Era da un po' di tempo che per John Munch le cose andavano per il verso giusto e di solito, quando questo accadeva, significava che la lunghezza del periodo no che sarebbe seguito era direttamente proporzionale a quella del periodo sì.
John lo sapeva, ma preferì non pensarci e accettò di buon grado di andare a bere qualcosa con i suoi colleghi per festeggiare il caso appena chiuso con successo: il buon umore che dominava l'Unità Vittime Speciali si poteva toccare con mano e Munch non voleva rovinarlo con il suo pessimismo cosmico.
Entrò nel bar con Fin ed Elliot, ordinò da bere e si girò distrattamente per guardarsi intorno, poi i suoi occhi vennero catturati dall'inaspettata presenza di Amy Solwey.
Da quanto tempo non la vedeva? Un anno, forse anche di più.
La osservò con più attenzione, non facendo caso alle chiacchiere di Elliot e ripensando all'ultima volta in cui l'aveva vista: sembrava che stesse bene e con lei c’erano due donne a cui accennava qualche parola nel linguaggio dei gesti.
Amy aveva ricominciato e John non poté che essere felice per lei, sapendo che anche ad Amy le cose stavano andando bene.
La donna si sentì osservata, trovò gli occhi di John tra i clienti del bar e per un momento anche lei rimase attonita dalla sua presenza, poi lo saluta con il linguaggio dei segni e con un sorriso e John, anche se non in modo preciso come lei, ricambiò e le andò incontro.
Quella sera, quando Amy tornò a casa, non c'erano le amiche a farle compagnia.

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