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Autore: _Briareos_    26/04/2015    0 recensioni
[Appleseed]
[Appleseed][Appleseed]Dopo aver abbandonato la Swat americana ed essersi trovati a lavorare per il primo offerente che capitava, Deunan e Briarios potrebbero aver trovato Olympus. Unico indizio, un paio di stivaletti e la speranza di Deunan. E' una storia alternativa all'inizio del manga e del nuovo film Alpha.
POtrebbe contenere capitoli non adatti a minori.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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fic 1 cap 10
MI spiace di non aver avuto il tempo di lavorarci meglio ma cercherò di farlo nel prossimo capitolo. Buona lettura.

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"Miss Eris, signori. Scusate l'intrusione ma volevo avvisarvi che gli addestramenti del giorno sono iniziati. Alcuni uomini hanno richiesto la presenza degli ospiti. Cosa devo dire?"

Le tre persone all'interno della stanza scrutarono l'uomo di mezza età con aria interrogativa. Eris alla fine domandò ai suoi ospiti se volessero andare e Briareos allungò una mano su un ginocchio di Deunan e le disse di andare. Lei protestò un pò, poi Eris le disse che come ospite non poteva deluderli. Alla fine, accettò e si alzò, seguendo l'uomo alla porta voltandosi verso Briareos poco prima che il militare chiudesse la porta alle sue spalle.

Eris si sistemò sulla sedia prima occupata da Deunan e chiese al cyborg cosa lo spingesse veramente a quell'avventura che le sembrava troppo. Gli spiegò che il suo sogno era rivedere la civiltà che aveva conosciuto dai racconti di tutti. Voleva vivere in un mondo per come esisteva nel passato.

"Vorrei poterti spiegare ogni cosa ma...sarebbe troppo lungo...troppo tempo..." poggiando i gomiti sulle ginocchia e ridendo "ma posso dirti che cerchiamo anche noi di realizzare un sogno."

"hai un sogno così grande da voler rischiare ogni cosa per realizzarlo?"

"Già...è una delle mie priorità..." fissando la porta chiusa. Eris rise sistemandosi nella sedia per stare più comoda.

"Immagino che il tuo sogno sia così grande perchè centra una giovane ragazza..."

Briareos alzò gli occhi e rise di rimando scuotendo la testa. Confermò che in parte era così ma le spiegò che vivendo fin da piccolo a stretto contatto con la guerra, voleva uscirne e l'unico modo per farlo era trovare un posto che desse e entrambi il senso di pace che cercavano.

"Il senso di pace?"

"Anche se per sopravvivere, cosa abbiamo fatto fino ad ora e cosa potrebbe accadere nel futuro. Ci sono cose che non avremmo voluto fare ma credimi, non saremmo qui ora! Io sono dell'idea che nè il concetto di sopravvivere, la guerra ne altro può essere una scusante. Niente scuse per cosa si è fatto e cerco di tenerlo vivo nella testa di Deunan per non morire nel nostro stesso senso di colpa. NOn cè peggio che vivere ogni giorno rimpiangendo una scelta fatta..."

"Mi vorresti dire che qualunque cosa avete affrontato ogni giorno, lo rimpiangi? Perchè? Non vale la dura legge della giungla? Vivi o muori?"

"Se fossi uno spietato stronzo si. Ma non lo sono..."

"Ok, nessun problema. Ti rende onore davvero questa filosofia di vita. Ne sono felice, ce ne sono pochi rimasti al mondo come te. Bè ora devo mettermi al lavoro. Cè una base con persone da proteggere! Se avete bisogno, sapete dove trovarmi, per il resto avete già la missione."

"Certo, grazie mille. Ci vediamo..."

Briareos uscì dall'ufficio e andò direttamente al piccolo cottage. Ogni volta che lo vedeva gli venivano in mente le montagne e la neve, portandolo a sorridere. Quel cottage era l'unica nota stonata di quel posto, eppure non gli dispiaceva. Lo faceva sentire come un ospite d'onore e nello stesso tempo in vacanza. Si buttò sul divano e senza accorgersene si addormentò.

Il sistema svegliò Briareos di colpo, una sensazione orrenda di nervosismo a pelle. Mise a fuoco le ottiche e quasi sobbalzò sul posto. Trovò Deunan a cavalcioni su di lui che teneva le mani sullo schienale del divano. Rise e lo abbracciò, prendendolo in giro sul fatto che era riuscita a coglierlo di sorpresa.

"Già, ci sei riuscita..."

"Vuoi fare il broncio? Sei offeso?"

"nah! Tu sicuramente sei l'unica in grado di riuscirci. Se avessi scommesso avrei perso..."

"Dobbiamo prepararci per quella cosa di Eris..."

"Uff...già..."

"Hai cambiato idea? Possiamo sempre rifiutare..."

"No, voglio farlo. Potrebbe essere un buon modo per entrare a New York!"

"Infatti...allora...andiamo a prepararci?"

Briareos rise e la prese in braccio alzandosi dal divano.




"Allied, la squadra di perlustrazione scomparsa di New York che doveva fare un  controllo ad
Arteus. La zona di ricerche a nordest di qui. il computer può collegarsi con new York e sarà la ricompensa dopo aver trovato informazioni sulla squadra scomparsa Il tenente Pigal vi seguirà con due uomini e vi guarderà le spalle. Fate un buon lavoro!"

Eris mise a disposizione una camionetta semi-blindata e armi per tutti. Armati, vestiti e con l'adrenalina a mille, i tre uomini che li accompagnavano era pronti sul mezzo. BRiareos e Deunan salirono e si sistemarono sui sedili interni. Scomodi per il cyborg che si ritrovò seduto a metà per la mancanza di sostegno, creando ilarità generale. Dopo un'ora, erano quasi sul posto e Pigal ordinò di scendere dopo che il mezzo era nascosto all'interno di un e dificio per non attirare l'attenzione, cosa che destò nervosismo in Briareos. Pigal gli spiegò che i sistemi di sicurezza rilevavano attività vitale e il mezzo era una protezione. Nascosti in uno degli edifici era più semplice penetrare nel piano dei computer.
Briareos si voltò verso Deunan,  non aggiunse altro e impugnò le armi per essere pronto.

Quando si fermarono, Pigal urlò una serie di ordini che furono eseguiti all'istante. Scesero tutti ma Deunan e Briareos si fermarono a osservare il posto e il mezzo fece retromarcia e andò via. Si voltarono e non fecero in tempo a raggiungerlo, vedendolo sparire fuori dalla porta divelta. Deunan cercò di calmare Briareos che imprecava con rabbia e gli disse di vedere il posto per capire cosa fare.

"Ci hanno lasciati qui, cazzo! Cosa cè da vedere...."

"Non lo so, dimmelo tu..."

Deunan si voltò e gli indicò il posto. Fissarono lo squallore in cui erano. Davanti a loro vi era una vasca da bagno piena d'acqua da un tubo caduto dentro. Sotto di essa fogli di giornali e altro sparsi. A destra un mobile basso con due cassetti e una vecchia tv forse rotta, appoggiata a una parete in legno a pezzi di un metro e mezzo messa lì come per caso con un volantino di ricercati appeso e con macchie di venice ovunque. Più vicino una massa di pattume ammucchiato. Dietro a queste cose una scala in ferro sicuramente impraticabile a pezzi e arrugginita, cavi e tubi intorno sparsi per terra. Dietro la parete a pezzi il pavimento aveva una voragine che seguiva fino in fondo, dove si vedeva no i vari strati che lo componevano. La parete dell'edificio  aveva due porte e tre finestre uno consecutivo all'altro. mattonelle bianche ricoprivano il muro, sporcato da graffiti e cose appese da secoli. Bottiglie e casse con bottiglie ingombravano le porte. Prima di giungere in fondo all'edificio, travi di sostegno per il tetto si ergevano ma non avevano più stabilità per se stessi, barre di ferro e altra spazzatura per la decadenza del posto non davano possibilità di proseguire se non con gli occhi aperti. Videro solo sulla parete di fronte a loro un lavandino solitario. La scala di ferro, la videro portare a una specie di piano superiore. Briareos mise a fuoco un corrimano abbattuto, parti del piano perso e cosa rimaneva sosteneva, anche grazie ai pilastri messi per aiutare, dei barili blu e rossi a destra, una macchina a metà dell'edificio e dei macchinari che non conosceva che si posizionavano tutti alla destra e sembrava che, a discapito del piano inferiore, quello continuasse dove non sapeva. Sopra la scala di ferro, oltre immondizia varia, notò un'altra scala messa non meglio delle altre  che conduceva chissà dove. Altre travi sostenevano forse altri piani ma per vedere meglio doveva avventurarsi più avanti. ma fu quando alzò totalmente la testa che vide sopra le loro teste e più in fondo dei container mal messi sospesi non si sa ancora come. POi notò che alcuni non erano container, ma stanze che restavano in bilico per miracolo. Alle finestre vi erano ancora le persiane di legno e scalette di emergenza rotte.

"NOn possiamo restare qui, bimba. Andiamocene. NOn è sicuro."

"perchè secondo te ci hanno lasciati qui?"

Non lo so ma se cadono quei cosi finiamo male."

"Dove andiamo? Ci sono là due porte" indicando alla loro destra la parete con porte e finestre piene di piastrelle" oppure andiamo infondo per vedere cosa cè?"

"A che ci siamo caliamoci per il pavimento che vedo un bello strapiombo..."

"Calmati. Ci sarà un motivo per cui siamo qui e..."

"E' stata una presa per il culo. Oppure quello stronzo a cui eravamo accorpati non aveva le palle per fare il lavoro. NOn lo so bimba, ma dobbiamo andare via!"

"Allora muoviamoci...andiamo a destra, vediamo cosa troviamo..."

Briareos la seguì fin alla prima porta e controllarono fuori. Notarono che realmente il piano superiore continuava ben oltre cosa vedevano dall'ingresso. Notarono all'esterno, più infondo, altri edifici e decisero insieme di raggiungerli per andar via. Briareos rimase in retrovia per coprire le spalle di Deunan e insieme corsero all'esterno dove il tetto era caduto e poi si usciva per un viale per raggiungere altri posti. Quando misero piede sul vialetto pieno di calcinacci e erbacce, Deunan si fermò improvvisamente tanto che Briareos sbattè contro la sua schiena e per evitare che cadesse la prese con un braccio. Alzò gli occhi e si vide attorniato da cyborg completi armati fino ai denti che li puntavano. Deunan si rimise in piedi stringendo il braccio del compagno mentre lui chiedeva chi fossero.



   
 
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