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Autore: itscorywithme    25/04/2015    0 recensioni
“Te lo dirò una sola volta: non dovresti essere qui” finì per dire lui, chinando il capo verso di me. “Uhm me ne rendo conto anch’io” risposi. “Posso chiederti che ci fai da queste parti allora?” “Mi sono persa”. Per un momento ci fu il silenzio, poi staccò una mano dal volante e se la portò agli occhiali da sole. Se li tolse e in quel momento rimasi lievemente incantata dal colore dei suoi occhi, talmente azzurri da tendere al bianco. “Questa è proprietà privata”.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il brutto tempo si stava avvicinando e io ero ancora più arrabbiata con me stessa. Non si sa come ma ero riuscita a perdermi tra le campagne inglesi. Ed ero in ritardo per una importante riunione di lavoro. E stava per piovere. Ah si, ero anche a piedi.
Ormai avevo perso le speranze e quasi anche le gambe, quando scorsi un’automobile venire avanti dalla lunga stradina che stavo percorrendo. All’inizio ero abbastanza rassicurata pensando fosse un qualche contadino solito di quelle parti. Poi però, man mano che si faceva vicina, la macchina era sempre più chiara e se la vista non mi ingannava era proprio una macchina di lusso. Ero quasi certa fosse una Lamborghini bianca, pur non avendone mai vista una.
Appena di fianco a me, la macchina si fermò, e io non fui capace di muovere muscolo per dieci secondi buoni almeno, finché il finestrino dalla parte del passeggero non si abbassò.
Mi chinai e ci misi qualche altro secondo per mettere bene a fuoco ciò che mi si presentava davanti. Un uomo, o forse no. Un ragazzo diciamo, sicuramente sui vent’anni (d'altronde la non presenza di barba non poteva che farmi pensare a ciò) vestito di tutto punto con completo, camicia, cravatta e occhiali da sole. La cosa che più mi colpì fu però il dolce profumo che uscì dalla macchina. Profumo di rose.
Evidentemente aspettava che chiedessi indicazioni ma io non ero riuscita comunque a proferire parola, bloccata da quella meraviglia di macchina e quel profumo travolgente.
“Te lo dirò una sola volta: non dovresti essere qui” finì per dire lui, chinando il capo verso di me.
“Uhm me ne rendo conto anch’io” risposi.
“Posso chiederti che ci fai da queste parti allora?”  “Mi sono persa”.
Per  un momento ci fu il silenzio, poi staccò una mano dal volante e se la portò agli occhiali da sole. Se li tolse e in quel momento rimasi lievemente incantata dal colore dei suoi occhi, talmente azzurri da tendere al bianco.
“Questa è proprietà privata” fece lui. “Chiedo scusa, ma come ho già detto mi sono persa, non era di certo mia intenzione finire per di qua”. Il ragazzo si prese qualche secondo per sospirare, mentre io ipotizzavo che dovesse avere circa la mia età, considerando la voce da giovane che aveva.
“Dove devi andare?” “Black Kansinghton Square Palace” risposi io. Fece una risatina sommessa e poi uscì con “Anche tu lì! Dai, sali che ti ci porto io, sono di passaggio”. Esitai un momento, non sapevo che rispondere.
“Veloce prima che ti veda qualcuno, se ti beccano sei morta”, quindi soffocai tutti i pensieri e salii in macchina.


Salve a tutti! Vi ringrazio di leggere la mia fanfiction innanzitutto, e avanti capirete che ne sarà valsa la pena!
L'idea è nata da un vaneggiamento che ho avuto, diciamo ahah
Spero vi piaccia! Buona lettura ;)
 
   
 
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