formavano un piccolo sorriso, -tu hai Annabeth, che ci fai qui?-

-Solo io e te...- un sussurro impercettibile fuoriuscì un'ultima volta dalle labbra di Percy, prima che gli occhi del figlio di Poseidone si tingessero di rosso. Qualcosa sgusciò fuori dal terreno, e quel qualcosa colpì il ragazzo proprio all'altezza dello stomaco. Del sangue, caldo, usciva dalla ferita e dalla bocca di Percy. Nico si chinò su di lui. Doveva aiutarlo! Era suo compito salvarlo! Cosa gli stava facendo Celeno?

Ma il più grande si scostò di scatto, i suoi occhi si fissarono in quelli di Nico, un orribile sorriso dipinto in volto.

-Non toccarmi!-

-Perce, hai bisogno di aiuto! Devo tamponare la ferita, rischi di morire dissanguato!- Nico gli si avvicinò, tentando di toccarlo, di fermare l'emorragia con il suo vecchio giubbotto da aviatore, ma le mani di Percy lo scostarono, riservandogli uno schiaffo in pieno viso.

-HO DETTO NON TOCCARMI, MI FAI SCHIFO!- una pugnalata. Un vero e proprio colpo al cuore. Nico perse l'equilibrio e cadde per terra, allibito, stupito e distrutto.

-Percy...- tentò ancora il ragazzino, -lascia che fermi il sangue. Ti prego!- Gli si avvicinò ancora, ma il moro si allontanò ulteriormente, una smorfia sul volto.

-Ho detto che devi lasciarmi stare! Mi fai ribrezzo! Quelli come te mi fanno schifo! Vattene!- Nico barcollò, ancora. Non aveva la forza per rispondere, sapeva che il discorso di Percy aveva un fondamento di verità. Si sentiva sbagliato, era sbagliato! Lui era sbagliato...

-Tu... tu sei diverso! Vattene! Non sei normale!- un'altra pugnalata, un altro colpo al cuore. Percy tossì, un piccolo fiotto di sangue gli uscì dalle labbra. Il figlio di Poseidone si accasciò a terra, mentre Nico giaceva, inerme, poco distante dall'altro ragazzo. “Mi fai schifo”, “Vattene”, “Diverso”, queste parole vorticavano, furiosamente nella testa del piccolo Di Angelo, conficcandosi nel suo cuore come schegge. Il gelo lo prese, l'oscurità lo avvolse, il buio lo riempì. Ma Nico non lasciò che le ombre vincessero. Trattenne tutto il dolore, la rabbia, il rancore. Guardò verso l'altro ragazzo, solo per vederne il corpo morto, ormai inerme, riverso a terra.

 

Non se ne rese conto. Non riuscì a comprendere come tutto, attorno a lui, avesse iniziato a girare vorticosamente, o perché, improvvisamente, il cadavere di Percy fosse svanito. Questa volta Nico era completamente circondato da alate figure angeliche, i piedi poggiavano sul ghiaccio trasparente, mentre il cielo era coperto da scure nubi temporalesche. Ed ecco che, proprio davanti a lui, d'improvviso comparve Bianca Di Angelo, sua sorella.

-Bianca...- gli occhi di Nico, già arrossati, si erano spalancati per lo stupore. -Tu, non dovresti essere qui!- Nico corse verso di lei, ma inciampò in una radice. Si rialzò, ma qualcosa trattenne la sua gamba. Non era inciampato su una radice, una mano scheletrica era sbucata dal ghiaccio e gli teneva stretta la caviglia.

-Tu dovresti essere tornata in vita, quest'anima non dovrebbe più esistere!- obbiettò Nico. Il ragazzo riuscì a staccarsi dalla ferrea presa della mano fantasma. Ma dal terreno proruppero altre ossa, bianche, taglienti, nere. E, una dopo l'altra, le ossa iniziarono a ricoprirlo, mentre Bianca, davanti a lui, stringeva i pugni.

-E' così che accogli la tua sorella maggiore, caro Nico? È forse educazione? No, no, no, no! Devi essere buono, Nico! Devi fare il bravo bambino!- Alcune ossa si sollevarono e si riunirono fino a formare una figura alta un metro e sessanta, uno scheletro completamente nero, bardato di armatura argentea. Il guerriero avanzò, mentre Nico combatteva furiosamente contro le ossa volanti. La lama di ferro dello Stige distruggeva radii, peroni e tibie, ma quelle sembravano riformarsi. Nico non avrebbe potuto resistere ancora per molto. Improvvisamente le ossa smisero di vorticargli affianco. Lo scheletro gli si avvicinò. Nico fu tentato di usare le tenebre: un solo colpo lo avrebbe annientato. ma non avrebbe mai potuto tradire il patto che aveva stretto con Will (dopotutto erano “Ordini del dottore!”). Il figlio di Ade spezzò a metà lo scheletro, la lama che tranciava di netto la colonna vertebrale del mostro. Nico guardò verso Bianca, il volto era nascosto dai lunghi capelli, indossava un abito lungo e candido, pieno di pizzi e merletti.

-Perché lo hai fatto?- Bianca raddrizzò il capo, rendendo nota la sua espressione. Due occhi rossi, grandi e spaventosi lo guardavano con rabbia. D'improvviso, il ghiaccio sul quale Nico aveva camminato fino a quel momento divenne scuro, tetro. Sulla superficie apparvero centinaia di teschi dagli occhi rossi, che sembravano guardarlo. Gli angeli che circondavano il piccolo spazio alzarono il volto, mostrando dei visi scarni e terrificanti, le mani imbracciavano delle falci. Tutte le statue si mossero all'unisono proprio verso Nico. Dal ghiaccio iniziarono a venir fuori altre ossa.

-E tu, Nico?- lo apostrofò Bianca. -Perché mi hai abbandonato?- La sorella di Nico iniziò a cambiare aspetto. Il volto si tramutò in un becco arcigno, mentre le braccia prendevano le sembianze di due enormi ali. Dal ghiaccio, intanto, erano sorti diversi scheletri che minacciavano il ragazzo. Gli angeli, dietro di lui, si avvicinavano. Il figlio di Ade era circondato.

Mi dispiace Will” pensò, mentre scheletri e statue esplodevano, dissolvendosi nell'oscurità.

 

 

 

(NOTA 1):

Le Metamorfosi “ è il primo regalo che Nico fa a Will, che determinerà la scelta universitaria di Will per maggiori informazioni.

Qui il link della fic → http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3029645&i=1

 

 

(NOTA2):

Alex è una figlia di Apollo appertenente al campo mezzosangue italiano “Neapolis”, da meraccontato ne “Le Lame di Giano/Eolo”, action personale, del quale , sabato uscirà il sequel. Il capitolo nel quale Alex annientata Celeno è il numero 16: “ Affrontiamo le nostre peggiori paure”

Qui il link del capitolo ->http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2872542

 

Adorati lettori, la fic è composta da soli due capitoli, vi chiedo di avere pazienza... ma c'è un ma!

La prossima settimana pubblicherò solo due volte. Quindi, dato che la pubblicazione de “ Il sangue di Nesso” è imprescindibile. Sceglierò quale fic pubblicare tra questa e Remember Me, in funzione delle recensioni ricevute. Quindi pubblicherò la fic che ha avuto recensioni in numero maggiore (XD, che perfidia)... maaaa, se entrambe, riceveranno, insieme, almeno otto recensioni, farò una pubblicazione extra venerdì prossimo.

QUINDI... TUTTO NELLE VOSTRE MANI...

Ad Maiora

E.f.

   
 
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