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Autore: Ali_FabbricaDiPensieri    26/04/2015    2 recensioni
Anni '60. Antonio conosce una bellissima ragazza chiamata Jinny tramite suo zio Toni, un omone tutto d'un pezzo ed un gran viaggiatore. I due ragazzi hanno un'estate intera per conoscersi e capire che hanno un sentimento reciproco in comune: L'amore.
Riusciranno i due ad essere felici insieme e a superare i pregiudizi delle persone e le rivalità delle famiglie?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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Era l' estate del '62 quando incontrai per la prima volta Jinny. Faceva caldo ed io ero accovacciato sullo sdraio di plastica bianco davanti al bar dello zio Toni con una birra ghiacciata in una mano e il mio libro preferito nell' altra. Mi piaceva leggere fuori, d'estate, lo trovavo rilassante ed appagante allo stesso tempo. Il bar dello zio é stata, in poche parole, la mia seconda casa, un posto in cui staccare. In effetti credo di aver passato più tempo lì che a casa mia. Già da fuori si sentiva il profumo di caffè e cannoli appena sfornati. L' interno era arredato in modo semplice, piccoli tavolini rotondi che si affacciavano sulla spiaggia con dietro il lungo bancone rosso e bianco che si allungava a mo'di angolo occupando quasi una parete e mezza. Toni poi era proprio un personaggio, aveva tutte le donne del paese ai suoi piedi e lui naturalmente aveva trovato l' amore in Spagna, dove sapeva che non sarebbe più tornato. Era muscoloso, coi capelli castani e gli occhi di un verde smeraldo. Insomma, era un uomo tutto d' un prezzo e da piccolo credevo fosse invincibile, come i soldatini di plastica con cui giocavo. Dalla mia posizione accovacciata sentii lo zio urlare a squarciagola: -Nino!! Corri qui subito!- Io mi chiamo Antonio, ma non si seppe mai perché per lui ero Nino. -Che casino ho combinato ora? Beh qualunque cosa tu dica non sono stato io.- -Sono felice che dai per scontato che tu abbia fatto dei casini,ma per tua fortuna oggi non ti faccio il mazzo..- -Oh ma davvero? A cosa devo questo onore?- -Non fare troppo lo spiritoso giovanotto, che ti ho graziato perché sta sera viene a trovarci un amico speciale...- -Devo venire anch'io?- -Sì.- -Ha la grana?- -No Nino, no.. Viene dagli Stati Uniti!- -Allora sono impegnato..- -Ha una figlia della tua età cretino.- -Sai che c'è? Sarà un piacere conoscerli...- La sera ricordo di aver indossato il vestito del matrimonio di mia sorella Anastasia e di essermi spruzzato qualche goccia della colonia di papà, che non potevo usare ma tanto le sberle le me le sarei prese ugualmente per non aver fatto nessun lavoro durante il pomeriggio. Tutto bello agghindato come un albero di Natale ricordo di aver fatto lo stesso tragitto del pomeriggio: Casa-bar, insieme alla mia vespa gialla, con motore e marmitta truccati. Lo zio mi aspettava con ansia e appena arrivato mi disse: -Guaglione, sei in ritardo spicciati che ci stanno gli ospiti- -Grazie zio, anch'io sono contento di vederti..- Fu così che entrai nella modesta casa dello zio Toni. All'entrata trovavano spazio tutte le cartoline dei posti che aveva visitato: Dall'Asia all'America, dove aveva conosciuto l'importante uomo d'affari che avrebbe dovuto cenare con noi. Toni mi accompagnò fino al salone ripetendomi sotto voce di non fare il "rozzo" e comportarmi bene. Una volta arrivati un omone dai capelli biondi e gli occhi marroni si alzò in piedi e mi disse: -Hi ragazzo, io sono Robert- -Ehm piacere- gli rispondo. Devo dire che per essere straniero parlava molto bene l'Italiano. Poi lui si spostò a destra e una ragazza bellissima si fece avanti. Aveva i capelli biondi raccolti in una lunga treccia che scendeva sulle spalle e degli occhi di un blu che io non avevo mai visto. Un misto tra indaco e blu notte. Fantastici. -E lei è mia figlia Jinn Allison Claire. Spero che farete amicizia visto che staremo qui tutta l'estate.- Io continuavo a fissarla. Le strinsi la sua timida mano e le dissi: -È un piacere, Jinn Allison Claire.- -Se vuoi puoi chiamarmi Jinny.- rispose con un filo di voce e gli occhi bassi. Avevo già sentito parlare di "amore a prima vista". E lo stavo provando in quel momento. Infondo, speravo che anche lei lo provasse mentre mi guardava.
   
 
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