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Autore: MrRaider    27/04/2015    5 recensioni
[Post Sangue dell'Olimpo.]
ATTENZIONE: La Fanfiction si colloca dopo il Sangue dell'Olimpo, pertanto contiene spoiler. Se non avete ancora finito l'ultimo capitolo della saga "Eroi dell'Olimpo" non leggete.
E' passato un anno dalla guerra contro Gea, e il Campo Mezzosangue e il Campo Giove hanno trovato la pace. Percy e Annabeth si sono diplomati, Jason sta ancora facendo avanti e indietro fra i due Campi per la costruzione dei templi e Leo è con Calipso, ma nessuno dei suoi amici sa che è ancora vivo.
Tutti stanno vivendo le loro vite tranquillamente, fino a quando non arrivano al Campo Mezzosangue due semidei che non sono stati riconosciuti. David Miller e Ellie Walker non sapevano di essere semidei ma il loro arrivo al Campo darà inizio a una Profezia talmente pericolosa che gli dei stessi temevano già da molto tempo.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Jason/Piper, Nuovo personaggio, Percy/Annabeth, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Prologo
 

DAVID

David non era un ragazzo qualunque. Lui credeva di esserlo fino a quando non ha capito chi fosse in realtà.
Non riusciva bene a integrarsi con gli altri, a fare molta amicizia. La sua vita era un gran casino: soffriva di dislessia, iperattività e deficit dell’attenzione che lo hanno portato a diversi guai, a non prendere voti altissimi e a venir espulso da diverse scuole. Pure lui aveva perso il conto delle scuole che aveva frequentato nei diversi anni. In quel periodo aveva 16 anni e viveva a Los Angeles. Alto circa 1 metro e 70, con occhi verdi e capelli castani corti. Prima viveva con sua madre, con la quale non aveva un grandissimo rapporto: a causa delle sue innumerevoli espulsioni si era stancata della sua presenza, così gli affittò un appartamento vicino a casa sua. Lei non lo voleva più tra i piedi, e a lui andava bene così. E da quel punto iniziò a pensare alle proprie responsabilità, prendendosi un lavoro part-time per non dipendere troppo da lei, e lui odiava dipendere da lei. Suo padre non lo aveva mai conosciuto… sua madre diceva che era scomparso quando David era appena nato, magari era morto, oppure era ancora vivo…
Nonostante i suoi problemi David poteva contare su una persona: Ellie Walker, la sua fidanzata. L’aveva conosciuta un anno prima, quando era entrato in una nuova scuola privata. Della stessa classe, cominciarono a frequentarsi e alla fine si misero insieme. E con lei si sentiva bene.  Poteva essere se stesso, non aveva paura di consultarsi con lei. L’amava molto. Per lui, Ellie era tutto ciò che aveva. Anche lei soffriva di dislessia, iperattività e deficit per l’attenzione ma lei riusciva a tenere l’autocontrollo a differenza di David.
E nessuno dei due credeva che le loro vite cambiassero così velocemente per un piccolo viaggio che avevano in mente da molto tempo.

Era il 1° Agosto. E faceva molto caldo, il tipico caldo delle giornate estive. David si trovava sul molo di Los Angeles dopo aver finito il suo turno dal lavoro part-time. Spesso andava lì, per sedersi su una panchina  di fronte al mare, ammirare il panorama e distogliere la mente dai suoi problemi o come pensare a risolverli. Quel posto lo aveva sempre adorato da piccolo. Ogni volta che passava lì si perdeva nella bellezza che solo il mare sapeva offrire. Dopo il suo turno aveva voglia di andare lì per un po’, per riposarsi, assaporare la calma del momento e riflettere al regalo che aveva fatto per lui e per Ellie. Il loro sogno nel cassetto stava per realizzarsi. Restò per circa cinque minuti a osservare il mare fino a quando la vista non si oscurò da delle mani che gli tapparono gli occhi.

-Chi è?- chiese una voce aggraziata e femminile dietro di lui. La voce della sua Ellie.

-Non lo so. Non riconosco questa voce.- rispose lui ridendo.

Ellie tolse le mani dai suoi occhi e si sedette accanto a lui. Era poco più bassa di lui, aveva i capelli castani e lisci, che spesso ne faceva ricadere qualche ciocca sulle sue spalle, e degli occhi castani scuro. David si perdette nella bellezza del suo viso, sorridendole.

-Ciao.-

-Ciao piccola…-

E in un attimo la ragazza diede un tenero bacio sulle labbra a David.

-Perché sei qui? Non stavi lavorando?- chiese curioso lui circondando la ragazza col braccio

-La madre dei ragazzi ha deciso di fare una gita coi suoi figli perciò non farò la babysitter per una settimana. Inoltre sospettavo di trovarti qui.-

-Sospettavi?-

-Già. Sono le 13:30, mi avevi detto che smontavi a quest’ora… inoltre è qui che vieni di solito, no? E’ il tuo posto preferito della città. Così ho pensato che forse volevi rilassarti qui.-

-Non sbagli. Insomma, guarda il panorama.-

E i due guardarono il mare, ammirando il colore dell’acqua cristallina che veniva riflesso dalla luce del sole, una nave da crociera che da lontano si avvicinava al porto.

-Proprio come i tuoi occhi… verde-acqua.- disse lei appoggiando la testa nella spalla del ragazzo.

Restarono così per qualche minuto ad ammirare il mare, con la testa di Ellie appoggiata alla spalla di David e le loro mani unite.

-Come stanno i tuoi?- chiese David dopo un po’.

-Mh… I miei? Intendi quegli idioti che non fanno altro che ignorarmi? Lasciamo stare.-

Ellie era stata adottata da una famiglia da quando aveva tre anni. Era stata abbandonata dalla sua madre appena nata, e visse in orfanotrofio per tre anni fino a quando una famiglia non decise di prendersi cura di lei. Ma lei non riuscì mai a legarsi con loro, e dovette convivere con due adulti che non le portavano rispetto e che non la trattavano come una figlia.

-E tu? Hai parlato con tua madre?- chiese poi Ellie

-Sono ancora arrabbiato. Dopo la decisione che ha preso l’altro giorno io…-

La madre di David frequentava un nuovo tizio, che a David stava pure simpatico. Erano in procinto di sposarsi fino a quando la madre non era finita incinta. Lei non voleva finire con un altro bambino fra i piedi così all’insaputa del suo uomo decise di abortire. E quando lui l’aveva scoperto decise di lasciarla. Anche David non era molto contento. Quando aveva saputo che sua madre era incinta era veramente felice. Avrebbe vissuto una esperienza nuova: un fratello o una sorella più piccolo o piccola di lui che avrebbe voluto bene, dato che lui non aveva né fratelli né sorelle. Ma quando scoprì che la madre aveva abortito andò su tutte le furie, e non parlò più con lei.

-Scusami.- disse lei dispiaciuta.

-E di che? Mi fa un po’ male ma… cerco di dimenticarmene.-

-E’ per questo che sei venuto qui? Per non pensarci?-

In parte Ellie aveva ragione. Non era andato nel suo posto preferito solo per dimenticare la decisione di sua madre, ma anche per pensare a come dire a Ellie la sua sorpresa.

-Sì ma… non solo. Volevo pensare a una cosa. Te la volevo dire oggi, ma dato che sei già qui… perfetto!-

-Devo preoccuparmi?-

-Nono tranquilla. Solo… chiudi gli occhi. E’ una sorpresa.-

Lei roteò un po gli occhi ma alla fine decise di chiudergli. David prese una mano della ragazza e la aprì, per poi prendere due fogli dal suo portafoglio e porgerglieli.

-Guarda.-

Lei li aprì e guardò i due fogli che gli aveva dato David incredula. Erano due biglietti per l’aereo di andata e ritorno per New York. Non credeva che alle fine fosse riuscito a farcela.

-Ti ricordi il nostro sogno? Ebbene mia cara, sono riuscito a comprare due biglietti per New York! Solo per noi due!-

Lei balbettò un attimo ancora stupita -Ma… come...-

-Ho messo da parte un po’ di soldi e alla fine sono riuscito a…-

Ma mentre parlava lei si aggrappò al ragazzo e gli diede un lungo bacio. Dentro di se David sprizzava di gioia e di soddisfazione. Ce l’aveva fatta. Finalmente il sogno nel cassetto dei due ragazzi stava per realizzarsi.
Le loro labbra erano ancora attaccate dal bacio ma poi Ellie staccò le sue per chiedere a David come cavolo avesse fatto

-Beh, diciamo che ho fatto turni extra, et voilà! Piccolo passaggio per New York!-

-Ecco perché mi dicevi che eri sempre occupato. Dio, David, sei così dolce! Però, aspetta… e tua madre? Lo sa?-

-Sì. Non ha detto nulla. Avevo preparato tutto da una settimana, da prima di quella storia, quindi lo sa già. Tu piuttosto dovrai dirlo ai tuoi.-

-Sì, hai ragione!  Penso che glielo dirò quando tornerò a casa. Hey, per festeggiare, che ne dici di andare al cinema oggi?-

-Che film ci sono?-

-Batman!-

Per festeggiare i due decisero così di andare al cinema a vedersi l’uomo pipistrello. Quei due adoravano alla follia Batman, sapevano la sua storia a memoria e riguardavano i suoi film mille volte.
Finito il film uscirono per Los Angeles fino a quando non si fece tardi, e David riaccompagnò Ellie a casa sua nella Downtown.

-Allora, partiamo fra tre giorni! Non  vedo l’ora!- disse Ellie vicino alla porta di casa sua

-Neanch’io. Hey.-

David si avvicinò a lei e la prese delicatamente per i fianchi per darle un bacio sulle labbra

-Ti amo.-

-Ti amo anch’io.-
 
 
PERCY

Era passato un anno dalla battaglia contro Gea. Ripensandoci Percy ancora non credeva che lui e gli altri erano riusciti a sconfiggerla, ma alla fine ce l’avevano fatta. C’erano state diverse perdite, ma quella che feriva di più lui e i suoi amici era Leo. Non era stato ritrovato il corpo e Nico aveva sentito che era morto. Jason e Piper però credevano che fosse da qualche parte, vivo, e che prima o poi sarebbe tornato .
Dopo la sconfitta di Gea, Percy e Annabeth avevano deciso di passare l’ultimo anno del liceo insieme. E i due riuscirono infatti a diplomarsi, e fra qualche mese avrebbero iniziato il college a Nuova Roma. Erano felici, di poter vivere la loro vita senza preoccupazioni, senza troppi mostri o profezie da affrontare.
Percy e Annabeth passavano più volte per il Campo durante l’anno, soprattutto durante i weekend, ma rispetto a prima restavano molto poco. Ma dopo il diploma tornarono al Campo per godersi le vacanze prima di partire per Nuova Roma.

Era il 1° Agosto. Il primo anniversario della vittoria contro la Madre Terra. Tutto il Campo  aveva organizzato una grande festa. Anche i membri del Campo Giove erano stati invitati. Percy fu felice di rivedere Hazel e Frank dopo tanto tempo. Anche Reyna se la passava bene, si era fidanzata ed era molto felice del periodo che stava vivendo al Campo Giove, senza Ottaviano fra le scatole. Era notte fonda e sul Campo tutti quanti circondavano l’enorme falò che avevano preparato, tra risate, scherzi e giochi.
Ma mentre Percy guardava il falò si sentì strano. Cominciò a girargli la testa per un secondo. Forse era stanco per la festa. Provò ad alzarsi e perdette l’equilibrio. Gli venne un capogiro: tutto intorno a lui cominciò a ruotare e per un istante sentì una voce nella sua testa

“Fratello…”

-Hey Percy.- Jason aveva visto l’amico perdere l’equilibrio e vedendolo in quello stato lo prese per le spalle prima che cadesse al suolo.
-Stai bene?- chiese lui.

Il figlio di Poseidone vedette la preoccupazione di Jason e appena si riprese alzò la mano facendogli cenno di lasciarlo.

-Tutto bene… sono… sono solo un po’stanco.- disse lui riprendendo l’equilibrio.

Ma in realtà non era stanco. Credeva di aver sentito una voce. Anzi, era CERTO di averla sentita.
Cercò di non far vedere la sua ansia durante la festa e non appena venne spento il falò Percy se ne andò nella capanna numero 3. Gli girò nuovamente la testa, e la voce di nuovo ritornò a torturarlo con quella parola. Così si sedette vicino alla fontana della sua casa premendosi le mani sulla fronte, fino a quando il giramento  e la voce non svanirono. Aveva uno strano presentimento, e non sapeva dire se era buono o brutto.
Prese una dracma dalla scrivania della sua camera e in un attimo la lanciò nella fontana

-Mostrami mio fratello.-

Ci fu un piccolo arcobaleno nella vasca della fontana e Percy vedette il suo campione Tyson seduto vicino al lago del Campo con l’arpia Ella.
Pensava di ottenere qualcosa ma si sbagliava. Appena l’immagine di Tyson svanì rimase seduto a fissare il suo riflesso, fino a quando non vedette quello di Annabeth.

-Hey.- gli disse guardandolo. Era preoccupata.
-Jason mi ha detto che eri strano. Hai perso l’equilibrio, sembrava che avessi avuto un capogiro. Tutto bene?-

Si girò verso di lei e le diede un sorriso un po’ forzato.

-Sì. Ma… non è solo questo. E’… strano.- e le strinse la mano.

-Ti va di parlarne?-

Lui annuii e cominciò a spiegarle del giramento di testa, del capogiro e della voce che aveva sentito.

-… e questa voce ha detto “fratello”.  Ne sono certo. Quando sono entrato dentro la testa ha girato nuovo e ho risentito la voce di prima che mi diceva “fratello” in continuazione. Non lo so Annabeth, ho una strana sensazione, che forse…-

-Pensi che ci sia ancora un figlio di Poseidone in circolazione? Per questo volevi mandare un messaggio Iride?- tirò lei a indovinare.

-Sì…-

-Percy, gli dei hanno giurato di riconoscere tutti i loro figli fino all’età di tredici anni. E comunque si tratterebbe di un Figlio dei Pezzi Grossi, l’avremmo saputo…-

-Lo so, ma se per caso fosse vero? Se c’è davvero un mio fratello ancora la fuori…-
Percy si bloccò un attimo, poi si premette la fronte e tornò a guardare l’acqua, in parte triste per aver fatto preoccupare Annabeth
-Scusami Annabeth…-

Lei fece un piccolo sorriso e gli diede un piccolo bacio sulla guancia, rassicurandolo

-Non dirlo neanche. E lo sai: per qualunque cosa, potrai contare su di me. Se c’è davvero un figlio di Poseidone non ancora riconosciuto, ti aiuterò a trovarlo.-

Così Percy sorrise e si girò di nuovo, osservando lo splendido viso della sua ragazza, per poi lasciarle un piccolo bacio sulle labbra

-Grazie.-

Angolo dell'autore:
Salve a tutti fandom di Percy Jackson. Mi presento: mi chiamo MrRaider, e sono anch'io un grande fan della nostra Testa d'Alghe preferita.
Dopo aver letto l'ultimo capitolo della saga di Eroi dell'Olimpo (che ho adorato) mi è salita un pò la malinconia e la tristezza, sapendo che forse non rivedrò più i personaggi che ho tanto amato.
Comunque questa storia mi è venuta in mente da qualche giorno di fare una fanfic su Percy, per narrare qualcos'altro sui nostri eroi ed ecco qua il risultato ottenuto, decidendo di aggiungerci due nuovi personaggi. Per il prossimo capitolo dico già che è quasi pronto ma non sono un tipo che aggiorna spesso, aggiorno più che altro quando ho tempo.
Spero che possiate apprezzare il lavoro, se vi va postate una recensione, accetto qualsiasi commento e consiglio per migliorarmi (anche errori che possa fare riguardo alla saga, magari per dimenticanza o altro) 
Detto questo, ci vediamo al prossimo capitolo ;)
-MrRaider
   
 
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