All’improvviso ciò che amavo di te
era solo l’ennesima
delle ultime maschere.
Un poeta che gioca a nascondino
col suo stesso ruolo di poeta.
Un attore che recita, si trasforma,
perennemente mutevole,
tanto che l’attore, infine, e solo uno dei mille ruoli.
E una persona che si dipinge negli occhi
un’anima di fresca vita,
quando la sua in realtà è morta,
perita in fretta,
abbandonata.
Intrattieni con i tuoi trucchi di magia
Folle di persone ridenti,
ma finito lo spettacolo,
e con lui gli applausi,
le persone scorrono via
e del mago rimane solo
il fumo della sparizione.
Non servono più spiegazioni
sul paradosso che ti costruisci,
sei una semplice formula matematica
nascosta dietro nubi di stelle fantocce
e una pallida luna di cartone;
io con queste parole
voglio dire addio al sogno
che mi hai presentato.
Nella speranza di rincontrarti quando sarai solo,
senza falsi sorrisi che ti diano l’opportunità
di un nascondiglio perfetto,
senza ciò che ora fingi di avere,
quando potrò leggerti dentro
non più paura della solitudine,
ma contemplazione di questa nuova, vera amica,
e finalmente
il coraggio di stare solo con te stesso,
e di comprendere le tue menzogne.
Quando finalmente
la tua anima rinascerà
sotto le stelle del mondo,
spero di rivederti ancora
e di poter sorridere
guardandoti finalmente completo.
Se mai vorrai tornare da me,
sarò qui
ad aspettarti.