La gilda era la solita quando tornò dalla missione di classe S che aveva brillantemente completato, non che ci fossero dubbi comunque. I suoi Raijinshuu lo accolsero per primi come al solito, dandogli il ben tornato a cui lui rispose con un cenno dirigendosi verso il bancone in cui Mira stava lucidando dei bicchieri sorridente come sempre. Evitò accuratamente di essere coinvolto nella rissa che stava imperversando nel bel mezzo dell’edificio della gilda, molto probabilmente qualcuno aveva attaccato briga con qualcun’altro, anzi, non serviva nemmeno una spiegazione, a Fairy Tail non c’era bisogno di avere una scusa per iniziare una rissa, bastava cominciarla e altri si sarebbero uniti. Era tutto normale insomma. Mostrò velocemente al Master il volantino dell’incarico mugugnando un “completato” concentrandosi sul boccale di birra che la maga del Take Over si era premurata di preparargli, lo ordinava sempre quando tornava. Cominciò a bere e a rilassarsi, era rimasto ferito leggermente, ma si era già medicato, avrebbe controllato più tardi in infermeria le sue condizioni, ora era occupato a raccontare a impazienti Raijinshuu lo svolgimento dell’incarico e ad ascoltare le loro lodi. Non l’avrebbe mai ammesso, ma gli piaceva sentire tutte quelle lodi che il suo trio gli faceva, anche quelle esagerate di Freed gli donavano una sensazione di serenità, tuttavia avrebbe comunque continuato a far finta d’ignorarle.
Dopo aver parlato con le sue guardie del corpo ed essere riuscito a scampare dalle insistenze di Natsu sul sfidarlo di nuovo a uno scontro, riuscì a rifugiarsi nell’infermeria, si diresse verso lo specchio. Si tolse la giacca dalla spalle, sbottonò la camicia e  guardò le piccole fasciature sulle ferite che molto probabilmente stavano già guarendo velocemente, non erano gravi, ma era sempre un bene controllare. Si sistemò la maglietta e girandosi per prendere la sua giacca, notò un cofanetto sporgere da una tasca. Lo prese in mano e lo esaminò ricordandosi che era un omaggio ricevuto assieme alla ricompensa di quel suo ultimo lavoro, lo aveva preso senza prestarci molta attenzione, convinto che lo avrebbe aperto più tardi. -Ti farà rivivere i ricordi più importanti della vita che hai vissuto fin’ora- aveva detto la persona che glielo aveva consegnato. Se lo rigirò fra le dita indeciso se aprirlo o no, alla fine si sedette su uno dei letti lì disponibili e ne rivelò il contenuto. Si trovò davanti a un amuleto, era circolare, contornato da delle decorazioni in oro, uno sfondo colorato di diversi colori e al centro una spirale nera molto piccola, d’istinto l’avvicinò di più al viso per osservarlo meglio. Ad un certo punto però, la spirale cominciò a muoversi in modo circolare. Sbattè più volte le palpebre cercando di capire se stesse sognando o fosse solo uno scherzo della stanchezza, tuttavia ai suoi occhi quella spirale girava e poco a poco ne rimase quasi ipnotizzato finché tutto, lentamente, non cominciò a oscurarsi sempre di più, fino a diventare nero.

Laxus ci stava impiegando troppo a occuparsi di ferite leggere, come aveva detto lui, Freed si stava preoccupando del suo eroe più del dovuto, ma era normale per i suoi compagni.
-”Freed smettila di preoccuparti, probabilmente, stanco dal lavoro si è messo a dormire-” cercò di attenuare la sua ansia, Evergreen, il cui sguardo era precedentemente focalizzato su una certa persona che gridava di essere un uomo.
-”Ha ragione Freed! Laxus non mostra mai le sue debolezze, se era stanco non potevamo accorgercene!”- aggiunse Bixlow con la lingua fuori come al solito, circondato dalle sue bambole che ora ripetevano in coro “Stanco! Stanco”.
Il mago delle rune era comunque preoccupato per il loro leader e si diresse comunque verso l’infermeria, ma quando aprì la porta, non individuò nessuna figura massiccia che potesse ricordare il Dragon Slayer dei fulmini, eppure intravide disteso su un letto un piccolo individuo. Si avvicinò e i suoi occhi delinearono la corporatura di un bambino, era biondo e dormiva serenamente dentro a dei vestiti fin troppo grandi. Poi lentamente realizzò, quella camicia viola, quella giacca contornata da delle piume e quei pantaloni scuri, erano tutti indumenti di…

Un urlo e un Freed sconvolto, fece girare tutti verso la porta dell’infermeria da cui uscì per l’appunto Freed che tentava di biascicare delle frasi che avessero senso. Subito i suoi compagni accompagnati dal Master erano andati verso di lui.
-”Che cosa è successo Freed?! Sembra che tu abbia visto un mostro!”-
-”Io… di là… Laxus… bambino…”- tentava di formulare il mago dai capelli verdi.
-”Freed cosa è successo?”- chiese con tono calmo ma attento il Master.
-”Venitelo a vedere con i vostri occhi!”- rispose riprendendosi.
Il gruppo dei Raijinshuu seguito dal Master, Mira ed Erza che aveva placato la curiosità di tutti minacciando che chiunque sarebbe entrato senza permesso, lo avrebbe preso a calci, entrarono nella stanza; Quando si avvicinarono al suddetto letto, videro che vi era seduto sopra un bambino dai capelli biondi che appena si voltò verso la loro direzione, sorrise apertamente ed esclamò “Nonno!” andando verso il Master, ma inciampando sulla camicia fin troppo grande che aveva addosson cadde rovinosamente a terra. Subito accorsero verso di per aiutarlo, ma quello sorrise ancora al Master che lo guardava con un’espressione fin troppo sorpresa.
-”L-laxus…?!”-