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Autore: KaterinaHxH    29/04/2015    3 recensioni
Salve a tutti. Questa è la mia prima pubblicazione. Si tratta di una raccolta di storie horror completamente diverse. Dato che è la mia prima volta vi chiedo di avere pazienza con me. Mi farebbe piacere ricevere i vostri commenti (o critiche) per potermi migliorare sempre di più e scrivere una storia sempre più spaventosa e curata nei dettagli. Detto questo ecco uno spezzone del primo capitolo:
"Il pavimento emise uno scricchiolio. Maya era sparita immersa nell’oscurità di quella vecchia casa diroccata, e ora, appena varcata la soglia, il suo cuore stava già battendo all’impazzata. Le sue mani erano sudate e lei le teneva stette al petto. Aveva paura ad ogni passo che faceva. Le assi vecchie del pavimento scricchiolavano sotto ogni suo passo e ogni tanto un forte tuono illuminava l’interno della casa".
Spero di avervi incuriosito. Buona lettura.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA DISEGNATRICE
Nella scuola media, la terza classe era abbastanza numerosa. C’erano tanti  gruppi formatisi nel tempo. C’era però anche una ragazza che se ne stava sempre da sola, isolata dagli altri. Nessuno le si avvicinava, perché si diceva in giro che lei era matta e che farneticasse cose strane. Tutti sostenevano che lei portasse sfortuna. In classe se ne stava sempre in disparte. Anche durante la ricreazione, quando tutti gli altri passeggiavano per il cortile, chiacchieravano e ridevano, lei si sedeva sempre sotto all’ombra di un albero, così lontano da tutto e da tutti. Si sedeva e tirava fuori il suo album, e disegnava. Disegnava sempre, anche se nessuno sapeva cosa. E ogni tanto scrutava il resto del cortile con i suoi grandi occhi verdi, si scostava i lunghi capelli neri dalle spalle e riprendeva il disegno.
Ecco che, giorno dopo giorno, arrivò il giorno che tutti aspettavano, quello della gita scolastica. L’unica a non iscriversi fu proprio quella ragazza, Mei. Gli altri suoi compagni erano in un certo senso felici perché non volevano che la sfortuna di Mei rovinasse l’evento. Nonostante tutto, le chiesero il motivo del suo gesto. Quella era un’occasione unica, la gita della terza media! Lei non rispondeva mai anche se i compagni le facevano spesso questa domanda. Solo alcuna volte dice quasi come un sussurro
“Non dovreste andarci neanch voi, vi prego, rinunciate!”
Nessuno ci faceva caso, finché, il giorno prima della gita lei si avvicinò ai compagni. Tutti restarono stranamente in silenzio. Raramente la prendevano in considerazione. Ma lei, con lo stesso tono di voce calmo disse loro:
“Ecco, tenete questo”
Lei con pochi gesti tirò fuori un foglio piegato in quattro, forse uno dei suoi fogli dell’album da disegno. Forse era proprio uno dei suoi famigerati disegni che nessuno aveva mai visto. Quel foglio li incuriosì parecchio.
“Tenete” continuò lei “Ma dovete vederlo solo quando sarete ormai partiti. Questo è il mio saluto per voi”.
***
Ecco che il giorno era arrivato. Ecco che il pullman arrivò. Tutti esultarono e così, tra tante spinte e risatine, partirono per la tanto desiderata meta.
Alla fermata era seduta Mei, con un piccolo sorriso e il suo album posato sulle gambe. Li salutò con un piccolo gesto della mano anche se nessuno contraccambiò e, guardando l’autobus allontanarsi, sussurrò a bassa voce
“Arrivederci, ragazzi”
Intanto, durante il viaggio, per l’emozione nessuno si ricordò delle parole della ragazza. Però successivamente, grazie a un’improvvisa lampadina di genio di Kayn tutti se ne ricordarono.
In quel momento stavano salendo con il pullman lungo il fianco il una collina, c’erano molte curve e sobbalzi, ma tutti si alzarono per recarsi verso gli ultimi sedili sul fondo. Ecco che spiegarono il foglio. Quello che videro li inquietò. Sul foglio c’era una grande scritta rossa… sangue forse?
“Addio ragazzi. Buona morte”
Proprio in quel momento qualcosa successe, probabilmente un veicolo che entrò nella corsia opposta, che fece sbandare l’autobus. Tutto successe in pochi istanti: la sbarra lungo i margini che si rompeva, l’autobus che cadeva nel dirupo, le urla dei ragazzi, un grande tonfo, del fumo, auto incredule radunatesi, una grande esplosione e…. il sorriso folle di Mei, che continuava a disegnare sotto la fermata.

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*ANGOLO AUTRICE*
Ciao! Vi presento il secondo capitolo della mia raccolta. Spero di aver reso abbastanza misterioso e inquietante il finale di questo raconto, anche se effettivamente non so se va bene. Se è così mi inventerò qualcosa :3
Mi piacerebbe sapere il vostro pare sul secondo (e anche sul primo) capitolo, e magari non mi dispiacerebbero un paio di suggerimenti, che inserirei volentieri ;)
Detto questo grazie a tutti voi che state leggendo.
Baci
_vostra Kate
   
 
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