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Autore: WandererS    24/04/2015    1 recensioni
Nell'ultimo momento di calma prima dell'attacco alla barricata, accompagnate dalle note della canzone di Ed Sheeran e da alcuni versi che sembrano riflettere i loro pensieri, le riflessioni di tre giovani diversi ma accomunati dallo stesso destino: Combeferre, Grantaire e Enjolras.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Combeferre, Enjolras, Grantaire, Jehan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I see fire
 
 
 
 
 
 
 
 
Vedo il fuoco danzare attorno al viso delicato di Jehan: alcune ciocche ramate sono sfuggite dalla morbida treccia che gli ricade su una spalla e ondeggiano nella lieve brezza della sera.
Sento il fuoco nel calore della sua mano che serra la mia, le nostre dita intrecciate tanto strette da sembrare fuse insieme, le sue unghie affondate nella mia carne in un estremo tentativo di impedire l'inevitabile separazione.
È forte, Jehan, ben più di quanto possa apparire, ma non si può combattere mano nella mano, e dovremo sciogliere questa stretta troppo presto, senza neppure sapere se potremo abbracciarci di nuovo.
Nessuno di noi sa cosa ci attende.
L'alata vittoria, il progresso, un domani migliore?
Davvero noi, poco più che ragazzi, possiamo fare la differenza?
O saremo solo un fuoco di paglia, una vivida fiamma destinata ad esaurirsi in pochi istanti?
Enjolras, pallido e altero, parla dell'avvenire come se lo vedesse davanti ai suoi occhi, splendente di luce. A giudicare dalle sue parole, però, non sembra affatto confidare che lo vivrà davvero.
Pare rassegnato a morire per poter dar vita a quel futuro che sogna per la Francia.
Ma non è solo.
Combatteremo fianco a fianco fino all'ultimo respiro e condivideremo il suo destino, che sia la luce di una nuova alba o l'effimera vampata di una meteora.
Insieme, fino alla morte.
 
 
If this is to end in fire
Then we should all burn together
 
 
 


 
 
 
Vedo il fuoco nello sguardo di Enjolras mentre incita i rivoluzionari, un manipolo male assortito di popolani esasperati e studenti avventati che non può sperare di vincere contro un vero esercito addestrato e ben armato.
Lo vedo ardere di passione per quel suo ideale che per me non ha alcun significato, mentre dentro di me si espande il gelo.
Enjolras infiamma gli animi dei compagni trascinandoli nel vortice delle sue parole, capaci di risvegliare un entusiasmo sopito e persino di incrinare il mio scetticismo.
Ah, quale energia, quale sommo potere! Indurre il cinico a dubitare del dubbio stesso!
Come posso affermare di non avere alcuna fede, quando la sua fervente passione mi provoca un tale turbamento? Come posso vantarmi di non credere in nulla, se la sua luce mi attira come una falena, inesorabilmente, nonostante tutto?
Ma l'idealismo non lo difenderà dalle pallottole, né proteggerà i miei amici dalle lame affilate delle baionette. Quella bandiera non è altro che un lacero brandello di stoffa, rossa come il sangue di cui non impedirà lo scorrere, questa notte.
La speranza langue, parole di cinismo e pessimismo affiorano alle mie labbra.
Potremmo non sopravvivere per vedere l'alba, nessuno di noi.
Ma non potrei mai abbandonare i miei amici.
Non c'è vita per me oltre questa barricata, nulla che valga un altro respiro.
Alzo il bicchiere in un brindisi di addio, mentre il mio cuore si tramuta in ghiaccio.
 
 
And if we should die tonight
Then we should all die together
Raise a glass of wine for the last time
 
 


 
 
 
 
Vedo il fuoco della torcia gettare una vivida luce sulla bandiera, vessillo della nostra rivoluzione.
Guardo i volti dei miei compagni, dei miei concittadini, dei miei amici, che mi hanno seguito fino a qui, in questi pochi palmi di selciato sconnesso, per combattere per ciò in cui credono.
Colgo espressioni determinate, sguardi spaventati ma decisi.
Ognuno di questi uomini lotta per la sua famiglia, per coloro che ama, perché non siano più schiacciati nella miseria da un re indifferente e da una legge oppressiva e iniqua.
Io per chi mi batterò?
I miei genitori non hanno mai conosciuto la povertà, e hanno fin troppi privilegi che non hanno fatto nulla per meritare. Non ho una donna, né figli che soffrono la fame. Le persone a cui tengo sono tutte qui, e potrebbero non sopravvivere alla notte.
La stessa domanda si è più volte in passato affacciata alla mia mente: perché? Per chi? La voce lieve del mio cuore, o a volte quella più aspra e irritante di Grantaire, ha scavato nei miei pensieri, sondando le mie motivazioni e le ragioni del mio agire.
La risposta mi è chiara ormai da tempo: la mia famiglia è il popolo, la mia amante Parigi, e la Francia intera.
La manciata di cittadini che si sono uniti alla rivolta, le centinaia di persone che si sono rinchiuse in casa, troppo spaventate per alzare la testa: è per loro che combatto.
Questi uomini miserevoli che stringono un fucile forse per la prima volta, questi ragazzi pieni di entusiasmo e di speranza: sono loro la mia gente, non certo i ricchi altezzosi che volgono il capo davanti alle sofferenze umane.
Sarò lieto di condividere il loro destino, qualunque esso sia, vittoria o morte.
Si dice che sia meglio morire in piedi che vivere in ginocchio.
E poi, non potrei mai sopravvivere a lungo ai miei amici, ai compagni di una vita.
 
 
Oh, should my people fall
Then surely I'll do the same
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 








 
 
Nota dell'autore: come avrete potuto notare, è una song-fic senza troppe pretese, nata dall'ascolto di “I see fire” di Ed Sheeran (da “Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug”) e dai deliri disagianti con La Mutaforma, che mi ha convinta a scriverla (è lei che dovete incolpare di questo obbrobrio, insomma).
Qualunque opinione è graditissima, perché anche nello scrivere stupidaggini si può sempre migliorare!
 
   
 
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