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Autore: Aanya    01/05/2015    1 recensioni
SPOILER AVENGERS AGE OF ULTRON
Ho postato la storia in Iron Man invece che in Avengers perché può essere considerata in parallelismo con quella scritta precedentemente "Tutto e niente".
In un breve dialogo con Steve, Tony riflette su argomenti come casa e famiglia.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Tony Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Tony sospirò.
-..però mi mancherà..- fece rivolto a Steve -..io ti mancherò?- domandò ironico, spostando lo sguardo davanti a sé -..pioveranno lacrime al testosterone- concluse, alzando la mano in direzione della sua auto e azionandola con il telecomando.
Steve sorrise leggermente.
-Mi mancherai davvero Tony- fece il Capitano, voltandosi verso di lui, mentre si incamminavano verso la stradina.
Tony lo guardò da dietro i suoi occhiali scuri. Sapeva che non gli stava mentendo. Anche a lui sarebbe mancato. Tutta la squadra gli sarebbe mancata, ma quello che più adorava era punzecchiare Banner e prendere in giro Steve. Erano tutti suoi amici e malgrado il suo spirito d’iniziativa e il suo carattere impulsivo e da buontempone gli volevano bene, erano come una seconda famiglia per lui. Il Tony di pochi anni prima avrebbe creduto di avere il mondo ai suoi piedi, di essere attorniato da amici e di poter avere tutte le donne che voleva. Il Tony di adesso sapeva di avere degli amici veri, degli amici che non lo avrebbero lasciato al suo destino nel momento in cui sarebbe stato in pericolo o avrebbe fatto una delle sue solite cavolate, ma che sarebbero stati lì per lui, per aiutarlo a vincere i suoi timori e a risolvere i problemi. Gli sarebbero mancati tutti, dal primo all’ultimo, ma era troppo orgoglioso per ammetterlo.
L’Audi arancione arrivò automaticamente e silenziosamente davanti a loro. Non c’era da stupirsi che non vi fosse nessuno al volante. Quello era uno degli ultimi costosi giocattoli di Tony.
-Sì?- domandò Tony come se fosse rimasto stupito di quello che il Capitano gli aveva appena detto.
-Beh..- continuò, lanciando uno sguardo alla sua auto -..adesso mi prendo una pausa..- poi fissò Steve -..forse dovrei copiare una pagina del libro di Burton..costruire una fattoria per Pepper..- Tony lanciò uno sguardo verso un punto immaginario a destra del Capitano -..sperando che non la facciano esplodere..- concluse sarcastico.
Steve sorrise.
-Una vita semplice-
Tony spostò nuovamente lo sguardo verso di lui.
-Ci arriverai un giorno- disse convinto.
-Non lo so..- disse Steve alzando le spalle e facendosi triste in volto -..famiglia..stabilità..- parlava lentamente, guardando da un’altra parte, come se stesse portando alla memoria ricordi dolorosi -..l’uomo che voleva tutto quello è finito nel ghiaccio settantacinque anni fa- continuò, voltandosi verso l’amico -..credo che ne sia uscito qualcun altro-.
Tony rimase in silenzio a guardarlo, le lenti scure gli schermavano l’espressione triste e comprensiva che aveva negli occhi. Quelle parole potevano benissimo essere uscite dalla sua bocca, solo che i fatti erano invertiti.
Lui era quello che non voleva sentir parlare di valori come la famiglia e termini come stabilità. Lui era quello che si crogiolava in un mondo fatto di belle donne, di sesso e divertimenti e stava bene. O almeno credeva di stare bene. I rapporti con la sua famiglia non erano stati dei migliori, il rapporto che un figlio avrebbe voluto avere da un padre come Howard Stark era per invece lui un semplice legame di sangue che certo non poteva approfondire negli anni passati in collegio. Aveva creduto che non avere una famiglia sarebbe stato di gran lunga migliore: niente responsabilità, nessun rapporto padre/figlio di cui avrebbe avuto rimpianti, nessuna donna a cui avrebbe donato il suo cuore per poi vederlo frantumarsi. Libertà. Era stata la sua parola preferita per molto tempo. Amava sentirsi libero, libero di andare a letto con chi voleva, libero di ubriacarsi e di giocare con cose e persone, libero di viaggiare per il mondo e di raccogliere i frutti di ciò che la sua mente geniale seminava puntualmente. Eppure quelle schegge avevano cambiato tutto: avevano attentato alla sua vita eppure si era risvegliato più conscio che mai da quella esperienza, ne era uscito qualcun’altro. Lì aveva capito che anche uno come Tony Stark aveva un cuore. La sua intelligenza sarebbe servita a proteggere quel mondo che stava dando una mano a distruggere e il suo cuore sarebbe andato ad una sola donna, la prima e l’unica che l’aveva sempre sopportato, ascoltato ed aiutato, l’unica della quale aveva realmente scoperto l’importanza dopo che una serie di schegge avevano attentato alla sua vita. La sua permanenza in Afghanistan l’aveva reso un uomo nuovo e poteva comprendere meglio di chiunque altro l’amico che aveva davanti. Tony sapeva di aver trovato la sua strada, di aver trovato quello che per anni aveva ripudiato, una famiglia, e sapeva che Steve avrebbe raggiunto anche lui la sua meta, il suo scopo nella vita prima o dopo. Tony era certo che date le sue capacità umane Steve non ci avrebbe messo molto come lui a capirlo, ma guardandolo ora in quegli occhi assenti poteva sbagliarsi. Sui tempi, non sulla riuscita.
Tony si diresse verso lo sportello della macchina, la testa bassa, cercando di trovare qualcosa di confortante da dire all’amico.
-Stai bene?- gli domandò, aprendo la portiera, rompendo il silenzio che era perdurato per troppo tempo per i loro canoni.
Steve si guardò intorno e alzò le spalle.
-Sono a casa- rispose, fissando l’enorme struttura dietro di loro, prima di ricongiungere lo sguardo con Stark.
Tony sorrise, non aggiungendo altro, e salì in macchina. Quello che l’amico gli aveva detto lo avrebbe tormentato con i ricordi per tutto il viaggio, lo sapeva, ma la convinzione che lui ora si trovasse in quella che per lui era casa sua lo rasserenava. Avrebbe voluto restare ancora, per ascoltarlo, per consolarlo e riderci su, ma ora anche lui aveva qualcuno che lo aspettava a casa. Ripensò all’agente Burton e al suo ritrovo familiare di cui non ne sapeva l’esistenza. Sorrise. Quella era una cosa che doveva assolutamente dire a Pepper quando sarebbe ritornato nuovamente a casa.

 
Ho visto Avengers Age of Ultron lo stesso giorno in cui è uscito e quando ho ascoltato questo dialogo tra Steve e Tony non ho potuto fare a meno di riflettere e provare un pò di tristezza per Steve e la perdita del suo grande amore. Il cambiamento avvenuto in entrambi i personaggi dopo quello che per loro ha cambiato le loro vite mi ha portato a scrivere la storia precedente, incentrata sulle parole di Yinsen a Stark durante la prigonia, e questa, mettendoci un pò più d'introspezione, che mi piace tanto.
   
 
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