Sento leggeri passi oltrepassare la soglia di camera mia; apro leggermente gli occhi e li punto verso l'orologio che segna le 3 del mattino.
''Porca puttana'' sussurro lievemente, fino a che non sento Sherlock alzare le coperte e distendersi al mio fianco, nella sua solita vestaglia.

Mi giro lentamente verso il suo corpo e noto con sorpresa che ha il petto rivolto al soffitto, così non perdo tempo e appoggio la mia testa contro il suo petto e avvolgo le mie gambe con le sue.
Sento il suo battito accelerarsi, alzo gli occhi verso il suo viso e mi accorgo che mi sta fissando con i suoi occhi color ghiaccio; nonostante i nostri 5 anni di convivenza e 2 di relazione non riesco ancora ad attribuire un colore ai suoi occhi.

''Com'è andato il tuo esperimento con i bulbi oculari e l'acido?'' chiedo in un sussurro.

''La parte interna del bulbo si è dissolta in poco. Noioso.'' mi risponde con il tono di voce leggermente alzato, per poi tornare a dedicare le sue attenzioni a me.

Ogni sera da 2 anni a oggi era sempre la stessa: quando abbiamo un caso rimaniamo anche tutta la notte a pensare alle possibili soluzioni, quando ne terminiamo uno il letto è il nostro primo pensiero, mentre quando non ne abbiamo uno Sherlock passa le serate a fare esperimenti su esperimenti, per poi rintanasi sotto le coperte assieme al sottoscritto.

Alzo una mano e la appoggio in mezzo ai ricci ribelli del mio amato, mi avvicino con lentezza alle sue labbra sottile e ci poggio un bacio casto e leggero.

Torno alla mia posizione, sentendo il lungo braccio di Sherlock appoggiarsi sul mio fianco e stringermi a lui.

''Buonanotte, John'' continua a guardarmi, facendo trapelare dai suoi occhi un leggero senso di stanchezza – Sherlock Holmes che ha sonno? Cose da pazzi! - mentre le sue labbra si inarcano timidamente verso l'alto.

''Buonanotte, Sherlock'' rispondo di rimando, nascondendo il mio viso nell'incavo del suo collo e sorridendo contro la sua pelle.
'E' l'uomo della mia vita', mi ritrovo a pensare poco prima di chiudere gli occhi e perdermi in un sonno profondo.

''Sherlock!'' urlo con tutte le mie forze, correndo verso il suo corpo privo di vita.

L'unica cosa che sono capace di vedere è del sangue sulle mie mani. Il suo sangue.
Una dozzina di persone accorrono verso il suo corpo, nascondendo Sherlock dalla mia vista offuscata.
''Ti ho mentito per tutto questo tempo'' erano state poche delle sue ultime parole prima di lanciarsi dal tetto del Bart's, dove mi ero innamorato per la prima volta di lui; ora, invece, mi ritrovo con le mani imbrattate del sangue del mio amato Sherlock e il suo corpo morto a pochi metri da me.

''Sherlock!'' urlo ancora una volta, aprendo gli occhi e guardando la nostra stanza con uno sguardo sconvolto.

Mi giro, e noto Sherlock che mi guarda con preoccupazione nei suoi occhi; si alza a sedere sul letto e mi abbraccia appoggiando le sue labbra sulla mia tempia destra, lasciandoci un breve bacio.

''John, ci sono qui io'' mi stringe più forte a lui, mentre io affondo il mio viso nel suo petto per avere la sicurezza che lui sia qui con me, che sia vivo.