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Autore: _xwatson    29/04/2015    1 recensioni
[terza classificata allo "Shakespearian quotations contest indetto da _juliet sul forum]
"Magnus Bane era stato semplicemente un illuso ad aver avuto la presunzione di poter essere una volta per tutte diverso e capace di superare qualsiasi confine: Alec Lightwood, il corpo slanciato e forte di un Cacciatore e gli occhi innocenti di un bambino, la paura di divenire chi era destinato ad essere e le timide occhiate che lanciava ad un essere innaturale come lui avevano sconvolto le convinzioni maturate in centinaia di anni, mandandole all'aria come se fossero state semplici castelli di carta."
E' ancora una volta un piccolo tentativo di scavare a fondo nella mente di quello che ritengo sia una dei personaggi più originali di sempre.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Feeling Alive



Nessuno può realmente sperare di essere sé stesso, costretto a vedersi plasmare ad immagine e somiglianza di come la società lo vorrebbe, nessuno può sperare di spegnere del tutto il proprio lato umano e sfuggire al sentir tremare profondamente ogni parte della propria anima, nessuno può respirare, libero da ogni costrizione, ad un passo dalla caduta.
Magnus Bane era stato semplicemente un illuso ad aver avuto la presunzione di poter essere una volta per tutte diverso e capace di superare qualsiasi confine: Alec Lightwood, il corpo slanciato e forte di un Cacciatore e gli occhi innocenti di un bambino, la paura di divenire chi era destinato ad essere e le timide occhiate che lanciava ad un essere innaturale come lui avevano sconvolto le convinzioni maturate in centinaia di anni, mandandole all'aria come se fossero state semplici castelli di carta.
Ovviamente Alec, con la tipica e forte disperazione di chi è alla ricerca di punti stabili nella propria vita, non gli aveva semplicemente spezzato il cuore: era riuscito a fargli provare emozioni più forti di quelle che avrebbe mai desiderato o osato sperar di poter provare, per poi farlo precipitare negli abissi più oscuri e profondi dopo aver visto la luce in tutta la sua purezza.
Lo odio. Lo odio perché nemmeno la cosa più bella che abbia mai visto è perfetta.
Magnus accarezzò distrattamente il Presidente Miao accoccolato sulla sua pancia, con movimenti ritmici e quasi inconsci; Alec amava quando Magnus passava le sue mani sulla propria pelle candida, seguendo disegni e linee di movimenti antichi e suadenti di cui solo lui era a conoscenza.
Magnus non aveva mai accettato del tutto l'umanità di Alec, il suo poter compiere errori quanto chiunque altro: il fuoco bruciava, in fondo al suo sguardo, con l'ardore tipico dei Lightwood, le rune angeliche marchiavano in eleganti spirali la sua pelle e l'odore del sole impregnava tutti i suoi sensi quando si stringeva a lui nella notte.
Non poteva essere un semplice Nephilim.
Lui splendeva in silenzio, nascondendosi nell'ombra, combattendo sé stesso prima ancora di averlo fatto emergere. Magnus l'aveva sempre visto così terribilmente maestoso e pronto a spiccare il volo, ma anche fragile e impaurito da ciò che ancora non conosceva, così come forte e coraggioso come si addice ad un Cacciatore.
Alec Lightwood riusciva ad essere tutti e nessuno, e Magnus non era riuscito a realizzarlo senza ritrovarsi totalmente coinvolto in tutto il suo essere.
 
Se ho fatto una sola cosa buona nella mia vita, me ne pento dal profondo del mio cuore.
 
Magnus si era impegnato, in passato. Sforzandosi, avrebbe addirittura potuto dire che lasciare andare il mondo alla deriva non era mai stato nei suoi desideri.
Ma cosa aveva fatto il mondo per lui? Gli aveva mandato un piccolo Shadowhunter destinato a farlo a pezzi proprio nel momento in cui aveva creduto di essere più forte.
 
Dovrei abbandonare tutto e tutti, all'improvviso. Probabilmente, prima del momento del bisogno, nessuno di loro noterebbe la mia assenza.
 
Però tutte quelle erano solo parole. Parole forti, parole flebili, parole calde buttate al vento in una qualunque notte d'inverno.
E lui, dopotutto, non era niente di più che un mezzosangue, in parte umano, quanto tutti coloro che disprezzava.
Un mezzosangue che compieva gli stessi errori ancora e ancora, senza riuscire a trattenere sé stesso dal voler essere utile a qualcuno, dal voler provare qualcosa, dal voler sentirsi vivo.
 

 
 


Note autrice:
Volevo semplicemente provare ad immedesimarmi in Magnus e nella frustrazione accumulata dentro di lui in tutti i suoi anni xD
Spero che questa piccola facciata introspettiva non vi abbia annoiato tanto da non farmi sapere cosa ne pensate!
Giada
   
 
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