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Autore: multifandomiana    24/04/2015    0 recensioni
Credete negli dei greci nei semidei o in generale alla mitologia greca???
Sei si allora continuate a leggere di come la mia vita cambiò nel giro di poco…
questa storia tratterà di me e ,aspettate non mi sono presentato, sono Nico di Angelo figlio di Ade e Percy Jackson figlio di Poseidone
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Percy/Nico
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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NdA siamo al nono capitolo in teoria l’ultimo prima dell’epilogo vero e proprio… ci saranno ancora due citazioni da quel libro che ho amato, (per questo devo ringraziare la mia prof.ssa di italiano) “Tutto il cielo possibile”. Leggetelo è fantastico. Questo è il capitolo, spero vi piaccia.
 
Dopo quel giorno a scuola Jake aveva tentato varie volte di pestare di nuovo Nico, ma dopo le minacce, molto persuasive, da parte di Percy aveva deciso di lasciar perdere… Non lo faceva spesso, ma aveva capito che Percy di esperienza in queste cose ne aveva e cosi aveva mollato l’osso. Nico era tornato due giorni dopo. Era ancora frastornato dopo tutte le coccole ricevute da Percy in quei giorni di convalescenza e la cosa gli era dispiaciuta davvero poco. Percy era sempre dolce e tra poco sarebbe stato un anno di relazione. Ripensandoci quasi rideva, quasi. Tutto era successo per una stupidata, gli dei si erano preoccupati per lui ed erano scesi quasi tutti per fare una sorta di consiglio degli dei provvisorio. E cosi stavano insieme da circa un anno. Si erano fidanzati l’8 giugno e mancava meno di un mese a quella data. Percy aveva intenzione di fare un regalo enorme al suo piccolo, di certo Nico non se lo sarebbe mai aspettato. Nico pensava lo stesso. All’inizio Percy aveva pensato ad un qualcosa di sdolcinato, ma ben calcolato. Gli sarebbe piaciuto andare al campo Mezzosangue quel giorno stesso e fargli passare la giornata più incredibile di tutto quell’anno di relazione. Ma sarebbe stato difficile battere molti dei loro momenti migliori… Eppure si era reso conto ogni giorno che trascorreva accanto a lui di amarlo, non come il primo giorno, ma sempre di più. Era strano credere che una sola persona potesse amarene cosi tanto un’altra. Lui lo amava. Tantissimo. In modo indescrivibile, ma doveva trovare il modo per descrivere quel sentimento che cresceva dentro di lui ogni giorno. Molti dicono che l’amore sia una ferita sanguinante ogni giorno e per lui era davvero così. Avrebbe di gran lunga preferito il Tartaro, di nuovo, piuttosto di perderlo. Effettivamente quel sentimento c’era sempre stato… Solo… solo cosa? Forse non voleva vederlo. Un po’ come la polvere: c’è ma non la vedi, a meno che un raggio di sole non la investa di sbieco e la riveli agli occhi.** quel raggio di sole erano stati proprio gli dei. Quindi un pic-nick sull’Olimpo, beh non era proprio una pessima idea. Okay quindi la cena era apposto, ma… il restante della giornata? Anche Nico si era dato da fare. Ormai era tutto pronto nella sua mente, tranne la cena. Però aveva già qualche mezza idea.
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Era tutto pronto. Percy e Nico di nascosto avevano preparato le reciproche sorprese. Erano le otto del mattino e Percy era già in piedi, sarebbero arrivati al campo con il viaggio-ombra. Nico era già pronto per partire, quindi salutarono Sally e partirono. Vennero accolti da un mini-party nella mensa del campo. Una colazione un po’ movimentata. Loro due mano nella mano e tutti a fargli gli auguri. Poi loro due si diressero nell’arena e si sfidarono. Dopo due ore non si arrivò ad un vincitore. Cosi andarono a farsi una doccia e si videro per un pranzetto sulla spiaggia. Il pomeriggio proseguì molto dolcemente tra le loro coccole in spiaggia e smancerie varie. Verso le sette di sera Percy però propose un viaggetto-ombra a Nico. Destinazione Olimpo. Nico sgranò gli occhi, ma vista la determinazione di Perce accettò. Si ritrovarono sull’Olimpo al cospetto di tutti gli dei che sorridevano e brindavano. Il maggiore accompagnò il piccolo figlio di Ade in un piccolo sprazzo di terra dove si trovava apparecchiata una coperta.
“Perce, hai fatto tutto tu?” chiese, con le lacrime agli occhi, Nico
“Si, l’ho fatto per te” e detto questo lo baciò
“Oddei è magnifico” replicò subito Nico.
Si sedettero e iniziarono a mangiare. Ma Nico aveva in serbo una piccola sorpresa…
Richiamò tre spettri, delle Vestali* che proteggevano il suo piccolo regalo.
Consegnarono il pacchetto al figlio di Ade che a sua volta lo porse a Percy.
“Caro Percy, devi sapere che prima di te io una vita non la possedevo… Era tutto costituito da ombre, odio e rancore. Ma poi tu hai detto che corrispondevi il mio amore e tutto si è illuminato. Perciò io ti faccio dono di questo piccolo regalo, per ricordarti che anche nel momento più buio la luce può ancora risplendere. Io ero il mio stesso buio e tu la mia luce. E ogni qualvolta ti servirà io sarò la tua luce. Perché ti amo ed è questo che significa amare: donare oscurità con una lacrima o donare luce con un sorriso.” Nico detto questo diede un bacio al figlio di Poseidone che dopo aver ricambiato aprì il pacchettino. All’interno della scatolina si trovava una collanina con perle di mare nere e azzurre-verdi e un ciondolo con uniti in un'unica cosa un teschio e un tridente. Percy non sapeva che dire, non si sarebbe mai aspettato tanto dal suo Nico, aveva visto la sua maturità nell’ultimo anno, com’era cambiata e come lui stesso era cresciuto. Fu quindi la volta di Percy, tirò fuori da una piccola bolla d’acqua una scatolina guardò il figlio di Ade e disse:
“Tu sei sempre la mia luce da più di un anno ho capito cosa significa amare qualcuno tanto da sacrificarsi per lui. Con Annabeth era diverso, le volevo bene come un’amica, ma con te, tu mi hai fatto capire che è sempre meglio lottare perché quando vinci il premio potrebbe essere il migliore di sempre. Ti amo. Ti amo come il primo giorno e tutto ciò che ho dichiarato questo stesso giorno di un anno addietro, posso dirlo ancora oggi. Perché sei la mia luce che brilla e non ho intenzione di perderti.” Si baciarono come l’anno prima, ma molto più carichi di sentimenti forti come le catene dell’amore. Nico aprì il pacchetto e dovette srotolare un biglietto… Un biglietto per Venezia per l’autunno. Percy fece vedere il suo e Nico sorrise felice, ma l’altra parte del regalo era ancora nella scatolina…
la scatolina conteneva una foto di loro due con una piccola dedica: “Vorrei essere il raggio di sole che ogni giorno ti viene a svegliare per farti respirare e farti vivere di me…” Girò la foto e una piccola collanina con incise  una frase molto bella di Dante Alighieri:” L'amor che move il sole e l'altre stelle.” Nico vedendo quella collanina, con una delle sue citazioni preferite in italiano disse:
“Ti amo mio dolce Perce” Percy rispose con un italiano un po’ accentato:
“Anche io piccolo”. Il figlio di Ade si sorprese, ma poi penso che avesse preparato tutto nei minimi dettagli e allora lo baciò.
Finirono la cena coccolandosi, facendosi smancerie varie da coppietta tipica insomma…
Si amavano e questo importava più di molto altro.
 
   
 
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