# 8
Quel
giardino così bello aveva sempre
attirato la sua attenzione.
Uno
dei tanti motivi per cui tornare a casa
era sempre un sollievo.
Una
mano si alzò volontariamente ad
accarezzare il ventre.
Stana
chiuse gli occhi inspirando
profondamente.
Erano
passati solo pochi giorni da quando
aveva creduto di essere incinta.
Convinzione
che poi si era rivelata del
tutto sbagliata ma che purtroppo aveva dato inizio ad una serie di
situazioni a
dir poco spiacevoli.
Per
prima cosa non avrebbe dovuto parlarne
a Nathan senza esserne stata sicura al 100%.
Non
l’aveva nemmeno ancora accennato a Kris.
Del ritardo. Della stanchezza. Della paura di poter essere incinta.
Poi
un malore l’aveva colta sul set
l’ultimo giorno prima della pausa invernale e rimasta da sola
con lui non era
riuscita a mentirgli.
Lo
rispettava troppo per nasconderglielo
fino al ritorno sul set.
Scosse
impercettibilmente la testa.
In
quel momento le sembrava solo la cosa
giusta da fare e non una rivelazione avventata.
Le
sarebbe bastato attendere un altro
giorno per sapere di non essere incinta.
Ormai
non poteva cambiare le cose.
In
cuor suo sperava che parlare con Mike,
il suo migliore amico, gli fosse stato d’aiuto.
Lui
l’aveva pregata di lasciare a Nate un
po’ di spazio perciò non lo sentiva ne aveva
più avuto sue notizie da quella
sera. Immaginò che sarebbe stato lui a contattarla una volta
che Michael gli
avesse detto la verità sul bambino.
Era
stato severo con lei, allo scopo di
proteggere Nate e lo poteva capire.
Le
sue parole la colpirono come un pugno e
centrarono il segno.
Non
era incinta ma avrebbe potuto esserlo
davvero e allora avrebbe dovuto dire addio definitivamente a Nate.
Il
solo pensiero di perderlo per sempre le
aprì gli occhi su come si era comportata con lui e con Kris.
Si
voltò verso il cellulare appoggiato
sulla scrivania.
Non
squillava da giorni.
“...
ti va, Stana?”.
Sorpresa,
guardò verso l’ingresso della
stanza.
Immersa
nei suoi pensieri e nel ricordo di
quella maledetta sera, non si era accorta dell’arrivo di Kris
e di quello che
le stava dicendo.
“Scusami...ero
sovrappensiero. Puoi
ripetere?”, gli chiese.
Kris
chiuse la porta dietro di sé isolando
entrambi dal chiacchiericcio proveniente dalla sala “Ci
risiamo, vero?”,
domandò sbuffando “Ogni volta che la tua mente
è assente è perché stai pensando
a lui!”.
Stana
fece un passo verso di lui cercando
di mantenere un tono di voce moderato “Per favore, non
è il momento. Le nostre
famiglie sono nella stanza accanto”.
“Esattamente
perché le nostre famiglie
sono nella stanza accanto tu non dovresti essere qui da sola a pensare
a quello.
Credi che lui stia pensando a te
ora?”.
Avrebbe
voluto dire di sì. O che almeno ci
sperava.
“Kris...
perché continuiamo a torturarci
così?”, era così palese ormai che la
loro storia fosse giunta al capolinea.
“Perché
io credo ancora in noi Stana! E
non sarà la tua cottarella per quel playboy a rovinare
tutto”, le
disse guardandola negli occhi con estrema
fermezza “Non ti lascerò gettare via gli anni che
abbiamo trascorso assieme a
causa sua. Potevi stare con lui, ma sei tornata da me. Questo mi dice
che anche
tu sai che lui non va bene per te!”.
Era
vero. Aveva avuto la sua occasione di
essere felice con Nathan, ma lasciarsi alle spalle una relazione
così lunga non
era stato semplice. Inoltre temeva per le sorti dello show. Una
relazione tra
gli attori protagonisti non è mai consigliabile.
Ma
soprattutto aveva avuto paura a
lasciarsi andare ad una nuova relazione, a fidarsi di un uomo che
sapeva essere
un dongiovanni. Perché lasciare il fidanzato di una vita,
sicuro e affidabile,
per un ragazzaccio mondano e circondato da donne?
Troncare
quel flirt sul nascere prima di
rimanere scottata le era venuto naturale.
Quello
che non poteva sapere era che, anno
dopo anno, quella attrazione che aveva provato verso Nathan non sarebbe
scomparsa.
Era
cresciuta, si era evoluta in un
profondo legame emotivo che nemmeno il suo fidanzato o le varie
conquiste di Nathan
erano mai riusciti a spezzare.
Un
breve ronzio sulla scrivania ebbe il
potere di creare uno squarcio in quei ricordi e di farle sgranare gli
occhi.
Corse
a controllare il telefono come se
fosse questione di vita o di morte.
L’entusiasmo
si spense quando vide che non
era Nathan a cercarla.
“Non
ti sta pensando”, ribadì Kris,
asciutto.
Le
passò un tablet che recuperò dal mobile
vicino alla porta. Doveva averlo posato lì quando Stana
ancora non si era
accorta della sua presenza.
Come
lei afferrò le estremità dello
schermo, lui tolse il salvaschermo mostrandole la pagina sottostante
“Sfoglia
pure”.
Era
una rivista online di gossip che
mostrava in copertina una foto di Nathan ad Atlantic City mentre cenava
con una
donna bellissima.
Vedendo
Stana fissare immobile il display,
Kris posò un dito sullo schermo e sfogliò lui
stesso le pagine.
Un’altra
foto. Nathan con una donna
diversa.
Un’altra
pagina. Un’altra donna ancora.
“Ti
basta o sfoglio ancora? Sono cinque in
tutto”.
Lei
alzò gli occhi velati di lacrime su di
lui.
“Non
sono io il cattivo in questa storia,
piccola”, posò le mani su quelle di Stana che
ancora tenevano saldo il tablet
“Sto solo cercando di farti aprire gli occhi. Non
è cambiato. È il solito di
sempre”.
“Hai
ragione”, sussurrò a malapena
“Sì,
forse hai ragione”.
Kris
sorrise, visibilmente sollevato.
“Sono
io
che sono cambiata”, affermò poi “Nathan
può fare quello che vuole. Non mi
importa”.
Kris
corrucciò la fronte visibilmente
stupito “Non è vero”.
“Non
stiamo insieme. Non mi importa di quello
che fa adesso. Non mi importa se non è con la sua famiglia
in Canada come
credevo”, Kris le lascia le mani ascoltandola con stupore
“Non mi importa con
quante di loro va a letto”.
“Tu
vuoi un uomo su cui puoi contare”,
cercò di ricordarle Kris.
Stana
annuì “È vero. E so che lui sarà
quell’uomo se io gliene darò
l’occasione”.
“Lui
ti tradirà!”, alzò la voce
completamente spiazzato.
Stana
sorrise “Correrò il rischio”, gli
rispose con assoluta fermezza.
Una
lacrima le solcò una guancia “Lo amo
così com’è”, ed essere
riuscita a dirlo finalmente ad alta voce fu dannatamente
liberatorio.
“No
Stana, non può finire così!”
protestò
Kris.
Lei
gli accarezzò una guancia “È
già
finita da tanto, lo sai bene. Avevamo le stesse paure. Ti voglio bene
Kris, ma non
mi basta più. E non basta più neanche a te. Se
riuscirai ad ammetterlo anche tu,
poi starai meglio”.
“Stana...”
tentò di fermarla quando la
vide andare verso la porta.
“Vado
a parlare con la mia famiglia, a
fare i bagagli e una telefonata”, disse aprendo la porta
“Non posso più
restare”.
Ivi’s
corner:
Questo
capitolo è capitato nella settimana
peggiore >.<
Sono
felicissima per Stana, ha giustamente
coronato il suo sogno e le auguro ogni bene, ma il mio cuoricino
Stanathan ha
fatto CRACK!
Anyway,
the show must go on, giusto?
Ancora due capitoli e vi libererete di me! :-*
Buona
settimana,