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Autore: Oducchan    28/04/2015    1 recensioni
Il modo in cui i riccioli neri di Akaya si dipanano sul cuscino bianco e immacolato ha un che di ridicolo e accattivante insieme
[Kirihara, Shiraishi]
Per un certo broh
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Kirihara Akaya
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nick autore: Oducchan_OfTheLowerCourt 
Titolo: Entrapment
Fandom: Prince of tennis
Personaggi: Kirihara Akaya, Shiraishi Kuranosuke, Oshitari Kenya (Sanada genichirou, Yukimura Seiichi, cenni vari a Rikkai e Shitenhouji)
Pairing: ShiraKiri (Double Ecstasy Pair o come diavolo hanno deciso di chiamarla)
Genere:  fluff, romantico (?), commedia 
Avvisi: future!fic. A scanso di equivoci, sono al liceo (Kura al terzo anno, Akaya al secondo)
Rating: giallo solo perché Akaya non è vestito.
Note:
Per il mio broh <3
Per chi in Italia non lo sapesse, lo shinkansen è il treno veloce che attraversa il Giappone e passa da Osaka, Tokyo e Kyoto. La Rikkai è collocata nella prefettura di Kanagawa (si pensa nei dintorni di Kawasaki), ma è raggiungibile a piedi dalla Hyotei (visto che Atobe ci arriva a passo di corsa senza consumarsi le gambe), che sta nella prefettura di Tokyo (anche se fuori da Tokyo stessa, però mi pare di ricordare che sia possibile andare a piedi da lì alla Seigaku, indi non dev'essere tanto lontano. Mi pare. O forse ricordo male io) ed esiste un pullman che passa tra Seigaku e Rikkai (visto che Kirihara sbagliava a scendere, se vi ricordate), indi credo sia fattibile che riesca ad andare e tornare in giornata da Osaka e da solo.

 
 
 
Entrapment
 


Il modo in cui i riccioli neri di Akaya si dipanano sul cuscino bianco e immacolato ha un che di ridicolo e accattivante insieme; Kuranosuke si sforza di accantonare il pensiero, stringe una delle ciocche tra le dita, e le dà un debole strattone.
-Lo sai- protesta, restando fermamente in piedi perché sa che se tenterà di farsi spazio per riconquistare il proprio letto, questo scambio verbale non vedrà una giusta fine –Si suppone che io debba dormire. Presto. Perché devo svegliarmi ad un orario decente. E anche tu dovresti, se speri di tornare a Kanegawa prima che qualcuno si chieda che fine hai fatto-
Akaya, immediatamente, s’imbroncia. Sporge il labbro inferiore e i suoi occhi si inclinano pericolosamente verso il basso, con una smorfia che Shiraishi non ha ancora imparato ad affrontare. Non sono come i bronci di Kin-chan, che gli fanno sì tenerezza ma che incrementano solo il bisogno di essere severo. Questi gli torcono qualcosa dentro, tra lo stomaco e la milza, tanto da fargli credere di aver appena preso a calci un cagnolino.
E il fatto che li trovi terribilmente adorabili non aiuta.
-Ma Shiraishi-saaaan- si lamenta l’altro, raggomitolandosi nelle lenzuola, ma ottenendo solo di accartocciarle e annodarle ancor di più. E scoprendo due splendide spalle tornite, segnate da segni di abbronzatura lungo i bicipiti che separano pelle dorata da cute nivea, liscia e immacolata. Invitante.
Shiraishi si sforza di guardarlo dritto negli occhi, ed è solo peggio, perché ha scoperto a sue spese che gli occhi di Akaya hanno una sfumatura di verde così scuro da fargli battere il cuore in gola.
-Niente ma- ribatte, e stavolta punta lo sguardo per terra, mentre gli indica deciso la porta del bagno –Fila a vestirti. Se Yukimura o peggio ancora Sanada mi telefonano un’altra volta chiedendomi conto della tua posizione geografica, non sarò responsabile delle mie azioni-
Kirihara appare dispiaciuto e mortificato ancora per qualche istante, lo sguardo basso sulle proprie ginocchia e i capelli neri che gli oscurano gli occhi. Poi, deve evidentemente venirgli in mente qualcosa, perché di colpo batte le palpebre, spalanca gli occhi, e lentamente la sua bocca si apre in un ghigno che di angelico non ha proprio nulla.
Uh-oh.
-Va bene, Shiraishi-sama- e già dal cambio di suffisso Kuranosuke dovrebbe intuire di essersi cacciato in un gran pasticcio, e pure il tono cantilenante e lascivo con cui Akaya riesce a pronunciare il suo nome dovrebbe fargli suonare qualche campanello di allarme. Ma non sono comunque elementi sufficienti a prepararlo al momento in cui Akaya si lascia scivolare le lenzuola di dosso e si alza in piedi, con un tenue ancheggiare dei fianchi, e viene a piantarglisi innanzi.
Completamente, rigorosamente, gloriosamente nudo.
-Andrò a vestirmi, se lo desideri. Perché tu vuoi che mi metta addosso un pigiama, vero?- chiede, il bastardo, con quel sorrisetto che mette in mostra i denti bianchi e gli accende lo sguardo di malizia. E il fatto che muova di nuovo i fianchi fa distrarre Shiraishi dal proprio stupore, e inavvertitamente lascia scivolare il proprio sguardo dal viso, al collo, alle spalle, giù al petto e alle anche e...
Boccheggia senza fiato per qualche secondo, il cervello che si svuota completamente da ogni pensiero coerente. Poi deglutisce, scrollando appena la testa, e rivolgendo la peggiore occhiata da Capitano Seccato al suo diavolo tentatore personale.
-Stai diventando un po’ troppo bravo in questa cosa- borbotta, quasi risentito. Kirihara si limita a ridere, l’effetto seducente che va un po’ a farsi benedire nel processo, anche se ormai è troppo tardi.
-Oh, al diavolo- e un secondo dopo Shiraishi lo fa atterrare sul materasso, prima di seguirlo e montargli sui fianchi per mordergli il collo e strappargli un gemito.
 
-Qualcosa non va, Kura?-
Shiraishi deglutisce, alzando lo sguardo dal proprio telefonino e incrociando l’occhiata incuriosita di Kenya, dall’altra parte del tavolo.
-No, no, nulla- si affretta a rispondere, prima che altri membri del club di tennis (Koharu, o peggio Zaizen) si accorgano del suo nervosismo.
Nulla, se non tredici chiamate da parte di Yukimura, ventiquattro da parte di Sanada, e un numero infinito di SMS minatori dal resto del team della Rikkai. E questo nonostante l’essere riuscito a cacciare Akaya sullo shinkansen all’ora corretta, seppur saltando la colazione e facendosi baciare a tradimento sulla banchina; forse, fidanzarsi con il cucciolo della più temibile squadra liceale del Giappone meritava una pianificazione maggiore.
   
 
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